DI PIETRO e PALOMBA. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
sono passati vent'anni dalla stagione delle stragi di mafia culminate con la morte dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: ma la piena ed integrale verità è ancora oscurata da una ragnatela di collusioni, silenzi e comportamenti omertosi;
quella stagione non può assolutamente essere archiviata in nome e nel rispetto di molte vittime di tanta barbarie, della nostra storia e dei principi tracciati dai nostri padri costituenti;
la magistratura, attraverso diverse procure della Repubblica, pur tra molte difficoltà, sta meritoriamente indagando se ci fu una trattativa tra Stato e mafia e quali ne furono i contorni, tema in merito al quale è vitale per la nostra democrazia conoscere gli eventuali responsabili;
altrettanto essenziale per la nostra democrazia è sapere se c'è chi vuole mantenere quella pagina di storia ancora oscura, sia omettendo di dare le informazioni, sia frapponendo ostacoli alle indagini;
da notizie di stampa, e segnatamente da Il Fatto quotidiano, si apprende anche che il procuratore della Repubblica di Palermo, dottor Messineo, ha rifiutato di assentire gli atti dei sostituti procuratori incaricati dello svolgimento delle indagini in questa materia, così «lasciandoli soli», come ha commentato parte della stampa;
un Paese può considerarsi libero e democratico quando non ha segreti e quando le istituzioni concorrono alla ricerca della verità, affinché i cittadini possano sapere e capire tutto ciò che è accaduto nella loro storia. Ciò tanto più vale trattandosi di un tema così grave come la mafia, che insanguina il Paese e accumula risorse sottraendole all'economia pulita, organizzazione criminale che potrebbe essere accostata allo Stato solo per la spietata lotta e non per trattative e collusioni;
quindi, la verità deve poter essere cercata senza guardare in faccia nessuno, neppure i potenti passati o presenti, per il debito che lo Stato ha verso se stesso, verso la giustizia e verso quei servitori delle istituzioni che persero la vita in quei primi mesi del 1992, anche affinché il loro sacrificio non sia stato vano -:
se non intenda avviare iniziative ispettive per verificare se la situazione in premessa giustifichi l'eventuale esercizio dei poteri di competenza. (3-02346)