TESTO AGGIORNATO AL 5 LUGLIO 2011
...
la casa editrice Magenes ha pubblicato una guida ai relitti moderni nei mari italiani, «Relitti e navi sommerse» i cui autori, Gianluca Mirto, Sergio Pivetta e Giorgio Spazzapan, danno notizia, a pagina 276 della pubblicazione, della presenza di un relitto nelle acque di Is Arenas in provincia di Oristano;
il relitto in questione sarebbe un sommergibile che presenta diversi danni da attacchi di artiglieria e su cui pare che vi sia stato riversato sopra del cemento;
i frammenti analizzati dal laboratorio di Venezia, stando a quanto riportato dalla pubblicazione menzionata, confermano che si tratta di calcestruzzo;
nel testo su citato, è riportato con precisione la localizzazione del sommergibile, non lontano dalla costa, tra la scogliera di Is Benas e la spiaggia di Is Arenas: latitudine 40o03'22"N, longitudine 08o26'31"E, a una profondità marina di 11 metri;
ad oggi risulta che nessuna autorità civile o militare abbia ufficialmente segnalato il relitto e tanto meno abbia tentato di recuperarlo;
secondo gli autori dell'articolo il relitto potrebbe essere il sommergibile tedesco UC-35 o, il sommergibile Veniero del 1o gruppo sommergibili di base a La Spezia, le cui tracce sono state perdute nel giugno 1942;
l'equipaggio del sommergibile Veniero era composto, al momento della sua scomparsa, da 58 militari -:
se sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e se i fatti corrispondano al vero;
quali siano i motivi per cui non vi sia mai stato un intervento da parte della Marina militare per recuperare il relitto;
se non ritenga opportuno, alla luce di quanto emerso, adoperarsi con ogni mezzo per verificare in maniera trasparente la presenza del relitto e del suo eventuale contenuto, anche per rispetto dei familiari dei 58 militari scomparsi.
(4-12535)
la NATO sta procedendo ad una riorganizzazione delle proprie basi schierate in Europa in relazione alla mutata situazione geopolitica ed alle esigenze di carattere finanziario che impongono anche all'Alleanza risparmi di gestione;
entrambe le esigenze sono state poste, da ultimo, anche nel vertice di Lisbona, che ha approvato il nuovo concetto strategico dell'Alleanza;
il progetto di riorganizzazione, avviato da tempo, coinvolge sia le rappresentanze militari della NATO che quelle politiche;
in questo quadro si è tenuta agli inizi del mese di giugno 2011 a Bruxelles una importante riunione con la presenza delle massime autorità politiche dell'Alleanza;
i maggiori quotidiani nazionali hanno dato notizia, con un certo risalto della assenza del Ministro La Russa, arrivato in ritardo a Bruxelles, proprio in quella parte della riunione in cui si decideva la riorganizzazione di importanti comandi NATO in Europa;
a seguito delle decisioni prese in questa occasione, l'Italia si è vista privare del comando Nato-Caoc di Ferrara che dovrebbe essere riorganizzato come «Deployable Caoc Nato» probabilmente sulla stessa sede di Poggio Renatico;
senza entrare nel merito della decisione assunta in sede Nato, a parere degli interroganti, risulta inconcepibile l'assenza del rappresentate politico della Difesa italiana in una riunione che aveva all'ordine del giorno decisioni così rilevanti, mentre appare ancor più incomprensibile la mancata informazione al Parlamento, che sarebbe stato doveroso fornire nelle competenti commissioni, sull'insieme delle proposte e degli orientamenti con cui l'Italia partecipa alla discussione e alle scelte del progetto di riorganizzazione dei comandi europei dell'Alleanza -:
se ritenga doveroso illustrare al Parlamento le ragioni della sua assenza alla riunione citata in premessa, nonché le conseguenze, sia finanziarie che operative, che derivano dalle decisioni assunte per le Forze armate italiane e soprattutto il quadro più generale di proposte e richieste con cui l'Italia intende dare il suo contributo alla necessaria riorganizzazione dei comandi dell'Alleanza in Europa.
(4-12556)