ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00153

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 118 del 12/06/2023
Abbinamenti
Atto 1/00052 abbinato in data 05/07/2023
Atto 1/00096 abbinato in data 05/07/2023
Atto 1/00152 abbinato in data 05/07/2023
Atto 1/00157 abbinato in data 05/07/2023
Firmatari
Primo firmatario: MARI FRANCESCO
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 12/06/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 12/06/2023
GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 12/06/2023
BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 12/06/2023
BORRELLI FRANCESCO EMILIO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 12/06/2023
DORI DEVIS ALLEANZA VERDI E SINISTRA 12/06/2023
EVI ELEONORA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 12/06/2023
FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 12/06/2023
GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 12/06/2023
PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 12/06/2023
ZARATTI FILIBERTO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 12/06/2023


Stato iter:
05/07/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/06/2023
Resoconto GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 15/06/2023
Resoconto MALAGOLA LORENZO FRATELLI D'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 05/07/2023
Resoconto DURIGON CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 05/07/2023
Resoconto COLUCCI ALESSANDRO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto D'ALESSIO ANTONIO AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Resoconto TENERINI CHIARA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto AIELLO DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto GIAGONI DARIO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto GUERRA MARIA CECILIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto SCHIFONE MARTA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/06/2023

DISCUSSIONE IL 15/06/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 15/06/2023

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/07/2023

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 05/07/2023

NON ACCOLTO IL 05/07/2023

PARERE GOVERNO IL 05/07/2023

DISCUSSIONE IL 05/07/2023

VOTATO PER PARTI IL 05/07/2023

RESPINTO IL 05/07/2023

CONCLUSO IL 05/07/2023

Atto Camera

Mozione 1-00153
presentato da
MARI Francesco
testo presentato
Lunedì 12 giugno 2023
modificato
Mercoledì 5 luglio 2023, seduta n. 133

   La Camera,

   premesso che:

    1) il dato preliminare sull'inflazione per il mese di maggio 2023, comunicato dall'Istat, registra un aumento dello 0,3 per cento su base mensile e del 7,6 per cento su base annua, dopo che a dicembre 2022 l'inflazione segnava un +11,6 per cento su base annua;

    2) l'impatto dell'inflazione nel 2022, misurata dall'Ipca, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa +12,1 per cento che per quelle con maggiore capacità di spesa +7,2 per cento;

    3) da un recente studio della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) su dati della Banca d'Italia, riportata da vari organi di stampa, i soli depositi bancari delle famiglie sono passati da 1.163.465 miliardi di euro del dicembre 2021 a 1.149.194 miliardi di euro del marzo 2023, con una diminuzione di 14.271 miliardi euro;

    4) l'elevata inflazione incide pesantemente sul potere di acquisto e sull'accesso a servizi essenziali, in particolare di pensionati e lavoratori con redditi medio-bassi, che vedono consumarsi anche i loro risparmi;

    5) l'Inps ha pubblicato il 22 marzo 2023 il report sulle prestazioni pensionistiche aggiornate a gennaio 2023. Dai dati emerge una spesa complessiva di 231 miliardi di euro per le prestazioni erogate, in prevalenza pensioni di vecchiaia per il Nord Italia, dove si concentra il maggior numero di residenti del Paese. Gli importi arrivano in media 1.400 euro mensili, mentre l'età media dei pensionati è di 71,4 anni per gli uomini;

    6) a gennaio 2023, il pagamento delle pensioni 2023 pesa sulle casse dello Stato per ben 231 miliardi di euro, di cui 206,6 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali e 24,4 miliardi da quelle assistenziali. In generale, le prestazioni erogate dall'Inps sono 17 milioni, di cui molte sono pensioni da vecchiaia, maturate da lavoro dipendente; al secondo posto si collocano quelle di tipo assistenziale, in particolare le pensioni di invalidità civile;

    7) il Nord Italia è caratterizzato da un numero di pensioni di vecchiaia e superstiti maggiore, seguito dal Centro e dal Mezzogiorno, mentre l'ordine si inverte per le pensioni di categoria, di invalidità previdenziale e per le prestazioni assistenziali. L'età media dei pensionati è di circa 71 anni, mentre l'assegno medio mensile varia da un minimo di 750 euro ad un massimo di circa 1456,71 euro;

    8) l'importo medio mensile della pensione di vecchiaia è di 1.359,53 euro, con un valore più elevato al Nord Italia (1.456,71 euro). Sempre dai dati emerge una distribuzione delle pensioni concentrata nelle classi basse;

    9) gli assegni vedono una ripartizione geografica: il 55,3 per cento viene erogato in Italia settentrionale (per la vecchiaia la percentuale passa al 60,2 per cento); il 24,3 per cento in Italia meridionale e Isole (per pensioni e assegni sociali la percentuale passa al 55,7 per cento); il 19,7 per cento in Italia centrale; lo 0,7 per cento a soggetti residenti all'estero;

    10) il 46,5 per cento delle pensioni è di natura assistenziale, circa il 6,1 per cento, con un importo complessivo delle pensioni pagate a gennaio 2023 di una spesa di 14,2 miliardi di euro. Le prestazioni di tipo assistenziale sono costituite per il 20,3 per cento da pensioni e assegni sociali, di cui il 37,5 per cento erogate a uomini; il restante 79,7 per cento delle prestazioni sono erogate ad invalidi civili sotto forma di pensione e/o indennità. Di cui: 612.405 sole pensioni; 1.807.182 sole indennità di accompagnamento; 98.193 pensioni e indennità di accompagnamento insieme, per un totale complessivo di 2.817.780 invalidi civili;

    11) nella distribuzione per classi di importo mensile delle pensioni, una forte concentrazione si riferisce alle classi basse: il 55,8 per cento delle pensioni ha un importo inferiore a 750 euro. Delle 9.883.267 pensioni con importo inferiore a 750 euro, il 43,1 per cento (4.272.173) beneficia di prestazioni legate a bassi redditi, come integrazioni al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile;

    12) le erogazioni pensionistiche dovrebbero garantire standard di vita adeguati e dignitosi, ma i dati dell'inflazione, gli elevati costi energetici e gli aumenti della spesa alimentare hanno reso evidente l'impossibilità di garantire standard di vita adeguati e dignitosi con gli attuali importi pensionistici minimi e hanno fortemente eroso il potere di acquisto della maggior parte dei pensionati;

    13) studi riferiscono che, per portare a 1.000 euro il reddito pensionistico di tutti i percettori di pensione minima, il costo della riforma sarebbe di circa 19,5 miliardi di euro. Aggiungendo i pensionati con un reddito fino a due volte il minimo (la maggior parte dei quali ha un reddito pensionistico inferiore a 1.000 euro) il conto sale a 31,2 miliardi di euro, da qui la necessità di prevedere un aumento graduale delle pensioni da portare fino a 1.000 euro netti entro la legislatura;

    14) tale aumento della spesa non considera le maggiori entrate che deriverebbero dal rigoroso contrasto all'evasione fiscale e contributiva, considerando che il tax gap sfiora i 100 miliardi di euro, come emerge dalla «Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva» del 2022;

    15) se i pensionati, in particolare quelli che percepiscono importi inferiori ai mille euro al mese, sono particolarmente esposti agli effetti dell'inflazione e al «caro vita»; si deve sempre rammentare che l'articolo 38 della Costituzione stabilisce l'impegno dello Stato a garantire mezzi adeguati alle loro esigenze di vita e che ad oggi si tratta di un principio costituzionale inattuato, ma che resta un obiettivo prioritario da perseguire,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative volte a provvedere, già a partire dal disegno di legge di bilancio per il 2024, all'aumento graduale, comunque entro il termine della legislatura, delle pensioni che risultano sotto la soglia di povertà, attraverso il potenziamento e l'allargamento della cosiddetta quattordicesima, anche prevedendo la riduzione del prelievo fiscale su tali assegni pensionistici, non solo per contrastare gli effetti dell'inflazione ma anche per garantire l'attuazione di quanto previsto dall'articolo 38 della Costituzione;

2) ad assumere le opportune iniziative al fine della stabilizzazione ed estensione alle persone ultrasessantacinquenni dell'importo minimo recato dall'articolo 1, comma 310, della legge n. 197 del 2022;

3) ad adottare le necessarie iniziative al fine di prevedere che l'indice di rivalutazione automatica delle pensioni sia applicato nella misura del 100 per cento per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici fino a sei volte il trattamento minimo Inps;

4) ad attivarsi, attraverso il massimo coinvolgimento delle parti sociali, per la predisposizione di una riforma organica del sistema previdenziale che garantisca un'adeguata copertura previdenziale ai giovani, oggi preda di bassi stipendi e lavori precari, e che contenga criteri di maggiore equità e solidarietà interna al sistema stesso, anche in riferimento alla separazione contabile tra previdenza e assistenza e anche attraverso l'istituzione di una pensione contributiva di garanzia;

5) a un rigoroso e deciso contrasto all'evasione contributiva e all'adozione di iniziative volte a destinare, nell'ambito dell'eventuale riduzione del carico fiscale, prioritariamente tale riduzione ai redditi da pensione e da lavoro dipendente con redditi medio-bassi, compensando tale intervento tramite i maggiori introiti derivanti dall'introduzione di un'imposta ordinaria sostitutiva sui grandi patrimoni.
(1-00153) «Mari, Zanella, Grimaldi, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Ghirra, Piccolotti, Zaratti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pensionato

inflazione

evasione fiscale