V Commissione - Marted́ 20 ottobre 2009


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ALLEGATO

Documentazione depositata dal rappresentante del Governo.

NOTA DI RISPOSTA ALLE OSSERVAZIONI ESPRESSE NELLA SEDUTA DEL 13 OTTOBRE 2009 DELLA COMMISSIONE BILANCIO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI SULLO SCHEMA DI DPCM DI RIPARTIZIONE DELLA QUOTA DELL'OTTO PER MILLE A DIRETTA GESTIONE STATALE PER L'ANNO 2009.

L'Ufficio del coordinamento legislativo del Ministero dell'economia e delle finanze con nota del 14 ottobre 2009, nel trasmettere l'allegato resoconto parlamentare delle seduta del 13 ottobre 2009 della Commissione bilancio della Camera dei deputati per l'esame dello schema di riparto, nella quale sono stati richiesti chiarimenti al Governo in merito all'entità e all'utilizzo delle risorse dei contributi derivanti dalla quota dell'otto per mille dell'IRPEF, a diretta gestione statale dell'anno 2009, chiede elementi utili di competenza per corrispondere alle osservazioni formulate in Commissione.
In particolare, la Commissione bilancio della Camera, nel corso dell'esame del provvedimento, ha chiesto la proroga del termine fissato per l'espressione del parere in quanto necessita di alcuni chiarimenti in ordine ai punti di seguito riportati:
1. conferma dei criteri utilizzati dal Governo per la ripartizione delle risorse derivanti dall'otto per mille dell'IRPEF a gestione statale;
2. garanzia di un'equilibrata ripartizione delle risorse tra le diverse finalità previste dall'articolo 48 della legge n. 222 del 1985 e del rispetto delle scelte operate dai contribuenti;
3. motivazione della scelta operata di destinare un'ingente quota delle risorse destinate alla conservazione dei beni culturali a enti ecclesiastici e parrocchie;
4. ragioni che hanno prodotto la disparità di trattamento a danno dei territori del Nord Italia.

Quanto al punto 1 relativo ai criteri utilizzati per la ripartizione delle risorse dell'otto per mille dell'IRPEF a gestione statale nell'ambito della quota disponibile per l'anno 2009, premessi che possono essere valutati gli interventi compresi nelle tipologie di iniziative per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali, per i quali sia stata presentata richiesta di finanziamento entro il 15 marzo, preme far rilevare che sono stati seguiti i criteri fissati dal regolamento emanato in materia con il D.P.R. 10 marzo 1998, n. 76 e quelli individuati dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 20 luglio 2000, sinteticamente di seguito riportati:
a. straordinarietà dell'intervento che deve esulare effettivamente dall'attività di ordinaria e corrente cura degli interessi coinvolti e non essere compreso nella programmazione e nella relativa destinazione delle risorse finanziarie (articolo 2 D.P.R. n. 76/98);
b. unitarietà dell'intervento, che deve consentire il completamento dell'iniziativa o quanto meno l'attuazione di una parte funzionale della stessa e deve essere definito in ogni suo aspetto tecnico, funzionale e finanziario (articolo 4 D.P.R. n. 76/98);
c. sussistenza di una specifica motivazione in caso di concessione di finanziamento a soggetti già destinati del contributo in anni precedenti (articolo 4 D.P.R. n. 78/98);


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d. valutare il concorso di più fonti di finanziamento interne ed esterne e consentire il completamento dell'iniziativa in aggiunta delle risorse assegnate (Direttiva P.C.M. 20 luglio 2000);
e. concentrare le risorse sugli interventi di particolare rilievo (Direttiva P.C.M. 20 luglio 2000);
f. valutare l'iniziativa in relazione all'importanza dell'interesse pubblico tutelato, sia in assoluto sia in rapporto alla situazione di fatto esistente (Direttiva P.C.M. 20 luglio 2000);
g. privilegiare le iniziative volte a incidere con immediatezza e in modo risolutivo per fronteggiare situazioni di pericolo per la pubblica incolumità e per il ripristino di opere danneggiate (Direttiva P.C.M. 20 luglio 2000);
h. assicurare la possibilità di inserire l'iniziativa nel quadro di programmi di spesa già definiti (Direttiva P.C.M. 20 luglio 2000);
i. garantire la possibilità di effettiva, completa e tempestiva realizzazione dell'opera, in base alla qualità e dettaglio del progetto proposto (Direttiva P.C.M. 20 luglio 2000);
j. confermare la valutazione della straordinarietà dell'intervento in relazione all'urgenza e indifferibilità dello stesso, avuto riguardo anche delle disponibilità del proponente (Direttiva P.C.M. 20 luglio 2000);
k. valutare la dislocazione territoriale dei finanziamenti in modo da assicurare un'equa ripartizione delle risorse tra le aree del Paese (Direttiva P.C.M. 20 luglio 2000).

Con riferimento al punto 2, per la parte relativa all'equilibrata ripartizione delle risorse tra le diverse finalità previste dall'articolo 48 della legge n. 222 del 1985, si rimanda a quanto evince dai seguenti prospetti (nel prospetto 1 sono riportati i progetti inseriti nello schema di DPCM di ripartizione dei fondi divisi per tipologia, con l'indicazione del numero e dei relativi importi; nel prospetto 2 sono riportati, con le medesime indicazioni, i progetti positivamente valutati - cioè ammissibili al finanziamento):

PROSPETTO 1

RICHIESTE INSERITE IN SCHEMA D.P.C.M. (SUDDIVISE PER FATTISPECIE)
FATTISPECIE N. PRATICHE IMPORTI ASSEGNATI PERCENTUALI
Beni culturali 63
euro 26.227.171,89
59,65 per cento
Calamità naturali20
euro 14.319.067,22
32,57 per cento
Assistenza ai rifugiati 3
euro 2.608.975,00
5,93 per cento
Fame nel mondo 9
euro 814.192,28
1,85 per cento
TOTALE GENERALE . . .
95
euro 43.969.406,39
100,00 per cento

PROSPETTO 2

RICHIESTE FAVOREVOLI (SUDDIVISE PER FATTISPECIE)
FATTISPECIE N. PRATICHE IMPORTI RICHIESTI PERCENTUALI
Beni culturali 663
euro 293.968.866,15
83,38 per cento
Calamità naturali56
euro 39.573.860,85
11,22 per cento
Assistenza ai rifugiati18
euro 14.128.058,45
4,01 per cento
Fame nel mondo31
euro 4.911.012,63
1,39 per cento
TOTALE GENERALE . . .
768
euro 352.581.798,08
100,00 per cento


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Come si evince dai prospetti, l'importo assegnato è, in linea di massima, congruo rispetto ai progetti che hanno avuto un giudizio favorevole.
Si rappresenta, inoltre che, nella scelta dei destinatari della concessione, come negli anni precedenti, si è tenuto conto in primis della rilevanza data dalle Commissioni tecniche di valutazione, sui progetti presentati; ciò tanto più vale nel caso della tipologia delle calamità naturali, la cui finalità è volta alla salvaguardia della pubblica incolumità.
Si fa presente altresì che in presenza della ormai consueta contrazione dei fondi, disposta da leggi finanziarie e non solo che hanno imposto un ridimensionamento alla possibilità di ammettere al finanziamento più istanze, il Governo, non ritenendo di assumere un unico criterio di selezione, ha cercato quanto più possibile di tenere conto innanzitutto dell'effettiva necessità e straordinarietà degli interventi (es. per conservazione dei beni culturali), come evidenziate nel corso dell'istruttoria tecnica condotta sulle istanze, di non tralasciare il completamento di taluni interventi significativi, finanziati in passato, non potendo, per evidenti ragioni di natura finanziaria, ricomprendere tutti gli interventi per i quali veniva richiesto un finanziamento a completamento.
In merito allo stesso punto 2 per la parte relativa al rispetto delle scelte operate dai contribuenti e al punto 3, concernete la destinazione di un'ingente quota delle risorse destinate alla conservazione dei beni culturali ad enti ecclesiastici e parrocchie si f rilevare quanto segue.
L'articolo 48 della legge 222 del 1985 prevede che le quote dell'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche vanno utilizzate dallo Stato per interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali e dalla Chiesa cattolica per esigenze di culto della popolazione, sostentamento del clero, interventi caritativi della collettività nazionale o di paesi del terzo mondo.
Pur se tra i possibili interventi che la Chiesa può effettuare per le esigenze di culto possono rientrare lavori di manutenzione di chiese e conventi e delle relative pertinenze mobili e immobili, è evidenti che le finalità perseguite sono diverse dal restauro volto alla conservazione, alla tutela e alla fruizione del valore culturale che tali beni possono presentare.
La circostanza di fatto che una notevole parte degli edifici destinati al culto rivesta le caratteristiche di bene culturale non deve indurre a confondere gli interventi destinati a soddisfare le esigenze dei credenti con quelli volti alla salvaguardia di beni, che accanto al valore religioso, rivestono importante interesse storico artistico.
Al riguardo giova ricordare che il Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22-1-2004 n. 42, con espresso riferimento all'articolo 9 della Costituzione prevede che la Repubblica tutela e valorizza il patrimonio culturale, considerato come un unicum di cui fanno parte s pieno titolo e con pari dignità i beni degli enti pubblici e quelli degli enti privati compresi gli enti ecclesiastici.
Per quanto riguarda l'osservazione di cui al punto 4 sull'esiguità delle risorse attribuite con lo schema di riparto al Nord rispetto alle altre aree geografiche del Paese, si ritiene opportuno far riferimento ai seguenti prospetti 4, 5 e 6, dai quali si evince che l'importo destinato alle regioni del Nord è più che proporzionale alle richieste avanzate. Si evidenzia altresì che si è ritenuto opportuno dare priorità alle istanze pervenute da zone colpite da recenti eventi sismici (Emilia Romagna e soprattutto l'Abruzzo).


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PROSPETTO 3
RICHIESTE INSERITE IN SCHEMA D.P.C.M. (SUDDIVISE PER AREA GEOGRAFICA)
AREA GEOGRAFICA N. PRATICHE IMPORTI ASSEGNATI PERCENTUALI
TOTALE NORD: 22
euro 7.404.175,31
16,84 per cento
TOTALE CENTRO (CRATERE):32
euro 14.692.931,95
33,42 per cento
TOT. CENTRO (NO CRATERE):27
euro 13.537.084,40
30,79 per cento
TOTALE SUD E ISOLE 14
euro 8.335.214,73
18,96 per cento
TOTALE GENERALE95
euro 43.969.406,39
100,00 per cento

PROSPETTO 4

RICHIESTE FAVOREVOLI (SUDDIVISE PER AREA GEOGRAFICA)
AREA GEOGRAFICA N. PRATICHE IMPORTI RICHIESTI PERCENTUALI
TOTALE NORD: 185
euro 83.710.526,46
23,74 per cento
TOT.CENTRO:365
euro 159.681.810,57
45,29 per cento
TOTALE SUD E ISOLE 218
euro 109.189.461,05
30,97 per cento
TOTALE GENERALE 768
euro 352.581.798,08
100,00 per cento

PROSPETTO 5

DATI A CONFRONTO
AREA GEOGRAF. N. ENTI FAV.LI IMPORTI RICHIESTI N. ENTI FINANZ. IMPORTI ASSEGNATI % IMPORTI FAV.LI % IMPORTI ASSEGNATI
NORD 185 euro 83.710.526,46
22 euro 7.404.175,31
23,74 % 16,84 %
CENTRO365 euro 159.681.810,57
59 euro 28.230.016,35
45,29 % 64,20 %
SUD E ISOLE218 euro 109.189.461,05
14 euro 8.335.214,73
30,97 % 18,96 %
TOT. GEN....
768 euro 352.581.798,08
95 euro 43.969.406,39
100,00 % 100,00 %

In conclusione, dalla comparazione dei dati, si rileva che:
in via preliminare, l'importo richiesto dal Nord è inferiore a quello richiesto dal Sud (23,74 per cento contro 30,97 per cento);
la percentuale di assegnazione dei fondi, rispettivamente per il Nord e per il Sud, è pari circa ai due terzi dell'importo richiesto;
a parità di percentuale di assegnazione, il Nord ha un numero maggiore di beneficiari rispetto al Sud (22 contro 14).