Doc. XII-quinquies, N. 34

ASSEMBLEA PARLAMENTARE
DELL'ORGANIZZAZIONE PER LA SICUREZZA
E LA COOPERAZIONE IN EUROPA – OSCE

Risoluzione su

«Condanna dell'uso della violenza sessuale come arma nelle zone di conflitto»

Trasmessa il 24 luglio 2024

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RESOLUTION ON
CONDEMNING THE WEAPONIZATION
OF SEXUAL VIOLENCE IN CONFLICT ZONES

   1. Expressing strong concern about the widespread weaponization of sexual violence in various conflict zones,

   2. Recognizing the seriousness of sexual assault also being used as a tactic to humiliate and degrade women and communities, and to destabilize societies during armed conflicts,

   3. Considering United Nations Security Council resolutions 1325 and 2467, inter alia, which recognize sexual violence as a tactic of war and a tool of international terrorism, urging States to implement action plans in this respect,

   4. Expressing strong concern about the particular vulnerability of women to sexual violence in conflict situations, as wartime rape is linked to broader issues of gender discrimination,

   5. Recalling the commitments and principles contained in the Helsinki Final Act, the Charter of Paris, the Istanbul Summit Declaration, and other relevant OSCE documents that promote peace, security, and respect for human rights, as well as other international co-operation efforts such as United Nations Action against Sexual Violence in Conflict,

   6. Emphasizing the importance of international co-operation to counter the widespread use of sexual violence in conflict through the prosecution of perpetrators and to strengthen mechanisms to protect, support and assist the victims of wartime rape,

   7. Taking note of the recent Ljubljana-The Hague Convention, signed by more than 30 States in February 2024, which promotes mutual co-operation among States, not only in the investigation and prosecution of war crimes, but also in providing prompt and appropriate remedies for victims of the most serious crimes, in order to significantly reduce the impunity of perpetrators and support victims,

   8. Underlining the importance of countering sexual violence through conflict prevention, peace-building, and the promotion of gender equality and women's empowerment,

  The OSCE Parliamentary Assembly:

   9. Condemns unreservedly all forms of sexual violence against women and their use as a weapon of war, including the documented crimes committed in Ukraine, Israel, Rwanda and elsewhere with the aim of humiliating and terrorizing entire communities;

   10. Deplores conflict-related sexual violence committed by the Russian Federation's armed forces and by affiliated armed groups against the civilian population of Ukraine, including prisoners of war;

   11. Welcomes and encourages all initiatives by OSCE participating States to counter widespread use of sexual violence as a tactic of war, including through the definition of shared rules and the promotion of co-operation initiatives aimed at identifying the perpetrators of sexual violence and ensuring justice and redress for victims;

   12. Encourages OSCE Institutions and structures, such as the Gender Section and the Office for Democratic Institutions and Human Rights, to advance co-operation initiatives to prevent and respond to sexual violence in war zones, including through the promotion of skills development programmes, the establishment of a comprehensive support and protection system for victims,Pag. 3 and by ensuring their meaningful participation in decision-making processes;

   13. Urges all parties involved in armed conflicts to immediately cease all acts of sexual violence, facilitate safe and unhindered access to humanitarian assistance, and ensure the protection of civilians, notably women and girls, from all forms of violence and exploitation;

   14. Underlines the need to enhance monitoring and reporting systems to better understand the magnitude and devastating effects of sexual violence in conflict zones, in order to provide effective recommendations for further action, if necessary;

   15. Calls on the OSCE and its participating States to adopt a gender-sensitive and survivor-centred approach when responding to sexual violence in conflict and post-conflict contexts, including by advocating for safe, ethical and survivor-centred monitoring and reporting of conflict-related sexual violence and by supporting the provision of medical, psychosocial, economic and legal aid services that are tailored to the specific needs of survivors;

   16. Reiterates its commitment to countering sexual violence against women and exploring further avenues to enhance international co-operation in this respect.

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RISOLUZIONE SU
CONDANNA DELL'USO DELLA VIOLENZA
SESSUALE COME ARMA NELLE ZONE DI CONFLITTO

   1. Esprimendo forte preoccupazione per l'estensivo utilizzo della violenza sessuale come arma in diverse zone di conflitto;

   2. Riconoscendo la gravità dell'aggressione sessuale impiegata anche come tattica per umiliare e degradare le donne e le comunità, nonché per destabilizzare le società durante i conflitti armati;

   3. Considerando le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 1325 e n. 2467, tra le altre, che riconoscono la violenza sessuale come tattica di guerra e strumento del terrorismo internazionale, invitando gli Stati all'elaborazione di piani di azione a riguardo;

   4. Esprimendo profonda preoccupazione per la particolare vulnerabilità delle donne alla violenza sessuale nelle situazioni di conflitto, in quanto lo stupro di guerra si collega a più ampie questioni di discriminazione di genere;

   5. Richiamando gli impegni ed i principi contenuti nell'Atto Finale di Helsinki, nella Carta di Parigi, nella dichiarazione del Vertice di Istanbul e altri documenti OSCE pertinenti che promuovono la pace, la sicurezza e il rispetto dei diritti umani, così come altri sforzi di cooperazione internazionale come l'Azione delle Nazioni Unite contro la violenza sessuale nei conflitti;

   6. Evidenziando l'importanza della cooperazione internazionale per contrastare la diffusione della violenza sessuale nei conflitti attraverso il perseguimento dei responsabili e per rafforzare i meccanismi di protezione, supporto e assistenza alle vittime degli stupri di guerra;

   7. Prendendo nota della recente Convenzione di Lubiana-L'Aja, firmata da più di trenta Stati nel febbraio 2024, che promuove la cooperazione reciproca tra gli Stati non solo nelle indagini e nelle azioni penali contro i crimini di guerra, ma anche nel fornire rimedi tempestivi alle vittime dei crimini più gravi, al fine di ridurre significativamente l'impunità dei responsabili e sostenere le vittime;

   8. Sottolineando l'importanza di contrastare la violenza sessuale attraverso la prevenzione dei conflitti, la costruzione della pace e la promozione dell'uguaglianza di genere e dell'empowerment delle donne;

  L'Assemblea Parlamentare dell'OSCE:

   9. Condanna senza riserve tutte le forme di violenza sessuale contro le donne e il suo uso come arma di guerra, inclusi i crimini documentati perpetrati in Ucraina, Israele, Ruanda e altrove, con l'obiettivo di umiliare e terrorizzare intere comunità;

  10. Deplora le violenze sessuali legate al conflitto commesse dalle forze armate della Federazione Russa e da gruppi armati affiliati contro la popolazione civile dell'Ucraina, compresi i prigionieri di guerra;

  11. Accoglie e incoraggia tutte le iniziative degli Stati partecipanti all'OSCE per affrontare la diffusione di questo fenomeno come tattica di guerra anche attraverso l'istituzione di regole condivise e iniziative di cooperazione volte a identificare i responsabili della violenza sessuale, e garantire giustizia e riparazione dei danni per le vittime;

  12. Invita le istituzioni e le strutture dell'OSCE, come la Sezione di Genere e l'Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani, a portare avanti iniziative di cooperazione per prevenire e rispondere Pag. 5alla violenza sessuale nelle zone di guerra, anche attraverso la promozione di programmi di sviluppo delle competenze, l'istituzione di un sistema di supporto e protezione completo per le vittime, e prevedendo la loro partecipazione significativa nei processi decisionali;

  13. Esorta tutte le parti coinvolte nei conflitti armati a cessare immediatamente ogni atto di violenza sessuale, a facilitare l'accesso sicuro e non ostacolato all'assistenza umanitaria e a garantire la protezione dei civili, in particolare delle donne e delle ragazze, da ogni forma di violenza e sfruttamento;

  14. Sottolinea l'esigenza di potenziare i sistemi di monitoraggio e di segnalazione per comprendere meglio l'estensione e gli effetti devastanti della violenza sessuale nelle zone di conflitto al fine di fornire raccomandazioni efficaci per ulteriori azioni se necessario;

  15. Invita l'OSCE e i suoi Stati partecipanti ad adottare un approccio sensibile al genere e incentrato sui sopravvissuti nel rispondere alle violenze sessuali nei contesti di conflitto e post-conflitto, anche sostenendo un monitoraggio e canali di denuncia sicuri, etici e incentrati sui sopravvissuti delle violenze sessuali legate ai conflitti e sostenendo l'erogazione di servizi di assistenza medica, psicosociale, economica e legale adattati alle esigenze specifiche dei sopravvissuti;

  16. Ribadisce il proprio impegno a contrastare la violenza sessuale contro le donne e ad esplorare ulteriori azioni per rafforzare la cooperazione internazionale in materia.