Doc. XII-quinquies, N. 24

ASSEMBLEA PARLAMENTARE
DELL'ORGANIZZAZIONE PER LA SICUREZZA
E LA COOPERAZIONE IN EUROPA – OSCE

Risoluzione su

«Condanna della profanazione delle tombe polacche in Bielorussia»

Trasmessa il 10 gennaio 2024

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RESOLUTION ON
CONDEMNATION OF THE DESECRATION OF POLISH GRAVES IN BELARUS

   1. Considering the Declaration on Principles Guiding Relations between OSCE participating States in the Helsinki Final Act:

    a. «the participating States will respect for human rights and fundamental freedoms, including the freedom of thought, conscience, religion or belief»,

    b. «The participating States in whose territory national minorities exist will respect the right of persons belonging to such minorities to equality before the law, will afford them the full opportunity for the actual enjoyment of human rights and fundamental freedoms and will, in this manner, protect their legitimate interests in this sphere»,

   2. Underscoring the 2014 Baku Declaration's Resolution on Protection of Cultural Property in the OSCE Area, in which the OSCE PA:

    a. «mindful that cultural heritage is an important component of the cultural identity of communities, groups and individuals and of social cohesion, and its intentional destruction may therefore have adverse consequences for human dignity and human rights»,

    b. «emphasizes the importance of preserving the status of monuments and sites related to history and culture, wherever they are located, which constitutes an integral part of the overall efforts within the CSCE for the preservation and protection of the common cultural heritage (paragraph 31 of 1991 Document of the Cracow Symposium on the Cultural Heritage of the CSCE Participating States)»,

   3. Emphasizing the Kyiv Ministerial Council decision 3/13 on freedom of thought, conscience, religion or belief, which calls on OSCE participating States «to adopt policies to promote respect and protection for places of worship and religious sites, religious monuments, cemeteries, and shrines against vandalism and destruction»,

   4. Acknowledging that the 1954 Hague Convention for the Protection of Cultural Property in the Event of Armed Conflict provides that «damage to cultural property, belonging to any peoplewhatsoever, means damage to the cultural heritage of all mankind, since each people makes its contribution to the culture of the world»,

   5. Reiterating the United Nations Universal Declaration of Human Rights:

    a. «Everyone, as a member of society, has the right to social security and is entitled to realization, through national effort and international co-operation and in accordance with the organization and resources of each State, of the economic, social and cultural rights indispensable for his dignity and the free development of his personality»,

    b. «Everyone has the right freely to participate in the cultural life of the community, to enjoy the arts and to share in scientific advancement and its benefits»,

   6. Aware that cultural sites, such as graves and monuments, are of great importance to the identity of peoples, groups and communities as well as their social cohesion,

   7. Noting that the increase in destruction and desecration of cultural sites such as graves often serves as a tool to serve political goals in areas where peoples with ties to the sites are unable to venture,

  The OSCE Parliamentary Assembly:

   8. Emphasizes the urgent need to protect Polish graves in Belarus from further desecration and vandalism, as well as to Pag. 3prevent future desecration of a similar nature;

   9. Stresses the importance of these graves for Polish peoples and their cultural identity, but also for the world as a reminder of the horrors of war and genocide;

   10. Understands that intentional destruction of cultural sites may amount to acts of racial, religious or cultural hatred and may cause degradation of relations between cultural groups, as well as violation of the fundamental principles of human rights law;

   11. Reaffirms its commitment to the Resolution on Protection of Cultural Property in the OSCE Area;

   12. Requests that the desecration of these graves stops immediately and that Belarusian authorities condemn these acts, restore all destroyed sites, as well as investigate the deeds.

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RISOLUZIONE SU
CONDANNA DELLA PROFANAZIONE
DELLE TOMBE POLACCHE IN BIELORUSSIA

   1. Tenendo conto della Dichiarazione sui principi che guidano le relazioni tra gli Stati partecipanti all'OSCE sanciti nell'Atto finale di Helsinki:

    a. «Gli Stati partecipanti rispettano i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali inclusa la libertà di pensiero, coscienza, religione o credo»,

    b. «Gli Stati partecipanti nel cui territorio esistono minoranze nazionali rispettano il diritto delle persone appartenenti a tali minoranze all'uguaglianza di fronte alla legge, offrono loro la piena possibilità di godere effettivamente dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e, in tal modo, proteggono i loro legittimi interessi in questo campo»,

   2. Sottolineando la Risoluzione della Dichiarazione di Baku del 2014 sulla protezione dei beni culturali nella regione dell'OSCE, in cui l'Assemblea parlamentare dell'OSCE:

    a. «Consapevole del fatto che il patrimonio culturale è una componente importante dell'identità culturale delle comunità, dei gruppi e dei singoli individui e della coesione sociale e che distruggerlo intenzionalmente può quindi avere conseguenze negative per la dignità umana e i diritti umani»,

    b. «Sottolinea l'importanza di salvaguardare i monumenti e i siti storici e culturali, ovunque si trovino, come parte integrante delle iniziative globali promosse nell'ambito della CSCE per la conservazione e la tutela del patrimonio culturale comune (paragrafo 31 del Documento del Simposio di Cracovia sul patrimonio culturale degli Stati partecipanti alla CSCE del 1991);»,

   3. Sottolineando la decisione 3/13 del Consiglio dei Ministri di Kiev sulla libertà di pensiero, coscienza, religione o credo, che invita gli Stati partecipanti all'OSCE «ad adottare politiche per promuovere il rispetto e la protezione dei luoghi di culto e dei siti religiosi, dei monumenti religiosi, dei cimiteri e dei santuari contro il vandalismo e la distruzione»,

   4. Riconoscendo che la Convenzione dell'Aia del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato stabilisce che «i danni arrecati ai beni culturali, a qualsiasi popolo essi appartengano, costituiscono danno al patrimonio culturale dell'umanità intera, poiché ogni popolo contribuisce alla cultura mondiale»,

   5. Ribadendo la Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite:

    a. «Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.»,

    b. «Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici»,

   6. Consapevole che i siti culturali, come tombe e monumenti, sono di grande importanza per l'identità di popoli, gruppi e comunità e per la loro coesione sociale,

   7. Notando che la distruzione e la profanazione, sempre più frequenti, di siti culturali come le tombe serve spesso come strumento per raggiungere obiettivi politici Pag. 5in aree in cui le popolazioni legate a questi siti non possono avventurarsi,

  L'Assemblea parlamentare dell'OSCE:

   8. Sottolinea l'urgente necessità di proteggere le tombe polacche in Bielorussia da ulteriori profanazioni e vandalismi, nonché di prevenire future profanazioni di natura simile;

   9. Sottolinea l'importanza di queste tombe per i popoli polacchi e la loro identità culturale, ma anche per il mondo intero come memoria degli orrori della guerra e del genocidio;

   10. Ritiene che la distruzione intenzionale di siti culturali possa equivalere a un atto di odio razziale, religioso o culturale e possa comportare il degrado delle relazioni tra gruppi culturali, nonché la violazione dei principi fondamentali della legge sui diritti umani;

   11. Riafferma il proprio impegno nei confronti della Risoluzione sulla protezione dei beni culturali nella regione dell'OSCE;

   12. Chiede che la profanazione di queste tombe cessi immediatamente e che le autorità bielorusse condannino questi atti, ripristinino tutti i siti distrutti e indaghino sui fatti accaduti.