Doc. XII-quinquies, N. 35
ASSEMBLEA PARLAMENTARE
DELL'ORGANIZZAZIONE PER LA SICUREZZA
E LA COOPERAZIONE IN EUROPA – OSCE
Risoluzione su
«Costruire un'architettura globale europea
di sicurezza contro le aggressioni»
Trasmessa il 24 luglio 2024
RESOLUTION ON
BUILDING A COMPREHENSIVE EUROPEAN SECURITY
ARCHITECTURE AGAINST AGGRESSION
1. Highlighting the need to uphold its common obligations and principles under the 1975 Helsinki Final Act andsubsequent OSCE documents,
2. Noting the role that the OSCE plays as a normative pillar of the European security architecture and as a principal forum for monitoring those commitments among participating States,
3. Recognizing the limitations of the OSCE's ability to enforce that normative framework, given the Organization's structural constraints that continue to emphasize consensus among a membership that includes aggressor states and their proxies, namely and principally the Russian Federation,
4. Condemning, in the strongest possible terms, the Russian Federation's continued genocidal war of aggression against the sovereign State of Ukraine, which it has waged in an unceasing and uncompromising fashion in clear, gross and uncorrected violation of all of its obligations under the HelsinkiFinal Act,
5. Urgently denouncing the Russian Federation's evidently genocidal intent and pattern of action against the Ukrainian nation and its peoples, as defined in article II of the 1948 Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide, to which the Russian Federation is a party,
6. Further condemning the Russian Federation's broader campaign of aggression as evidenced in its soft annexation of Belarus, the maintenance of an illegal garrison in the Republic of Moldova's territory of Transdniestria, continued military occupation of Georgian territory alongside attacks on the Georgian people's democratic and pro- Western foreign policy choice, and a broader campaign of disinformation and malign activities intended to sow discord and destabilize peace and democratic processes throughout the OSCE space,
7. Also taking note of the Russian Federation's unreconstructed imperial political identity, which actively contributes to its current and longstanding legacy of aggression against Ukraine and its neighbours, and also of the ways in which it victimizes and preys upon ethnic minorities and other marginalized populations within the borders of the Russian Federationas a permanent underclass who are most likely to be mobilized, fight and die in Moscow's imperial and genocidal war against Ukraine,
8. Recalling the common decision of the OSCE PA in the Vancouver Declaration on the «fundamental importance of a European security architecture that protects all the free peoples of Europe and which cannot be subverted, undermined or made inert by the Russian Federation or other would-be perpetrators of naked aggression and malign influence»,
9. Further noting, in the same Vancouver Declaration, the joint position of the OSCE PA regarding «the Russian Federation's inherent inability to be both a steward of European security and its most active threat, and stressing the urgent need for a restored and viable European security architecture that is comprehensive and protects all States, especially those atgreatest threat from Russian aggression»,
10. Reflecting that the Russian Federation's campaigns of aggression against OSCE participating States have focused primarily on those countries that lack credible Pag. 3and reliable security guarantees that could deter or defeat Russian military threats, principally including Ukraine but also the Republic of Moldova and Georgia,
The OSCE Parliamentary Assembly:
11. Urges the OSCE and its participating States to adopt measures that address Russian exploitation of gaps in security enforcement mechanisms to undermine the broader normative security architecture, including the OSCE itself, and that highlight the evident relationship between internal repression and external aggression as well as the wider application of the Moscow Mechanism on the Human Dimension to establish violations of international humanitarian law, including as a result of deliberate and indiscriminate attacks by the Russian Federation on the Ukrainian civilian population and Ukrainian civilian infrastructure;
12. Calls upon the OSCE and its participating States to reconsider security architecture from a comprehensive lens to support States that are entitled to the safety and protections as enshrined in the Helsinki Final Act and the Charter of the United Nations but which lack the security guarantees to fully enforce them, including principally Ukraine but also potentially other «grey zone» States such as the Republic of Moldova, Georgia and Armenia;
13. Directs the President of the Assembly to establish such mechanisms as may be suitable to further discuss and elaborate upon the importance of a comprehensive security architecture, and to advocate for the development of a viable policy framework to that effect;
14. Calls upon the OSCE, as the largest regional security organization with a mandate to work for stability, peace and democracy, to play an important role in the implementation of the Peace Formula put forward by Volodymyr Zelenskyy, President of Ukraine;
15. Recommends that the President of the Assembly appoint a special representative or adviser to co-ordinate between the OSCE Parliamentary Assembly, its membership, the OSCE and other parties as relevant or justifiable to highlight, advocate for and recommend policy interventions in furtherance of a strong, viable and comprehensive securityarchitecture.
Pag. 4RISOLUZIONE SU
COSTRUIRE UN'ARCHITETTURA GLOBALE EUROPEA
DI SICUREZZA CONTRO LE AGGRESSIONI
1. Sottolineando la necessità di rispettare i nostri obblighi e principi comuni previsti dall'Atto finale di Helsinki del 1975 e dai successivi documenti dell'OSCE,
2. Rilevando il ruolo che l'OSCE svolge come pilastro normativo dell'architettura di sicurezza europea e come principale forum per il monitoraggio di tali impegni tra gli Stati partecipanti,
3. Riconoscendo i limiti della capacità dell'OSCE di applicare tale quadro normativo, dati i vincoli strutturali dell'Organizzazione che continua a privilegiare il consenso tra i suoi membri che comprendono anche Stati aggressori e loro agenti, in particolare e principalmente la Federazione Russa,
4. Condannando, con la massima fermezza, la guerra di aggressione genocida tuttora in corso della Federazione Russa contro lo Stato sovrano dell'Ucraina, condotta in modo incessante e intransigente, in chiara, grave e scorretta violazione di tutti i suoi obblighi ai sensi dell'Atto finale di Helsinki,
5. Denunciando con urgenza l'intento e il modello di azione evidentemente genocida della Federazione Russa contro l'Ucraina e il suo popolo, come definito nell'articolo II della Convenzione del 1948 sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio, di cui la Federazione Russa è parte,
6. Condannando ulteriormente la più ampia campagna di aggressione della Federazione Russa, dimostrata dall'annessione soft della Bielorussia, il mantenimento di una guarnigione illegale sul territorio della Transnistria della Repubblica di Moldova, la persistente occupazione militare del territorio georgiano e gli attacchi alla scelta democratica e filo-occidentale del popolo georgiano in materia di politica estera, nonché una più ampia campagna di disinformazione e di attività malevole volte a seminare discordia e a destabilizzare i processi di pace e democratici in tutto lo spazio OSCE,
7. Prendendo anche atto della inveterata identità politica imperiale della Federazione Russa, che contribuisce fortemente al perdurare della sua attuale e lunga aggressione a danno dell'Ucraina e dei suoi vicini e ai modi in cui vittimizza, nonché dell'oppressione e sfruttamento delle minoranze etniche e altre popolazioni emarginate all'interno dei confini della Federazione Russa, considerate come una classe inferiore permanente che ha maggiori probabilità di essere arruolata per combattere e morire nella guerra imperiale e genocida di Mosca contro l'Ucraina,
8. Ricordando la decisione comune dell'AP OSCE nella Dichiarazione di Vancouver sull'«importanza fondamentale di un'architettura di sicurezza europea che protegga tutti i popoli liberi d'Europa e che non possa essere sovvertita, minata o resa inerte dalla Federazione Russa o da altri aspiranti autori di pura aggressione e influenza malevola»,
9. Prendendo ulteriormente atto, nella stessa Dichiarazione di Vancouver, della posizione comune di questo organismo riguardo «all'intrinseca incapacità della Federazione Russa di essere al tempo stesso un fattore della sicurezza europea e la sua minaccia più attiva, e sottolineando l'urgente necessità di un'architettura di sicurezza europea ristabilita e funzionante che sia completa e tuteli tutti gli Stati, specialmentePag. 5 quelli maggiormente minacciati dall'aggressione russa»,
10. Riflettendo sul fatto che le campagne di aggressione della Federazione Russa contro gli Stati partecipanti all'OSCE si sono concentrate principalmente su quei Paesi che non dispongono di garanzie di sicurezza credibili e affidabili in grado di dissuadere o sconfiggere le minacce militari russe, tra cui principalmente l'Ucraina, ma anche la Repubblica di Moldova e la Georgia,
L'Assemblea parlamentare dell'OSCE:
11. Esorta l'OSCE e i suoi Stati partecipanti ad adottare misure che affrontino lo sfruttamento da parte della Federazione Russa delle lacune nei meccanismi di applicazione della sicurezza per minare l'architettura di sicurezza normativa più ampia, compresa la stessa OSCE, e che sottolineano l'evidente relazione tra repressione interna e aggressione esterna, nonché la più ampia applicazione del Meccanismo di Mosca sulla Dimensione Umana per accertare le violazioni del diritto internazionale umanitario, anche a seguito di attacchi deliberati e indiscriminati della Federazione Russa contro la popolazione civile ucraina e le infrastrutture civili ucraine;
12. Invita l'OSCE e i suoi Stati partecipanti a riconsiderare l'architettura di sicurezza da un punto di vista completo per sostenere gli Stati che hanno diritto alla sicurezza e alle tutele sancite dall'Atto finale di Helsinki e dalla Carta delle Nazioni Unite, ma che non hanno le garanzie di sicurezza per applicarle pienamente, tra cui principalmente l'Ucraina, ma anche potenzialmente altri Stati della «zona grigia» come la Repubblica di Moldova, la Georgia e l'Armenia;
13. Incarica il Presidente dell'Assemblea di istituire i meccanismi più adatti a discutere e riflettere ulteriormente sull'importanza di un'architettura di sicurezza globale e sostenere lo sviluppo di un quadro politico funzionante a tal fine;
14. Invita l'OSCE, in quanto principale organizzazione per la sicurezza regionale con il mandato di operare per la stabilità, la pace e la democrazia, a svolgere un ruolo importante nell'attuazione della Formula di pace proposta da Volodymyr Zelenskyy, Presidente dell'Ucraina;
15. Raccomanda al Presidente dell'Assemblea di nominare un rappresentante o un consigliere speciale che funga da punto di coordinamento tra l'Assemblea parlamentare dell'OSCE, i suoi membri, l'OSCE e altri soggetti, ove pertinente o ammissibile, per evidenziare, sostenere e raccomandare interventi politici a favore di un'architettura di sicurezza forte, valida e completa.