Legislatura: 18Seduta di annuncio: 643 del 22/02/2022
Primo firmatario: PORCHIETTO CLAUDIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 22/02/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma D'ATTIS MAURO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/02/2022 GIACOMETTO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/02/2022
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 22/02/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 23/02/2022 Resoconto PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE RISPOSTA GOVERNO 23/02/2022 Resoconto CINGOLANI ROBERTO MINISTRO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA) REPLICA 23/02/2022 Resoconto PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
DISCUSSIONE IL 23/02/2022
SVOLTO IL 23/02/2022
CONCLUSO IL 23/02/2022
PORCHIETTO, D'ATTIS e GIACOMETTO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:
secondo il Registro italiano dighe, le grandi dighe (invasi di 1.000.000 metri cubi, altezza oltre 15 metri) sono 532 diffuse soprattutto sull'arco Alpino e nelle Isole. Di queste 497 sono in attività e sono date in concessione soprattutto per la produzione di energia idroelettrica (306), cui seguono gli usi irriguo potabile e industriale. Il settore dà lavoro a oltre 15 mila operatori in possesso di un'elevata specializzazione;
la fonte idraulica ha prodotto nel 2020 46,7 Twh pari al 40,2 per cento del totale della produzione da fonte rinnovabile (Gse – rapporto 2020). Alcuni studi sostengono che con interventi di sistemazione degli invasi e ammodernamento delle turbine si potrebbe avere un incremento di produzione fino a 25 Twh al 2030, contribuendo significativamente al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione fissati per quella data. Diversamente da eolico e fotovoltaico l'idroelettrico è programmabile;
negli ultimi anni, lo stratificarsi di previsioni normative non coerenti ha ingenerato incertezza nel settore, bloccando i necessari investimenti. L'attuale normativa, oltre alla regionalizzazione, prevede la messa a gara delle concessioni con accesso di operatori stranieri. Viceversa, dopo l'annullamento dell'Unione europea di tutte le procedure di infrazione in materia di concessioni nel settore idroelettrico, negli altri Paesi dell'Unione si registrano situazioni in cui le concessioni non hanno scadenza o comunque sono assegnate con procedure non competitive;
nella recente relazione sulla sicurezza energetica il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) ha criticato il disegno di legge sulla concorrenza, all'esame del Senato della Repubblica, per aver aperto le gare per le concessioni idroelettriche a «operatori esteri ma in un regime di non reciprocità poiché gli altri Paesi europei applicano un regime protezionistico»;
il Piano energia clima, pur prevedendo che in sede di rinnovo delle concessioni si privilegerà la riqualificazione degli impianti idroelettrici, stabilisce tra gli obiettivi al 2030 del settore elettrico una crescita contenuta della potenza idroelettrica (49,3 Twh, pagina 56 e 57 del piano);
né il recepimento della direttiva «Red II» ((UE) 2018/2001), né il Piano per la transizione ecologica appaiono tenere sufficientemente conto delle specificità e delle potenzialità del settore idroelettrico nazionale. Secondo gli operatori del settore, la sola proroga delle attuali concessioni per almeno 10 anni potrebbe attivare investimenti per 8 miliardi di euro –:
quali ulteriori iniziative intenda adottare per sviluppare le potenzialità del settore idroelettrico nazionale, tutelandone la strategicità in termini di sicurezza energetica.
(3-02777)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):produzione d'energia
energia rinnovabile
regione alpina