IV Commissione - Resoconto di marted́ 3 febbraio 2009


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RISOLUZIONI

Martedì 3 febbraio 2009. - Presidenza del vicepresidente Francesco Saverio GAROFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 12.

7-00049 Villecco Calipari: sull'alienazione degli alloggi del Ministero della difesa.

7-00092 Ascierto: sull'alienazione degli alloggi del Ministero della difesa.

7-00098 Fava: sull'alienazione degli alloggi del Ministero della difesa.
(Discussione congiunta e rinvio).

La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni in oggetto.

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), nell'illustrare la risoluzione a propria firma, evidenzia come la risoluzione stessa sia finalizzata alla individuazione di precisi criteri a cui dovrà attenersi l'emanando regolamento che disporrà la dismissione di alloggi del Ministero della difesa. In particolare, sottolinea come il citato regolamento - la cui emanazione, peraltro, avverrà in ritardo rispetto al termine stabilito dalla legge finanziaria 2008 - poiché dovrà riguardare almeno 3 mila stabili, ciascuno dei quali costituito da una pluralità di alloggi, inevitabilmente condurrà alla dismissione di un numero di alloggi ampiamente superiore a 3 mila unità. Inoltre, posto che l'alienazione di 3 mila stabili rappresenta un obiettivo minimo fissato per legge, implicitamente ne consegue che, qualora tale obiettivo non fosse raggiunto con il primo blocco di alienazioni, si dovrebbe procedere alla predisposizione di un secondo blocco e alla conseguente sospensione dei recuperi


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forzosi fino al completo esaurimento delle relative procedure di vendita. Segnala, infine, come la condizione di intangibilità degli attuali locatari degli alloggi che non raggiungono la soglia minima di reddito prevista dalla legge, debba intendersi senza limiti temporali, ferma restando la possibilità da parte dei locatari stessi di acquisire l'usufrutto degli immobili in locazione, corrispondendo all'amministrazione un corrispettivo determinato sulla base di puntuali parametri economici. In proposito, invita pertanto il Governo ad indicare analiticamente la misura di tali parametri nel corso della presente discussione.

Filippo ASCIERTO (PdL), sottolinea come il problema della dismissione degli immobili del Ministero della difesa si protragga ormai dal 1993 ossia da un arco temporale di 16 anni nel corso del quale non è stato ottenuto nessun risultato concreto, sia per difficoltà inerenti alla programmazione degli interventi, sia per indiscutibili resistenze che si sono manifestate nell'ambito dell'amministrazione della Difesa. È venuto pertanto il momento di affrontare il tema della dismissione degli alloggi senza ulteriori indugi, posto che ogni anno si assiste ad uno spreco di risorse, pari a circa 290 milioni di euro, con conseguente chiusura degli immobili che non possono essere ristrutturati a causa della carenza di fondi, con l'occupazione sine titulo di alloggi che potrebbero invece essere assegnati agli aventi diritto e così via. Si tratta di questioni la cui soluzione è divenuta ormai improcrastinabile, anche a causa della «professionalizzazione» della leva che ha accresciuto in modo significativo la domanda di alloggi. In proposito, ricorda la situazione paradossale in cui si trova un quartiere di Padova dove vi sono circa 200 alloggi che potrebbero essere agevolmente venduti unitamente all'immobile di cui fanno parte e che, invece, rischiano di essere alienati «a macchia di leopardo» in considerazione del fatto che alcuni appartamenti non potranno essere venduti in quanto destinati ad «alloggi temporanei». A suo avviso, invece, un'efficace politica di dismissioni richiederebbe che per tali alloggi si adottino soluzioni conformi a quelle previste per le Forze dell'ordine, per le quali sono stati predisposti piani di costruzione da realizzare in concorso degli enti locali, in deroga alla disciplina vigente in materia.
Nel tentativo di trovare una soluzione a questi complessi problemi, ricorda come nelle ultime finanziarie, sia stata prevista una nuova politica abitativa, che attinge alle risorse derivanti dalle dismissioni immobiliari e che modifica i criteri per l'individuazione degli alloggi da alienare. Pur apprezzando questo tentativo di semplificazione, tuttavia, non può non ricordare come nella XIV legislatura, con il Governo Berlusconi, l'amministrazione della Difesa abbia redatto un elenco di 4.493 alloggi da alienare situati al di fuori delle infrastrutture militari, suscitando nei potenziali acquirenti, muniti di regolare diritto di prelazione, legittime aspettative che, in alcuni casi, hanno dato luogo alla sottoscrizione di contratti di mutuo. Ritiene che, di fronte a queste aspettative, non si possa tornare indietro facendo finta di nulla, stravolgendo una decisione già assunta.
Ricorda infine come il 29 gennaio scorso si sia svolta presso il Ministero della difesa una riunione sul tema della dismissione degli alloggi che non ha prodotto risultati concreti se non un generico impegno da parte dell'amministrazione ad istituire una commissione di studio, che rischia peraltro di diventare lo strumento per procrastinare ulteriormente la soluzione del problema. Ritiene invece che sia venuto il momento del «fare», adottando soluzioni concrete che prevedano la vendita di tutti gli immobili situati al di fuori delle infrastrutture militari e non più utili alle esigenze della Difesa, assicurando anche in materia di dismissioni immobiliari la prevalenza dell'indirizzo politico del Governo, nonostante alcune voci dissonanti che si sono levate su questo punto dall'interno dell'amministrazione della Difesa.


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Francesco Saverio GAROFANI, presidente, constatata l'assenza del deputato Fava, firmatario di una risoluzione in discussione, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.20.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 3 febbraio 2009 - Presidenza del vicepresidente Francesco Saverio GAROFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 12.20.

Delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.
C. 2031 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni riunite I e XI).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Luciano ROSSI (PdL), relatore, osserva che il disegno di legge in esame delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, intesi a modificare la disciplina dettata dal decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, relativa a taluni profili del rapporto di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di ottimizzare la produttività del lavoro pubblico.
I predetti decreti dovranno essere adottati nell'osservanza dei principi e criteri direttivi fissati dagli articoli da 2 a 6 dello stesso disegno di legge, nonché nel rispetto del principio delle pari opportunità, e dovranno altresì individuare le disposizioni rientranti nella competenza legislativa esclusiva dello Stato, ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, della Costituzione, nonché quelle contenenti principi generali dell'ordinamento giuridico, ai quali si adeguano le Regioni e gli enti locali negli ambiti di rispettiva competenza.
In particolare, i principi e i criteri direttivi riguardano: la contrattazione collettiva e integrativa e la funzionalità delle amministrazioni pubbliche (articolo 2); la valutazione delle strutture e del personale delle amministrazioni pubbliche (articolo 3); il merito e la premialità (articolo 4); la dirigenza pubblica (articolo 5); le sanzioni disciplinari e la responsabilità dei dipendenti pubblici (articolo 6).
Per quanto riguarda le competenze della Commissione Difesa, segnala l'articolo 2, comma 2, lettere b) e i), in materia di contrattazione collettiva.
Più specificamente, la citata lettera b) prevede, tra l'altro, che sia fatto salvo quanto stabilito dall'articolo 3 del decreto legislativo n. 165 del 2001 che dispone che rimangono comunque disciplinati dai rispettivi ordinamenti alcune categorie di dipendenti pubblici, tra cui il personale delle Forze armate e delle Forze di polizia.
La successiva lettera i) - introdotta durante l'esame del provvedimento presso la 1a Commissione del Senato, con l'approvazione dell'emendamento 2.17 del Governo - si collega direttamente ai principi e criteri direttivi previsti dalla lettera h) del medesimo comma 2, che sono finalizzati al riordino delle procedure di contrattazione collettiva nazionale in coerenza con il settore privato. In particolare, la predetta lettera i) opportunamente prevede l'introduzione di norme di raccordo per armonizzare, con gli interventi volti al citato riordino, i procedimenti negoziali, di contrattazione e di concertazione che riguardano il cosiddetto personale «non contrattualizzato», tra cui il personale delle Forze di polizia, anche ad ordinamento militare, e delle Forze armate.
Tutto ciò considerato, nel formulare una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame, si riserva di tenere conto degli ulteriori elementi di valutazione che dovessero emergere nel corso della discussione.


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Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA si riserva di intervenire in sede di replica.

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), segnala come l'articolo 2, comma 2, lettera i), nel fare riferimento alle norme di raccordo per armonizzare con gli interventi volti al riordino delle procedure di contrattazione collettiva nazionale, i procedimenti negoziali di contrattazione e di concertazione per il personale delle Forze di polizia ad ordinamento militare e delle Forze armate, coerentemente con le indicazioni che emergono dalla legislazione vigente, dovrebbe riconoscere ai COCER il ruolo di parte sociale dotata di autonomia negoziale.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, replicando alle osservazioni della deputata Villecco Calipari, sottolinea come, presso il Senato, sia in corso l'esame di un provvedimento che affronta il tema della rappresentanza negoziale dei COCER nel quadro di una riforma complessiva della rappresentanza militare. Reputa pertanto inopportuno fare riferimento nel testo del disegno di legge in oggetto ad un autonomo ruolo negoziale dei COCER che rischierebbe di interferire con il provvedimento all'esame dell'altro ramo del Parlamento. Ritiene, invece, che si potrebbe valutare la possibilità di inserire tra i principi e criteri direttivi del disegno di legge in oggetto un richiamo all'esigenza di valorizzare il ruolo negoziale dei COCER.

Luciano ROSSI (PdL), relatore, dichiara la propria disponibilità a tenere conto nella proposta di parere, almeno in linea di principio, quanto richiesto dalla deputata Villecco Calipari.

Francesco Saverio GAROFANI, presidente, al fine di consentire al relatore di formulare compiutamente una proposta di parere favorevole, non essendovi obiezioni sospende brevemente la seduta.

La seduta sospesa alle 12.30, è ripresa alle 12.35.

Luciano ROSSI (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole con una osservazione (vedi allegato 1).

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), ritiene che l'osservazione inserita dal relatore nella proposta di parere favorevole, accolga soltanto in parte la richiesta formulata dall'opposizione che è nel senso di riconoscere esplicitamente autonomia negoziale ai COCER. Pertanto, pur prendendo atto del passo avanti compiuto dal relatore con l'osservazione inserita nella proposta di parere, ritenendo che non vi siano le condizioni per un voto favorevole, preannuncia, anche a nome del proprio gruppo, l'astensione sulla citata proposta.

Luciano ROSSI (PdL), relatore, si rammarica per la dichiarazione di voto della deputata Villecco Calipari, che non tiene conto della notevole apertura, in merito al riconoscimento del ruolo negoziale dei COCER, risultante dalla proposta di parere favorevole.

Filippo ASCIERTO (PdL), condivide l'osservazione inserita dal relatore nella proposta di parere favorevole, in quanto prevede un giusto riconoscimento del ruolo dei COCER in sede negoziale.

Salvatore CICU (PdL), nell'associarsi al rammarico espresso dal relatore, sottolinea come il Governo abbia preliminarmente evidenziato nel suo intervento che il disegno di legge in oggetto, nella sua attuale formulazione, non interferisce con il provvedimento all'esame del Senato. Pertanto, anche in considerazione della posizione critica assunta dalla deputata Villecco Calipari in sede di dichiarazione di voto, chiede al relatore di valutare la possibilità di formulare una proposta di parere favorevole senza alcuna osservazione, restando inteso che la maggioranza è comunque favorevole ad inserire una specifica previsione normativa sulla valorizzazione del ruolo negoziale dei COCER nell'ambito del provvedimento attualmente all'esame del Senato.


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Giovanni FAVA (LNP), associandosi alle osservazioni del deputato Cicu, ritiene opportuno che il relatore formuli una proposta di parere favorevole senza alcuna osservazione.

Luciano ROSSI (PdL), relatore, ritenendo condivisibili le richieste del deputato Cicu, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) ribadisce che la propria astensione aveva unicamente lo scopo di evidenziare come l'osservazione formulata nella proposta di parere favorevole del relatore accoglieva soltanto in parte le richieste dell'opposizione. Ciò premesso, tenuto conto del fatto che il relatore ha espunto dalla proposta di parere favorevole la citata osservazione, preannuncia, anche a nome del proprio gruppo, il voto contrario sulla predetta proposta.

Salvatore CICU (PdL) si rammarica per l'atteggiamento di scarsa collaborazione manifestato dall'opposizione, ribadendo comunque come la valorizzazione del ruolo dei COCER in sede negoziale, sarà pienamente assicurata dalla maggioranza nell'ambito del provvedimento all'esame del Senato.

Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nel sottolineare come ciascun deputato possa legittimamente motivare come meglio ritiene il proprio voto, pone in votazione la proposta di parere favorevole del relatore.

Nessun altro chiedendo intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 12.45.