ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00161

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 126 del 26/06/2023
Abbinamenti
Atto 1/00003 abbinato in data 03/07/2023
Atto 1/00166 abbinato in data 18/07/2023
Atto 1/00167 abbinato in data 18/07/2023
Atto 1/00168 abbinato in data 18/07/2023
Firmatari
Primo firmatario: SANTILLO AGOSTINO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/06/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SILVESTRI FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2023
FONTANA ILARIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2023
D'ORSO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2023
PELLEGRINI MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2023
L'ABBATE PATTY MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2023
MORFINO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2023


Stato iter:
18/07/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/07/2023
Resoconto D'ORSO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 03/07/2023
Resoconto CIANI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto MILANI MASSIMO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto QUARTINI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 03/07/2023
Resoconto BIGNAMI GALEAZZO VICE MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
PARERE GOVERNO 18/07/2023
Resoconto FERRANTE TULLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 18/07/2023
Resoconto MANES FRANCO MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto BICCHIELLI PINO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto RUFFINO DANIELA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Resoconto MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto SANTILLO AGOSTINO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto PIZZIMENTI GRAZIANO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto MATTIA ALDO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/07/2023

DISCUSSIONE IL 03/07/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/07/2023

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 18/07/2023

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 18/07/2023

NON ACCOLTO IL 18/07/2023

PARERE GOVERNO IL 18/07/2023

DISCUSSIONE IL 18/07/2023

VOTATO PER PARTI IL 18/07/2023

RESPINTO IL 18/07/2023

CONCLUSO IL 18/07/2023

Atto Camera

Mozione 1-00161
presentato da
SANTILLO Agostino
testo presentato
Lunedì 26 giugno 2023
modificato
Martedì 18 luglio 2023, seduta n. 141

   La Camera,

   premesso che:

    1) la diminuzione del potere di acquisto conseguente alla crisi economica, aggravatasi con la pandemia e, da ultimo, con il conflitto in atto in Ucraina, ha acuito il problema dell'affordability, ossia delle spese per l'accesso all'abitazione che, diventando sempre più onerose, pesano gravemente sui bilanci familiari;

    2) una famiglia su quattro ha avuto, negli ultimi anni, difficoltà a pagare l'affitto (si tratta in prevalenza di nuclei familiari fragili composti da persone di età compresa tra i 45 e i 64 anni, con figli), percentuale che ha superato il 40 per cento nel 2021, come confermato dall'indagine straordinaria sulle famiglie italiane (Isf) condotta dalla Banca d'Italia;

    3) pur non essendo disponibili stime sedimentate sull'entità complessiva delle forme di disagio abitativo presenti in Italia, un interessante quadro informativo su alcune delle principali dimensioni della disuguaglianza abitativa in Italia è offerto dalla relazione presentata dal Gruppo di lavoro sulle politiche per la casa e l'emergenza abitativa, costituito con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali n. 124 del 6 luglio 2022;

    4) i dati presentati evidenziano e confermano che nel nostro Paese il tema della casa rappresenti un ambito di grande criticità per una buona parte della popolazione e che alcune condizioni sociali o di fragilità siano estremamente correlate alla possibilità di vivere in condizioni precarie, alle difficoltà di mantenere il proprio alloggio o alla capacità di superare una condizione di emergenza abitativa;

    5) l'affitto è più diffuso tra le famiglie meno abbienti. Nel quinto di famiglie più povero (quelle cioè con un reddito equivalente inferiore al primo quintile), la percentuale di quelle in affitto è pari al 31,8 per cento;

    6) tale valore scende al 24,5 per cento nel secondo quinto, rimanendo al di sopra della media nazionale. La percentuale si riduce all'11,3 per cento tra le famiglie più benestanti (quelle che appartengono all'ultimo quinto di reddito equivalente). A vivere in affitto sono le famiglie di più recente costituzione, il 47,8 per cento delle persone sole con meno di 35 anni e il 39,9 per cento delle giovani coppie senza figli (quando la donna ha meno di 35 anni di età). Percentuali elevate si osservano anche tra le persone sole di 35-64 anni (33,2 per cento), tra le famiglie monogenitore con figli minori (30,8 per cento) e tra quelle con almeno tre minori (33,7 per cento). Vive, infine, in questa condizione il 35,5 per cento delle famiglie in cui il principale percettore di reddito è disoccupato e il 68,5 per cento delle famiglie con stranieri (quota che sale al 73,8 per cento per le famiglie composte da soli stranieri, dove poco più di una famiglia su 10 vive in una casa di proprietà);

    7) anche l'incidenza di povertà assoluta è maggiore tra le famiglie che vivono in affitto. Nel 2021, le oltre 889 mila famiglie povere in affitto corrispondono al 45,3 per cento di tutte le famiglie povere, con un'incidenza di povertà assoluta pari al 18,5 per cento contro il 4,3 per cento di quelle che vivono in abitazioni di proprietà, con valori che raggiungono il 22,4 per cento per le famiglie in affitto residenti nel Mezzogiorno;

    8) il canone di locazione rappresenta la voce di spesa più rilevante, arrivando a quasi un terzo del reddito (27,9 per cento), valore superiore anche a quello delle famiglie proprietarie con mutuo al lordo della quota in conto capitale (21,1 per cento). Quasi 2 milioni e 500 mila famiglie (9,9 per cento del totale) si trovano inoltre in condizioni di sovraccarico, ovvero con una quota di spese per l'abitazione sul reddito disponibile uguale o superiore al 40 per cento (dati Gruppo lavoro Mlps 2022);

    9) il disagio abitativo è una condizione di malessere sociale legata alla qualità dell'alloggio – per la quale manca una definizione univoca nel nostro ordinamento giuridico – che riguarda, in Italia, circa 1,5 milioni di famiglie italiane (dati di Federcasa e della società Nomisma Spa);

    10) nel corso del 2021, il 6,2 per cento delle famiglie riferiscono di essersi trovate almeno una volta in arretrato con il pagamento delle spese per le utenze domestiche, e il 9,4 per cento con l'affitto;

    11) i territori che esprimono un maggiore disagio per l'elevata incidenza del canone pagato sul reddito sono, con riferimento alle ripartizioni territoriali, il Nord-Ovest e, a seguire, il Sud e le Isole, mentre, per dimensione, i comuni più popolosi insieme a quelli meno popolosi (rispettivamente oltre i 200.000 abitanti e con meno di 20.000 abitanti);

    12) le ricerche condotte confermano, da un lato, che l'emergenza sanitaria ha inasprito ulteriormente la già drammatica situazione del disagio abitativo e, dall'altro, che non sono stati programmati interventi seri e strutturali per farvi fronte;

    13) occorre considerare che il disagio e l'emergenza abitativa affliggono sia ceti a reddito molto basso o nullo, per i quali gli alloggi di edilizia residenziale pubblica o sociale sono in numero insufficiente, sia gli individui o i nuclei familiari svantaggiati che hanno un reddito troppo alto per vedersi assegnare una «casa popolare» ma troppo basso per poter accedere alle locazioni del libero mercato;

    14) il non avere un alloggio e l'essere esclusi dalla possibilità di disporne sono tra le forme più estreme di povertà e di deprivazione. La «deprivazione abitativa» – uno degli indicatori utilizzati dall'Unione europea per calcolare il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale – in Italia riguarda il 5 per cento della popolazione, a fronte del 4 per cento medio dei Paesi europei;

    15) in tale contesto occorre considerare anche la questione, non marginale, dell'esclusione abitativa grave, riferita alle cosiddette «popolazioni speciali», ovvero le popolazioni elusive costituite da persone senza tetto, senza fissa dimora o che vivono nei campi attrezzati e negli insediamenti spontanei;

    16) la Costituzione italiana – a differenza di altri Stati europei quali il Belgio, il Portogallo, la Spagna e la Svezia – non riconosce espressamente il diritto all'abitazione. Tuttavia, quest'ultimo è desumibile da diverse disposizioni costituzionali, in quanto l'abitazione costituisce il presupposto per la realizzazione dell'eguaglianza sostanziale tra cittadini, ma anche per l'esercizio di diritti e libertà costituzionalmente riconosciuti, tra i quali la libertà di domicilio, i diritti della famiglia, il diritto alla salute e il diritto al lavoro;

    17) la Corte costituzionale ha riconosciuto l'esistenza di tale diritto a partire dalla fine degli anni '80, qualificandolo come «diritto sociale fondamentale» e annoverandolo «fra i diritti inviolabili (...) di cui all'articolo 2 della Costituzione» (confronta sentenze n. 404 del 1988, n. 166 del 2008 e n. 209 del 9 luglio 2009). Tuttavia, ha sottolineato che il diritto all'abitazione, come tutti i diritti sociali, è «finanziariamente condizionato» e dunque tende ad essere realizzato in proporzione alle risorse della collettività (sentenza n. 252 del 1989);

    18) il diritto all'abitazione è espressamente previsto dalla Carta sociale europea e, nel testo revisionato nel 1996, per garantirne l'effettivo esercizio, gli Stati firmatari «s'impegnano a prendere misure destinate», tra l'altro, «a favorire l'accesso ad un'abitazione di livello sufficiente», a «prevenire e ridurre lo status di “senza tetto” in vista di eliminarlo gradualmente» e a «rendere il costo dell'abitazione accessibile alle persone che non dispongono di risorse sufficienti»;

    19) il diritto all'abitazione è altresì previsto dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, all'articolo 34, paragrafo 3, nel quale si prevede che l'Unione «riconosce e rispetta il diritto (...) all'assistenza abitativa», al fine di «garantire un'esistenza dignitosa a tutti coloro che non dispongano di risorse sufficienti»;

    20) nell'ambito della dimensione europea si è assistito a un crescente interesse per il tema del diritto all'abitazione, attraverso l'elaborazione di specifici atti volti a garantirne l'effettività, come, ad esempio, la Carta europea degli alloggi, approvata il 26 aprile 2006 dall'intergruppo Urban logement del Parlamento europeo, la risoluzione del Parlamento europeo 2006/2108/(INI) sugli alloggi e la politica regionale e, da ultimo, la risoluzione (2019/2187(INI)) approvata dal Parlamento europeo il 21 gennaio 2021, che conferma come l'accesso a un alloggio adeguato costituisca un diritto fondamentale e una condizione preliminare per l'esercizio di altri diritti fondamentali, nonché per condurre una vita in condizioni rispettose della dignità umana;

    21) dello stesso tenore anche la giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea (causa n. C-34/13 – sentenza del 10 settembre 2014) che configura il diritto all'abitazione come diritto fondamentale da comprendere nell'ambito delle politiche di inclusione sociale, oggetto di competenza concorrente dell'Unione e degli Stati membri;

    22) certamente una nuova lettura «forte» del diritto all'abitazione, inteso come posizione soggettiva avente un «contenuto essenziale», secondo l'accezione invalsa in ambito europeo, consentirebbe un radicale cambiamento di approccio delle tradizionali politiche abitative, anche nell'ottica di un welfare integrato, nel quale il contrasto della povertà abitativa possa rappresentare l'anello da cui partire per sostenere e favorire l'accesso all'istruzione, alla formazione e all'occupazione;

    23) in materia di politiche abitative, le due linee lungo le quali è intervenuto il legislatore italiano in questi anni si sono mostrate del tutto carenti e poco lungimiranti. La prima è quella rivolta all'incremento del numero delle abitazioni disponibili, tramite la realizzazione di un sistema di edilizia residenziale pubblica. Nonostante, a partire dalle misure volte all'attuazione del piano decennale di edilizia residenziale previsto dalla legge n. 457 del 1978, siano stati approvati numerosi provvedimenti normativi e disposti diversi stanziamenti per l'edilizia residenziale pubblica e convenzionata, la condizione di disagio abitativo non ha trovato una soluzione accettabile ed è destinata ad aggravarsi;

    24) il settore soffre, ancora oggi, di una cronica carenza di alloggi da destinare ai ceti meno abbienti o a categorie disagiate o fragili. A tale riguardo è necessario e urgente definire una programmazione nazionale pluriennale di contrasto all'emergenza abitativa, sostenuta da adeguate risorse economiche;

    25) quanto sopra presuppone una attenta ricognizione presso ogni regione, dello stato di tutti gli interventi programmati, della corretta utilizzazione delle risorse con l'obiettivo di accelerare con ogni strumento possibile la realizzazione e/o il completamento degli alloggi di edilizia residenziale pubblica ancora in corso, nonché definire la programmazione in tempi certi di quelli da realizzare con le risorse che risulteranno ancora disponibili a seguito della ricognizione;

    26) la seconda linea tracciata dal legislatore italiano è quella vertente sulla tutela della parte debole nei rapporti contrattuali di diritto privato, a cominciare dal rapporto di locazione. In quest'ultimo ambito si collocano due importanti strumenti utilizzati a livello nazionale per le politiche abitative, ovvero il fondo per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, istituito dalla legge 9 dicembre 1998, n. 431, e il fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, di cui alla legge 28 ottobre 2013, n. 124, gestito dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Entrambi sono stati incrementati nel corso della XVIII legislatura, da ultimo ad opera del cosiddetto decreto «aiuti» (decreto-legge n. 50 del 2022) che ha assegnato al fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione una dotazione di 100 milioni di euro per il 2022;

    27) a partire dall'assegnazione delle somme, relative all'anno 2019 – consentendo alle regioni di poter riallocare sul fondo per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione le risorse non utilizzate della dotazione del fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli – si è sostanzialmente prodotta un'unificazione delle risorse della dotazione dei due fondi con la precipua finalità di attuare misure uniche per la riduzione del disagio abitativo;

    28) negli anni, si è riscontrato che entrambi i predetti fondi non hanno funzionato in modo adeguato, come si può rilevare, tra l'altro, dall'indagine effettuata dalla Corte dei conti sull'utilizzo degli stessi per il periodo dal 2014 al 2020 (deliberazione 3 agosto 2020, n. 9/2020/G);

    29) diverse sono le disfunzioni e le distorsioni che le due misure presentano e sulle quali la stessa Corte dei conti si è soffermata: il non corretto assolvimento delle procedure per il riparto delle risorse, che ha contribuito a un loro impiego non del tutto efficiente; la inadeguatezza di un'attività di monitoraggio circa la gestione dei fondi e lo stato di utilizzo delle risorse ripartite tra le regioni; il mancato o parziale trasferimento delle risorse agli enti locali; le difficoltà di accesso e di erogazione del contributo da parte dei cittadini, soprattutto con riferimento al fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli;

    30) nel raccogliere le citate raccomandazioni della Corte dei conti, appare quanto mai opportuno un profondo ripensamento delle modalità con le quali provvedere all'erogazione delle risorse economiche da mettere a disposizione di un settore, come quello in esame, che esprime un fabbisogno molto elevato;

    31) secondo gli studi di settore, il fabbisogno abitativo ammonta oggi a circa 500/600 mila alloggi e le risorse economiche periodicamente stanziate – attraverso il trasferimento di fondi ai comuni – non sono state allineate all'interno di una strategia sistematica e strutturata;

    32) la frammentazione dei soggetti pubblici che operano nel campo dell'offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica non ha consentito di approntare una programmazione nazionale pluriennale di contrasto all'emergenza abitativa, rendendo difficile anche l'interlocuzione con le istituzioni europee nell'accesso alle risorse in materia di rigenerazione urbana, housing sociale, co-housing, co-living, transizione ecologica e contrasto alla povertà energetica;

    33) appare chiaro che, per invertire questa tendenza, occorra, in primis, intervenire con un programma nazionale, adeguatamente finanziato, che supporti gli enti territoriali nella pianificazione e realizzazione, in una visione pluriennale, degli alloggi sociali necessari a fronteggiare in modo strutturale e risolutivo il disagio e l'emergenza abitativa;

    34) occorre, altresì, accompagnare tale misura con interventi di recupero e di riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico esistente o inutilizzato, favorendo il risparmio energetico e l'offerta di servizi integrati e innovativi per i cittadini, rifunzionalizzando gli spazi e gli immobili pubblici e privati, in un'ottica di ottimizzazione e razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse disponibili, nel rispetto del principio europeo Dnsh e dell'obiettivo finale dell'azzeramento del consumo di suolo al 2050;

    35) è, altresì, auspicabile che vengano rafforzate le misure volte a valorizzare le migliaia di beni immobili che ogni anno lo Stato confisca alla mafia, affinché siano riutilizzati per fini sociali o, laddove possibile, per uso abitativo nell'ambito dell'offerta abitativa pubblica;

    36) occorre, inoltre, attuare una strategia appropriata che, muovendo dalla complessiva ricognizione del patrimonio edilizio abusivo, faciliti gli interventi di demolizione di opere abusive eseguite da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruzione ovvero, accertata la sussistenza di tutti i requisiti necessari, ne consenta l'acquisizione conservativa al patrimonio indisponibile del comune al fine di recuperare aree ed edifici per fini di pubblico interesse, tra cui anche l'eventuale destinazione ad alloggi di edilizia sociale;

    37) sulla scia di quanto già fatto nel corso della XVIII legislatura, con l'introduzione nell'ordinamento italiano dello strumento del cosiddetto superbonus 110 per cento, è auspicabile un intervento normativo che consenta di riorganizzare e rendere strutturale il sistema delle detrazioni fiscali in materia edilizia, così da rendere tali misure più accessibili per il contribuente e garantire, da un lato, la tutela dell'ambiente, attraverso l'incremento dell'efficienza energetica e la riduzione del rischio sismico delle abitazioni, dall'altro il riconoscimento in favore dei meno abbienti di misure per agevolare la riqualificazione edilizia delle proprie abitazioni, in particolar modo attraverso il meccanismo dello sconto in fattura che consente anche ai ceti sociali più fragili di migliorare la qualità e l'impatto energetico della propria abitazione;

    38) occorre, inoltre, promuovere e sostenere processi di partecipazione sociale, cooperativistica e di «lavoro di comunità», quali le comunità energetiche rinnovabili, capaci di ridurre le disuguaglianze territoriali in un'ottica solidale ed egualitaria e di contrastare l'emarginazione e il degrado sociale;

    39) nell'ambito delle politiche di sviluppo territoriale appare altresì necessario prevedere appositi contributi e incentivi di carattere assistenziale e sociale volti ad invertire il declino infrastrutturale e demografico proprio dei piccoli borghi, soprattutto se situati nelle aree interne del nostro Paese, dove peraltro la popolazione è mediamente più anziana, al fine di favorirne il ripopolamento e contestualmente allentare la pressione antropica sui grandi centri urbani. In linea con la strategia nazionale per le aree interne, è necessario accompagnare tali misure con progetti che consentano di potenziare servizi e infrastrutture sociali di comunità e facilitare la realizzazione di contesti abitativi e residenziali dove siano disponibili o facilmente accessibili servizi sanitari di base e servizi di supporto alla vita quotidiana anche per le persone anziane;

    40) da ultimo, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), nell'ambito della missione 5, ha previsto specifici investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale, in programmi urbanistici partecipati, finalizzati al miglioramento di ampie aree urbane degradate, nella realizzazione di nuove strutture di edilizia residenziale pubblica, mediante il programma innovativo della qualità dell'abitare (PinQua) per ridurre le difficoltà abitative, con particolare riferimento al patrimonio pubblico esistente, e alla riqualificazione delle aree degradate, puntando principalmente sull'innovazione verde e sulla sostenibilità,

impegna il Governo:

1) nell'ambito degli interventi di pianificazione e programmazione delle politiche abitative, ad adottare le iniziative di competenza, anche normative, finalizzate:

  a) a prevedere e dare attuazione in tempi certi ad un programma nazionale pluriennale di edilizia residenziale pubblica a consumo di suolo zero, adeguatamente finanziato, che consenta di far fronte in modo sistematico e risolutivo alla grave situazione di disagio ed emergenza abitativa dovuta alla carenza di alloggi;

  b) a dare attuazione alle misure previste nell'ambito della missione 5 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, in modo da garantire il coordinamento degli investimenti in progetti di rigenerazione urbana volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale, con l'obiettivo di accompagnare all'edilizia residenziale pubblica la creazione di spazi e/o servizi culturali e socioassistenziali in grado di migliorare l'inclusione e la qualità della vita dei cittadini destinatari di tali interventi;

  c) ad effettuare una ricognizione delle risorse stanziate con le leggi in materia di edilizia residenziale pubblica, e rimaste ad oggi inutilizzate, accertando le cause dell'eventuale mancata utilizzazione, e ad assicurare il reimpiego immediato degli importi eventualmente residui per far fronte alla carenza di alloggi a canone sociale;

  d) a prevedere interventi sostitutivi, anche tramite la nomina di commissari ad acta, per tutti i programmi finalizzati all'edilizia sociale nei casi di conclamata inadempienza degli accordi di programma o delle intese da parte degli enti coinvolti, al fine di rimuovere le inerzie accertate e dare nuovo e risolutivo impulso ai procedimenti in corso per definirli o destinare le risorse ancora disponibili a nuovi programmi;

2) ad adottare iniziative per prevedere una complessiva ricognizione del patrimonio edilizio esistente, comprensivo del patrimonio in stato di degrado, ivi incluso il patrimonio industriale dismesso suscettibile di riconversione all'edilizia residenziale pubblica, al fine di perseguire una corretta pianificazione dell'offerta abitativa;

3) ad adottare iniziative per ripristinare l'istituzione, presso il Ministro delle infrastrutture, dell'Osservatorio nazionale della condizione abitativa, già previsto dalla legge n. 431 del 1998, con il compito di effettuare la raccolta dei dati nonché il monitoraggio permanente della situazione abitativa a livello nazionale;

4) ad adottare iniziative per introdurre misure di monitoraggio e sostegno all'utilizzo del «Superbonus 110 per cento» per gli interventi effettuati da Iacp ed enti equivalenti, nonché a garantire la continuità dei bonus edilizi nell'ambito di una strategia di lungo termine nello stanziamento delle risorse pubbliche, prevedendo l'introduzione di meccanismi premiali che tengano in debita considerazione, insieme al livello socio-economico degli interessati, le caratteristiche tecniche degli interventi sotto i seguenti profili: efficientamento energetico dell'edificio; utilizzo di materiali riciclati o provenienti da filiere rinnovabili, quali quelli di origine vegetale; abbattimento delle barriere architettoniche; previsione di installazione di sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili; messa in sicurezza sismica dell'edificio;

5) ad adottare iniziative per definire una normativa quadro sull'edilizia residenziale pubblica e sociale che definisca i livelli essenziali del servizio abitativo, in linea con la normativa europea sul diritto all'abitazione inteso come posizione soggettiva avente un «contenuto essenziale»;

6) ad adottare le iniziative di competenza per introdurre meccanismi che consentano di garantire il criterio della rotazione nell'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica mediante il monitoraggio periodico circa la sussistenza dei presupposti e delle condizioni che legittimano la permanenza delle assegnazioni, prevedendo procedure semplificate di rilascio dell'alloggio da parte di terzi che risultino occupanti senza titolo;

7) nell'ambito delle misure volte al contrasto del disagio abitativo, ad adottare iniziative normative finalizzate:

  a) a prevedere un aumento e una razionalizzazione delle risorse relative al fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e a quello per la morosità incolpevole, individuando modalità procedurali atte a rendere più agevole l'erogazione delle risorse nei confronti dei soggetti aventi diritto (prevedendo anche l'erogazione diretta in favore dei proprietari degli immobili dati in locazione) non solo con tempi contenuti e certi ma anche con criteri omogenei che assicurino, quanto più possibile, livelli essenziali e uniformi delle prestazioni;

  b) a prevedere l'istituzione di un fondo nazionale di garanzia per la locazione di immobili abitativi in favore di alcune categorie di soggetti o nuclei familiari come, ad esempio, giovani coppie, genitori separati o divorziati con figli – minorenni, maggiorenni disabili o non economicamente indipendenti – al fine di consentire un più agevole accesso al mercato delle locazioni per tutti quei soggetti che non abbiano possibilità di fornire idonee garanzie in ordine alla propria solidità economica e futura solvibilità;

  c) a definire incentivi fiscali per la rinegoziazione dei canoni di locazione ed una loro diminuzione per prevenire le difficoltà e criticità connesse alla morosità incolpevole;

  d) a valutare l'opportunità di prevedere la riduzione dell'Iva applicata sui canoni di locazione di edilizia convenzionata o in qualsiasi modo agevolata, attualmente pari al 10 per cento;

8) ad adottare iniziative per prevedere modalità tracciabili di pagamento dei canoni di locazione, che favoriscano l'eliminazione dell'uso del contante, nonché sistemi di controllo della regolarità della registrazione dei contratti, anche al fine di garantire la certezza e legittimità dei rapporti posti in essere;

9) a valutare l'opportunità di adottare iniziative normative per prevedere un ulteriore incremento della detrazione d'imposta sui canoni pagati dagli inquilini che abbiano un reddito complessivo inferiore ai 30 mila euro;

10) ad adottare iniziative per introdurre strumenti normativi ed operativi volti a promuovere e favorire la costituzione e la diffusione di insediamenti di cohousing, in linea con le normative e le best practices già esistenti in molti Paesi europei;

11) ad addivenire alla definitiva adozione dei decreti attuativi sulle comunità energetiche rinnovabili, anche al fine di promuovere modelli socioeconomici circolari e solidali in grado di rispondere direttamente alle esigenze del territorio;

12) ad adottare iniziative volte a prevedere appositi contributi e incentivi di carattere assistenziale e sociale volti a contrastare fenomeni di declino infrastrutturale e demografico propri dei piccoli borghi, soprattutto se situati nelle aree interne del nostro Paese, al fine di favorirne il ripopolamento e contestualmente allentare la pressione antropica sui grandi centri urbani;

13) ad adottare adeguate iniziative volte ad accelerare gli interventi di demolizione di opere abusive ovvero, laddove possibile, l'acquisizione conservativa degli stessi al patrimonio indisponibile del comune al fine di recuperare aree ed edifici per fini di pubblico interesse da destinare anche ad alloggi per l'edilizia residenziale pubblica.
(1-00161) «Santillo, Francesco Silvestri, Ilaria Fontana, D'Orso, Pellegrini, L'Abbate, Morfino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

locazione

poverta'

risorsa economica