ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00187

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 137 del 11/07/2023
Firmatari
Primo firmatario: D'ORSO VALENTINA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/07/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ASCARI STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2023
CAFIERO DE RAHO FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2023
GIULIANO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2023
CAPPELLETTI ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2023
BARZOTTI VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2023


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 11/07/2023
Stato iter:
18/07/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/07/2023
Resoconto D'ORSO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 18/07/2023
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 18/07/2023
Resoconto D'ORSO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/07/2023

SVOLTO IL 18/07/2023

CONCLUSO IL 18/07/2023

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00187
presentato da
D'ORSO Valentina
testo presentato
Martedì 11 luglio 2023
modificato
Martedì 18 luglio 2023, seduta n. 141

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

   da un servizio de Le Iene del 17 novembre 2020 si apprende la particolare situazione del professor Carlo Gilardi, 90enne di Airuno (Lecco), conosciuto nella sua comunità per l'elevato spessore culturale, per i contributi poetici e letterari, per l'amore per la natura, nonché, soprattutto, per la grande umanità e solidarietà che non ha mai lesinato di mostrare nei confronti dei più deboli, ma che, paradossalmente, ad oggi, gli stanno costando la libertà;

   la sua condizione economica particolarmente favorevole gli ha consentito negli anni di esprimere concretamente la sua generosità rivolgendola sia ai più bisognosi, mediante azioni di ausilio economico o, addirittura, l'accoglienza presso la propria abitazione di chi ne fosse privo, che, più in generale, alla comunità del piccolo paese che ha beneficiato di laute donazioni, sia di denaro che di beni (donazione di terreni per la realizzazione del parcheggio della scuola e di un parco integrato oppure l'acquisto di un defibrillatore);

   circa cinque anni fa la sorella, più anziana di lui e unica parente vivente, allertata dalla banca per una serie di movimenti ritenuti sospetti sul suo conto corrente e preoccupata per la gestione del patrimonio del fratello, ha chiesto e ottenuto dal tribunale di Lecco la nomina di un amministratore di sostegno (ad oggi se ne sono succeduti cinque) per la tutela dei suoi interessi;

   secondo il Gilardi, tale provvedimento, di fatto, l'ha completamente inibito dall'adottare qualunque disposizione del suo patrimonio, fino al punto di negare l'accesso ai propri fondi anche per esigenze ritenute dall'amministrato primarie, ponendolo, quindi, in una condizione di «depressione morale» che lo ha portato ad esprimere ripetutamente la sua contrarietà alla nomina di un amministratore di sostegno, fino al punto di decidere nel giugno 2020 di sottoporsi spontaneamente ad una perizia psichiatrica, il cui esito ha accertato che «non emergono anomalie o segni di patologia (...) Il pensiero è privo di alterazioni (...) nessun segno di deterioramento mentale o cognitivo»;

   risulta agli interpellanti che, nel luglio 2020, il giudice tutelare abbia richiesto una consulenza tecnica d'ufficio per capire se l'amministrato avesse bisogno di ulteriori misure di tutela, mentre, contestualmente, l'amministratrice di sostegno, adducendo varie scuse, avrebbe continuato a negargli l'accesso al suo patrimonio, nonostante i suoi continui appelli ad assumere una condotta inversa;

   il 10 settembre 2020 il Gilardi, perfettamente nel pieno delle sue facoltà mentali, si è rivolto al proprio legale per revocare l'amministratrice di sostegno, denunciandone comportamenti non congrui con il suo incarico, tra i quali, ad esempio, un episodio risalente al 2018 in cui quest'ultima avrebbe effettuato un bonifico di euro 40.000 ad un nominativo a lei conosciuto, bonificando tale cifra dal suo conto corrente;

   nell'occasione – secondo quanto riportato nell'esposto – nonostante il Gilardi avesse dichiarato che a suo avviso, da tempo, si stesse cercando di farlo dichiarare «incapace di intendere e volere» al solo fine di poter gestire liberamente il suo patrimonio, è stata negata al suo avvocato la possibilità di costituirsi in giudizio, non ravvisando il giudice la necessità di una difesa;

   risulta, infatti, all'interrogante che all'avvocato, munito di regolare mandato del suo assistito, persona pienamente capace di intendere e di volere, sia sempre stata bocciata l'istanza di visibilità del fascicolo del procedimento dell'amministrazione di sostegno e ciò nonostante le azioni di reclamo presentate e rigettate dal tribunale;

   dal servizio televisivo si apprende, inoltre, che il 27 ottobre 2020 la nuova amministratrice di sostegno, senza preavviso e disponendo un vero e proprio prelievo forzoso, abbia trasferito il Gilardi in una residenza sanitaria assistenziale;

   nel servizio è stato trasmesso un audio registrato durante il prelievo dal proprio domicilio da cui emergerebbe la sua lucidità di pensiero e la piena capacità di intendere e di volere nell'esprimere la sua contrarietà al trasferimento forzoso presso la residenza sanitaria assistenziale; si tratta di una circostanza di cui non si comprende l'opportunità/necessità e che, oltre a impedire alle persone care e al suo avvocato di visitarlo e avere notizie, lo pone ancora di più in condizione di confinamento sociale e umano che lo priva da anni dell'affetto e della solidarietà delle persone che hanno realmente a cuore la sua sorte;

   da quanto emerso dai media, sembrerebbe che l'unica sua «colpa» sia essere un anziano benestante e al contempo generoso;

   tra il 2021 e il 2023 il Garante nazionale dei diritti dei detenuti ha effettuato diverse visite alla casa di cura dove si trovava Carlo Gilardi e ha rivolto una raccomandazione alla procura della Repubblica, auspicando, tra l'altro, la revisione delle misure adottate per la tutela di Carlo Gilardi e la determinazione di un più adeguato sistema di sostegno per il futuro;

   in data 20 settembre 2021 è stato depositato ricorso presso la Corte europea dei diritti dell'uomo, invocando gli articoli 5 (diritto alla libertà e sicurezza) e 8 (diritto al rispetto della vita privata) della Convenzione, da parte del cugino e del Gilardi, ove si lamenta la messa sotto tutela giuridica del Gilardi e l'isolamento sociale che ne deriva;

   a fronte del suddetto ricorso, nel caso Calvi e Carlo Gilardi c. Italia (ricorso n. 46412/21), la Corte europea dei diritti dell'uomo ha rilevato una violazione dell'articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata) nei confronti del signor Gilardi. Nella specie ha messo in luce come le autorità abbiano, in pratica, abusato della flessibilità dell'amministrazione di sostegno per perseguire le finalità che l'ordinamento italiano assegna, con severi limiti, al trattamento sanitario obbligatorio, mediante ricorso abusivo all'amministrazione di sostegno –:

   quali iniziative di competenza urgenti il Ministro interpellato intenda porre in essere per risolvere la vicenda esposta in premessa, in modo da porre fine agli abusi rilevati anche dalla Corte europea dei diritti dell'uomo nei confronti del signor Gilardi;

   se il Ministro interpellato non intenda attivarsi presso le autorità di cui in premessa, anche con iniziative ispettive, e se non intenda adottare iniziative normative urgenti al fine di modificare la disciplina dell'amministrazione di sostegno in modo che le suddette vicende non possano ripetersi in futuro.
(2-00187) «D'Orso, Ascari, Cafiero De Raho, Giuliano, Cappelletti, Barzotti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione della vita privata

Corte europea dei diritti dell'uomo

deposito bancario