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CAMERA DEI DEPUTATI
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N. 2772 |
a) la sicurezza attiva: il casco è progettato per fornire due sistemi di sicurezza. Il primo è il sistema di controllo di avviamento del ciclomotore o del motoveicolo, nel senso che il sistema controlla tramite sensori posti nel casco che lo stesso sia correttamente indossato e con la cinghia di vincolo chiusa. Il secondo sistema di sicurezza opera nel caso in cui il motociclista venga disarcionato dal ciclomotore o dal motoveicolo e questo non cada continuando la sua marcia senza il conducente: il sistema spegne il ciclomotore o il motoveicolo evitando l'«effetto equilibrio» (i sistemi attuali spengono il ciclomotore o il motoveicolo solo se esso tocca il suolo);
b) la sicurezza passiva: il casco e il ciclomotore o il motoveicolo hanno un sistema di riconoscimento, per cui se il casco non è in coppia con il suo ciclomotore o motoveicolo, questo non si accende, creando quindi un sistema antifurto. Tale sistema, inoltre, fa sì che, qualora il motociclista venga disarcionato da un ladro, il ciclomotore o il motoveicolo si spenga dopo aver percorso un centinaio di metri. Questo evita che il motociclista si opponga al tentativo di furto del mezzo con la possibilità di essere aggredito dal ladro;
c) le comunicazioni: il casco offre un sistema interfono tra i passeggeri.
Casco e ciclomotore o motoveicolo funzionano con un sistema «bluetooth» a due canali: uno esclusivo per la voce tra i due passeggeri, e uno per i dati tra casco e ciclomotore o motoveicolo. Peraltro, per quanto riguarda i dati, la centralina non può ricevere interferenze di nessun tipo perché è montata sul ciclomotore o sul motoveicolo e la distanza di lavoro (brevissima) non lo permette; le interferenze voce sono quelle già esistenti nei sistemi «bluetooth» per le turbolenze. Inoltre, il casco lavorerà a cicli, essendo un complemento quasi passivo; sarà compito della centralina, in base a una scadenza di tempo preimpostata dal conducente, chiedere al casco se i parametri di sicurezza sono rispettati. Se il conducente dovesse sfilare il casco durante la marcia, la centralina emetterà un segnale visivo o acustico che avvertirà della violazione e darà un tempo massimo prima di effettuare lo spegnimento del motore.
Infine, come optional, il sistema potrebbe inviare, in caso di tentato furto o di furto, una telefonata al proprietario con un messaggio registrato, oppure, in caso di incidente, una telefonata automatica che potrebbe permettere al conducente di dare la propria posizione, ovviamente se cosciente.
Per tutte le ragioni esposte, si sottolinea l'estrema importanza, in termini di sicurezza, della presente proposta di legge, specialmente in un Paese come il nostro, in cui l'uso dei mezzi di trasporto a due ruote è estremamente diffuso.
1. All'articolo 171 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) alla rubrica, le parole: «casco protettivo» sono sostituite dalle seguenti: «casco protettivo elettronico»;
b) al comma 1, le parole: «casco protettivo» sono sostituite dalle seguenti: «casco protettivo elettronico»;
c) al comma 4, le parole: «caschi protettivi» sono sostituite dalle seguenti: «caschi protettivi elettronici».
2. Il Governo è autorizzato ad apportare al decreto del Ministro dei trasporti 18 marzo 1986, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 96 del 26 aprile 1986, e al regolamento di cui al decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 11 aprile 2001, n. 298, le modificazioni necessarie al fine di adeguarli a quanto disposto dal comma 1 del presente articolo.
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