ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01435-A/026

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 270 del 26/03/2024
Firmatari
Primo firmatario: DE MARIA ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 26/03/2024


Stato iter:
26/03/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 26/03/2024
RIXI EDOARDO VICE MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 26/03/2024

PARERE GOVERNO IL 26/03/2024

RESPINTO IL 26/03/2024

CONCLUSO IL 26/03/2024

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01435-A/026
presentato da
DE MARIA Andrea
testo di
Martedì 26 marzo 2024, seduta n. 270

   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in commento reca modifiche del decreto legislativo n. 285 del 1992 (Nuovo codice della strada). Un intervento normativo senz'altro necessario in ragione della persistenza nel nostro Paese di livelli troppo elevati di scontri stradali. I numeri sono quelli di una strage quotidiana: 3159 morti e 223.475 feriti nel 2022, di cui il 73,4 per cento in ambito urbano. Vite e famiglie distrutte ma anche un costo sociale assolutamente inaccettabile: circa 18 miliardi l'anno, l'1 per cento circa del Pil italiano, a causa degli scontri stradali;

    l'Italia è uno tra i pochi paesi europei in cui gli scontri stradali in ambito urbano continuano a crescere: 28,9 morti per milione di abitanti, il doppio rispetto alla Germania (15,7 morti per milione di abitanti) il triplo rispetto alla Gran Bretagna (10,9 morti per milione di abitanti);

    tutto ciò si traduce nella paura di muoversi a piedi e in bicicletta nelle nostre città, nel disincentivo alla mobilità attiva. In audizione sul provvedimento alcuni esperti hanno messo in luce che uno studio promosso dal Policy Studies Institute di Londra, che riguarda 15 Paesi del mondo, evidenzia come i genitori italiani accompagnano i propri figli a scuola molto più rispetto agli altri Paesi europei. L'autonomia di spostamento dei bambini italiani nell'andare a scuola è passata dall'11 per cento nel 2002 al 7 per cento nel 2010. Per fornire un metro di paragone, l'autonomia dei bambini inglesi è al 41 per cento e quella dei tedeschi al 40 per cento;

    le città sono il palcoscenico su cui saranno maggiori gli impatti derivanti dai cambiamenti climatici e dalle grandi migrazioni economiche e sociali. Evidentemente la mobilità urbana assume un rilievo centrale in tale scenario e diventa uno dei driver principali per una transizione ecologica che tenga insieme le esigenze sociali ed economiche dei cittadini;

    per questo il provvedimento risulta deludente laddove non coglie l'opportunità di accompagnare e governare i cambiamenti culturali e sociali in atto e invece continua a proporre una visione centrata sull'uso dell'automobile, inasprisce le pene per comportamenti nocivi ma riduce i controlli e le sanzioni per eccesso di velocità;

    inoltre il provvedimento va ad incidere sull'autonomia dei Comuni nell'accertamento delle violazioni mediante dispositivi di controllo elettronico e nella istituzione e regolamentazione delle ZTL, strumento fondamentale per la sostenibilità nella mobilità urbana;

    non sono, quindi, affrontate le criticità connesse ad una visione in cui la macchina è l'unico mezzo al centro della pianificazione della mobilità ma, al contrario, si rischia di rafforzare le sperequazioni esistenti nell'uso della strada come spazio pubblico. Soprattutto non centra l'obiettivo di poter mettere le basi di una mobilità urbana che possa rispondere alle esigenze attuali, con visioni a lungo termine e strategia che tengano conto anche delle best practices a livello internazionale, poiché si introducono restrizioni e limitazioni per la micromobilità elettrica mentre sulla ciclabilità si determina una potenziale riduzione della capacità tecnica e amministrativa dei Comuni in materia di progetti e appalti di infrastrutture ciclabili;

    noi invece pensiamo che sia necessario ripensare i luoghi della mobilità per superare la visione in cui la macchina è l'unico mezzo al centro della pianificazione della mobilità. Le strade sono il principale spazio pubblico all'aperto, che tutte le persone hanno diritto a usare, con qualsiasi mezzo di trasporto si muovano;

    negli ultimi anni si è delineata una nuova consapevolezza sulla necessità di una mobilità che sia sostenibile dal punto di vista sociale, economico, culturale e ambientale e che realizzi il dettato costituzionale di diritto alla mobilità per tutti i cittadini;

    si tratta di un nuovo modello di una nuova mobilità urbana non privo di aspetti da migliorare ma anche denso di esperienze positive da non annullare, dove è complesso e difficile trovare e mantenere bilanciati i diritti ed i doveri delle varie utenze, migliorare gli aspetti critici e affrontare i nodi della sicurezza stradale;

    il provvedimento che oggi votiamo però non raccoglie la sfida ed impone un deciso passo indietro senza proporre alternative migliorative all'esistente;

    per questo come gruppo del Partito Democratico abbiamo formulato emendamenti per proporre un passo in avanti migliorativo e di respiro europeo per la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale, finalmente anche in Italia, forti dell'esperienza maturata da tante amministrazioni locali in questi anni per mettere in sicurezza tutti gli utenti della strada, a partire dai soggetti più vulnerabili (pedoni, ciclisti, bambini, persone anziane e con disabilità) soprattutto attraverso incentivi, norme e controlli più efficaci e limitazioni della velocità sulle strade urbane di quartiere e locali,

impegna il Governo

a favorire la diffusione di una cultura per la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale attraverso incentivi, controlli più efficaci e limitazioni della velocità sulle strade urbane di quartiere e locali per mettere in sicurezza tutti gli utenti della strada a partire dai soggetti più vulnerabili.
9/1435-A/26. De Maria.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza stradale

diffusione della cultura

circolazione stradale