ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00224

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 64 del 07/03/2023
Firmatari
Primo firmatario: CAPPELLETTI ENRICO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/03/2023


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA delegato in data 07/03/2023
Stato iter:
04/07/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/07/2023
Resoconto BARBARO CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA)
 
REPLICA 04/07/2023
Resoconto CAPPELLETTI ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 04/07/2023

SVOLTO IL 04/07/2023

CONCLUSO IL 04/07/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00224
presentato da
CAPPELLETTI Enrico
testo presentato
Martedì 7 marzo 2023
modificato
Martedì 4 luglio 2023, seduta n. 132

   CAPPELLETTI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   da molti anni i cittadini della regione Veneto sono costretti ad affrontare i problemi sanitari e ambientali generati dalla contaminazione delle acque superficiali, delle acque di falda, degli acquedotti pubblici e degli alimenti di origine vegetale e animale da sostanze perfluoroalchiliche, indicate comunemente come pfas, che ha come fonte principale lo scarico industriale della Miteni spa, un'industria chimica situata nel comune di Trissino (Vicenza);

   l'inquinamento riguarda 30 comuni individuati nella cosiddetta zona rossa e interessa 700 chilometri quadrati del territorio veneto. Le persone coinvolte sono almeno 350 mila;

   dalla tabella 3, «Massima esposizione sanitaria – Popolazione residente e servita, acquedotto e fonti di approvvigionamento», del Piano di sorveglianza sanitaria sulla popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche, pubblicato dalla giunta regionale del Veneto nel bollettino ufficiale della regione n. 4 del 5 gennaio 2017, emerge che ci sono circa 18 mila abitanti che ancora non hanno il servizio pubblico di erogazione dell'acqua, rimanendo così esposti a pericoli di contaminazione pfas ulteriori rispetto ai cittadini serviti;

   nel documento pubblicato da Greenpeace si afferma che «in Veneto, a quasi dieci anni dalla scoperta dell'emergenza pfas, molte famiglie in zona rossa non hanno accesso all'acqua pulita. Una situazione inaccettabile»; l'associazione ambientalista denuncia che «nonostante la contaminazione sia nota da anni, della bonifica del sito di Miteni si sono perse le tracce, così come di un piano di riconversione industriale volto ad azzerare tutte le fonti di inquinamento»;

   nei giorni scorsi in tutta Italia numerosi cittadini ed associazioni hanno protestato contro la giunta della regione Veneto, chiedendo di assumersi la responsabilità rispetto alle attività di bonifica;

   nel documento diffuso nella manifestazione viene riportato che: «Sono passati dieci anni dalla scoperta dell'inquinamento da pfas e il sito Miteni, individuato quale principale fonte di uno dei maggiori inquinamenti che la storia ricordi, continua ad inquinare la nostra falda, i nostri pozzi, i nostri campi, i nostri cibi e il nostro sangue. È compito degli enti pubblici far rispettare il cronoprogramma della messa in sicurezza del sito inquinante. Al momento si susseguono ritardi su ritardi. Le istituzioni devono collaborare fra loro e costringere chi ha inquinato alla bonifica immediata»;

   i manifestanti dei no-pfas hanno voluto in questo modo ribadire la necessità e la richiesta di bonificare l'area, unico modo per fermare il progressivo espandersi dell'inquinamento. Allo stesso tempo, però, hanno denunciato l'inerzia della regione che non manterrebbe le promesse e non avrebbe attuato interventi a tutela della salute pubblica;

   rispetto alle richieste di bonifica dei manifestanti l'amministrazione regionale ha replicato che «la bonifica spetta ai proprietari dell'azienda», scaricandosi ingiustamente, a parere dell'interrogante, delle proprie responsabilità nell'attuazione del piano per la bonifica –:

   se siano a conoscenza dei fatti esposti, quali siano le eventuali iniziative di competenza che intendano intraprendere affinché si attivino con urgenza tutte le procedure per la bonifica dei siti inquinanti dai pfas e di quali elementi dispongano circa le ragioni dei ritardi delle operazioni di bonifica;

   se sia noto al Governo il numero di cittadini veneti che oggi non risultano essere allacciati alla rete acquedottistica.
(3-00224)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

inquinamento

controllo sanitario