ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01038-B/020

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 154 del 04/08/2023
Firmatari
Primo firmatario: PASTORINO LUCA
Gruppo: MISTO-+EUROPA
Data firma: 04/08/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SIMIANI MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 04/08/2023
BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 04/08/2023
BORRELLI FRANCESCO EMILIO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 04/08/2023
MEROLA VIRGINIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 04/08/2023


Stato iter:
04/08/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 04/08/2023
FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 04/08/2023
PASTORINO LUCA MISTO-+EUROPA
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 04/08/2023

PARERE GOVERNO IL 04/08/2023

DISCUSSIONE IL 04/08/2023

RESPINTO IL 04/08/2023

CONCLUSO IL 04/08/2023

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01038-B/020
presentato da
PASTORINO Luca
testo di
Venerdì 4 agosto 2023, seduta n. 154

   La Camera,

   premesso che:

    la Delega al Governo per la riforma fiscale all'articolo 12, comma 1, lettera d), dispone che si proceda al riordino e alla revisione delle agevolazioni in materia di accisa sui prodotti energetici e sull'energia elettrica nonché alla progressiva soppressione o rimodulazione, nel rispetto delle disposizioni dell'Unione europea inerenti alle esenzioni obbligatorie in materia di accisa, di alcune delle agevolazioni, catalogate come sussidi ambientalmente dannosi (SAD), che risultano particolarmente impattanti per l'ambiente;

    nello specifico i SAD sono sussidi alle imprese e alle famiglie che sostengono in modo diretto o indiretto un'attività che reca un danno all'ambiente, contravvenendo al principio del «chi inquina paga», e rappresentano un costo per la società poiché alterano le decisioni di spesa di imprese e consumatori mettendo pressione sulle risorse e sull'ambiente;

    nel 2021 il Paese ha speso 41,8 i miliardi di euro in attività, opere e progetti connessi direttamente e indirettamente alle fonti fossili. Ben 7,2 miliardi in più rispetto al 2020 (+21 per cento). Il settore con più voci di sussidi (ben 31) è quello energetico con 12,2 miliardi di euro, a seguire il settore trasporti con 24 voci di sussidi e 12,2 miliardi di euro. Pertanto, dal momento che in Italia tali i sussidi sono aumentati nonostante l'emergenza climatica, quella prevista al citato articolo rappresenta una misura necessaria;

    è imprescindibile che i SAD siano cancellati completamente dal nostro ordinamento, tuttavia, invece di imporre tagli lineari, spesso difficilmente gestibili, è preferibile una transizione che preveda la trasformazione dei sussidi ambientalmente dannosi in sussidi ambientalmente favorevoli. Il Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli, di seguito Catalogo, – istituito all'articolo 68 della legge 28 dicembre 2015, n. 221, Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali permette un'utile ricognizione per il processo di transizione;

    dunque, la riforma dei SAD non dovrebbe essere motivata unicamente dalla necessità di tagliare una spesa pubblica dannosa ma dovrebbe rappresentare l'occasione per favorire il percorso di conversione del sistema produttivo verso un modello di sviluppo sostenibile, accompagnandolo con l'adozione di misure a favore di una maggiore attenzione generalizzata nei confronti dell'ambiente e contro il cambiamento climatico, fra cui l'incremento del trasporto pubblico, il potenziamento dell'accesso ai servizi dei cittadini o interventi volti a ridurre la povertà energetica;

    inoltre, tale trasformazione, anche per non essere percepita come ingiusta da parte di famiglie e imprese, dovrà prevedere meccanismi di compensazione che rendano più equa la distribuzione dei costi della rimozione dei SAD, proteggendo in particolare le categorie più vulnerabili come ad esempio i lavoratori attualmente impiegati nei settori che dovranno cedere le risorse,

impegna il Governo:

   a prevedere la conversione dei sussidi ambientalmente dannosi, ad oggi previsti dal nostro ordinamento e indicati nel Catalogo, in risorse finalizzate allo sviluppo sostenibile e alla lotta al cambiamento climatico, ossia sussidi ambientalmente favorevoli, tramite la sostituzione dei primi con misure economiche di supporto verdi, di pari entità;

   ad accompagnare il processo riallocativo con azioni di compensazione nei confronti di imprese, cittadini e lavoratori, prevedendo per questi ultimi compensazioni economiche a favore dell'occupazione nei settori che cedono risorse, per una percentuale non inferiore al 20 per cento delle risorse totali.
9/1038-B/20. Pastorino, Simiani, Bonelli, Borrelli, Merola.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sostegno economico

cambiamento climatico

diritto comunitario