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Seduta del 12/12/2012


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Esame della proposta di relazione sui rifiuti radioattivi in Italia (relatore: on. Susanna Cenni).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'esame della proposta di relazione sui rifiuti radioattivi in Italia a cura dell'onorevole Cenni. Vorrei chiedere se, rispetto all'illustrazione della relazione, ci sono osservazioni.
Ricordo che i termini per la presentazione degli emendamenti scadono alle ore 20.00 di lunedì 17, ossia di lunedì prossimo. Per quanto riguarda il loro esame, si terrà una seduta successiva.
Chiedo all'onorevole Cenni di svolgere un'intelligente e breve illustrazione.

SUSANNA CENNI, Relatore. Vorrei solo riassumere brevissimamente alcune questioni.
I commissari, anzi le commissarie sanno benissimo che abbiamo svolto un ampio quadro di audizioni e compiuto numerose missioni sulla vicenda. Credo che dal lavoro che è stato egregiamente messo assieme dal nostro consulente, l'ingegner Mezzanotte, emerga un quadro ben definito della situazione che riguarda il nostro Paese.
Nel testo della relazione che abbiamo finito di sistemare proprio poche ore fa vi è una rappresentazione della situazione normativa piuttosto chiara e anche confortante,


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per alcuni aspetti, perché il nostro quadro normativo-autorizzatorio è anche più restrittivo, se vogliamo, di quello comunitario. Da questo punto di vista, mi sento di definirlo positivo.
Ne deriva un quadro piuttosto dettagliato dell'allocazione dei rifiuti nucleari nel nostro Paese. Una riflessione attenta è emersa dalle numerose audizioni che abbiamo svolto sulla gestione dei rifiuti e sui soggetti deputati e incaricati a occuparsi della gestione del decommissioning.
Emerge con chiarezza, senza reticenza, dalla relazione anche il quadro di grandi ritardi che ci riguarda, prima di tutto per la vicenda che concerne il deposito nazionale. Negli anni tale vicenda ha visto uno slittamento e ancora oggi siamo in attesa dell'individuazione e del processo che dovrebbe portare alla definizione e alla costruzione del deposito nazionale.
Sapete benissimo che, in attesa di questo passo, che dovrebbe essere quello più rilevante per la conclusione della situazione che riguarda il nostro Paese, numerosi siti temporanei sono di fatto diventati siti permanenti. L'allocazione di questi rifiuti è, dunque, fondamentalmente ancora collocata presso gli impianti che hanno chiuso o concluso la loro attività o che, in alcuni casi, non l'hanno mai nemmeno avviata.
C'è anche un quadro di invio all'estero dei rifiuti per il trattamento, rifiuti che dovranno rientrare. A breve ci si porrà, pertanto, anche questo problema.
È stata svolta anche un'analisi sulle competenze e sul ruolo svolto prima da ENEL e poi da Sogin. Noi non allochiamo responsabilità in capo a un soggetto piuttosto che a un altro, ma ci sono alcuni dati su cui proponiamo alla Commissione una riflessione.
Nella realizzazione del programma previsto in carico a questi soggetti i ritardi sono davvero molto forti. Noi abbiamo registrato nel 2007 circa il 9 per cento della realizzazione del programma previsto. Siamo arrivati al 2012 con il solo 12 per cento, mentre contestualmente registriamo il 25 per cento delle spese previste. Esiste un gap fra queste due dimensioni che è difficile non far emergere.
Rispetto ad alcuni temi come quelli che abbiamo audito alcuni minuti fa, ossia i presunti collegamenti con gli affondamenti anche in presenza di rifiuti nucleari e la delicatissima vicenda di Ilaria Alpi, noi affermiamo con chiarezza nella relazione che nell'attività di indagine della Commissione non sono stati rilevati riscontri oggettivi sulla base della documentazione e delle testimonianze.
Riassumendo brevemente, resta aperto tutto il tema dei controlli a regime. Voi sapete benissimo che fino allo svolgimento dell'ultimo referendum sull'energia nucleare era in piedi un'ipotesi di nascita dell'Agenzia nucleare, che ovviamente è stata rimessa in discussione dopo la scelta che è avvenuta nel nostro Paese.
Oggi le funzioni di controllo sono in capo a ISPRA. Il Ministro Passera e il Ministro Clini hanno, in maniera non chiarissima, fatto riferimento a un futuro soggetto che dovrebbe svolgere questo ruolo, ma a oggi questo resta un tema non risolto, che, però, dovrà trovare soluzione.
Passo alle ultime due considerazioni finali, con cui concludo. È evidente che una parte delle ragioni legate ai ritardi e alla lievitazione dei costi nella gestione del decommissioning, che, lo vorrei ricordare, i cittadini pagano in bolletta, è sicuramente da allocare nella mancanza di una strategia molto netta dal punto di vista dell'approvvigionamento energetico di questo Paese. L'oscillazione in questi anni fra l'esclusione dell'energia nucleare e la possibilità di riutilizzare eventuali fonti nucleari ha contribuito a questo ritardo. Credo che questa considerazione debba essere svolta.
Contestualmente, credo sia giusto affermare che anche dal lavoro riportato nella relazione risulta piuttosto evidente come nel nostro Paese abbiamo ampie competenze in questa materia di carattere tecnico, scientifico e organizzativo. È un peccato, però, constatare che non c'è stato da parte nel nostro Paese e delle Istituzioni un investimento forte nell'attività di


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decommissioning, ragionando anche su una possibile futura dismissione da parte di altri Paesi europei, soprattutto dopo le vicende di Fukushima.
Credo che sottolineare questa questione sia anche un modo per consegnare quest'opportunità, a oggi non esplorata fino in fondo, al futuro Parlamento e al futuro Governo.
Non aggiungo altro. La relazione in bozza è ovviamente a disposizione dei colleghi, che potranno emendarla e migliorarla. La valuteremo meglio la prossima settimana. Grazie.

DANIELA MAZZUCONI. Intervengo solo per una questione di carattere procedurale e faccio rilevare, come è spesso accaduto per questa Commissione, che in questo momento la Commissione si sta svolgendo con la presenza di tre componenti, tutti del Partito Democratico.
Non entro nel merito, ma in questo momento in Aula ci sono solo esponenti del Partito Democratico. Sul presidente non eccepisco, ma, come componenti della Commissione, vorrei far rilevare questo punto, perché risulti agli atti, ovviamente con grande rispetto anche per gli altri colleghi che non sono presenti. Come spesso è accaduto, questa Commissione ha funzionato con l'apporto e la presenza determinante del Gruppo del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Vorrei cogliere quest'occasione, ovviamente non formale, per complimentarmi per questo lavoro straordinario e per la relazione sulla radioattività e sui rifiuti radioattivi.
Forse rispetto ai temi della radioattività, dei rifiuti e delle bonifiche si dovrebbe alzare un po' il livello, in modo che questo lavoro e il contributo che la Commissione ha prodotto possano avere una maggiore attenzione e un maggiore ascolto nella prossima legislatura.
Non solo condivido la relazione, anche se non serve a nulla congratularci fra di noi, ma aggiungo anche che, rispetto a questo argomento, sarebbe stata opportuna un'attenzione e un ascolto maggiore. Poiché il lavoro resta, speriamo che ciò avvenga nella prossima legislatura.

La seduta termina alle 15,30.

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