PDL 3966
XVI LEGISLATURA
CAMERA DEI DEPUTATI
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N. 3966
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PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa dei deputati
CAVALLOTTO, ALLASIA
Istituzione della «Giornata in memoria delle vittime della repressione delle manifestazioni di protesta per il trasferimento della capitale d'Italia da Torino a Firenze»
Presentata il 14 dicembre 2010
Onorevoli Colleghi! — Fra il 22 e il 23 settembre 1864, Piazza San Carlo, a Torino, fu teatro di un sanguinoso accadimento che causò più di cinquanta vittime e centotrenta feriti: una vera e propria strage avvenuta durante il moto di protesta contro l'intento dei Savoia di trasferire la capitale del Regno d'Italia da Torino a Firenze.
Il trasferimento della capitale creò una rottura tra la ragione di Stato, che ormai si orientava verso altri territori, e i sudditi subalpini, preoccupati e consapevoli del fatto che la perdita della condizione di capitale, e quindi anche dei Ministeri, portasse, contemporaneamente, la conseguenza inevitabile del drastico ridimensionamento dei posti di lavoro. I cittadini torinesi, temendo poi che il declassamento della città fosse la premessa per la marginalizzazione e per la decadenza del Piemonte tutto, scesero in piazza per protestare e furono vittime di una repressione indiscriminata da parte dell'esercito sabaudo che li colpì con scariche di fucileria e con assalti alla baionetta.
In Piazza San Carlo ci fu un vero e proprio massacro dei cittadini torinesi, che causò numerose vittime, soprattutto civili, fra cui molti lavoratori fra i diciassette
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i venticinque anni di età che stavano manifestando pacificamente il loro dissenso.
Una recente lapide a Torino ricorda queste vittime della repressione dell'esercito sabaudo, ma è difficile che si possa leggere dell'accaduto in un libro di storia. La storiografia ufficiale sembra aver censurato questo massacro causato dall'inganno risorgimentale, la prima strage di Stato, le cui vittime si sono sacrificate in un moto di orgoglio derivato dagli enormi sacrifici affrontati per la creazione dello Stato italiano. È una delle pagine più buie della storia italiana, colpevolmente sottaciuta per troppo tempo e che merita di essere portata alla luce e ricordata con una giornata intitolata in onore dei cinquanta caduti, vittime innocenti di una repressione indiscriminata da parte dell'esercito sabaudo. Torino ricorda queste vittime, persone morte per difendere un ideale, la propria parte e la propria città. È giunto il momento che lo faccia anche il resto del Paese, rompendo il silenzio e facendo conoscere ai cittadini tutti i tragici eventi che hanno segnato Torino fra il 22 e il 23 settembre 1864. L'istituzione della «Giornata in memoria delle vittime della repressione delle manifestazioni di protesta per il trasferimento della capitale d'Italia da Torino a Firenze» è quindi l'occasione per restituire valore e onore alla memoria dei caduti, dimenticati per troppo tempo, e, contemporaneamente, per volgere il proprio sguardo al di là dei libri di testo e della storia ufficiale, per porsi delle domande con spirito critico e per cercare le risposte nella verità dei fatti.
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PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
1. Il giorno 23 settembre è istituita la «Giornata in memoria delle vittime della repressione delle manifestazioni di protesta per il trasferimento della capitale d'Italia da Torino a Firenze».
2. La Giornata di cui al comma 1 non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260.
Art. 2.
1. In occasione della Giornata di cui all'articolo 1, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, le istituzioni pubbliche promuovono e organizzano, d'intesa con le associazioni che operano sul territorio, iniziative, eventi e incontri nelle scuole di ogni ordine e grado dedicati all'approfondimento degli avvenimenti accaduti a Torino nel settembre 1864.
Art. 3.
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.