Allegato B
Seduta n. 618 del 5/4/2012


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ECONOMIA E FINANZE

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze per sapere - premesso che:
nel settore dei giochi pubblici è stata avviata, con le disposizioni del decreto-legge n. 39 del 2009 e successive modificazioni ed integrazioni, un'ulteriore fase di consolidamento dell'offerta di gioco legale, con la previsione dell'introduzione di nuovi sistemi di gioco con videoterminali, denominati VLT;
il principale fornitore di tali sistemi di gioco in Italia è la società Adria Gaming (gruppo Novomatic), che distribuisce il sistema e gli apparecchi videoterminali a nove dei dieci attuali concessionari;
si è constatato che Novomatic ha acquisito il controllo societario del concessionario G Matica, mediante il versamento di 15.000.000 di euro circa e ha massicciamente finanziato vari altri concessionari, sia per la fornitura di VLT sia per l'acquisto dei diritti di installazione dei videoterminali medesimi;
l'acquisizione della quota di partecipazione di maggioranza del concessionario G Matica delinea senz'altro una situazione di controllo sostanziale di Novomatic sulla società concessionaria con potenziali e significative conseguenze a danno degli altri concessionari «clienti» di Novomatic medesima, per la fornitura della tecnologia VLT;
i suddetti finanziamenti riconosciuti da Novomatic ad alcuni concessionari, pur risultando finalizzati all'acquisizione dei diritti VLT, provocano, a giudizio degli interpellanti, una sostanziale riduzione dell'autonomia nella gestione e nello sfruttamento commerciale dei suddetti diritti all'installazione dei terminali VLT;
tali acquisizioni e finanziamenti sempre ad avviso degli interpellanti, consentirebbero a Novomatic di esercitare un


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controllo decisionale su ben 4 concessionari, che detengono complessivamente oltre il 50 per cento del mercato, conferendole di fatto piena facoltà nel definire come e dove installare gli apparecchi VLT associati a diritti VLT finanziati;
le regole concessorie previste da AAMS - Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato contengono un chiaro divieto di partecipazione incrociata tra concessionari, a garanzia del libero esplicarsi delle regole di concorrenza e a salvaguardia dell'interesse pubblico teso ad evitare pericolose concentrazioni nel ristretto mercato dei giochi;
la strategia perseguita dal gruppo Novomatic si sta concretizzando nella realizzazione di forme di integrazione verticale lungo la filiera produttiva dell'offerta di gioco VLT ovvero nella assunzione di Novomatic e/o di società controllate (Adria Gaming) di un ruolo attivo e contestuale nelle distinte posizioni di concessionario, gestore ed esercente oltre a quella di fornitore di sistemi VLT;
effetto di tali operazioni è, ad avviso degli interpellanti, l'assunzione da parte di Novomatic di un ruolo del tutto assimilabile a quello di un concessionario ancorché privilegiato in ragione della non trasmissibilità delle responsabilità fiscali che continuano a gravare sul concessionario beneficiario del finanziamento;
la piena autonomia decisionale nella gestione commerciale dei diritti VLT finanziati a terzi concessionari consentirebbe così a Novomatic di agire come una sorta di «mega gestore» che, grazie alla posizione di dominio rivestita nel ruolo di fornitore di sistemi VLT, può competere e sottrarre agli altri concessionari ed ai loro gestori partner gli esercizi ovvero le sale da gioco in cui sono installabili le VLT, offrendo ai rispettivi titolari, esercenti o gestori di sala, condizioni economiche particolarmente vantaggiose che non possono essere offerti dagli altri concessionari e gestori concorrenti;
si rileva come Novomatic, attraverso società controllate, sia impegnata anche nella gestione diretta di sale da gioco, rivestendo quindi anche la figura di gestore sala parallelamente a quella di fornitore del principale sistema di gioco VLT di nove dei dieci concessionari autorizzati dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato;
tutti i concessionari hanno effettuato notevolissimi investimenti per dare avvio all'introduzione nel mercato dei videoterminali VLT in un contesto concorrenziale inizialmente immune da fenomeni distorsivi;
la rilevante quota di mercato propria di Novomatic la pone, a giudizio dell'interrogante, in una situazione di posizione dominante e rende prevedibile nel medio termine la transizione graduale verso condizioni di sostanziale monopolio nel mercato dei sistemi VLT;
a rafforzare tale ipotesi vi è la constatazione che le dimensioni del mercato italiano delle VLT, il cui numero è limitato ex lege a 57.000 apparecchi installabili, rafforzano la posizione di dominio del fornitore VLT in questione;
il prodotto VLT richiesto dall'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato per il mercato italiano non è un prodotto standard ma deve necessariamente possedere determinate specifiche tecnico-produttive che lo rendono un prodotto «peculiare», commercializzabile solo sul territorio italiano;
a lungo andare tale situazione potrebbe anche causare una perdita di entrate erariali, conseguente all'alterazione delle regole di concorrenza -:
se gli uffici del Ministero, in applicazione delle previsioni delle convenzioni di concessione attualmente vigenti e dei correlati poteri di controllo, ispezione e vigilanza affidati all'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, siano a conoscenza delle vicende come sopra narrate;
se, in particolare, siano a conoscenza dei significativi finanziamenti operati dal predetto produttore di tecnologie di gioco;


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se tali finanziamenti siano stati prestati da parte del medesimo soggetto, che avrebbe già acquisito una partecipazione societaria di controllo in un concessionario, a più concessionari;
se gli stessi finanziamenti, per entità e forma dei contratti, non costituiscano forme di partecipazione sostanziale del fornitore di tecnologia alla gestione delle attività in concessione, dando luogo quindi ad una sorta di sub-concessione o di compartecipazione nella concessione ed in più di una concessione;
se la stessa forma di partecipazione sostanziale non avvenga per diversi concessionari, superando con ciò, indirettamente le previsioni dell'affidamento in concessione, in particolare le disposizioni dell'articolo 21, comma 2, della convenzione di concessione (secondo cui: «è vietata la cessione parziale di quote di partecipazione di società o di RTI titolari di concessione ad altro concessionario od a soggetti che possiedono quote di partecipazione del capitale di altre società o di altri RTI titolari di concessione»), che vietano la partecipazione di un medesimo soggetto a differenti raggruppamenti o società affidatari per evitare situazioni di concentrazione di fatto o, comunque, di deviazione della libera concorrenza; se la stessa forma di partecipazione sostanziale non determini in capo ad un medesimo soggetto la capacità di operare, indirettamente, su un numero di videoterminali superiore al limite di legge individuato nel quattordici per cento del numero di nulla osta dagli stessi già posseduti;
se la stessa forma di partecipazione sostanziale, realizzata da un singolo produttore di tecnologie di gioco, non determini rischi per il concreto controllo delle funzionalità di gioco da parte dell'affidatario della concessione, dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato stessa e del proprio partner tecnologico Sogei;
se sia ammissibile che il fornitore di tecnologia di gioco offra direttamente a terzi la possibilità di stipulare contratti per la collocazione delle video lotterie, ad avviso dell'interrogante, spogliando ed espropriando il concessionario delle proprie prerogative, ponendosi direttamente in concorrenza con altri concessionari, ivi compresi quelli con i quali ha stipulato ed ha in corso accordi commerciali; quali misure abbia adottato l'Amministrazione per verificare e scongiurare gli eventuali rischi sopra esposti;
se ritenga opportuno promuovere iniziative di controllo da parte dell'Amministrazione, per verificare la realizzazione delle suddette pratiche di finanziamento poste in essere dal fornitore di tecnologia in accordo con taluni concessionari e conseguenti rischi di contrazione del mercato, al fine di valutare l'adozione delle misure previste dalla convenzione di concessione, ivi compresa la decadenza o l'avvio del procedimento di revoca per gli stessi concessionari;
se ritenga opportuno non consentire la partecipazione al prossimo bando di gara per la selezione dei concessionari per la raccolta di gioco attraverso apparecchi di cui all'articolo 110, comma 6, del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di soggetti che risultino essere produttori e/o fornitori di sistemi di gioco VLT, precludendo, altresì, tale partecipazione anche a soggetti che abbiano legami di controllo, partecipazione o collegamento con quest'ultimi, sia esso di natura sostanziale, formale o contrattuale, anche alla luce di quanto previsto dall'articolo 2359 del codice civile;
se ritenga, infine, di assumere iniziative per prevedere il divieto assoluto per soggetti che risultino essere già produttori e/o fornitori di sistemi di gioco VLT, di partecipare al suddetto bando di gara, a maggior ragione nei casi in cui questi abbiano direttamente o indirettamente legami di controllo, partecipazione o collegamento con i concessionari, siano essi di natura sostanziale, formale o contrattuale, anche alla luce di quanto previsto dall'articolo 2359 del codice civile.
(2-01448)
«Pittelli, Brugger».


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Interrogazioni a risposta scritta:

NUCARA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
con delibera CIPE n. 49 del 29 settembre 2004 è stata finanziata la legge n. 443 del 2001 relativa al 1o programma delle opere strategiche ed in particolare lo schema idrico sulla diga del torrente Menta - 1o lotto - opere di presa, galleria di derivazione e pozzo piezometrico, lavori di completamento per un importo complessivo di euro 23.240.560,00;
con la delibera CIPE n. 154 del 2 dicembre 2005 è stato finanziato il progetto preliminare del «Completamento dello schema idrico sulla diga del torrente Menta, la Centrale idroelettrica a condotta forzata, le opere a valle della centrale, le opere di adduzione dall'invaso sul torrente Menta». Il costo dell'intervento previsto era di euro 100.194.245,28 di cui euro 20.539.587,52 per le opere della centrale idroelettrica e della condotta forzata che erano a carico della Sorical e di euro 79.654.657,76 per le opere di adduzione a carico delle finanza pubblica e sui fondi FAS;
con la delibera CIPE n. 7 del 16 marzo 2007 il finanziamento posto in essere con la delibera n. 154 del 2 dicembre 2005, è stato aggiornato da euro 100.194.245,28 a euro 105.033.003,54 e riguardava il progetto definitivo. Tale differenza era esclusivamente a carico della Sorical;
i lavori previsti sono in avanzata fase di realizzazione e la percentuale complessiva ad oggi contabilizzata ammonta a circa il 90 per cento dell'opera;
con delibera CIPE n. 62 del 3 agosto 2011 relativa alla «Individuazione ed assegnazione di risorse ad interventi di rilievo nazionale ed interregionale e di rilevanza strategica regionale per l'attuazione del piano nazionale per il Sud» è stato previsto un ulteriore finanziamento di euro 13.000.000,00 per lavori di completamento della galleria di derivazione delle acque invasate dalla diga sul Menta, per migliorare il potabilizzatore e per realizzare il telecontrollo e il torrino piezometrico -:
quali siano i tempi di trasferimento delle risorse alla regione Calabria, in considerazione del fatto che il progetto della diga sul Menta è nato più di trent'anni fa all'interno del cosiddetto «progetto speciale 26», messo in cantiere dall'allora Cassa per il Mezzogiorno dopo uno ponderoso studio sul piano acque Calabria che riguardava l'assetto di tutto il sistema idrico calabrese;
se tali risorse siano da considerare fuori dal patto di stabilità e quindi con possibilità di spesa immediata;
se non ritengano che la stessa diga sul Menta, pensata per soddisfare una città di 200 mila abitanti, non sia ormai insufficiente in vista della realizzazione di Reggio Città metropolitana che coinvolgerà necessariamente una popolazione di circa mezzo milione di persone;
se e quali iniziative intendano adottare affinché i cittadini di Reggio Calabria possano usufruire nel più breve tempo possibile dell'acqua invasata del Menta, al fine di rendere produttivo un investimento milionario che non viene definito soltanto perché manca la costruzione di qualche centinaio di metri di condotta.
(4-15619)

MUNERATO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
Banca Adige Po Credito Cooperativo Lusia è una banca fondata nel 1894 nel territorio di Lusia (Rovigo), cresciuta nel tempo nel territorio del medio Polesine e che, insieme alle aziende dell'area, si è sviluppata ed è cresciuta fino a diventare uno dei punti di riferimento per gli istituti di credito del rodigino e per tutta l'economia locale;


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nel corso dell'assemblea di approvazione del bilancio dell'esercizio 2010, il consiglio di amministrazione della Banca ha presentato il nuovo direttore generale dell'istituto, ragioniere Umberto Perosa, insediatosi il 16 maggio del 2011, a seguito del quale è stato poi approvato il bilancio medesimo che ha evidenziato un passivo di oltre un milione e settecentomila euro;
nei giorni immediatamente successivi all'assemblea stessa, il nucleo di polizia tributaria di Verona, come riportato anche da giornali locali (Gazzettino di Rovigo del 22 ottobre 2011), ha iniziato delle indagini sul bilancio approvato dall'istituto e dai suoi soci nel mese di maggio;
l'indagine è partita contemporaneamente a degli accertamenti da parte della Banca d'Italia che, così come riportato, peraltro, da organi di stampa locale (Il Resto del Carlino di Rovigo del 23 ottobre 2011), ha eseguito, nella sede dell'Istituto di credito, un'ispezione, i cui esiti sono stati occultati ai soci; infatti, invece di informare i soci stessi sugli esiti dell'ispezione della Banca d'Italia, è stato letto il codice etico nel corso dell'assemblea, imposta dalla Banca d'Italia e da un gruppo di 200 soci, del 23 ottobre del 2011, in cui è stato eletto un consiglio di amministrazione ed un collegio sindacale la cui maggioranza è risultata essere composta dai medesimi membri del passato, nonostante la Banca d'Italia avesse chiesto un ampio rinnovo del consiglio di amministrazione e del collegio dei sindaci e oltre centotrenta soci, che avevano diritto di voto, abbiano, in segno di protesta per le modalità con le quali si sono svolte la presentazione della lista e alcune fasi della votazione, abbandonato la sala ove si stava svolgendo la consultazione;
giornali locali del 16 febbraio 2012 (Gazzettino di Rovigo e Resto del Carlino) riportano la notizia secondo la quale, a conclusione delle indagini della Guardia di finanza di Verona iniziate nel 2011, sono stati iscritti nella lista degli indagati tredici ex-componenti degli organi collegiali della Banca Adige Po Credito Cooperativo Lusia con l'accusa di aver tenuto nascosto ai soci una perdita di bilancio di oltre 11 milioni di euro, ben maggiore rispetto al milione e settecentomila euro dichiarata nel corso del Consiglio di amministrazione del maggio del 2011;
ad oggi non appare chiaro quale sia la motivazione per la quale non siano stati adottati ulteriori provvedimenti, così come previsto dalla vigente normativa, al fine di addivenire ad un ricambio totale degli organi di governo e di ripristinare la serenità e fiducia degli oltre duemila soci che per 115 anni sono stati clienti e sono cresciuti con la banca e hanno potuto fare crescere l'economia del territorio in cui la banca opera;
la difficile situazione economica che l'intero comparto agricolo sta vivendo in questi ultimi anni, congiuntamente alle ristrettezze del credito, dovute altresì alla crisi economica internazionale, sta avendo pesanti ricadute su tutto il comparto primario, anche nel territorio del rodigino dove il settore primario rappresenta ancora oggi uno dei punti di forza dell'intera economia del territorio;
i fatti accaduti e sopra descritti stanno causando un'importante fuga dei depositanti, con gravi rischi alla solidità della banca e dei restanti clienti, nonché un gravissimo nocumento per la credibilità del sistema bancario, e del credito cooperativo in particolare -:
quale iniziative, in ragione della valenza strategica del comparto agricolo nel territorio del medio polesine e della difficile situazione economica aggravata dall'accesso al credito, intenda adottare il Ministro, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di consentire alle imprese del territorio un accesso al credito più agevole.
(4-15620)