I Commissione - Mercoledì 22 luglio 2009


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ALLEGATO 1

Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2010-2013.
Doc. LVII, n. 2.

PARERE APPROVATO

La I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni);
esaminato, per gli aspetti di competenza, il Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2010-2013;
preso atto con favore che il documento in questione:
accenna, nelle sue sintesi e conclusioni, alla riforma istituzionale dello Stato (a partire dal federalismo fiscale) come ad una delle principali aree di intervento cui guardare, dopo la crisi, per ristabilire nel Paese condizioni di crescita più robuste nel medio-lungo periodo;
sottolinea il ruolo fondamentale del nuovo disegno del decentramento delineato dalla legge delega sul federalismo fiscale, che pone al centro del processo di allocazione delle risorse criteri basati su costi e fabbisogni di spesa standard, superando esplicitamente il criterio della spesa storica;
con riferimento all'attuazione del programma di governo, evidenzia, oltre all'accelerazione impressa al processo di attuazione del federalismo fiscale, l'attività particolarmente intensa in materia di sicurezza e lotta alla criminalità, la riforma della pubblica amministrazione, gli interventi per la semplificazione normativa, che hanno portato all'abrogazione di oltre 30 mila leggi;
evidenzia, in particolare, come dalla riforma della pubblica amministrazione il Governo si attenda, sulla base di una stima prudenziale, una crescita media annua del prodotto potenziale compresa tra lo 0,5 e l'1 per cento in più rispetto all'andamento in assenza della riforma;
richiama, inoltre, il Piano «i2012», che integra le politiche per l'innovazione nella pubblica amministrazione (Piano di e-government 2012) e le politiche per le imprese al fine di perseguire una profonda innovazione tecnologica della pubblica amministrazione;
riferisce che è in via di elaborazione il nuovo Codice delle autonomie, nel cui ambito saranno definite le funzioni fondamentali degli enti locali, la qual cosa rappresenta un passaggio decisivo nell'attuazione del federalismo e del disegno costituzionale delineato nel titolo V della parte II della Costituzione;
rilevato altresì con favore che:
risultando l'economia italiana meno esposta ai fattori specifici della crisi economica internazionale, non vi è stata, in Italia, la necessità di intervenire a sostengo del sistema finanziario in modo così massiccio come in molti altri Paesi avanzati;


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il Governo incentra la manovra di finanza pubblica su interventi di razionalizzazione della spesa, di modernizzazione del quadro istituzionale e di riforma della pubblica amministrazione, finalizzati a conseguire risparmi di spesa, in modo da non dover gravare sui cittadini mediante un aumento della pressione tributaria;

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PARERE FAVOREVOLE


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ALLEGATO 2

Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2010-2013.
Doc. LVII, n. 2.

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE

La I Commissione della Camera dei Deputati,
esaminato il Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2010-2013;
premesso che
il Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2010-2013 è stato presentato all'esame del Parlamento il 15 luglio 2009, in ritardo rispetto al termine ultimo del 30 giugno stabilito dalla legge n. 468 del 1978 in materia di contabilità e di bilancio;
tale ritardo nella disponibilità materiale del DPEF e degli allegati costringe le Camere ad un esame affrettato, a ridosso della chiusura estiva, contestuale all'esame di altri provvedimenti;
le Camere non possono pertanto disporre del tempo necessario per acquisire i necessari elementi conoscitivi con le audizioni;
prima della presentazione del DPEF, e quindi prima di definire il quadro programmatico di finanza pubblica per gli anni 2010-2013 e le necessarie misure per dare impulso alla competitività e alla crescita, il Governo ha presentato al Parlamento, in data 1o luglio 2009, il decreto-legge n. 78 del 2009, ancora all'esame della Camera dei deputati, che reca provvedimenti anticrisi;
dall'esame del DPEF appare evidente che la politica di bilancio prospettata dal Governo per il periodo 2010-2013 appare del tutto inadeguata a contemperare il superamento dell'attuale fase congiunturale e dei problemi strutturali del Paese con il controllo del disavanzo pubblico e il riequilibrio dei conti;
nel DPEF, il Governo stima che il PIL, che si è ridotto dell'1,0 per cento nel 2008, si contragga del 5,2 per cento quest'anno e riprenda a crescere a ritmi positivi (lo 0,5 per cento) solo nel 2010; la graduale ripresa del commercio mondiale, gli interventi di politica monetaria e i provvedimenti anticiclici concordati a livello comunitario dovrebbero attenuare la fase recessiva già a partire dalla seconda metà del 2009; nel triennio successivo al 2010 la crescita media annua è prevista attestarsi al 2 per cento, con una ripresa sostenuta in particolare dall'atteso recupero del commercio internazionale;
le valutazioni del Governo appaiono più ottimistiche di quelle dei principali organismi internazionali: per il 2010 l'OCSE prevede valori positivi del tasso di crescita del PIL italiano per lo 0,4 per cento; il Fondo Monetario una nuova flessione (-0,1 per cento); il Consensus Economics uno stallo della crescita;
dai dati del DPEF emerge un grave deterioramento dei conti pubblici: l'obiettivo di indebitamento netto viene aggiornato al ribasso, al 5,3 per cento del PIL


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per il 2009, rispetto al 4,6 per cento indicato dal Governo ad aprile nella Relazione unificata per l'economia e la finanza pubblica (RUEF); il valore dell'indebitamento netto stimato per il 2009 risulta anche da un peggioramento del saldo primario, che scende ad un valore negativo di 0,4 per cento del PIL; la spesa per interessi, nonostante il sensibile calo dei tassi, si mantiene sostanzialmente stabile, pari al 5,0 per cento, in relazione al consistente incremento dello stock del debito; per il rapporto debito pubblico/PIL, la previsione del DPEF per il 2009 è fissata al 115,3 per cento, con un incremento di 9,6 punti percentuali rispetto al 2008;
il quadro tendenziale delineato dal DPEF evidenzia un indebitamento netto ampiamente al di sopra del livello del 3 per cento per il periodo 2010-2013, anche a fronte del peso crescente della spesa per interessi, la cui incidenza passa dal 5,1 per cento del PIL del 2010 al 6,0 per cento nel 2013;
nel DPEF il Governo prevede di intervenire a correzione degli andamenti tendenziali di finanza pubblica solo a partire dal 2011, in attesa di un netto miglioramento del quadro economico;
il DPEF prospetta una manovra correttiva sul saldo primario pari, in termini cumulati, a circa l'1,2 per cento del PIL nel triennio 2011-2013; si prevedono interventi «non peggiorativi della pressione fiscale» e «non riduttivi del livello dei servizi alla collettività» bensì finalizzati all'efficienza e all'ottimizzazione dell'impiego delle risorse; ma i provvedimenti anticrisi sono, complessivamente, restrittivi e senza effetti finanziari «netti»; in alcuni casi determinano anche miglioramento dei saldi di finanza pubblica, sia con riferimento al saldo netto da finanziare, sia in termini di indebitamento netto e di fabbisogno; gli interventi sulla finanza locale, con il taglio dell'ICI e con le modifiche introdotte a più riprese sul patto di stabilità hanno determinato una contrazione severa delle risorse a disposizione degli enti decentrati per gli investimenti e per le politiche sociali, con ricadute significative sui servizi e sul benessere delle collettività locali;
dall'analisi dei dati di bilancio emerge che sono in crescita tutte le voci di spesa corrente mentre non sono state previste risorse aggiuntive per tutti i settori sensibili, tra cui quello, strategico, degli investimenti per opere pubbliche;
dal lato delle entrate, mentre la pressione fiscale non si riduce, il crollo delle entrate sembra essere determinato dall'effetto congiunto della crisi, dall'inefficacia delle misure di sostegno al consumo delle famiglie e dall'indebolimento delle misure per il recupero dell'evasione fiscale;
le misure una tantum e interventi quali lo scudo fiscale incrementano solo in apparenza il gettito, perché hanno un impatto strutturalmente negativo in termini di diffusa incertezza sulle regole e incentivano comportamenti devianti da parte dei contribuenti;
considerato che, per quanto di competenza della Commissione:
per l'attuazione della legge sul federalismo fiscale (legge n. 42 del 2009) si deve prendere atto che il Governo deve ancora definitivamente approvare il disegno di legge sul Codice delle autonomie per la definizione di alcuni aspetti determinanti per l'attuazione stessa, quali la individuazione delle funzioni fondamentali degli enti locali;
la riforma dei servizi pubblici locali, impostata con il decreto-legge n. 112 del 2008, non è attuata in quanto le contraddizioni di quel testo impediscono di fatto l'emanazione del regolamento attuativo;
la dichiarata maggiore efficienza della pubblica amministrazione non ha effetti sulla riduzione dei costi della spesa per il personale, anche su base pluriennale;


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il DPEF non prevede alcun finanziamento per l'attuazione del piano e-government 2012, che dunque rischia di continuare a rimanere sulla carta;
sulle politiche per la sicurezza, invece di dare più risorse alle forze di polizia, che costituisce la via maestra per avere un più efficace controllo del territorio, si è scelta la strada delle «ronde», che rappresentano una ferita per una moderna democrazia liberale e nello stesso tempo saranno elemento di confusione e di mortificazione per il ruolo delle forze di polizia;

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PARERE CONTRARIO

«Amici, Lanzillotta».


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ALLEGATO 3

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo Euromediterraneo sul trasporto aereo, fra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da un lato, e il Regno del Marocco, dall'altro, fatto a Bruxelles il 12 dicembre 2006 (C. 2542 Governo).

PARERE APPROVATO

Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
esaminato il testo del disegno di legge C. 2542 Governo, recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo Euromediterraneo sul trasporto aereo, fra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da un lato, e il Regno del Marocco, dall'altro, fatto a Bruxelles il 12 dicembre 2006»,
considerato che le disposizioni da esso recate sono riconducibili alla materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l'Unione europea», che la lettera a) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione attribuisce alla competenza legislativa esclusiva dello Stato;
visto che non sussistono motivi di rilievo sugli aspetti di legittimità costituzionale,

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PARERE FAVOREVOLE


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ALLEGATO 4

Concessione di un contributo in favore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea - CDEC - organizzazione non lucrativa di utilità sociale (C. 2500 Ruben).

PARERE APPROVATO

Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
esaminato il testo della proposta di legge C. 2500 Ruben, recante «Concessione di un contributo in favore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea - CDEC - organizzazione non lucrativa di utilità sociale»,
richiamato, in particolare, l'articolo 9 della Costituzione che prevede che la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e tutela il patrimonio storico e artistico della Nazione,
tenuto conto della giurisprudenza costituzionale (sentenze nn. 478 del 2002 e 307 del 2004) in cui si afferma che lo sviluppo della cultura corrisponde a finalità di interesse generale, il cui perseguimento fa capo alla Repubblica in tutte le sue articolazioni,

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PARERE FAVOREVOLE