ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00222

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 205 del 29/11/2023
Abbinamenti
Atto 1/00233 abbinato in data 13/02/2024
Atto 1/00234 abbinato in data 13/02/2024
Atto 1/00236 abbinato in data 13/02/2024
Atto 1/00238 abbinato in data 13/02/2024
Atto 1/00239 abbinato in data 13/02/2024
Firmatari
Primo firmatario: SILVESTRI FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/11/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RICCIARDI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2023
ASCARI STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2023
BALDINO VITTORIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2023
SANTILLO AGOSTINO MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2023
CAPPELLETTI ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2023
AURIEMMA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2023
FENU EMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2023
PELLEGRINI MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 13/02/2024
FEDE GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 13/02/2024


Stato iter:
13/02/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/01/2024
Resoconto ASCARI STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 29/01/2024
Resoconto FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto DI GIUSEPPE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto GRAZIANO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto CAROTENUTO DARIO MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 13/02/2024
Resoconto CIRIELLI EDMONDO VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
DICHIARAZIONE VOTO 13/02/2024
Resoconto FARAONE DAVIDE ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE
Resoconto CESA LORENZO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto ROSATO ETTORE AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE
Resoconto NEVI RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto RICCIARDI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto SCHLEIN ELLY PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto CALOVINI GIANGIACOMO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto SOUMAHORO ABOUBAKAR MISTO
 
PARERE GOVERNO 13/02/2024
Resoconto CIRIELLI EDMONDO VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 29/01/2024

DISCUSSIONE IL 29/01/2024

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 29/01/2024

ATTO MODIFICATO IL 13/02/2024

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 13/02/2024

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/02/2024

DISCUSSIONE IL 13/02/2024

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 13/02/2024

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 13/02/2024

PARERE GOVERNO IL 13/02/2024

VOTATO PER PARTI IL 13/02/2024

IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 13/02/2024

CONCLUSO IL 13/02/2024

Atto Camera

Mozione 1-00222
presentato da
SILVESTRI Francesco
testo presentato
Mercoledì 29 novembre 2023
modificato
Martedì 13 febbraio 2024, seduta n. 243

   La Camera,

   premesso che:

    l'attacco terroristico lanciato da Hamas, il 7 ottobre 2023, verso Israele ha riacceso il conflitto tra i due popoli, con una lunga storia di ostilità e guerre;

    la crisi in atto, oltre ad essere probabilmente la più grave mai verificatasi in terra mediorientale, scaturisce da una situazione radicata e probabilmente sottovalutata dalla politica internazionale;

    il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, a seguito dell'attacco descritto, ha dichiarato che non si tratta «solo di un'operazione, è proprio una guerra». Lo stesso ha dato l'ordine all'esercito di richiamare i riservisti e di rispondere alla guerra con un'ampiezza che il nemico non ha conosciuto finora, dando il via all'operazione «Spade di ferro» sopra a Gaza, con l'intento di colpire obiettivi militari di Hamas. Per la prima volta dal 1973, il Consiglio di sicurezza del Governo israeliano ha, infatti, votato l'8 ottobre 2023 lo stato di guerra, preparandosi ad un conflitto di lunga durata;

    la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza è drammatica: il bilancio di vittime e feriti è in costante aumento, con un numero significativo di bambini e civili. Bilancio destinato ad aumentare considerata la volatilità dello scenario attuale;

    gli ultimi dati comunicati dal Ministero della sanità di Gaza riportano che in quasi quattro mesi di conflitto risultano morte circa 26.000 persone. Il 30 per cento delle infrastrutture civili è stato distrutto. In particolare, sono state distrutte o interrotte dalle autorità israeliane gran parte delle infrastrutture idriche e solo due condotte sono state riaperte nel mese di dicembre 2023. Secondo l'Unicef, dal 28 dicembre 2023 sono state danneggiate oltre 370 scuole;

    sono stati uccisi oltre 140 membri del personale delle Nazioni Unite, rappresentando il più alto numero di vittime nella storia delle Nazioni Unite, almeno 81 giornalisti e operatori dei media, oltre 600 operatori sanitari e pazienti negli ospedali. Due terzi delle strutture ospedaliere della Striscia di Gaza sono stati distrutti e un terzo rimane a malapena operativo. Peraltro, come è noto, Hamas utilizza ospedali e altre strutture sanitarie come rifugi per le sue attività terroristiche;

    il Consiglio europeo ha sottolineato la mobilitazione dell'Unione per garantire l'accesso agli aiuti umanitari da parte delle persone più bisognose. Gli aiuti sono insufficienti a sostenere la popolazione civile in grande difficoltà, a cominciare da cibo, acqua potabile, medicine e materiale igienico-sanitario. È stato, inoltre, evidenziato come la stabile fornitura di elettricità e di carburante sia essenziale all'espletamento delle operazioni umanitarie, al soddisfacimento di bisogni vitali di prima necessità e affinché le condizioni di salute pubblica non si aggravino ulteriormente;

    l'attacco terroristico da parte di Hamas, considerata un'organizzazione terroristica dall'Unione europea, oltre alle numerose vittime civili innocenti, colpisce le aspirazioni di pace del popolo palestinese, rischiando di allontanare ulteriormente il percorso verso il pieno riconoscimento del proprio diritto all'autodeterminazione;

    dall'elevatissimo numero di vittime nella Striscia di Gaza, segnatamente costituite da civili innocenti, e dalla tipologia di strutture attaccate è desumibile una grave violazione delle prescrizioni di diritto internazionale umanitario;

    il 10 ottobre 2023 sono state votate e approvate le risoluzioni presentate al termine delle comunicazioni del Governo sulla situazione e le prospettive in Medio Oriente a seguito degli attacchi di Hamas contro Israele;

    in particolare, la risoluzione 6-00052 impegnava a promuovere ogni iniziativa volta alla tutela della popolazione, anche attraverso l'apertura di corridoi umanitari, considerata la drammatica situazione della popolazione civile di Gaza, dove vivono due milioni di palestinesi, tra cui circa novecentomila bambini;

    in Commissione affari esteri e comunitari alla Camera dei deputati è stata approvata la risoluzione 7-00160 del gruppo parlamentare MoVimento 5 Stelle, che ribadiva l'urgente necessità dell'apertura di corridoi umanitari, stante la drammatica situazione degli innocenti coinvolti e soprattutto dei civili più vulnerabili;

    il 27 ottobre 2023 l'Assemblea generale dell'Onu ha adottato una risoluzione avanzata dalla Giordania sul conflitto tra Israele e Hamas, approvata con 120 voti a favore, 14 contrari e 45 astensioni, tra cui quella dell'Italia. La risoluzione chiede una «tregua umanitaria immediata, durevole e sostenuta», nonché il rispetto del diritto umanitario internazionale, assicurando le forniture e servizi essenziali nella Striscia di Gaza. Si chiede, inoltre, la «liberazione immediata e incondizionata» di tutti i civili tenuti in ostaggio;

    il Parlamento europeo, il 18 gennaio 2024, ha adottato una risoluzione non vincolante con la quale, per la prima volta dall'inizio del conflitto, chiede un cessate il fuoco permanente, seppur condizionato al rilascio immediato di tutti gli ostaggi e dello smantellamento dell'organizzazione terroristica di Hamas. La risoluzione è stata approvata con 312 voti favorevoli, 131 contrari e 72 astensioni;

    la grave situazione descritta potrebbe non risolversi in tempi brevi, in quanto aumentano le possibilità di una crescente instabilità che potrebbe non essere circoscritta alla realtà locale, ma diffusa su scala regionale e internazionale, come dimostrano le azioni aggressive dell'Iran e il ricorso a mandatari come mezzo per destabilizzare deliberatamente la regione. Sono, infatti, notevolmente aumentati gli attacchi della milizia yemenita Houthi contro navi in transito nel Mar Rosso, in particolare nello Stretto di Bab el-Mandeb;

    il 22 gennaio 2024 si è riunito il Consiglio «affari esteri», dell'Unione europea per affrontare la situazione in Medio Oriente, con due obiettivi principali: proseguire nel sostegno del principio «due popoli, due Stati» e sostenere la proposta di Italia, Francia e Germania per una nuova missione militare denominata «Aspides», che sarà incaricata di difendere, ove necessario anche con l'uso della forza, le navi mercantili nel Mar Rosso, sotto attacco degli Houthi, con conseguenze impattanti sull'intero commercio internazionale;

    l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha condiviso con gli Stati membri dell'Unione europea idee per una discussione inerente all'approccio globale per il riavvio del processo di pace in Medio Oriente, sulla base dei lavori svolti nel contesto dell'iniziativa «Peace day effort». In particolare, ha proposto di adoperarsi per una conferenza di pace preparatoria al fine di affrontare il conflitto israelo-palestinese in modo globale in futuro;

    durante il Consiglio «affari esteri» si è altresì discusso in merito alle proposte di sanzioni nei confronti dei coloni estremisti e violenti in Cisgiordania. Decisioni in tal senso risultano essere state adottate dalla Francia, che ha assunto misure restrittive a livello nazionale contro alcuni coloni israeliani estremisti, come dichiarato dalla Ministra degli esteri francese, Catherine Colonna;

    a seguito dell'attacco terroristico di Hamas, secondo quanto dichiarato dal Governo italiano, dopo il 7 ottobre 2023 sarebbero state sospese le autorizzazioni all'esportazione di materiale di armamento, ai sensi della legge 9 luglio 1990, n. 185, senza tuttavia specificare gli effetti delle autorizzazioni concesse anteriormente alla dichiarazione dello stato di guerra dell'8 ottobre 2023;

    si ricorda che la legge 9 luglio 1990, n. 185, regolamenta il rilascio delle autorizzazioni all'esportazione di materiale di armamento da parte dell'Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento (Uama) del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, stabilendo come principali condizioni per il nulla osta che il Paese utilizzatore finale non sia in stato di conflitto armato, in contrasto con il principio di autodifesa sancito dall'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, e che non sia responsabile di gravi e accertate violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, prevedendo inoltre che, nel caso in cui tali condizioni vengano meno, la sospensione o la revoca delle licenze già concesse venga disposta con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Tuttavia, il Governo non ha fornito al Parlamento una formale e dettagliata spiegazione in merito alla specifica natura dei provvedimenti adottati successivamente al 7 ottobre 2023, ai sensi della legge n. 185 del 1990, nonostante le opportunità di fornire dettagli nelle sedi istituzionali nella quali si è svolto il dibattito sul tema;

    è dunque necessario intervenire urgentemente per porre fine a tale violenza, richiedendo alla comunità internazionale un atteggiamento più incisivo, a tal fine,

impegna il Governo:

1) a profondere ogni sforzo a tutti i livelli, internazionale, europeo e bilaterale, al fine di giungere a un immediato «cessate il fuoco», a garanzia dell'incolumità della popolazione civile di entrambe le parti;

2) ad adoperarsi con urgenza a tutti i livelli, internazionale, europeo e bilaterale, per consentire una permanente apertura di adeguati corridoi umanitari e l'ingresso di personale sanitario e umanitario nella Striscia di Gaza, anche al fine di consentire l'ingresso di aiuti umanitari e, al contempo, permettere l'evacuazione dei civili più vulnerabili, tra cui i feriti in gravi condizioni, bambini e anziani;

3) a intraprendere ogni utile iniziativa di carattere internazionale ed europeo volta a promuovere, con urgenza, una conferenza di pace che accompagni un processo di negoziato sulla base delle legittime aspettative delle parti in conflitto, nel rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario, all'interno della cornice di principio «due popoli, due Stati»;

4) a farsi promotore in sede europea di una forte iniziativa diplomatica sul Governo israeliano affinché rispetti il diritto internazionale umanitario e accetti la prospettiva del riavvio di un processo di pace basato sul principio «due popoli, due Stati»;

5) a promuovere il riconoscimento dello Stato di Palestina nei confini del 1967 secondo le risoluzioni delle Nazioni Unite;

6) ad intraprendere le opportune iniziative presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite volte a promuovere la costituzione di una missione internazionale di interposizione nella Striscia di Gaza, anche con il coinvolgimento diretto dei Paesi arabi, al fine di ricostruire l'area e fornire assistenza umanitaria alla popolazione locale;

7) a sostenere iniziative volte alla protezione della popolazione civile palestinese, compresa la possibilità di una protezione Onu specifica per i residenti di Gaza;

8) ad adoperarsi, in sede internazionale ed europea, al fine di intraprendere accurate inchieste volte a verificare la veridicità delle accuse di collusione con Hamas rivolte ai 12 dipendenti dell'Unrwa, United Nations relief and works agency for Palestine refugees, al contempo sostenendo la salvaguardia dei finanziamenti all'agenzia allo scopo di garantirne l'operatività nella Striscia di Gaza a supporto dei rifugiati palestinesi;

9) ad attivarsi, in ogni sede, affinché l'Italia partecipi e sostenga ogni iniziativa, sia in seno all'Unione europea che insieme ai nostri alleati e alle organizzazioni internazionali, per la liberazione immediata e incondizionata di tutti i civili tenuti in ostaggio, al fine di evitare un allargamento e l'inasprirsi del conflitto, di proteggere le popolazioni civili e garantire a Israele il diritto di esistere e difendersi, nel rispetto del diritto internazionale e umanitario;

10) a rafforzare, in termini di protezione e garanzia delle necessarie condizioni di sicurezza, la presenza sul posto e la capacità degli operatori umanitari delle Nazioni Unite di fornire adeguata assistenza umanitaria ai rifugiati nella Striscia di Gaza – presidio essenziale anche nell'ottica di una futura fase di ricostruzione – nel rispetto della Quarta Convenzione di Ginevra e della Convenzione dei privilegi e delle immunità delle Nazioni Unite, anche al fine di scongiurare il rischio di tensioni e disordini civili, con conseguenze imprevedibili per l'intera regione e non solo;

11) ad attivarsi immediatamente, sia in seno all'Unione europea che insieme ai nostri alleati e alle organizzazioni internazionali, al fine di scongiurare l'iniziativa militare israeliana nella zona di Rafah, compresa una nuova incursione di terra;

12) a farsi promotore, a livello europeo, della sospensione della vendita, della cessione e del trasferimento di armamenti allo Stato di Israele, nel rispetto della Posizione comune (2008/944/PESC) sulle esportazioni di armi e del Trattato sul commercio di armi (Att) dell'Onu;

13) a sospendere urgentemente, ove in essere, le autorizzazioni di vendita di armi allo Stato di Israele concesse anteriormente alla dichiarazione dello stato di guerra dell'8 ottobre 2023, al fine di scongiurare che tali armamenti possano essere utilizzati per commettere gravi violazioni del diritto internazionale umanitario;

14) a fornire ogni elemento alle Camere in merito alla natura specifica degli eventuali provvedimenti adottati in merito alle autorizzazioni all'esportazione di armamenti prodotti in Italia verso lo Stato di Israele, ai sensi della legge n. 185 del 1990;

15) a garantire che la missione Aspides sia strettamente difensiva e, ai sensi dell'articolo 42 del Trattato dell'Unione europea, esclusivamente rivolta al mantenimento della pace, alla prevenzione dei conflitti e al rafforzamento della sicurezza internazionale, in conformità ai principi della Carta delle Nazioni Unite, con un mandato che escluda esplicitamente qualsiasi coinvolgimento nell'operazione angloamericana «Prosperity Guardian»;

16) a presentare urgentemente alle Camere, ai sensi dell'articolo 3 della legge 21 luglio 2016, n. 145, la relazione analitica sulle missioni in corso, ai fini della loro prosecuzione e della proroga della loro durata per l'anno 2024, al fine di garantire un efficace controllo parlamentare, soprattutto in relazione alle missioni internazionali operanti nel Mar Rosso e nello Stretto di Hormuz;

17) a farsi promotore in sede europea della previsione di sanzioni mirate contro i coloni israeliani estremisti in Cisgiordania, comprese le organizzazioni e le società ad essi connesse direttamente ed indirettamente, in forza dell'ostacolo che rappresentano nell'ambito di un auspicabile processo di pace;

18) a promuovere presso il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite l'istituzione di una commissione di inchiesta indipendente, allo scopo di accertare le violazioni e gli abusi del diritto internazionale e umanitario ai danni della popolazione civile, al contempo sostenendo le opportune iniziative nelle sedi giurisdizionali internazionali volte al medesimo scopo;

19) a intraprendere urgentemente iniziative volte a sospendere le attività dell'Eni collegate alla licenza di sfruttamento del giacimento di gas offshore di fronte a Gaza nella zona marittima G, nel pieno rispetto dei principi di diritto internazionale e della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982 (Unclos).
(1-00222) (Nuova formulazione) «Francesco Silvestri, Riccardo Ricciardi, Ascari, Baldino, Santillo, Cappelletti, Auriemma, Fenu, Pellegrini, Fede».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risoluzione

questione palestinese

diritto umanitario internazionale