Mercoledì 7 ottobre 2009.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.05 alle 14.15.
Mercoledì 7 ottobre 2009. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Giuseppe Cossiga.
La seduta comincia alle 14.15.
Programma pluriennale di A/R n. SMD 14/2009 relativo all'acquisizione di due aeromobili a pilotaggio remoto (APR), dei correlati sensori, sistemi di controllo e comunicazione ed afferente supporto logistico.
Atto n. 116.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole).
Augusto DI STANISLAO (IdV) fa presente che è in corso di svolgimento una nuova missione in Afghanistan del Ministro della difesa a cui partecipano, pur non facendo parte di una formale delegazione parlamentare, membri della Camera. Lamenta quindi che ciò, come in più occasioni ha avuto modo di evidenziare, rischia di svilire il ruolo della Commissione.
Edmondo CIRIELLI, presidente, nel ricordare come il tema sollevato dal deputato Di Stanislao sia già stato affrontato nella riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi della scorsa settimana, segnala che il Ministro della difesa lo ha preventivamente informato della partecipazione del deputato Paglia a tale missione. Si riserva comunque di tornare sull'argomento nella prossima riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.
Edmondo CIRIELLI, presidente e relatore, nell'illustrare il programma pluriennale in esame, finalizzato all'acquisto di ulteriori due aeromobili a pilotaggio remoto (APR) del tipo Predator B, con annessi i sensori, i sistemi di controllo e comunicazione e il necessario supporto logistico, sottolinea che tale programma rappresenta il completamento e adeguamento del programma SMD 28/2007 sul quale la Commissione Difesa, nella scorsa legislatura, ha espresso parere favorevole nella seduta del 12 febbraio 2008. Ricorda, inoltre, che il citato programma era finalizzato all'acquisizione di quattro aeromobili a pilotaggio remoto (APR) del tipo Predator B; prevedeva una durata di quattro anni, con inizio nel 2008 e termine nel 2011, ed il relativo costo era stimato complessivamente in 80 milioni di euro, suddivisi negli esercizi finanziari 2008-2011. I velivoli a pilotaggio remoto - la cui disciplina normativa è dettata dalla legge n. 178 del 14 luglio 2004, che ha reso possibile alle Forze Armate l'utilizzo di tali velivoli in attività operative e addestrative per la difesa e la sicurezza nazionale - consentono di effettuare ricognizioni in ambienti ostili e ad alto rischio, senza che venga messa repentaglio la vita dell'equipaggio di bordo. L'aeromobile può essere altresì adattato a scopi civili, concorrendo alle attività di ricerca e soccorso in caso di calamità naturale, a compiti di sorveglianza delle frontiere e di controllo ambientale, fino al supporto delle forze di polizia.
Dal punto di vista tecnico, il sistema a pilotaggio remoto è costituito da quattro componenti principali: il velivolo, il carico utile (in questo caso i sensori elettronici), la stazione di controllo a terra (per la guida ed il controllo del volo e la ricezione delle immagini), i sistemi di comunicazione (dal cui utilizzo - «a vista» o «via satellite» - dipende la portata utile del collegamento tra il velivolo e la stazione di terra). Anche per il programma in esame, a similitudine del precedente, non è prevista l'acquisizione di materiale di armamento, bensì l'impiego di sensori di osservazione e di sistemi di comunicazione; inoltre la gran parte dei sistemi di addestramento ed i materiali di sostegno logistico sono già disponibili, poiché acquisiti tramite sistemi di ricognizione e sorveglianza analoghi.
Come precisato nella relazione illustrativa che accompagna il programma in esame, l'adeguamento - con carattere d'urgenza - dell'attuale dotazione di APR, tramite l'acquisizione di ulteriori due velivoli del tipo Predator B per l'immissione
in teatro operativo, è ritenuta dalla Difesa improcrastinabile al fine «di rafforzare le capacità di sorveglianza atte ad assicurare una quanto più possibile efficace cornice di sicurezza alle forze di superficie operanti nel teatro afgano», stante la necessità - recita ancora la relazione - «di fronteggiare il crescente livello di minaccia posto in essere contro le forze ISAF da tipiche azioni di guerriglia, come la posa di IED (Improvised Explosive Device) di particolare potenza e, quindi, ad elevata letalità, nonché di attacchi terroristici mirati».
Per quanto riguarda gli aspetti industriali, non è prevista alcuna cooperazione internazionale e l'industria nazionale interessata è quella aeronautica. La durata prevista del programma è annuale, con avvio e termine nel 2009; il costo globale, invece, è stimato in 21 milioni di euro e ad esso si provvede tramite gli ordinari stanziamenti di bilancio del Ministero della Difesa.
Da questi dati emerge quindi una sostanziale sovrapposizione temporale con il già citato programma SMD 28/2007, in quanto il nuovo programma dovrebbe essere ultimato prima ancora della conclusione del precedente.
Ciò premesso, appare quindi necessario che il Governo fornisca informazioni sullo stato di avanzamento del precedente programma e chiarisca se, come riportato dalla relazione illustrativa, il programma in oggetto sarà effettivamente terminato nel 2009 o se, invece, più realisticamente, il 2009 debba intendersi quale mero anno di imputazione della spesa, fermo restando che il completamento del programma stesso avverrà negli anni successivi. In quest'ultimo caso dovrebbe essere altresì chiarito per quale anno i due velivoli oggetto del programma saranno effettivamente resi operativi.
Infine, sempre rispetto al precedente programma, emerge una notevole riduzione dell'onere ascrivibile a ciascun velivolo, che passa da circa venti milioni a circa dieci milioni di euro. Anche in tal caso appare quindi necessario che il Governo fornisca un chiarimento in merito ai fattori che hanno determinato tale riduzione, posto che su questo punto la relazione illustrativa non offre informazioni esaustive, ma si limita a citare un dato, che potrebbe almeno in parte spiegare tale fenomeno, ossia che «i sistemi di addestramento ed i materiali di sostegno logistico sono in gran parte disponibili, poiché già procurati con analoghi sistemi di ricognizione e sorveglianza».
In conclusione, si riserva di formulare una proposta di parere, anche sulla base dei chiarimenti del Governo e degli ulteriori elementi di valutazione che dovessero emergere nel corso del dibattito.
Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, nel rispondere alle richieste di chiarimento del relatore, fa presente che la consegna dei primi quattro Predator-B relativi al precedente programma SMD 28/2007 è prevista fra il prossimo mese di novembre e il febbraio 2010. Per quanto riguarda invece il programma in oggetto, come ipotizzato dal relatore, il 2009 deve intendersi quale anno di imputazione della spesa, mentre l'effettiva consegna dei due ulteriori velivoli farà seguito a quella relativa ai quattro Predator-B dianzi citati e si concluderà presumibilmente entro il 2010. Per quanto concerne, infine, l'ammontare degli oneri, precisa che nel precedente programma sono stati acquisiti componenti, sensoristica, addestramento e supporto logistico che hanno comportato spese che non dovranno essere necessariamente sostenute con il nuovo programma. La spesa reale riferita esclusivamente ai primi quattro velivoli, al netto dei citati oneri, risulta quindi corrispondente in termini unitari a quella relativa ai due nuovi velivoli, ove si considerino altresì le variazioni favorevoli e significative del cambio euro/dollaro.
Salvatore CICU (PdL) chiede al rappresentante del Governo di chiarire se i velivoli in oggetto saranno dotati di armamenti.
Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA dichiara che i velivoli non disporranno del
software necessario per la gestione dell'armamento. Pertanto, qualora nel prossimo futuro dovesse sorgere l'esigenza di dotare il velivolo di armamento, sarebbe necessario predisporre un nuovo programma - da sottoporre comunque al parere delle Commissioni parlamentari - ai fini dell'acquisizione, sia del software sia dell'armamento.
Edmondo CIRIELLI, presidente e relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la proposta di parere favorevole del relatore.
Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2009, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 115.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.
Riccardo MAZZONI (PdL), relatore, nell'introdurre il provvedimento ricorda che, secondo l'articolo 1, comma 40, della legge n. 549 del 1995, gli importi dei contributi erogati ad enti, istituti, associazioni e fondazioni ai sensi dei provvedimenti sostanziali di spesa elencati nella apposita tabella A allegata alla legge stessa, debbono essere iscritti in un unico capitolo di spesa dello stato di previsione di ciascun ministero interessato, il cui ammontare, secondo il successivo comma 43, è quantificato dalla Tabella C della legge finanziaria. Il relativo riparto fra i singoli enti è effettuato annualmente con decreto del ministro competente, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, entro trenta giorni dall'approvazione della legge di bilancio. L'articolo 32, comma 2, la legge 28 dicembre 2001, n. 448 (finanziaria per il 2002), parzialmente innovando rispetto alle disposizioni del citato articolo 1, comma 40, prevede inoltre che gli importi dei contributi di Stato in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, di cui alla tabella 1 allegata alla medesima legge - che sostanzialmente conferma il contenuto della predetta tabella A - siano iscritti in un'unica unità previsionale di base nello stato di previsione di ciascun Ministero interessato. Segnala, inoltre, che alcuni enti, in quanto destinatari di specifiche autorizzazioni di spesa, ancorché vigilati dal Ministero della difesa, ricevono contributi non compresi nell'ambito del citato stanziamento complessivo. Si tratta, in particolare, dell'Organizzazione idrografica internazionale (IHO) e dell'Istituto nazionale per studi ed esperienze dell'architettura navale (INSEAN) - che sono assegnatari del contributo di cui all'articolo 1, comma 3, della legge n. 267 del 2002 come rideterminato dalla Tabella C della legge finanziaria - e delle associazioni combattentistiche finanziate, per il triennio 2009-2011, dall'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge n. 207 del 2008, che ha rifinanziato lo stanziamento previsto per il triennio 2006-2008 dalla legge n. 92 del 2006. Ai sensi dell'articolo 1, della citata legge n. 92, il contributo assegnato alle associazioni combattentistiche vigilate dal Ministro della difesa è ripartito con le stesse modalità previste dalla legge n. 549 del 1995. Il decreto ministeriale in esame, quindi, provvede non solo al riparto del contributo a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, di cui alla legge n. 549 del 1995, ma anche al riparto di quello destinato alle associazioni combattentistiche.
L'importo complessivo da ripartire è pari a 2.003.949 euro, di cui 503.949 euro destinato al citati enti ed associazioni, e 1.500.000 di euro devoluto alle associazioni combattentistiche. In particolare, l'importo destinato agli enti ed associazioni è pari allo stanziamento risultante per l'anno 2009 dalla Tabella C della legge finanziaria, al netto delle riduzioni lineari
ad esso apportate ai sensi degli articoli 30, comma 5-quater, del decreto-legge n. 185 del 2008, 23, comma 1-quater, e 41-bis, comma 7, del decreto-legge n. 207 del 2008 e 11, comma 9, della legge n. 15 del 2009, ai fini della copertura degli specifici oneri derivanti dalle predette leggi.
Secondo quanto riportato nella relazione illustrativa che accompagna lo schema di decreto in esame, per quanto riguarda le associazioni combattentistiche, il cui elenco è indicato nella tabella A annessa alla legge n. 93 del 1994, la ripartizione dei contributi è stata effettuata, in base a tre parametri, volti ad attuare quanto previsto dalle risoluzioni nn. 7-00129 Ascierto, 8-00038 Villecco Calipari, 7-00136 Di Stanislao, approvate dalla Commissione Difesa della Camera dei deputati nella seduta del 26 marzo 2009. Il primo parametro consiste «nella copertura dei costi fissi per il funzionamento delle strutture sociali, distribuendo le associazioni in fasce, sulla base del numero dei soci ordinari, alle quali è stata abbinata una misura predeterminata di importo crescente in funzione del numero dei soci ordinari. Ove le citate misure, invece, siano risultate superiori alle richieste formulate dalle singole associazioni per finalità di funzionamento si è proceduto per contro ad assegnare loro quanto effettivamente richiesto». Il secondo parametro prevede, invece, «il totale riconoscimento delle risorse richieste dalle singole associazioni per l'espletamento di attività assistenziali». Il terzo parametro consiste, infine, nella determinazione di «un'adeguata corresponsione per finalità promozionali e progetti associativi, basata sulle richieste delle singole associazioni, tenendo conto della media delle percentuali di contributo statale sul totale dei bilanci comunicati dalle associazioni nel triennio 2006-2008». Con riferimento a tali parametri, ricorda che la risoluzione n. 7-00129 Ascierto prevedeva di assumere quale criterio generale di ripartizione: «in primo luogo, le finalità sociali delle associazioni combattentistiche ed assimilate, con particolare riguardo a quelle assistenziali, anche valutando eventuali specifiche iniziative proposte ed il numero degli iscritti, ed attribuendo comunque priorità agli enti per i quali il contributo statale costituisca la risorsa unica o prevalente, sulla base della valutazione dello stato economico-finanziario dei soggetti in parola nei tre anni precedenti a quello interessato all'erogazione dei contributi».
La relazione illustrativa inoltre precisa che, al fine di non creare vistose situazioni di discontinuità di finanziamento rispetto al passato, è stata rivista l'entità delle risorse assegnate ad alcuni sodalizi, i quali, in applicazione dei suddetti parametri, risultavano destinatari di rilevanti decurtazioni, in maniera da contenere le riduzioni entro un'aliquota massima del 30 per cento dei contributi erogati nell'esercizio finanziario 2008. Allo scopo di rispettare comunque il limite di spesa fissato per le associazioni combattentistiche dall'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge n. 207 del 2008, si è provveduto a ridurre l'assegnazione spettante alle rimanenti associazioni di un'aliquota pari al 10 per cento.
Per quanto riguarda, invece, gli enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, di cui alla legge n. 549 del 1995, destinatari, come detto, di contributi pari a 503.949 euro, la relazione illustrativa, innanzitutto fa presente di aver adottato gli stessi parametri utilizzati per le associazioni combattentistiche con riferimento all'Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia (UNIRR), che, pur essendo un'associazione combattentistica, non aderisce alla Confederazione delle associazioni combattentistiche e partigiane - e non è pertanto inserita nella citata tabella A annessa alla legge n. 93 del 1994 - ma è inclusa tra le associazioni militari riconosciute con decreto del Ministro della difesa del 29 aprile 2008.
Per quanto riguarda, invece, le rimanenti associazioni beneficiarie dei predetti contributi nonostante l'ammontare delle risorse disponibili a legislazione vigente abbia subito una contrazione pari al 14,4 per cento rispetto a quello stanziato nel 2008, sono stati garantiti alle
associazioni d'arma congrui aumenti rispetto al precedente anno, in aderenza a quanto stabilito dalle citate risoluzioni, che stabilivano «una gravitazione» delle risorse a favore delle associazioni d'arma. Di conseguenza, per i restanti enti, si è reso necessario apportare delle decurtazioni variabili tra il 21 per cento e il 28 per cento rispetto alle assegnazioni per l'anno 2008, fatta eccezione per le associazioni di categoria (l'Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia, il Gruppo decorati ordine militare d'Italia; l'Unione Nazionale Sottufficiali Italiani in congedo, l'Associazione Nazionale Sottufficiali d'Italia, l'Associazione Nazionale Ufficiali di Marina Provenienti dal Servizio Effettivo e l'Associazione Nazionale Nastro Verde), nell'ottica di salvaguardare i sodalizi che perseguono finalità di maggiore interesse per la difesa, in quanto si prefiggono attività volte a mantenere vivo il sentimento di solidarietà tra gli ex appartenenti alle Forze armate. In proposito, ricorda che la risoluzione n. 7-00129 Ascierto impegnava il Governo «ad assegnare con assoluta priorità i contributi di cui alla Tabella C per l'anno 2009 alle associazioni d'arma, al fine di consentire lo svolgimento delle relative attività d'istituto ed in linea con i criteri generali di riparto previsti dal dicastero»; la risoluzione 8-00038 Villecco Calipari prevedeva un impegno per il Governo «ad incrementare i contributi da destinare alle associazioni d'arma, anche al fine di favorire forme di integrazione tra le associazioni medesime» e, infine, la risoluzione n. 7-00136 Di Stanislao impegnava il Governo «ad incrementare i contributi da destinare alle associazioni d'arma da ripartire in maniera oggettiva sulla base tanto del numero degli iscritti quanto sulla base di un'effettiva attività sul territorio».
In conclusione, nel rilevare come i criteri di riparto enunciati dalla relazione illustrativa, appaiano sostanzialmente conformi a quelli indicati negli atti di indirizzo approvati dalla Commissione Difesa, sottolinea che la citata relazione non fornisce in modo dettagliato i parametri assunti come base di calcolo (numero degli iscritti, costi fissi da ripartire, finanziamenti ricevuti dalle associazioni nell'ultimo triennio eccetera). Si tratta di informazioni che appaiono necessarie ove si consideri che alcune affermazioni contenute nella relazione illustrativa non trovano rispondenza nello schema di riparto. Ad esempio la relazione illustrativa afferma, per quanto riguarda il riparto degli stanziamenti indicati nella Tabella C, che le decurtazioni apportate agli enti diversi dalle associazioni d'arma variano tra il 21 e il 28 per cento rispetto alle assegnazioni per l'anno 2008, mentre, in realtà, la Lega Navale Italiana e l'Aero Club d'Italia hanno subito decurtazioni superiori al 38 per cento; inoltre, il contributo destinato all'Associazione Nazionale Ufficiali di Marina Provenienti dal Servizio Effettivo (ANUMPSE) registra un incremento pari all'1,29 per cento, anziché una diminuzione del 10 per cento come riportato nella stessa relazione. Tali informazioni, per altro, consentirebbero di chiarire se le risorse destinate alle associazioni d'arma siano state ripartite anche in funzione del numero degli iscritti, come previsto dalla risoluzione n. 7-00136 Di Stanislao, nonché di appurare per quali ragioni siano stati espunti dall'elenco degli enti beneficiari dei contributi di cui alla Tabella C, la Casa Militare «Umberto I» e l'Istituto Nazionale di beneficenza «Vittorio Emanuele III».
In considerazione delle osservazioni sopra evidenziate si riserva, pertanto, di formulare una proposta di parere sulla base degli ulteriori elementi di informazione che dovessero emergere nel corso del dibattito e dei chiarimenti che saranno forniti dal Governo.
Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, nel rispondere alle richieste di chiarimento del relatore, rileva che le decurtazioni variabili apportate ai contributi agli enti diversi dalle associazioni d'arma di cui alla lettera d) della relazione illustrativa, sono state indicate, per mero errore materiale, nella misura del 21 e del 28 per cento, anziché del 21 e del 38 per cento.
Per quanto riguarda i due enti diversi dalle associazioni combattentistiche espressamente citati dal relatore che sono stati espunti dall'elenco dei beneficiari, nel riservarsi di svolgere un approfondimento al riguardo, segnala come presumibilmente essi rientrino nel novero di quelli che non hanno presentato richiesta di finanziamento o che sono stati recentemente soppressi. Nell'illustrare i criteri di riparto adottati, sottolinea come essi siano finalizzati ad assicurare priorità agli enti non dotati di un'autonoma capacità di finanziamento o che perseguano finalità assistenziali e, in quanto tali, considerati meritevoli di maggiore tutela.
Edmondo CIRIELLI, presidente, chiede chiarimenti al rappresentante del Governo in ordine all'ammontare dei finanziamenti destinati alle associazioni combattentistiche.
Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA sottolinea come le citate associazioni vigilate dal Ministero della difesa siano destinatarie di un apposito contributo definito da ultimo dall'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge n. 207 del 2008, che viene ripartito dal presente decreto unitamente a quello devoluto ad altri enti ed associazioni, tra cui le associazioni d'arma, quale risultante dalla Tabella C della legge finanziaria.
Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), nel ringraziare preliminarmente il relatore per l'ottima relazione svolta e il Governo per aver fornito elementi di chiarimento, segnala come tuttavia rimangano ancora alcuni aspetti che meritano di essere approfonditi. Innanzitutto, ritiene che i criteri di riparto adottati dal Governo tengano conto soprattutto degli indirizzi della risoluzione Ascierto, che chiedeva di incrementare le risorse destinate alle associazioni d'arma, mentre non risulta data attuazione all'indirizzo della risoluzione a sua firma che prevedeva di favorire forme di integrazione tra le associazioni d'arma. Infine, chiede al rappresentante del Governo di chiarire per quale ragione l'associazione nazionale partigiani cristiani sia stata esclusa dal novero delle associazioni combattentistiche beneficiarie del contributo, pur avendo questa presentato un'apposita richiesta di finanziamento.
Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, nel rispondere alle richieste di chiarimento della deputata Villecco Calipari, fa presente, da un lato, che il Governo intende mantenere fermi tutti gli impegni assunti con le risoluzioni approvate in materia dalla Commissione Difesa e, dall'altro, che non è stato previsto un contributo in favore dell'associazione nazionale partigiani cristiani, in quanto tale associazione non risulta compresa nella Tabella A della legge n. 93 del 1994, come invece richiesto dalle disposizioni legislative che autorizzano il contributo in favore delle associazioni combattentistiche.
Salvatore CICU (PdL), pur apprezzando lo sforzo del Governo per l'adozione di nuovi criteri di riparto che tendono ad ottemperare agli atti di indirizzo adottati dalla Commissione Difesa, ritiene tuttavia che, come indicato dal relatore nella sua relazione illustrativa, debbano essere forniti in modo dettagliato i parametri assunti come base di calcolo per il riparto dei fondi, quali il numero degli iscritti alle diverse associazioni, i costi fissi, i finanziamenti ricevuti dalle associazioni nell'ultimo triennio, eccetera.
Augusto DI STANISLAO (IdV), nell'associarsi alle considerazioni emerse nel corso del dibattito, ritiene altresì indispensabile acquisire informazioni dettagliate sui rendiconti delle singole associazioni beneficiarie, fermo restando che dai criteri di riparto adottati dal Governo, quali risultanti dalla relazione illustrativa e dalle dichiarazioni del sottosegretario, emergono elementi di forte discrezionalità, come ad esempio la selezione effettuata in base alle finalità perseguite dalle associazioni stesse.
Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, nell'assicurare che il Governo farà tutto il
possibile per fornire nella prossima seduta le informazioni richieste dalla Commissione, fa presente che, poiché alcune associazioni non redigono il rendiconto, il Governo non dispone di dati contabili ad esse riferibili.
Riccardo MAZZONI (PdL), relatore, nel ringraziare il rappresentante del Governo, si riserva di presentare una proposta di parere sulla base dei più dettagliati elementi di informazione che saranno forniti nella prossima seduta.
Edmondo CIRIELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.10.
Mercoledì 7 ottobre 2009. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Giuseppe Cossiga.
La seduta comincia alle 15.10.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Emirati Arabi Uniti relativo alla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Dubai il 13 dicembre 2003.
C. 2552 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.
Marcello DE ANGELIS (PdL), relatore, osserva che il presente disegno di legge reca l'autorizzazione alla ratifica, l'ordine di esecuzione, nonché la relativa copertura finanziaria dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo degli Emirati Arabi Uniti relativo alla cooperazione nel settore della difesa. L'Accordo si compone di 12 articoli e ha lo scopo di sviluppare la cooperazione bilaterale tra le Forze armate dell'Italia e degli Emirati Arabi, nell'intento di consolidare le rispettive capacità difensive.
L'articolo 1 enuncia lo scopo dell'Accordo ossia quello di rafforzare la cooperazione nel campo della difesa su basi di reciprocità.
L'articolo 2 prevede la costituzione di un comitato di cooperazione misto per l'esecuzione concreta degli impegni assunti nell'Accordo.
Gli articoli 3 e 4 individuano rispettivamente i campi e le forme di cooperazione, che possono essere così sintetizzati: sicurezza e politica di difesa; operazioni umanitarie e di mantenimento della pace; formazione e addestramento del personale militare con frequenza di corsi; esportazione ed importazione di armamenti; partecipazione ad esercitazioni militari, con scambi di osservatori; visite ufficiali dei rappresentanti delle due Parti; politica degli approvvigionamenti e industrie per la difesa; assistenza tecnica riguardo ai mezzi ed ai sistemi di difesa.
L'articolo 5 regola le operazioni di interscambio di materiali d'armamento tra i due Paesi. Sono, in particolare, individuate le categorie di materiale d'armamento oggetto dell'eventuale scambio e le possibili modalità dello stesso (operazioni dirette da Stato a Stato o tramite società private autorizzate dai rispettivi Governi). Tale disposizione costituisce una «apposita intesa intergovernativa» ai sensi dell'articolo 9, comma 4, della legge 9 luglio 1990, n. 185, recante «Nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento», e quindi consente di applicare alle operazioni di interscambio tra i due Paesi, ricomprese nell'Accordo, la procedura semplificata prevista dal citato articolo 9, comma 4. Secondo la relazione illustrativa al disegno di legge del Governo (Atto Senato 1134) il predetto articolo in ragione dei contenuti sopra illustrati, risponde pienamente alla fattispecie delineata dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 gennaio 2005, n. 93, recante il nuovo regolamento di esecuzione della
legge 9 luglio 1990, n. 185, che all'articolo 5 individua le caratteristiche delle intese governative in materia di armamenti idonee a consentire la deroga ad alcune previsioni della legge n. 185 del 1990 sopra citata.
Infatti, sempre ai sensi della citata relazione, nelle singole operazioni di scambio tra i due Paesi: l'autorizzazione ad iniziare le trattative è rilasciata dal solo Ministero della difesa, senza intesa con il Ministero degli affari esteri, in quanto quest'ultimo ha già effettuato «a monte» le valutazioni di propria competenza mediante l'autorizzazione alla sottoscrizione dell'Accordo; ai fini dell'autorizzazione all'esportazione, non è richiesto il certificato di uso finale del materiale, poiché la garanzia di non riesportazione è già soddisfatta dall'impegno, assunto dalle Parti all'articolo 8 dell'Accordo, di non cedere il materiale a Paesi terzi senza il preventivo benestare del Paese cedente.
Inoltre, la predetta relazione precisa che la clausola di non cedibilità del materiale d'armamento indicata dall'articolo 5, comma 3, lettera b), del citato DPCM n. 93 del 2005, è prevista anche dal successivo articolo 8, lettera «F» dell'Accordo. Al riguardo ricorda che nella scorsa legislatura, in occasione dell'esame del disegno di legge avente ad oggetto la ratifica ed esecuzione di un analogo Accordo tra l'Italia e la Repubblica dell'India - poi divenuto legge n. 15 del 2008 - fu inserito dalla Camera dei deputati nel testo del disegno di legge medesimo un apposito articolo che, ai fini dell'esecuzione di quanto previsto dall'Accordo in relazione alle operazioni di interscambio di materiali d'armamento, prevedeva la stipulazione di apposite intese intergovernative volte ad indicare con precisione il contenuto delle operazioni stesse.
L'articolo 6 regola gli aspetti finanziari dell'attuazione dell'Accordo.
L'articolo 7 attribuisce allo Stato di bandiera il diritto di giurisdizione sul proprio personale che commette reati inerenti al servizio sul territorio dello Stato ospitante. Al riguardo appare opportuno un chiarimento da parte del Governo in merito all'ambito di applicazione della disposizione di cui alla lettera D) dell'articolo in esame che affida ad una commissione d'inchiesta congiunta la trattazione delle violazioni della disciplina militare commesse sul territorio del Paese ospitante da personale della Parte ospitante.
L'articolo 8 regolamenta il trattamento delle informazioni e dei materiali, specificando, in particolare, il divieto di trasferimento a Paesi terzi di informazioni, documenti, dati tecnici e materiali di difesa, classificati e non classificati, acquisiti nel contesto dell'Accordo, senza preventiva approvazione scritta del Paese cedente, salvo accordi diversi tra le parti. In proposito, considerata la delicatezza del citato divieto, appare necessario un chiarimento da parte del Governo in merito alla natura degli accordi a cui fa rinvio l'articolo in esame.
L'articolo 9 regola i casi di dispute sull'interpretazione o sull'applicazione dell'Accordo.
L'articolo 10 regola l'entrata in vigore e la durata dell'Accordo (5 anni rinnovabili per iscritto per il medesimo periodo) e ne disciplina le modalità di recesso.
L'articolo 11 regolamenta le modalità per apportare emendamenti all'Accordo.
Infine, l'articolo 12 stabilisce che l'Accordo viene redatto in tre lingue: italiano, arabo e inglese, tutti i testi facenti ugualmente fede e che in caso di divergenze sull'interpretazione prevarrà il testo in lingua inglese.
Nell'esprimere pertanto una valutazione positiva sul provvedimento in oggetto, si riserva di formulare una proposta di parere, sulla base dei chiarimenti del Governo e degli ulteriori elementi che dovessero emergere nel corso del dibattito.
Edmondo CIRIELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.15.
Mercoledì 7 ottobre 2009. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.
La seduta comincia alle 15.15.
Sull'acquisizione dei sistemi d'arma, delle opere e dei mezzi direttamente destinati alla difesa nazionale, a venti anni dall'entrata in vigore della legge 4 ottobre 1988, n. 436.
Audizione del Sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.
(Svolgimento e conclusione).
Edmondo CIRIELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata, oltre che mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione. Introduce, quindi, l'audizione.
Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.
Edmondo CIRIELLI, presidente, ringrazia gli intervenuti e dichiara conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 15.50.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
Mercoledì 7 ottobre 2009. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI.
La seduta comincia alle 15.50.
Sulla missione in Abruzzo del 23 settembre 2009, per una visita ad alcune strutture militari ubicate nella regione.
(Svolgimento e conclusione).
Edmondo CIRIELLI, presidente, rende comunicazioni sulla missione in titolo (vedi allegato 2). Nessuno chiedendo di intervenire dichiara concluso lo svolgimento delle comunicazioni in titolo.
La seduta termina alle 15.55.