IX Commissione - Giovedì 26 febbraio 2009


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-00576 Laratta: Sulla situazione di degrado in cui versa la stazione ferroviaria di Cosenza.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Per quanto riguarda la situazione dei servizi ferroviari tra Paola e Cosenza, Ferrovie dello Stato ha fatto conoscere che l'analisi dei dati forniti dal sistema informatico di rilevazione della puntualità (RIACE) - per i treni in circolazione sulla linea Paola-Cosenza - pone in rilievo, nel periodo ottobre-novembre 2008, livelli di puntualità superiori al 95 per cento nella fascia di arrivo entro 5 minuti dall'orario previsto.
Nel trascorso mese di novembre, in particolare, si registra un apprezzabile incremento dell'indice puntualità, con il risultato del 96,03 per cento contro il 93,14 per cento di novembre 2007.
Analogamente, risulta migliorata la puntualità dei convogli giunti a destinazione entro i 15 minuti dall'orario di arrivo previsto che si è attestata nel mese di novembre 2008 al 98,46 per cento contro il 95,55 per cento del novembre 2007.
Relativamente, infine, alle soppressioni dei convogli, citate dall'interrogante, si fa presente che la circolazione sulla direttrice di cui trattasi risulta particolarmente condizionata dalle caratteristiche infrastrutturali della linea stessa a binario unico che, in determinate circostanze (guasti al materiale rotabile o agli apparati tecnici dell'infrastruttura), può compromettere la regolarità di marcia di più convogli. Tale eventualità si è verificata nel mese di ottobre 2008, quando un principio di incendio ad un mezzo, verificatosi nella stazione di Castiglione Cosentino, ha comportato il blocco della circolazione per l'effettuazione degli interventi necessari e la conseguente soppressione di quattro treni.
Relativamente alle questioni riguardanti la stazione di Cosenza, Ferrovie dello Stato ha reso noto che la stazione in questione, realizzata nella zona periferica di «Contrada Vagliolise», è stata progettata negli anni '80 per divenire uno fra gli scali ferroviari più grandi del Compartimento di Reggio Calabria con la funzione di soddisfare possibili incrementi del traffico viaggiatori, di quello merci e di un eventuale sviluppo dei collegamenti sia con le Ferrovie della Calabria che con il trasporto extraurbano su strada.
Attualmente l'impianto, che fa parte del «Progetto Pegasus» (Programma per l'Evoluzione della Gestione di Aree di Stazioni Ubicate nel Sud d'Italia), risulta eccessivamente sovradimensionato rispetto alle effettive esigenze ferroviarie, al limitato traffico dei viaggiatori, che è risultato mediamente intorno a 1.600 unità giornaliere, ed a quello merci di circa 2.000 carri l'anno fra «treno completo» e «traffico diffuso».
La stazione è, comunque, in esercizio per le attività di movimento durante tutte le ventiquattro ore e recentemente è stato attivato a servizio degli utenti il nuovo sistema di teleinformazione al pubblico con l'installazione anche di tabelloni elettronici più moderni e funzionali.
Le aree e gli immobili prettamente destinati al servizio ferroviario ed alla sua utenza sono in più che soddisfacenti condizioni sia di manutenzione che di igiene, decoro e pulizia, per altro, con costi di un


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certo rilievo vista l'ampia estensione delle superfici e dei locali. Frequentemente vengono effettuati controlli per verificare lo stato della struttura e per predisporre, se necessario, interventi di manutenzione.
È da rilevare che spesso si registrano atti vandalici e vari danneggiamenti, presumibilmente dovuti alla presenza nelle vicinanze di accampamenti nomadi e di stranieri senza fissa dimora, malgrado l'esistenza nell'Impianto di un Posto Polfer dotato, però, di pochi agenti. Questi episodi, oltre a causare un danno economico alle Ferrovie, provocano il degrado di un bene comune e disagi alla collettività.
Il problema veramente critico della struttura è costituito dalle tante aree marginali esistenti e generalmente non frequentate dai viaggiatori ed, in particolare, da un'area coperta e facilmente accessibile di quasi settemila metri quadri ubicata nel piano interrato della stazione ed utilizzabile come parcheggio per autoveicoli.
Tale area, insieme con altri 1.300 metri quadrati di locali per uffici situati ai piani superiori, era stata concessa dal 2000 in locazione al Comune di Cosenza e, più volte negli ultimi anni, la Direzione Compartimentale di Ferrovie dello Stato di Reggio Calabria aveva dovuto sollecitare il Commissario Prefettizio protempore e, poi, il Sindaco in carica affinché, in rispetto agli oneri contrattuali assunti dall'Ente locale, fossero intrapresi seri interventi atti ad eliminare lo stato di degrado esistente ed a ripristinare le normali condizioni di pulizia, igiene e decoro dell'intero sito.
Nel 2007 il Comune di Cosenza ha ritenuto di procedere alla disdetta anticipata del contratto di locazione, precedentemente rinnovato fino al 2012, e nel mese di aprile 2008 ha riconsegnato alla proprietà le aree ed i locali, tranne circa 1.000 metri quadrati di uffici occupati dal Centro Provinciale dell'Impiego della Provincia di Cosenza ed oggetto di nuova stipula locativa sempre con il Comune.
Poiché è evidente che l'organizzazione di attività negli immobili della stazione potrebbe ridurne sensibilmente il degrado e l'abbandono, recentemente sono state avviate trattative con una ditta di Cosenza del settore rimessaggio e parcheggio auto per affittare l'area interrata ad uso posteggio custodito. Inoltre, sono stati allacciati contatti con l'Amministrazione Penitenziaria di Cosenza che da qualche anno avrebbe bisogno di trovare una nuova sistemazione per i propri uffici.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-00869 Lovelli: Riordino delle competenze in materia di navigazione interna.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Per effetto dell'entrata in vigore del Regolamento di organizzazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti approvato con decreto del Presidente della Repubblica 3 dicembre 2008 n. 211 i due dipartimenti del disciolto Ministero dei trasporti sono confluiti nel nuovo Dipartimento per i Trasporti, la Navigazione ed i sistemi informativi e statistici nell'ambito del quale operano la Direzione generale per il trasporto marittimo e per vie d'acqua interne e la Direzione Generale per la motorizzazione.
L'aver accorpato in un unico conto di responsabilità, ed in una unica struttura amministrativa, le due Direzioni Generali che trattano la materia della navigazione interna non può che facilitare il coordinamento e l'uniforme applicazione ed interpretazione delle relative disposizioni.
Circa la ventilata possibilità di prevedere l'istituzione di una nuova Divisione dedicata alla «Navigazione per via d'acqua interna» si evidenzia che l'entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica n. 211 del 2008 ha fissato il numero degli uffici del Ministero riducendolo rispetto a quelle delle preesistenti strutture, in stretta osservanza dei criteri di legge contenuti nel decreto-legge 16 maggio 2008 n. 85 così come convertito con modificazioni con legge 14 luglio 2008 n. 121.
Va tuttavia rilevato che a livello europeo la Comunità ha mostrato notevole interesse per lo sviluppo e l'incremento della navigazione interna con varie iniziative, normative e non, finalizzate a incrementare il trasporto per vie d'acqua interne sia per ragioni di maggiore rispetto per l'ambiente e la sicurezza.
Sulla scia di questi eventi, nonché dell'inserimento della navigazione fluviale e lacuale all'interno della nuova Politica Marittima europea, con le Autostrade del Mare e lo Short Sea Shipping, negli ultimi anni si è registrato anche in Italia un incremento della navigazione fluviale, lacuale e soprattutto fluvio-marittima nel bacino del Po, che ha favorito la costituzione di alcune importanti Associazioni di categoria, facendo registrare una serie di iniziative in ambito nazionale e regionale tese al rilancio, attraverso l'impegno diretto di nuovi operatori, dell'intero settore.
Sulla base di quanto sopra si ritiene che, nell'ambito del prossimo decreto ministeriale di individuazione dei compiti degli Uffici di secondo livello, nel quale sarà prevista la redistribuzione dei compiti e delle attività svolte dagli uffici previsti dalla precedente organizzazione, potranno trovare soluzione le problematiche sollevate dall'interrogante.


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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-00880 Velo: Modalità di utilizzo da parte dell'ANAS delle risorse destinate alla manutenzione e al miglioramento della sicurezza stradale.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Con riferimento agli specifici quesiti posti, attinenti i presunti investimenti finanziari operati da ANAS per la progettazione di barriere stradali, si riportano alcune osservazioni riferite da ANAS s.p.a che intendono chiarire quello che è il ruolo della società nella materia facendo riferimento alle diverse disposizioni di legge che, nel tempo, hanno modificato le attribuzioni facenti capo ai diversi soggetti pubblici e privati.
L'ANAS ha avviato da tempo numerose iniziative per incrementare la sicurezza stradale in tutti i suoi aspetti. A tal fine, sono state sviluppate sia iniziative di tipo attivo, tese a ridurre o eliminare gli incidenti legati alle condizioni delle infrastrutture; sia di tipo passivo, per eliminare o ridurre le conseguenze delle incidentalità.
Nell'ambito della sicurezza attiva, si segnalano ad esempio le nuove modalità di tipo prestazionale applicate alla costruzione e controllo delle pavimentazioni, che consentono di elevare significativamente la qualità delle infrastrutture.
Le barriere di sicurezza costituiscono elementi espressamente preposti alla sicurezza passiva, finalizzate cioè a ridurre le conseguenze degli incidenti avvenuti. Di conseguenza, l'attenzione di ANAS nel settore delle barriere è stata negli ultimi anni rivolta alla ricerca di soluzioni che incrementino la sicurezza per tutti gli utenti della strada.
Prima del 1992, la scelta e la definizione delle barriere di sicurezza erano affidate ai gestori di strade ed autostrade, e l'ANAS, con la prima pista di prove di crash in scala reale effettuate nel Centro Sperimentale Stradale di Cesano, acquisì un primato riconosciuto universalmente.
La normativa in materia subì successive modificazioni, che hanno spostato la competenza attribuendola, dapprima (nel 1992) ai produttori di barriere e poi ristabilendo, nel 1998, la progettazione ed omologazione di dispositivi di protezione come possibilità in carico agli Enti gestori di strade.
Dal 2004, inoltre, è stata prevista la figura del progettista delle sistemazioni su strada che è deputato a definire la classe di resistenza, le caratteristiche funzionali e geometriche dei dispositivi stessi.
In tale ambito normativo, ANAS ha sviluppato attività di ricerca per la progettazione, realizzazione e richiesta di omologazione di una barriera di tipo H2 Bordo Laterale. Tali attività, rileva l'ANAS, sono state di modestissima entità economica.
ANAS, come ogni altro gestore di strade, ferma restando la libertà dei produttori di barriere di proporre dispositivi equivalenti secondo i principi richiesti dalla norma, intende dunque stimolarli a migliorare risultati e prestazioni con riferimento al patrimonio tecnico e scientifico esclusivo dell'ente gestore stradale.
Tale esperienza ed i relativi risultati sono posti gratuitamente a disposizione di tutto il mercato, nell'intento di contribuire direttamente ed efficacemente al miglioramento della sicurezza delle infrastrutture.


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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-00911 Velo: Aumento dei costi dell'abbonamento ferroviario per la tratta Roma-Grosseto.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

In relazione al costo degli abbonamenti ferroviari, con particolare riferimento a quello della relazione Grosseto-Roma, va preliminarmente posto in rilievo che il quadro regolatorio vigente prevede una netta distinzione tra il trasporto di media/lunga percorrenza, i cui ricavi derivano dal mercato (o, per una parte, da contributo statale) e il trasporto regionale le cui tariffe sono fissate dalle Regioni e integrate - ai fini della copertura dei costi - dai corrispettivi stabiliti nell'ambito dei contratti di servizio.
Tale separazione, peraltro, risulterà ancora più evidente nei prossimi anni con l'entrata sul mercato libero di nuove imprese o con l'eventuale subentro a Trenitalia di altre aziende di trasporto, a seguito di gare regionali.
Sulla base di tale distinzione operata dalla normativa vigente, con decorrenza 1o gennaio 2009, è stata estesa anche agli abbonamenti Intercity la regola della non validità degli stessi per viaggi effettuati sui treni del trasporto regionale - analogamente a quanto già previsto, dal 1o novembre scorso, per gli abbonamenti di nuova istituzione riguardanti i servizi AV, ES ed ES City - e, conseguentemente, sono state anche abolite le «Carte di Ammissione Intercity», che potevano essere acquistate dai possessori di abbonamento regionale-sovraregionale e consentivano di viaggiare sui treni Intercity.
Tuttavia, per venire incontro alla clientela pendolare interessata ad un uso promiscuo delle diverse categorie di treno, sono stati stipulati accordi con alcune Regioni che hanno manifestato un intendimento al riguardo che prevedono la possibilità, per i pendolari in possesso di abbonamenti Alta velocità, Eurostar, Eurostar City o Intercity di poter utilizzare anche i treni regionali (abbonamenti con estensioni regionali), o ai possessori di abbonamento regionale o infraregionale di accedere ai treni di media e lunga percorrenza acquistando un'apposita «carta» annuale (Carta Tutto Treno). Le caratteristiche di tali titoli di viaggio (prezzi, condizioni di acquisto, classe di viaggio) variano da Regione a Regione, sulla base delle esigenze e tipologia del traffico viaggiatori di ognuna.
Nello specifico, l'accordo con la Regione Toscana (operativo dal 1o gennaio 2009), ha previsto gli abbonamenti mensili Alta velocità, Eurostar, Eurostar city ed Intercity con estensione regionale, che consentono di viaggiare anche sui treni a carattere regionale, sia sulla relazione prescelta nell'ambito dei confini tariffari della Toscana, che su quelle relazioni rientranti nei confini tariffari delle Regioni confinanti (tra cui il Lazio).
In particolare, sulla tratta Roma-Grosseto, menzionata dagli Interroganti, la clientela interessata può acquistare un abbonamento Intercity che consente - dietro corresponsione del 5 per cento in più rispetto al prezzo del normale abbonamento Intercity - anche l'utilizzo dei treni regionali suddetti.
Inoltre, per effetto del medesimo accordo, la clientela Toscana può acquistare la «Carta Tutto Treno» valida un anno, al prezzo di 150 euro per relazioni fino a 100 km e 250 euro per relazioni oltre 100 km.


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La Carta consente ai residenti nella regione titolari di un abbonamento regionale o infraregionale avente origine o destinazione nei confini tariffari della stessa, di viaggiare in seconda classe sui treni Eurostar City, Intercity Plus, Intercity notte ed Intercity per una relazione coincidente o compresa in quella dell'abbonamento; l'onere economico, cioè la differenza tra il costo dei due abbonamenti, detratto il prezzo della Carta, è assunto dalla Regione Toscana.


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ALLEGATO 5

Interrogazione n. 5-01076 Nicco: Rispetto del principio del bilinguismo da parte di Poste Italiane nella provincia di Bolzano.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

In relazione all'interrogazione in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta, anche sulla base di informazioni acquisite presso la società Poste Italiane.
In particolare, si segnala che la predetta società, ha rappresentato che la propria struttura organizzativa dei Call Center è articolata in modo tale da poter rispondere anche alle necessità di servizio espresse dalla clientela del gruppo linguistico tedesco.
Poste Italiane ha, infatti, evidenziato che per le richieste di fonodettatura di telegrammi in lingua tedesca, provenienti da alcuni distretti telefonici del Trentino Alto Adige (Bolzano, Bressanone, Merano e Brunico), il Contact Center garantisce il servizio tutti i giorni della settimana (dalle ore 08,00 alle ore 20,00), mettendo a disposizione un gruppo di operatori esperti bilingue italiano-tedesco, pronto a rispondere in lingua, secondo le diverse esigenze dei clienti.
In particolare l'Azienda ha evidenziato che il proprio Contact Center, in cui è allocato il servizio 186 per i distretti Altoatesini, avendo la disponibilità di 20 risorse bilingue italiano-tedesco, è sempre in grado di garantire l'opportuna turnazione per una corretta copertura del servizio.
A tal proposito, la Società ha precisato che il servizio consente di rispondere ai volumi di chiamate che provengono, nella sopracitata fascia oraria, dai distretti telefonici in argomento e di esaudire mediamente circa 40 richieste al giorno in lingua italiana, oltre alle circa 4-5 richieste al giorno in lingua tedesca, ma che, attualmente, negli orari eccedenti quelli di erogazione del servizio 186 le richieste, provenienti dai clienti di Bolzano e dei distretti Altoatesini, vengono instradate sul servizio di fonodettatura nazionale.
Infine, occorre segnalare che tali problematiche sono state oggetto di discussione in un recente incontro tra il Presidente della Provincia di Bolzano e l'Amministratore Delegato di Poste Italiane, il quale, in tale sede, ha assicurato interventi diretti a garantire un adeguato miglioramento del servizio sul territorio altoatesino.


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ALLEGATO 6

Interrogazione n. 5-01077 Lovelli: Emissione da parte di Poste Italiane SpA di strumenti finanziari che hanno determinato pesanti perdite per i risparmiatori.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

In relazione all'interrogazione in esame si fornisce la seguente risposta anche sulla base di elementi informativi acquisiti presso la società Poste Italiane.
La sottoscrizione delle polizze oggetto dell'interrogazione si è sviluppata esclusivamente da Novembre 2001 fino a novembre 2002.
Si tratta in buona sostanza di 6 prodotti assicurativo-finanziari di tipo index linked, indicizzati a obbligazioni emesse da una società di cartolarizzazione, denominata Programma Dinamico Spa e collocati presso circa 200.000 clienti, con una durata pari a 10 anni.
La società Poste Vita, operando in modo similare ad altre compagnie presenti sul mercato assicurativo «vita» in Italia, ha commercializzato e diffuso i suddetti prodotti, nel rispetto delle regolamentazioni all'epoca in vigore, compresa la descrizione e l'evidenziazione dei rischi in carico alla clientela, inseriti nella «premessa» dei relativi fascicoli informativi.
Tutti i prodotti segnavano buoni (ed in alcuni casi anche ottimi) rendimenti, fino a prima dell'attuale crisi finanziaria.
Quei clienti che nel tempo hanno riscattato la polizza sottoscritta (tra l'altro senza costi perché Poste Vita, al contrario di quello che accade sul mercato, non applica alcun costo all'operazione di riscatto) hanno, quindi, realizzato importanti plusvalenze.
Si segnala, inoltre, che quotidianamente, il valore dei prodotti è pubblicato su Il Sole 24 ore e sul sito di PosteVita, disponibile anche attraverso un numero verde presso l'operatore dell'ufficio postale, ciò al fine di consentire alla clientela di monitorare il titolo acquistato e di decidere autonomamente cosa fare.
Con lo scoppio della crisi finanziaria mondiale, alcuni di questi prodotti hanno cominciato a perdere valore, subendo un rilevante deprezzamento.
Non appena, infatti, tali valori sono scesi sotto la soglia del 70 per cento, realizzando, quindi, una perdita potenziale del 30 per cento, PosteVita ha prontamente informato tutta la clientela dei rischi potenziali ed ha immediatamente offerto un soluzione, garantita al 100 per cento.
La società ha, infatti, presentato all'ISVAP un'operazione di ristrutturazione che ha interessato i prodotti «Ideale» e «Classe 3A Valore Reale», emessi nel 2002, che ne prevede la trasformazione in un contratto rivalutabile, con scadenza posticipata di circa 3 anni, e con garanzia di restituzione del capitale investito nel 2002, maggiorato del 5 per cento.
La soluzione tecnica offerta è sostanzialmente simile, e per certi versi migliore, a quella adottata da altre compagnie assicurative, che si sono trovate ad affrontare gli stessi problemi, incluso il richiesto aumento della durata di 3-4 anni, rispetto alla data prevista.
Tutta l'operazione è stata pianificata nel rispetto delle norme in vigore e, preventivamente, rappresentata a CONSOB e ISVAP, che ha ritenuto l'iniziativa coerente con il quadro regolamentare vigente.


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Poste Vita ha, inoltre, autonomamente provveduto a migliorare la predetta proposta, con ulteriori particolari soluzioni per la clientela più anziana, pur essendo l'età media dei sottoscrittori, nel 2002, pari a circa 53 anni (in linea con il resto del mercato per le operazioni di investimento).
Tutta l'operazione è stata preventivamente illustrata alle maggiori Associazioni di Consumatori, che ne hanno sostanzialmente apprezzato i contenuti; con le stesse è stato, peraltro, aperto un confronto permanente per risolvere eventuali casi particolari per persone più in difficoltà, meritevoli di un trattamento ad hoc, tramite tavoli di conciliazione.
Un'unica associazione dei consumatori (ADUC) si è ritenuta insoddisfatta della soluzione proposta ed ha chiesto che sia riconosciuto anche un ulteriore 30 per cento di rendimento oltre al capitale versato, intraprendendo a tale proposito una personale e quasi individuale battaglia.
Attualmente, circa 68.000 persone hanno ricevuto la proposta da parte di PosteVita e solo circa 700 hanno per il momento rifiutato.
Per quanto riguarda gli altri 4 prodotti, la Società ha precisato che gli stessi sono costantemente monitorati dai tecnici della Compagnia e, comunque, se la situazione dovesse assumere tendenze critiche, anche tali prodotti saranno oggetto di un'eventuale riflessione al fine di ricercare una soluzione adeguata.
Per quanto concerne il quesito in merito ad altre emissioni di titoli «tossici», successive al 2002, si fa presente che nel giugno 2003 l'ISVAP, rilevata la pericolosità dei prodotti index linked, collegati ad operazioni di cartolarizzazione e derivati del credito, nonostante gli stessi fossero destinabili anche alla clientela retail dei mercati finanziari, ed in considerazione della difficoltà di comprensione dei profili di rischio insiti negli stessi, con circolare n. 507, ne ha vietato la circolazione nel settore assicurativo.
Si precisa, inoltre, che, a partire dal 2004, PosteVita offre quasi per il 75 per cento circa del fatturato totale (contro una media di mercato inferiore al 50 per cento) prodotti di investimento garantiti al 100 per cento, privi di qualsiasi rischio finanziario ed a basso costo.
La Compagnia ha, dal 2007, la leadership assoluta del Mercato «vita» ed è anche leader nel mercato assicurativo della previdenza, con un prodotto individuale pensionistico garantito, accessibile a tutti ed a bassissimo costo.
Per quanto riguarda l'ultimo quesito posto dagli onorevoli interroganti, come già sopra segnalato, l'evidenziazione dei rischi in carico alla clientela, era stata inserita nella «premessa» dei relativi fascicoli informativi. Per obbligo di esattezza, occorre precisare che i sei prodotti index linked erano stati offerti alla clientela con l'obbligo di consegnare ai sottoscrittori non un semplice prospetto informativo, ma un Fascicolo Informativo ISVAP.
Il Ministero dello Sviluppo Economico seguirà, comunque, in modo attento l'evoluzione di questa vicenda, rendendosi disponibile ad affrontare le problematiche emerse, soprattutto nel rispetto di quelle categorie di clientela che da questi eventi hanno subito i più pesanti disagi.


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ALLEGATO 7

Interrogazione n. 5-01079 Misiti: Impossibilità di accesso alla banda larga per i cittadini del comune di Campana (Cosenza).

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Il comune di Campana e l'area della Silla Greca, in provincia di Cosenza, sono all'attenzione del Ministero dello Sviluppo Economico poiché fanno parte di quell'8 per cento del territorio italiano in situazione di digital divide (assenza di collegamenti ADSL) come argomentato nella stessa interrogazione parlamentare.
Il Comune di Campana, data la sua bassa densità abitativa (solo 647 linee), non è rientrato nel primo contratto di programma siglato dall'ex Ministero delle Comunicazioni e la Regione Calabria.
Si tratta di un piano di intervento in cui lo Stato ha investito 12 milioni di euro (provenienti dal Fondo per le Aree Sotto-utilizzate) per coprire, entro giugno 2009, 139 mila utenze, non ancora raggiunte dal servizio ADSL, in quanto residenti in zone a fallimento di mercato. Il soggetto attuatore di questo programma - Infratel Italia SpA - a dicembre 2008 aveva già collegato centomila utenze, rispettando quindi il piano di implementazione stabilito.
Il comune di Campana, però, rientra nel secondo intervento attuativo, che il Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico sta definendo, assieme alle Regioni italiane che ancora presentano una forte percentuale di divario digitale. L'avvio dei lavori per le aree interessate da questo intervento è previsto entro il 2009 e sarà completato entro l'anno successivo.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha adottato e sta adottando ogni possibile iniziativa per implementare al massimo la diffusione di questo mezzo trasmissivo ed eliminare il digital divide.
La fornitura del servizio ADSL è, infatti, considerata una assoluta priorità e si stanno, pertanto, definendo le soluzioni tecniche ed i piani per una ulteriore diffusione del servizio ADSL, in modo da estendere la copertura anche a realtà che al momento non è possibile raggiungere.


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ALLEGATO 8

5-01080 Montagnoli: Apertura di un nuovo ufficio postale nel comune di Bussolengo.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Si forniscono elementi di risposta sulla base di quanto comunicato da Poste Italiane.
L'Ufficio del Comune di Bussolengo, situato in un immobile patrimoniale e ristrutturato nel 2005, secondo i canoni lay-out, è aperto al pubblico tutti i giorni, operando in media con 10 sportelli, di cui 6 con turno antimeridiano e 4 aperti solo nel pomeriggio.
Per maggior precisione si rappresenta che tale ufficio postale dispone di:
6 sportelli per la clientela retail;
1 Area per prodotti finanziari e 1 Area per prodotti di finanziamento;
1 Area PosteBusiness, con 1 sportello ed 1 sala, dedicati alla clientela SoHo/SMB (libero professionisti e piccole medie imprese);
Shop in shop;
Bancomat esterno, attivo 24 ore.

Le verifiche sulle performance operative e commerciali non evidenziano problematiche di dimensionamento, dal momento che il numero di sportelli dell'ufficio è adeguato ai livelli di domanda registrati.
Occorre, inoltre, segnalare, che l'ufficio di Bussolengo non presenta disallineamenti rispetto agli standard aziendali previsti per i tempi di attesa. Possono ovviamente registrarsi, in occasione di particolari scadenze, elevati flussi di clientela che possono creare momentanee situazioni di criticità.
Il Ministero dello Sviluppo Economico nei prossimi giorni chiederà a Poste italiane, di verificare ulteriormente se risulti adeguato il rapporto numerico tra clientela e numero di sportelli al fine di valutare in base ai parametri se incorrano le condizioni per aprire un secondo ufficio postale venendo così incontro alle richieste ed alle esigenze dei cittadini del Comune di Bussolengo, come suggerito dall'onorevole interrogante.


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ALLEGATO 9

5-01081 Proietti Cosimi: Liquidazioni a dirigenti di Poste Italiane SpA.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

In relazione all'interrogazione in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta, sulla base di informazioni acquisite presso la società Poste Italiane S.p.A..
In merito alle cessazioni dal servizio dei dirigenti, di cui tratta l'atto in esame, la Concessionaria ha precisato che si tratta per la maggior parte di cessazioni connesse ad accordi di risoluzione di natura consensuale, basati, sotto il profilo economico sulle prassi interne definite con riferimento anche a quanto attuato da altre Aziende comparabili.
Le poche risoluzioni unilaterali messe in atto da Poste Italiane, peraltro, risultano assolutamente fisiologiche in un'Azienda di grandi dimensioni e sono, comunque, connesse a motivazioni di giusta causa o di giustificato motivo oggettivo. La Concessionaria ha inoltre evidenziato che anche in tali casi, di norma, le risoluzioni sono precedute da proposte di risoluzione consensuale attraverso accordi economici di sostegno basati sulle policy interne e riferiti alle indennità previste in caso di ricorso al Collegio Arbitrale.
A tale riguardo Poste Italiane ha, altresì, precisato che i dati economici della dirigenza sono comunque oggetto di esame annuale da parte della Corte dei Conti, organo di controllo dell'Azienda.