ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08031

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 452 del 15/01/2021
Firmatari
Primo firmatario: TRANO RAFFAELE
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 15/01/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RIZZONE MARCO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-ITALIANI IN EUROPA 15/01/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 15/01/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08031
presentato da
TRANO Raffaele
testo di
Venerdì 15 gennaio 2021, seduta n. 452

   TRANO e RIZZONE. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   in data 15 gennaio 2020 il Consorzio sviluppo industriale sud pontino ha venduto alla Immobiliare Cavour srl un complesso immobiliare già facente parte della linea ferroviaria Formia-Gaeta, comprensivo di un'area annessa di pertinenza di circa 2.732 metri quadri, che può contenere oltre 100 posti auto ed un immobile già adibito a stazione ferroviaria della città di Gaeta di metri quadri catastali 388, per un importo complessivo pari ad euro 409.000,00;

   ma il contratto di provenienza con cui il Consid ha acquistato i beni dalle Ferrovie dello Stato indicava le finalità pubbliche del medesimo, ossia la «riattivazione ed elettrificazione della linea Formia-Gaeta con le fermate ed i nodi di scambio» come da conferenza dei servizi del 10 luglio 2009;

   all'atto dell'ultima compravendita è stato allegato un certificato di destinazione urbanistica del 4 dicembre 2019 che attesta che i beni hanno una destinazione urbanistica «s» – zona per l'edilizia scolastica che al più avrebbe potuto indicare servizi, stante l'insistenza in situ della stazione ferroviaria, di binari della ferrovia e di parcheggi pubblici, e non attesta che, con delibera 171/2019, la giunta comunale di Gaeta ha trasformato tale area da «s» a «p» – parcheggi, nella premessa della permanenza «ad uso pubblico» dell'area, con variante dichiarata peraltro «non sostanziale», elusiva dell'obbligatoria procedura delle pubblicazioni, della facoltà di presentare osservazioni, dei passaggi in consiglio comunale e presso la regione Lazio;

   tra i beni venduti c'è una strada non richiamata nel certificato di destinazione urbanistica suddetto, ormai pubblica, di congiunzione tra via Mazzini e via del Piano che, in base a quanto statuiscono il Consiglio di Stato e l'articolo 824 del codice civile, costituisce demanio pubblico;

   a seguito della chiusura dei due accessi l'area potrebbe godere di una destinazione «B completamento», con elevati indici di edificabilità, evocata peraltro nella proposta di variante del Cosind n. 85/2019;

   sono state vendute dal Cosind all'Immobiliare Cavour srl varie particelle già oggetto di frazionamento ed in precedenza con destinazione «Ferrovia sp»;

   il prezzo dell'intero complesso immobiliare appare risibile dal momento che in zona Serapo le quotazioni del mercato immobiliare prevedono un valore di euro 3.200 al metro quadro (in riferimento all'immobile già adibito a stazione ferroviaria di metri quadri 388), mentre il valore di un posto auto in zona persino più decentrata si aggira su decine di migliaia di euro;

   il Cosind ritiene di aver dato adeguata pubblicità, ma il sindaco di Gaeta, nonostante il Cosind sia ente derivato e partecipato dal comune di Gaeta, ha dichiarato di essere all'oscuro dell'operazione immobiliare;

   il Cosind non ha previsto ed il comune non ha esercitato il diritto di prelazione su un bene di fatto demaniale, nonostante il comune regoli da decenni, attraverso apposita segnaletica ed il comando di polizia municipale, l'uso della superficie in questione ed abbia effettuato lavori pubblici, compresa la pulizia del piazzale stesso;

   con delibera n. 25/2020 il consiglio comunale di Gaeta ha impegnato il sindaco e la giunta comunale ad incaricare dirigenti ed avvocatura a verificare l'esistenza della suddetta prelazione, ma ad oggi non si ha notizia di azioni consequenziali –:

   se il Governo non ritenga utile e necessario l'invio degli ispettori della Ragioneria generale dello Stato e dell'Ispettorato generale di finanza presso gli enti citati in premessa per verificare se vi sia stata una spoliazione del patrimonio pubblico a favore di un privato.
(4-08031)