XII Commissione - Giovedì 23 aprile 2009


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ALLEGATO

5-01188 Palumbo: Iniziative volte a verificare la causa del licenziamento di una dipendente della ditta farmaceutica Johnson & Johnson Medical Holdin S.p.A.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento a quanto segnalato nell'atto parlamentare, secondo accertamenti effettuati dalla Direzione Provinciale del Lavoro di Roma presso la sede della Johnson & Johnson Medical Holding S.p.A. di Pomezia, è emerso quanto segue.
Presso la società che occupa presso la sede di Pomezia n. 399 dipendenti di cui 210 donne, il personale per tipologia di lavoratori è così suddiviso: 21 dirigenti, 41 quadri, 263 impiegati e 54 operai.
Dall'esame del libro unico del lavoro e del libro matricola nel periodo compreso dal 1o gennaio 2007 al 20 aprile 2009, risulta che si è verificato un solo caso di interruzione di rapporto di lavoro per mancato superamento del periodo di prova, ossia quello relativo ad una dipendente assunta (in prova semestrale), a decorrere dal 9 giugno 2008, in qualità di quadro «A2» con funzioni di Communication Manager, Direzione Government Affairs & Communication.
Sulla base dei documenti esibiti dall'azienda è emerso che in data 3 dicembre 2008 (ore 18.37) la Società ha comunicato alla medesima, a mezzo telegramma, la rescissione del rapporto di lavoro per il mancato superamento del periodo di prova.
Con successiva nota del 4 dicembre 2008, anticipata via e-mail alla stessa lavoratrice, è stata ribadita l'intenzione di risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro.
La dipendente aveva trasmesso in data 3 dicembre 2008, alle ore 22.23 e alle 23.15, due messaggi di posta elettronica ai quali erano allegati quattro certificati medici, attestanti lo stato di gravidanza e la diagnosi e prognosi in conseguenza di una patologia in atto.
In data 4 dicembre 2008 la lavoratrice ha anticipato via e-mail la trasmissione al datore di lavoro del certificato di interdizione anticipata dal lavoro, rilasciato in pari data dalla Direzione Provinciale del Lavoro di Roma.
Al funzionario della suddetta Direzione il rappresentante della Azienda ha dichiarato che la società non era a conoscenza dello stato di gravidanza e ha ribadito che la Johnson & Johnson Medical Holding S.p.A. osserva rigorosamente le norme a tutela delle lavoratrici gestanti o in maternità; tale rispetto della normativa vigente è dimostrato, secondo quanto precisato dall'Azienda, dalla assenza di ogni precedente contrario.
È stato inoltre sottolineato come l'interruzione del rapporto di lavoro sia attribuibile assolutamente ed esclusivamente a implicazioni negative, connesse al periodo di prova svolto dalla lavoratrice in questione, supportate da ampia documentazione in possesso della Johnson & Johnson.