ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00211

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 194 del 13/11/2023
Abbinamenti
Atto 1/00210 abbinato in data 13/11/2023
Atto 1/00213 abbinato in data 29/11/2023
Atto 1/00215 abbinato in data 29/11/2023
Atto 1/00218 abbinato in data 29/11/2023
Firmatari
Primo firmatario: MARI FRANCESCO
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 13/11/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/11/2023
BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/11/2023
BORRELLI FRANCESCO EMILIO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/11/2023
DORI DEVIS ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/11/2023
EVI ELEONORA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/11/2023
FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/11/2023
GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/11/2023
GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/11/2023
PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/11/2023
ZARATTI FILIBERTO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 13/11/2023


Stato iter:
29/11/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/11/2023
Resoconto MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 13/11/2023
Resoconto COPPO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto NISINI TIZIANA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto CAPPELLETTI ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 29/11/2023
Resoconto FERRANTE TULLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 29/11/2023
Resoconto GRUPPIONI NAIKE ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE
Resoconto COLUCCI ALESSANDRO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto D'ALESSIO ANTONIO AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE
Resoconto TASSINARI ROSARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto SANTILLO AGOSTINO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto NISINI TIZIANA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto ORLANDO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto VOLPI ANDREA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/11/2023

DISCUSSIONE IL 13/11/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 13/11/2023

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 29/11/2023

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 29/11/2023

NON ACCOLTO IL 29/11/2023

PARERE GOVERNO IL 29/11/2023

DISCUSSIONE IL 29/11/2023

IN PARTE PRECLUSO IL 29/11/2023

RESPINTO IL 29/11/2023

CONCLUSO IL 29/11/2023

Atto Camera

Mozione 1-00211
presentato da
MARI Francesco
testo presentato
Lunedì 13 novembre 2023
modificato
Mercoledì 29 novembre 2023, seduta n. 205

   La Camera,

   premesso che:

    1) tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori è prioritario per garantire la qualità e la trasparenza negli appalti delle pubbliche amministrazioni e ridurre il rischio di infiltrazioni criminali. Nel sistema degli appalti è prevista, tra l'altro, la possibilità che le stazioni appaltanti autorizzino il subappalto cosiddetto a cascata, una norma non condivisibile introdotta con le ultime modifiche apportate al codice degli appalti;

    2) in una fase nella quale – a fronte delle enormi risorse derivanti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, dal Fondo complementare, da eventi come le Olimpiadi invernali e il Giubileo – vanno avviate e concluse tutte le opere necessarie alla crescita del Paese e della qualità delle città italiane e alla messa in sicurezza del territorio, questo non deve comportare una riduzione delle tutele dei lavoratori in materia di diritti e tutela della sicurezza e della salute;

    3) è necessario, anzi improrogabile, che le amministrazioni pubbliche, in qualità di stazioni appaltanti, definiscano protocolli, con le parti sociali, per la contrattazione di anticipo, protocolli nei quali, tra l'altro, siano chiaramente indicati limiti nei bandi di gara contro il subappalto a cascata e si qualifichino gli appalti ad aziende strutturate in grado di eseguire, direttamente con i propri dipendenti e mezzi, gli appalti ottenuti;

    4) si devono contrastare i rischi che possono derivare dalla liberalizzazione del subappalto e dall'allungamento della filiera nei cantieri: dalla compressione dei costi e, di conseguenza, dei diritti e delle tutele dei lavoratori all'aumento delle zone grigie, nelle quali si possono evidenziare forme di sfruttamento e il non rispetto dei contratti nazionali, nonché possibili infiltrazioni criminali;

    5) la pratica delle gare al massimo ribasso va esclusa, in quanto sono evidenti le ricadute e l'impatto sulle basse retribuzioni alle quali si assiste nell'ambito degli appalti pubblici;

    6) attualmente il nuovo codice appalti non prevede un limite generale ma lascia spazio alla discrezionalità delle stazioni appaltanti; le amministrazioni procedenti possono, previa adeguata motivazione, indicare nei documenti di gara le prestazioni o le lavorazioni da eseguire esclusivamente a cura dell'aggiudicatario, venendosi così ad introdurre un divieto solo facoltativo, parziale o totale, di ricorso al subappalto tenuto conto: a) delle specifiche caratteristiche dell'appalto; b) qualora sia necessario per rafforzare il controllo nelle attività di cantiere, per condizioni di lavoro e salute o per la prevenzione di rischi di infiltrazione criminale;

    7) in materia di limiti al subappalto e alla possibilità per le stazioni appaltanti di individuare le prestazioni che dovranno essere eseguite a cura dell'aggiudicatario o che non potranno formare oggetto di subappalto, in ragione di specifiche caratteristiche dell'appalto, si vanno consolidando interventi della giustizia amministrativa, come la recente sentenza del tribunale amministrativo regionale del Friuli Venezia Giulia, la n. 187 della sezione I del 27 maggio 2023;

    8) la pubblica amministrazione per acquisire beni, forniture e servizi effettua una valutazione delle esigenze e sceglie le modalità per soddisfare tali esigenze attraverso le procedure previste nel decreto legislativo n. 50 del 2016;

    9) il decreto legislativo n. 50 del 2016 dispone che l'aggiudicazione dei contratti pubblici deve avvenire in un contesto effettivamente trasparente e concorrenziale e la scelta del pubblico contraente deve ricadere sul concorrente che abbia effettivamente presentato l'offerta economicamente più vantaggiosa;

    10) in particolare, il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa è vincolante in caso di «contratti relativi ai servizi sociali e di ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica, nonché ai servizi ad alta intensità di manodopera»;

    11) ai fini della valutazione della congruità dell'offerta con cui si partecipa alla gara d'appalto, l'offerta è considerata anormalmente bassa se la stazione appaltante ha accertato il mancato rispetto degli obblighi in materia ambientale, sociale e del lavoro stabiliti non solo dalla normativa europea e nazionale, ma anche dai contratti collettivi, una norma richiamata dall'articolo 97, comma 5, del decreto legislativo n. 50 del 2016;

    12) con riguardo ai minimi retributivi negli appalti pubblici, la proposta di direttiva europea sul salario minimo prevede che gli Stati membri adottino misure adeguate a garantire che gli operatori economici, nell'esecuzione di appalti pubblici o contratti di concessione, si conformino ai salari stabiliti dai contratti collettivi per il settore pertinente e ai salari minimi legali, laddove esistenti;

    13) dallo stesso documento del Cnel «Elementi di riflessione sul salario minimo in Italia» del 12 ottobre 2023 si evince che le esternalizzazioni e, dunque, il ricorso ad appalti e subappalti dei servizi hanno prodotto una compressione dei costi, scaricando i risparmi dell'impresa appaltante sulle condizioni di lavoro dei dipendenti dell'appaltatore e del subappaltatore, creando un dumping contrattuale nel sistema degli appalti;

    14) la sentenza della Corte costituzionale 26 marzo 2015, n. 51, ha stabilito che, anche se nel tempo sia stata attribuita alla contrattazione collettiva, nel settore privato e poi anche nel settore pubblico, il ruolo di fonte regolatrice nell'attuazione della garanzia costituzionale di cui all'articolo 36 della Costituzione, come riaffermato anche dalla sentenza della Corte di cassazione 2 ottobre 2023, n. 27713, questo non impedisce al legislatore di intervenire a fissare in modo inderogabile la retribuzione sufficiente, attraverso la previsione del salario minimo legale, suggerito dall'Organizzazione internazionale del lavoro come politica per garantire una «giusta retribuzione»,

impegna il Governo:

1) ad assumere, in tempi rapidi, iniziative di carattere normativo finalizzate a:

  a) obbligare le stazioni appaltanti, nel caso di affidamenti di contratti inferiori alle soglie stabilite a livello europeo, ad aggiudicare gli appalti esclusivamente tenendo conto dell'offerta economicamente più vantaggiosa;

  b) escludere il ricorso ad aggiudicazioni al massimo ribasso e in ogni caso a garantire che gli oneri relativi alla sicurezza e agli oneri contrattuali, nonché i costi della manodopera, siano scorporati dalle offerte;

  c) vietare negli appalti pubblici il ricorso a subappalti a cascata, prevedendo contestualmente la priorità nell'affidamento dei contratti di appalto a quelle aziende strutturate in grado di eseguire direttamente, con i propri dipendenti e mezzi, tutte le fasi degli appalti affidati e, con riferimento alle associazioni temporanee di imprese, prevedere il ricorso al subappalto esclusivamente per lavori di complessità rilevante o per eventi non prevedibili;

  d) prevedere comunque, e in ogni caso, che l'affidatario dell'appalto dichiari al momento dell'offerta: le parti di lavorazioni o servizi che saranno eventualmente subappaltati, indicandoli in maniera analitica; il loro onere economico, che sarà integralmente riconosciuto all'impresa subappaltatrice e che non potrà essere soggetto in alcun modo a ribassi, garantendo al contempo i costi di manodopera e della sicurezza dei lavoratori dell'impresa subappaltatrice;

  e) vincolare il trattamento economico di tutti i lavoratori impiegati nell'esecuzione dei lavori, qualsiasi sia la tipologia di contratto della prestazione di lavoro, ai livelli retributivi previsti dai contratti collettivi nazionali, sottoscritti dalle organizzazioni dei lavoratori e di parte datoriale comparativamente più rappresentativi a livello nazionale;

  f) introdurre negli appalti pubblici il trattamento economico minimo orario di 9 euro lordi;

  g) ripristinare la norma della parità di trattamento retributivo per contrastare il dumping contrattuale nel sistema degli appalti dei servizi tra appaltatore e subappaltatore, come evidenziato, da ultimo, anche dal documento del Cnel «Elementi di riflessione sul salario minimo in Italia» del 12 ottobre 2023;

  h) prevedere il potenziamento degli organici e delle professionalità degli enti preposti ai controlli in tema di rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro, nonché delle norme contrattuali in materia di garanzia del trattamento economico e del versamento di oneri previdenziali per i lavoratori impegnati in appalti pubblici;

  i) procedere nella qualificazione delle stazioni appaltanti, prevedendo il potenziamento degli uffici tecnici e la riduzione del numero delle stazioni appaltanti dalle attuali circa ventimila a tremila.
(1-00211) «Mari, Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Grimaldi, Ghirra, Piccolotti, Zaratti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

salario minimo

sicurezza del lavoro

diritto del lavoro