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PRESIDENTE. La ringraziamo per la sua presenza. Come sa, della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico. Se lo riterrà opportuno, i lavori della Commissione proseguiranno in seduta segreta. La invito comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
Noi abbiamo visto la situazione di Crotone, che ci è parsa particolarmente allarmante dal punto di vista della presenza di rifiuti pericolosi. Io le darei la parola per un aggiornamento su quello che sta accadendo in tema di bonifiche, per consentire successivamente ai commissari di porre una serie di domande.
SERGIO POLITO, Amministratore delegato della Syndial Spa. Noi ci siamo visti qualche mese fa a Crotone. In quest'ultimo periodo ci sono stati degli ulteriori incontri. Noi abbiamo sollecitato regione, provincia e comune per avere un tavolo tecnico di coordinamento e cercare di risolvere le problematiche che di volta in volta si sono create nell'espletamento delle autorizzazioni e dei permessi.
Come avevamo già anticipato la volta scorsa, sono iniziate le opere di demolizione del primo lotto. Fisicamente abbiamo cominciato ad abbattere le strutture il primo settembre - la cantierizzazione era iniziata già a luglio - e prevediamo che di questo lotto venga completata la demolizione tra gennaio e febbraio 2013. Nel frattempo, anche cogliendo le raccomandazioni che ci erano state rappresentate nell'ultimo incontro con la Commissione, abbiano accelerati i tempi di demolizione del secondo e del terzo lotto.
Quanto alle informazioni integrative che ci sono state richieste e che sono state inviate alla Commissione già nel luglio del 2010, noi prevediamo, a meno che non accadano fatti imprevedibili e se nel frattempo ci viene concesso l'accesso alle aree sequestrate - questione che stiamo gestendo con le autorità locali - di completare tutte le demolizioni entro il 2011, quindi con un anticipo sul programma che avevamo presentato al Ministero dell'ambiente tra il maggio e il giugno dell'anno scorso, di circa 8 o 12 mesi.
L'altro argomento molto importante era la bonifica della falda: avevamo ottenuto il 15 febbraio del 2010 l'autorizzazione provvisoria, da noi richiesta al Ministero, per poter iniziare l'attività. Anche in questo caso abbiamo iniziato l'attività di ingegneria e stiamo cercando di accelerarla. Prevediamo, sempre con le condizioni di cui dicevo poc'anzi, di completare la costruzione di ulteriori 60 pozzi, che vanno a integrarsi a quelli già esistenti costruiti negli anni precedenti. È coinvolto, quindi, anche l'impianto di trattamento delle acque di falda, un impianto di notevole capacità: parliamo di circa 200 metri cubi l'ora di acque emunte. La bonifica della falda, e quindi la messa in sicurezza totale di tutto il sito di Crotone avverrà entro la fine del 2013.
Abbiamo chiesto al Ministero un decreto provvisorio per iniziare le attività di bonifica del suolo e siamo in attesa. Riteniamo che, dal momento in cui ciò avverrà, le attività di bonifica del suolo autorizzate possano avvenire nell'arco di circa tre anni. Il nostro obiettivo, quindi, in questo momento, è di cercare di completare tutte le attività autorizzate per il 2013, sempre che si ottengano le autorizzazioni - al riguardo c'è un percorso costruttivo con le istituzioni locali e centrali preposte.
L'ultima novità è proprio di stamattina: avevamo chiesto alla regione, con una lettera di diffida, inviata tra la fine di luglio e l'inizio di agosto - non ricordo esattamente - di esprimersi sulla costruzione della discarica di Giammiglione. Il progetto della messa in sicurezza di tutto il sito di Crotone era basato sull'autorizzazione, che era stata già in qualche modo vista, verificata e tecnicamente ritenuta possibile, per la costruzione della nuova discarica di Giammiglione, dove trasferire tutti i rifiuti pericolosi e speciali che sono all'interno del sito di Crotone.
Ci sono stati vari incontri, durante i quali non c'è stata mai un'espressione formale da parte delle autorità. Proprio stamattina abbiamo ricevuto dalla regione Calabria l'informazione che l'autorizzazione alla costruzione della nuova discarica di Giammiglione non potrà avvenire per alcune motivazioni, che sono da interpretare, ma sostanzialmente abbiamo inteso che non ci sarà questa discarica. Siccome questa era una cosa che avevamo già compreso, avevamo già iniziato, d'accordo anche con il Ministero dell'ambiente, l'attività di ingegneria per l'alternativa a Giammiglione, ossia la messa in sicurezza permanente delle discariche in situ: le discariche che sono all'interno del sito di Crotone rimarranno lì, e quindi, non potendo smaltire questi rifiuti nella discarica di Giammiglione, faremo una messa in sicurezza tombale completa di tutte le discariche esistenti.
PRESIDENTE. Scusi, ma in che modo saranno messi in sicurezza i rifiuti che abbiamo visto anche davanti al mare?
SERGIO POLITO, Amministratore delegato della Syndial Spa. Parliamo di un fronte di più di due chilometri verso il mare: pensiamo, come si è fatto in altri casi, di perimetrare con una tecnologia abbastanza complessa, quindi di non facile realizzazione, le discariche sia lato mare sia lato interno del sito con una barriera fisica, un muro che potrebbe scendere anche tra i 20 e i 50 metri - non conosciamo esattamente la conformazione geologica del suolo - e chiuderla in una specie di sarcofago andando a intestare questo muro sugli strati di argilla che, chiaramente, permettono l'impermeabilità di tutta la struttura, andando poi a coprire con una struttura adeguata.
PRESIDENTE. Qual è la previsione dei tempi? Lei prima diceva che la bonifica del suolo era prevista per il 2013.
SERGIO POLITO, Amministratore delegato della Syndial Spa. Non parlavo delle discariche, ma della bonifica del suolo presente all'interno dello stabilimento, che consiste nella rimozione di una parte dei suoli oppure delle metodologie di innovazione tecnologica, nell'utilizzo con strutture
che assorbono i metalli presenti nel suolo, e quindi non necessitano della rimozione del suolo. Cosa diversa sono, invece, le discariche esistenti.
PRESIDENTE. Scusi, allora personalmente non ho ancora capito una cosa: se ancora non avete deciso come provvedere, come fa a prevedere che nel 2013 tutto sarà completato? Da quanti anni tutto questo è lì?
SERGIO POLITO, Amministratore delegato della Syndial Spa. Saranno decenni. Noi come ENI abbiamo preso possesso, assumendocene la responsabilità, nel 1991. Successivamente non è stata fatta nessuna attività produttiva. I primi progetti li abbiamo presentati all'epoca al Ministero - mi pare fosse il 2001 - poi c'è stato un periodo in cui noi non eravamo più responsabili dell'esecuzione. Abbiamo ripreso i lavori, nel senso della riprogettazione delle bonifiche - vado a memoria - ci è stato assegnato l'incarico di riprendere le attività di bonifica nel giugno del 2008 ed entro dicembre 2008 abbiamo presentato i progetti.
PRESIDENTE. Dal 2001 al 2008 chi era responsabile?
SERGIO POLITO, Amministratore delegato della Syndial Spa. Le attività erano state assegnate a un commissario di nomina - mi sembra - regionale.
PRESIDENTE. C'è qualche causa davanti alla Corte dei conti per tutto questo o non c'è nulla?
SERGIO POLITO, Amministratore delegato della Syndial Spa. Ci sono delle cause amministrative di risarcimento danni da parte della regione e da parte delle province nei nostri riguardi.
ALESSANDRO BRATTI. Nel momento in cui viene negata l'autorizzazione di questa discarica, l'unica possibilità riguarda questa copertura? Ritengo, come prima impressione, che il problema più grande sia la discarica a mare. La vostra intenzione è costruire questa specie di sarcofago e di lasciarla lì?
SERGIO POLITO, Amministratore delegato della Syndial Spa. È un progetto già presentato al Ministero dell'ambiente, che è d'accordo e ci sollecita a procedere con quest'alternativa.
ALESSANDRO BRATTI. Quindi, adesso il gruppo Syndial vuole solo chiudere il pregresso, ma non c'è un interesse a riutilizzare quell'area in qualche modo?
SERGIO POLITO, Amministratore delegato della Syndial Spa. No. Al momento, che io sappia, non c'è da parte del gruppo ENI interesse a un riutilizzo industriale. Ovviamente, se ci fossero le condizioni da parte di altri, noi siamo disponibili a cedere il terreno, come avviene per tutti i siti su cui stiamo operando.
ALESSANDRO BRATTI. Le cause che avete davanti al tribunale di Milano sono i contenziosi a cui faceva riferimento?
SERGIO POLITO, Amministratore delegato della Syndial Spa. Mi sembra che i contenziosi li abbiamo a Crotone. Per darle una risposta più compiuta, il nostro legale può darle una rappresentazione della situazione attuale.
VALERIA SCASCIAMACCHIA, Syndial Spa. Ci sono due cause dinanzi al tribunale di Milano instaurate dal commissario, dal Ministero dell'ambiente e dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, e una seconda causa precedente da parte della regione Calabria.
ALESSANDRO BRATTI. Qual è la situazione attuale dal punto di vista processuale?
VALERIA SCASCIAMACCHIA, Syndial Spa. Siamo in primo grado. È stata disposta una CTU e ora c'è la prossima udienza di discussione della CTU.
GENNARO CORONELLA. L'esame della CTU?
VALERIA SCASCIAMACCHIA, Syndial Spa. Sì.
PRESIDENTE. La data che ci ha fornito, 2013, sarà rispettata? Noi speriamo di essere ancora qui nel 2013. Chiederemo conto perché sono passati più di 20 o 30 anni e ogni volta c'è qualche ragione per cui quel povero territorio resta in balìa di rifiuti pericolosi.
ALESSANDRO BRATTI. Lo sarà anche dopo, presidente, perché con quell'operazione...
SERGIO POLITO, Amministratore delegato della Syndial Spa. Vorrei precisare che la data è il 2013 a eccezione della messa in sicurezza delle discariche alla luce della non autorizzazione da parte della regione Calabria alla costruzione della nuova discarica. Quando ho parlato di 2013, quindi, mi riferivo certamente alle acque di falda e alle demolizioni. Ribadisco che, se non subentrano fatti tecnici non prevedibili e riusciremo con le istituzioni a trovare un tavolo tecnico di collaborazione per procedere insieme speditamente, sicuramente il 2013 per queste due attività è una data plausibile.
Per quanto riguarda le bonifiche dei lotti del suolo, e quindi non mi riferisco alle due discariche, siamo in attesa dell'autorizzazione da parte del Ministero: se il Ministero ci darà l'autorizzazione a procedere secondo un piano che abbiamo già presentato, prevediamo di completare entro tre anni. Quindi, se dovesse arrivare l'autorizzazione entro quest'anno, anche per le bonifiche autorizzate del suolo prevediamo di completare entro il 2013. È chiaro che se l'autorizzazione non arrivasse i tempi si dilaterebbero. Noi prevediamo tre anni dal momento del ricevimento dell'autorizzazione da parte del Ministero.
Cosa diversa è la messa in sicurezza e cioè il sarcofago - se posso rappresentarlo così - per le discariche lato mare a cui lei faceva riferimento. Non avendo ricevuto l'autorizzazione per Giammiglione ed essendo stati comunque sollecitati dal Ministero già qualche mese fa ad accelerare i tempi della messa in sicurezza di queste discariche, noi prevediamo circa cinque anni per completare. Significa che arriveremo, nel 2015-2016, ad aver chiuso tutte le attività su Crotone: entro il 2013 le attività di cui le dicevo; il suolo nel 2013 o nel 2015, dipende da quando arriva il decreto del Ministero, e, siccome abbiamo appreso stamattina che Giammiglione non è realizzabile, prevediamo circa cinque anni per il completamento, quindi arriveremo comunque al 2015. Riepilogando, nel 2013 saranno state eseguite sicuramente le demolizioni e sarà stata realizzata la messa in sicurezza totale della falda, che sono le due opere dal nostro punto di vista più significative. Poi c'è il suolo, comunque importante, col quale prevediamo di chiudere per il 2015.
PRESIDENTE. Scusi, vorrei porle una questione tecnica, quindi potrei dire una cosa inesatta: realizzando la messa in sicurezza della falda, ma non procedendo, se non sino al 2015, alla bonifica del suolo e dei rifiuti accatastati sul mare, non c'è un processo di continuo inquinamento della falda per la presenza sul suolo di queste sostanze?
SERGIO POLITO, amministratore delegato della Syndial Spa. Già oggi abbiamo, comunque, il sito in sicurezza con due impianti di protezione della falda già esistenti, che hanno iniziato a operare dal 2009. Quella che sarà realizzata è un'ulteriore estensione di questa messa in sicurezza con ulteriori 60 pozzi e con il trattamento delle acque di falda.
In questo momento i due impianti che emungono dal sito convogliano le acque nell'impianto di un consorzio. Già oggi, quindi, anche dai campionamenti che eseguiamo sulla falda esistente - quindi con il sistema attuale, che non ha la capacità totale, ma comunque riesce a mantenere i
limiti di concentrazione - verifichiamo che in ogni caso il sistema mantiene l'emungimento delle acque in limiti accettabili. Questa è stata una prima iniziativa avvenuta già dal 2009. Adesso dobbiamo implementarla, ma già oggi il sito è in sicurezza sotto quell'aspetto.
PRESIDENTE. La ringraziamo.
Dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta, sospesa alle 15,55, riprende alle 16.
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