IV Commissione - Marted́ 14 ottobre 2008


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ALLEGATO 1

Legge finanziaria per l'anno 2009 (C. 1713 Governo).

Bilancio dello Stato per l'anno 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 (C. 1714 Governo).

Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero della difesa.

EMENDAMENTI

ART. 2.

Al comma 28, sostituire le parole da: «680 milioni di euro» fino alla fine, con le seguenti: «980 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009 con specifica destinazione, rispettivamente, di 886 milioni di euro per il personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia di cui al decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195, di cui 300 milioni per la valorizzazione delle specificità delle funzioni svolte».

Conseguentemente, alla Tabella C, ridurre, in misura lineare, le dotazioni di parte corrente, fino a concorrenza dell'onere di 300 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009, ad esclusione:
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, delle missioni relative a «Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri», limitatamente all'autorizzazione di spesa di cui alla legge n. 230 del 1998 (Obiezione di coscienza); «L'Italia in Europa e nel mondo»; «Soccorso civile»; «Ricerca e innovazione»; «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia»; «Politiche previdenziali» e «Fondi da ripartire», limitatamente all'autorizzazione di spesa di cui alla legge n. 385 del 1978 (lavoro straordinario dipendenti dello Stato);
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, delle missioni relative a «Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo» e «Ricerca e innovazione»;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute, e delle politiche sociali, delle missioni relative a «Ricerca e innovazione», «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia» e «Politiche per il lavoro»;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, della missione relativa a «Casa e assetto urbanistico»;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero della difesa di tutte le autorizzazioni di spesa ivi indicate;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, delle missioni relative a «Ricerca e innovazione», limitatamente all'autorizzazione di spesa di cui al decreto legislativo n. 204 del 1998, «Istruzione universitaria» e «Fondi da ripartire».
1713/IV/2.2«Garofani, Villecco Calipari, Beltrandi, Gaglione, Giacomelli, Fioroni, La Forgia, Laganà Fortugno, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Recchia, Rosato, Rugghia, Sereni, Tocci, Vico».


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Al comma 28, sostituire le parole da: «680 milioni di euro» fino alla fine, con le seguenti: «980 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009 con specifica destinazione, rispettivamente, di 886 milioni di euro per il personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia di cui al decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195, di cui 300 milioni per la valorizzazione delle specificità delle funzioni svolte».

Conseguentemente, alla Tabella C, voce Ministero dell'economia e delle finanze, ridurre in misura lineare, le dotazioni di parte corrente, fino a concorrenza dell'onere di 300 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009.
1713/IV/2.1«Ascierto».

TAB. A

Inserire la rubrica «Ministero della Difesa», con i seguenti importi:
2009: + 450.000;
2010: + 450.000;
2011: + 450.000.

Conseguentemente, alla Tabella C, ridurre, in misura lineare, le dotazioni di parte corrente, fino a concorrenza dell'onere di 450 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, ad esclusione:
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, delle missioni relative a «Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri», limitatamente all'autorizzazione di spesa di cui alla legge n. 230 del 1998 (Obiezione di coscienza); «L'Italia in Europa e nel mondo»; «Soccorso civile»; «Ricerca e innovazione»; «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia»; «Politiche previdenziali» e «Fondi da ripartire», limitatamente all'autorizzazione di spesa di cui alla legge n. 385 del 1978 (lavoro straordinario dipendenti dello Stato);
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, delle missioni relative a «Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo» e «Ricerca e innovazione»;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute, e delle politiche sociali, delle missioni relative a «Ricerca e innovazione», «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia» e «Politiche per il lavoro»;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, della missione relativa a «Casa e assetto urbanistico»;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero della difesa di tutte le autorizzazioni di spesa ivi indicate;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, delle missioni relative a «Ricerca e innovazione», limitatamente all'autorizzazione di spesa di cui al decreto legislativo n. 204 del 1998, «Istruzione universitaria» e «Fondi da ripartire».
1713/IV/Tab.A.1 «Villecco Calipari, Garofani, Beltrandi, Gaglione, Giacomelli, Fioroni, La Forgia, Laganà Fortugno, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Recchia, Rosato, Rugghia, Sereni, Tocci, Vico».


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ALLEGATO 2

Legge finanziaria per l'anno 2009 (C. 1713 Governo).

Bilancio dello Stato per l'anno 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 (C. 1714 Governo).

Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero della difesa.

ORDINI DEL GIORNO

La IV Commissione,
premesso che:
non è possibile affrontare i problemi di bilancio del Ministero della Difesa decontestualizzandoli dall'attuale crisi finanziaria internazionale che sta avendo un impatto fortissimo sulle borse e sull'intera economia dell'occidente;
alla luce degli avvenimenti più recenti la decisione del Governo di varare a luglio una manovra economica «blindata» per tre anni è stata giusta e lungimirante;
nel periodo che va dall'attuazione del decreto-legge n. 112 del 2008 ad oggi la situazione finanziaria ha palesato ulteriori elementi di criticità;
valutata positivamente la volontà espressa all'Assemblea della Camera dal Ministro Tremonti di rispettare interamente, da parte dell'Italia, il Patto di stabilità europeo fissato dai parametri di Maastricht;
ravvisata la necessità che il Governo e il Parlamento si pongano il problema di ripensare l'attuale modello di difesa, partendo dalle funzioni che si intendono affidare alle Forze armate, senza definire tout court tagli di unità, ma fissando il numero e la tipologia delle unità da impiegare in un'ottica di razionalizzazione della spesa,
considerato che:
in questa prospettiva, l'obiettivo prioritario che si deve perseguire è quello di puntare alla definizione di un rapporto percentuale predeterminato tra funzione Difesa e Prodotto interno lordo, che dovrebbe valere per l'intera durata della legislatura;
in tal modo, si correggerebbe il sistema vigente in cui si privilegia, invece, una dinamica degli stanziamenti di tipo inerziale, quasi sempre legata a fattori occasionali, nel quale l'eventuale adozione di misure di razionalizzazione della spesa, quale ad esempio la riduzione degli esuberi realizzata attraverso misure di prepensionamento, comportando la fuoriuscita dal bilancio del dicastero delle dotazioni finanziarie corrispondenti alle retribuzioni erogate al personale in esubero, determinerebbe, in modo paradossale, una drastica diminuzione delle risorse destinate al settore cruciale della Difesa;
con il nuovo sistema, invece, le risorse stanziate per la funzione Difesa rispetto al PIL rimarrebbero definite per un periodo pluriennale e seguirebbero una precisa logica di programmazione, ponendo il dicastero al riparo da misure di contenimento della spesa, analoghe a quelle adottate negli ultimi, che hanno penalizzato particolarmente il Ministero della difesa rispetto agli altri ministeri, sia perché la massa finanziaria «aggredita» da tali misure, ossia precipuamente i consumi intermedi, incide sul Ministero della


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difesa in misura maggiore rispetto ad altri dicasteri, sia perché, dal punto di vista qualitativo, tali risorse hanno nell'ambito della Difesa, una diretta incidenza sul perseguimento delle missioni internazionali, essendo destinate alla funzionalità dello strumento militare;
rilevato che il modello di Difesa a 190 mila uomini non deve essere considerato intangibile, anche perché la sua ratio - che prevedeva un'armonica distribuzione del personale militare tra i diversi ruoli per assicurare un'età media del personale funzionale alle missioni istituzionali del dicastero - non è mai stata pienamente realizzata, posto che l'attuale modello è caratterizzato dalla presenza di un alto numero di ufficiali e soprattutto sottufficiali e da un'organizzazione interna spesso ancora articolata a livello di singola Forza armata, e non a livello interforze, con una conseguente dispersione di risorse, che risulta ormai incompatibile con l'attuale situazione economico-finanziaria del Paese,
ritenuto che:
l'obiettivo da conseguire sia quello di evitare il rischio - a causa dei consistenti tagli di spesa operati - di un progressivo decadimento operativo dello strumento militare, con una riduzione prossima all'azzeramento delle esercitazioni che comporterebbe a sua volta una insopportabile perdita di operatività delle nostre Forze armate;
l'equilibrio dei conti pubblici sia un valore irrinunciabile, ma risulti altrettanto irrinunciabile garantire alle nostre Forze armate un livello di operatività all'altezza di quello dei nostri alleati e, soprattutto, idoneo a garantire un'adeguata capacità di reazione che sempre più viene richiesta al nostro Paese da parte della NATO e dell'Unione europea;
non sia pensabile, visto che la politica estera di ogni Paese è sempre più legata alla partecipazione a missioni di peace-keeping, che l'Italia modifichi al ribasso il livello di responsabilità e di impegno nazionale a sostegno della pace, della legalità, della stabilità e della sicurezza globali, perché così verrebbe leso in modo irrimediabile il suo ruolo internazionale,

impegna il Governo

ad utilizzare tutti gli strumenti normativi previsti dal decreto-legge n. 112 del 2008, per una razionalizzazione delle risorse a disposizione del Ministero della difesa;
a presentare al più presto un disegno di legge delega, previa apposita comunicazione al Parlamento, che affronti le questioni cardine del nuovo modello di Difesa, promuovendo una nuova stagione di attenzione ai problemi della Difesa che oltre alla sua operatività - necessaria per consentire all'Italia di poter continuare a svolgere il suo importante ruolo nel consesso internazionale - ponga al centro soprattutto il personale che vi opera, per poter risolvere quanto prima i drammatici problemi che oggi lo affliggono;
ad adottare iniziative per il varo di una legge quadro per il personale delle Forze armate e delle Forze di polizia che ne definisca la specificità rispetto agli altri comparti del pubblico impiego e anche il corrispondente riconoscimento in materia di reclutamento, stato giuridico, avanzamento e trattamento economico di servizio e di quiescenza.
0/1713/IV/1.«Cicu, Speciale, Moles, Paglia, Mazzoni, Petrenga, Cirielli, La Morte, Scandroglio, Vella».

La IV Commissione,
premesso che:
i documenti di bilancio, non solo non pongono rimedio ai tagli sistematici applicati alle spese di esercizio del Ministero della difesa per gli anni 2004, 2005 e 2006, ma ne prevedono ulteriori nel triennio 2009-2011, determinando così le condizioni per un crollo della prontezza operativa del nostro strumento militare;


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il Governo, invece di adottare misure finanziarie volte ad incrementare le dotazioni di bilancio, appare intenzionato ad assumere la difficile situazione finanziaria della difesa quale base di partenza per una ridefinizione del modello di difesa tendente a ridimensionare drasticamente lo strumento militare;
il modello di difesa basato sulla sospensione del servizio di leva obbligatorio e l'adozione del reclutamento totalmente volontario, fu definito con legge dal Parlamento, secondo modalità e i tempi di attuazione che sono stati sostanzialmente rispettati fino alla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 112 del 2008, che ha apportato un taglio strutturale alle risorse per il reclutamento del 7 per cento per il 2009 e del 40 per cento a decorrere dal 2010 unitamente ad ulteriori riduzioni per l'esercizio;
tali decisioni sono state assunte dal Governo, e quindi dallo stesso Ministro della difesa, non già per esigenze operative, ma essenzialmente per ragioni di riequilibrio della finanza pubblica, determinate da fattori interni e aggravate dalla crisi finanziaria internazionale,
considerato che:
le forze politico parlamentari e la gran parte degli osservatori specializzati hanno riconosciuto che senza l'adozione dell'attuale modello di difesa - il cui asse portante è costituito da una dimensione qualitativamente e quantitativamente equilibrata delle forze, e segnatamente della componente terrestre - difficilmente l'Italia avrebbe potuto assolvere in maniera così egregia ai numerosissimi e difficili impegni fuori area;
una razionalizzazione del modello esistente può essere utilmente perseguita a partire dall'esperienza ormai ultra decennale acquisita negli interventi fuori area in cui sono state impegnate le nostre Forze Armate;
tali esperienze hanno mostrato la necessità di disporre di uno strumento militare che, oltre a corrispondere alle esigenze di difesa del territorio nazionale, abbia un'accettabile capacità di proiezione esterna e riesca a mantenere in attività, su teatri operativi molto impegnativi, ovvero in situazioni di conflitto a bassa e media intensità, consistenti Forze di terra, anche per lunghi periodi,
ritenuto che:
vadano ricercati e perseguiti interventi di razionalizzazione, finalizzati ad eliminare sprechi o inefficienze, a realizzare migliori sinergie, a recuperare una significativa capacità di produzione di beni e servizi in economia, a gestire in maniera integrata a livello interforze le attività, logistica, tecnico-amministrativa e di supporto, che possono migliorare la qualità della nostra spesa militare;
tale sforzo tendente a migliorare la qualità della spesa militare, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti tesi a garantire soddisfacenti livelli di interoperabilità sui sistemi di difesa ad alta tecnologia, debba essere condotto innanzitutto in un quadro di iniziative che sviluppino nuove e più significative sinergie e accordi con i partners europei;
il valore aggiunto dello strumento militare sia rappresentato dalla componente umana e professionale che, nonostante l'adozione del modello professionale, deve essere ancora adeguatamente riconosciuta e valorizzata per la specificità delle funzioni svolte,

impegna il Governo

ad affrontare in Parlamento la verifica della validità dell'attuale modello di difesa e quella di una sua eventuale razionalizzazione, che, avendo un elevato contenuto politico, non può essere delegata a sedi di carattere meramente tecnico-amministrativo;
a porre rimedio ai rischi di un progressivo e grave decadimento del nostro strumento militare in conseguenza del pressoché totale azzeramento delle attività addestrative e delle esercitazioni operative, garantendo - anche con interventi straor


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dinari e specifici - i programmi di reclutamento, addestramento e formazione del personale e lo svolgimento di livelli adeguati di esercitazioni operative;
a garantire condizioni di pieno rispetto dei diritti e delle legittime aspettative del personale militare, nella eventuale adozione di provvedimenti che li riguardano, a cominciare dall'attuazione delle misure previste dal decreto legge n. 112 del 2008;
a definire con un apposito atto normativo, la specificità delle funzioni svolte dal personale delle Forze armate e dalle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, rispetto agli altri comparti del Pubblico impiego, riconoscendone adeguata valorizzazione nell'ambito delle procedure negoziali;
a salvaguardare le effettive esigenze operative delle singole Forze armate, nel quadro dei presumibili impegni di queste ultime ed alla luce delle esperienze degli ultimi dieci anni, per evitare che tali esigenze vengano sacrificate a vantaggio del settore degli investimenti, continuando a determinare l'attuale disomogenea distribuzione del bilancio nei tre macrosettori di spesa, comprimendo in particolare quello dell'esercizio;
ad evitare che qualsiasi revisione strutturale delle Forze armate possa comportare penalizzazioni per il personale, prevedendo giuste compensazioni nel caso di rallentamento delle dinamiche di carriera o di accelerazioni del collocamento in quiescenza, che comporterebbero effetti negativi sul trattamento economico del personale in servizio e in quiescenza;
a salvaguardare comunque la posizione dei volontari in ferma breve e prefissata, attualmente in servizio, che in caso di ridimensionamento del modello di difesa, rischiano di essere congedati dopo anni di servizio a favore del Paese.
0/1713/IV/2.«Villecco Calipari, Beltrandi, Garofani, Gaglione, Giacomelli, Fioroni, La Forgia, Laganà Fortugno, Migliavacca, Mogherini, Recchia, Rosato, Rugghia, Sereni, Tocci, Vico».

La IV Commissione,
premesso che:
l'articolo 1, comma 519, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007) stabilisce che una quota pari al 20 per cento del fondo di cui al comma 513 del medesimo articolo, deve essere destinata alla stabilizzazione a domanda del personale non dirigenziale in servizio a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativi, o che consegua tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 29 settembre 2006 o che sia stato in servizio per almeno tre anni, prevedendo nel contempo che le amministrazioni continuino ad avvalersi del personale di cui al predetto comma, e prioritariamente del personale di cui all'articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, e successive modificazioni, in servizio al 31 dicembre 2006, nelle more della conclusione delle procedure di stabilizzazione, prevedendo che alle relative assunzioni si provveda secondo le modalità di cui all'articolo 39, comma 3-ter, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni;
l'articolo 3, comma 93, della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria 2008) precisa che il personale dell'Arma dei carabinieri, stabilizzato ai sensi dell' articolo 1, commi 519 e 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sia collocato in soprannumero rispetto all'organico dei ruoli;
la circolare n. 7 del 2007 della Funzione Pubblica, prevede la possibilità, per le pubbliche amministrazioni, di procedere alla stabilizzazione del personale, utilizzato con contratti di natura temporanea, ma con riferimento a fabbisogni permanenti dell'amministrazione;
in data 26 settembre 2008 è stato pubblicato un bando di concorso con il quale vengono stabilite le modalità per


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stabilizzare soltanto 70 ufficiali in ferma prefissata dell'Arma dei carabinieri, di cui 45 del ruolo speciale e 25 del ruolo tecnico- logistico, con la previsione che i concorrenti che da tale procedura selettiva risultassero «idonei non vincitori» saranno immediatamente collocati in congedo, interrompendo di fatto il rapporto di impiego con l'Arma dei carabinieri;
il citato bando, oltre ad ampliare tale procedura di stabilizzazione anche a coloro i quali abbiano prestato in parte i tre anni di servizio (posti a requisito base per la partecipazione) anche presso altri enti o uffici della pubblica amministrazione, ha di fatto ampliato il menzionato requisito dei tre anni di servizio fissandolo alla data del 31 dicembre 2007, anziché al 31 dicembre 2006, come invece indicato dalla finanziaria del 2007;
l'espletamento del concorso, qualora si svolgesse con le modalità stabilite nel bando sopra citato, comporterà l'allontanamento dall'Arma dei carabinieri di personale che ha già prestato servizio presso tale amministrazione per un periodo che va da 4 a 7 anni, con conseguente dispersione e perdita delle professionalità acquisite sul campo,
considerato che:
la legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria del 2008) ha previsto l'ulteriore stabilizzazione di ufficiali in ferma prefissata dell'Arma dei carabinieri;
il Governo ha assunto un impegno programmatico in ordine alla necessità di adeguare gli organici delle Forze di polizia per la sicurezza del Paese,

impegna il Governo

ad intraprendere le opportune iniziative per revocare il bando di concorso citato in premessa e per emanare un nuovo bando che - anche con gradualità, in un arco temporale prefissato - consenta la stabilizzazione di tutti gli ufficiali in ferma prefissata dell'Arma dei carabinieri in possesso di titoli che, sulla base del servizio prestato, ne garantisca l'idoneità per il transito nel servizio permanente, facendo salve le anzianità di servizio maturate.
0/1713/IV/3.«Rugghia, Villecco Calipari, Beltrandi, Gaglione, Garofani, Giacomelli, Fioroni, Laganà Fortugno, La Forgia, Migliavacca, Mogherini, Recchia, Rosato, Sereni, Tocci, Vico, Bosi».


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ALLEGATO 3

Legge finanziaria per l'anno 2009 (C. 1713 Governo).

Bilancio dello Stato per l'anno 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 (C. 1714 Governo).

Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero della difesa.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La IV Commissione,
esaminata la tabella 11, relativa allo stato di previsione del Ministero della difesa per il 2009, e, per quanto di competenza, le connesse parti del disegno di legge finanziaria 2009;
premesso che:
la manovra finanziaria 2009-2011, pur essendo incentrata sui due tradizionali strumenti normativi, il disegno di bilancio a legislazione vigente e il disegno di legge finanziaria, ha visto anticipati una parte dei suoi effetti dalle disposizioni previste dal decreto-legge n. 112 del 2008 che ha definito lo scenario finanziario per il prossimo triennio, prevedendo un sostanziale pareggio di bilancio a partire dall'anno 2011;
lo stato di previsione della spesa del Ministero della difesa, per effetto dell'applicazione delle disposizioni del decreto-legge n. 112 del 2008, e più in generale della legislazione vigente, evidenzia un progressivo decremento degli stanziamenti di bilancio per il nuovo triennio che passano da circa 20,3 miliardi di euro per il 2009 a circa 18,9 miliardi di euro per il 2011;
per quanto riguarda le funzioni difesa e sicurezza pubblica, che più direttamente attengono allo svolgimento delle attività istituzionali del Ministero della difesa, lo stato di previsione del dicastero registra significative riduzioni degli stanziamenti relativi a ciascun macrosettore di spesa (Personale, Investimento e Esercizio);
in particolare, le previsioni di spesa per la Funzione difesa ammontano per l'anno 2009 a 14.339,5 milioni di euro, con un decremento del 7 per cento rispetto al 2008, mentre quelle relative alla Funzione sicurezza sono pari, nell'anno 2009, per l'esercizio, a 269,9 milioni di euro, con un decremento pari al 28,3 per cento rispetto al 2008, e, per l'investimento, a 6,1 milioni di euro, con una riduzione superiore al 35 per cento rispetto al 2008;
considerato che le previste riduzioni di spesa, come risulta dalla nota preliminare alla tabella 11, determinano notevoli criticità in tutti i macrosettori di spesa relativi alle funzioni difesa e sicurezza, in particolare:
nel settore del personale i vincoli posti dal decreto-legge n. 112 del 2008 comportano una riduzione del 7 per cento per l'anno 2009 e del 40 per cento a decorrere dall'anno 2010 delle risorse a suo tempo destinate alla professionalizzazione del personale delle Forze Armate, con una conseguente sostanziale modifica dei parametri del «Modello professionale» - la cui consistenza tenderà a ridursi dalle attuali 182 mila unità ad appena 141.000 unità nel 2012 - con pericolosi effetti degenerativi, sia sul piano organizzativo-


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sociale, sia sulla stessa capacità della Nazione di onorare gli impegni internazionali assunti;
nel settore dell'esercizio, i relativi volumi finanziari risultano assolutamente insufficienti per assicurare, sia pure al minimo livello di adeguatezza, le attività di addestramento e formazione, le attività di manutenzione e le scorte di materiali necessarie per far fronte agli impegni nazionali oltre a quelli della NATO dell'UE e dell'ONU, con il rischio di un progressivo decadimento operativo dello strumento militare nel triennio 2009-2011;
nel settore dell'investimento le risorse sono strettamente sufficienti ad onorare gli impegni finanziari derivanti dai programmi a sviluppo pluriennale già operanti, ed evidenziano, in chiave prospettica, per gli anni successivi al 2009, un forte rallentamento dell'adeguamento tecnologico della Difesa, peraltro legato in moltissimi settori a sistemi giunti al limite della vita tecnica, prospettandosi così il rischio concreto di dover rinviare o ridurre programmi importanti per lo strumento operativo;
per le missioni internazionali la dotazione a legislazione vigente del relativo Fondo, consentendo di coprire gli oneri da esse derivanti, soltanto limitatamente alle spese di personale e di funzionamento ma non all'usura dei mezzi, comporterebbe la necessità di imputare queste ultime, al già deficitario bilancio ordinario di esercizio 2009;
rilevato che:
nel periodo 2009-2013, come evidenziato dalla nota preliminare alla tabella 11, sarebbero necessarie risorse integrative per circa 15,9 miliardi di euro, di cui 1,6 miliardi di euro per il 2009, 3,1 miliardi di euro per il 2010, 3,4 miliardi di euro per il 2011, 3,7 miliardi di euro per il 2012 e 4,1 miliardi di euro per il 2013;
analoghe considerazioni valgono anche con riferimento alla funzione sicurezza pubblica per la quale si ritengono indispensabili risorse aggiuntive pari, per l'anno 2009, a 533, 6 milioni di euro;
a fronte di tali esigenze il disegno di legge finanziaria 2009 provvede soltanto parzialmente, da un lato, disponendo nel settore del personale lo stanziamento delle risorse destinate per il biennio 2008-2009 ai miglioramenti stipendiali per il personale statale in regime di diritto pubblico, con specifica destinazione di quota parte di esse per il personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia, e, dall'altro, prevedendo nel settore investimento, l'incremento delle risorse a favore del Fondo per la realizzazione di programmi di investimento pluriennali nel settore dell'industria nazionale ad alto contenuto tecnologico nonché la rimodulazione degli stanziamenti relativi al programma FREMM;
valutate positivamente le dichiarazioni del Governo in ordine:
alla necessità di approntare uno specifico «Piano Pluriennale per la Difesa» - a similitudine di quanto previsto in altri Paesi della NATO - che abbia validità quanto meno per tutto l'arco della legislatura, che dovrebbero definire la cornice finanziaria in cui opererà la Difesa nei prossimi cinque anni, eventualmente legando le risorse occorrenti ad una percentuale del PIL, al fine di ottimizzare le risorse e di continuare a disporre di Forze armate efficienti ed apprezzate nel contesto internazionale;
alla opportunità di operare in tal senso attraverso la predisposizione di un apposito disegno di legge delega volto a rivedere, sia l'organizzazione del Ministero, sia il Modello di difesa, introducendo sistemi di gestione innovativi, al fine di razionalizzare l'esistente e di garantire, già nel breve periodo, adeguati contenimenti di costo;
all'impegno di far precedere l'adozione del predetto disegno di legge delega da apposite comunicazioni al Parlamento per esporne e discuterne i possibili contenuti;


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all'esigenza di un'oculata utilizzazione degli strumenti normativi, volti alla razionalizzazione delle risorse, di cui al decreto-legge n. 112 del 2008, come ad esempio quelli relativi alle dismissioni immobiliari, i cui introiti potrebbero rimpinguare gli stanziamenti destinati ai consumi intermedi, ovvero quelli relativi al personale prossimo al pensionamento;
rilevata altresì l'esigenza di approvare contestualmente al citato disegno di legge delega anche una legge quadro per il personale delle Forze armate e delle Forze di polizia che ne definisca e ne sancisca la specificità rispetto agli altri addetti al pubblico impiego, in materia di reclutamento, stato giuridico, avanzamento e trattamento economico di servizio e in quiescenza;
considerato, infine, che, come si evince dalle stesse dichiarazioni del Governo, nelle more dell'approvazione del citato provvedimento di delega, risulta comunque necessario temperare, per quanto possibile, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, l'entità ed i tempi delle misure economiche previste dalla manovra, garantendo contestualmente il finanziamento degli impegni internazionali;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

con le seguenti condizioni:
siano sensibilmente attenuati, a partire dal 2009, gli effetti delle riduzioni degli stanziamenti disposti a carico dello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa dall'articolo 60, comma 1, del decreto-legge n. 112 del 2008, in coerenza con l'esigenza per il citato dicastero di disporre delle risorse aggiuntive evidenziate dalla nota preliminare alla tabella 11;
sia incrementata la dotazione del Fondo missioni internazionali, in modo da assicurare la copertura integrale del costo derivante dagli impegni internazionali delle Forze armate;
siano stanziate adeguate risorse per la valorizzazione delle funzioni svolte dal personale delle Forze armate e delle Forze di Polizia, in aggiunta a quelle previste dall'articolo 2, comma 28, del disegno di legge finanziaria 2009.


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ALLEGATO 4

Legge finanziaria per l'anno 2009 (C. 1713 Governo).

Bilancio dello Stato per l'anno 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 (C. 1714 Governo).

Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero della difesa.

PROPOSTA ALTERNATIVA DI RELAZIONE

La IV Commissione,
esaminata la tabella 11, relativa allo stato di previsione del Ministero della difesa per il 2009, e, per quanto di competenza, le connesse parti del disegno di legge finanziaria 2009;
premesso che:
i tagli alle spese di esercizio dello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa, per il triennio 2004-2006, sono andati molto al di là di un razionale e sostenibile contenimento della spesa, incidendo gravemente e pericolosamente sulla prontezza operativa del strumento militare;
ulteriori riduzioni sono state disposte dal decreto-legge n. 112 del 2008, incidendo particolarmente sui consumi intermedi, ossia su quelle risorse che influenzano direttamente l'efficacia dello strumento militare e la sicurezza del personale militare, sia in ambito nazionale che internazionale;
le citate misure, infatti, prefigurano un andamento degli stanziamenti a legislazione vigente in progressivo decremento, da circa 20,3 miliardi di euro per il 2009 a poco più di 18,9 miliardi per l'anno 2011, limitando ulteriormente le risorse destinate all'esercizio;
il divario tra input finanziario ed output richiesto allo strumento militare, pertanto, rischia di compromettere irrimediabilmente le capacità operative dell'organizzazione della Difesa;
nel settore dell'esercizio le previsioni di spesa ammontano a 1.887,9 milioni di euro, con un decremento rispetto al 2008 di 775,3 milioni di euro (29 per cento), risultando assolutamente insufficienti per assicurare sia pure al minimo livello di adeguatezza, le attività di addestramento e formazione, le attività manutentive, le scorte di materiali necessarie ad uno strumento aderente agli impegni nazionali oltre a quelli assunti nell'ambito della NATO dell'UE e dell'ONU;
nel settore del personale non vengono ripianati i tagli effettuati dal decreto-legge n. 112 del 2008 sui fondi destinati al reclutamento dei volontari - per un valore pari al 7 per cento per l'anno 2009 e del 40 per cento a decorrere dall'anno 2010, rispetto allo stanziamento per l'anno 2008 - decreto che ha imposto il conseguimento di economie di spesa per un importo non inferiore a 304 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010;
le citate misure comporteranno, non solo la riduzione dei nuovi arruolamenti, ma anche il mancato trattenimento di militari che hanno prestato servizio nelle Forze armate in Italia e all'estero da 5 o 6 anni, che, quindi, potrebbero essere congedati, contro ogni loro legittima aspettativa;


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le predette misure prevedono altresì disposizioni per il blocco del turn over nelle pubbliche amministrazioni, che potrebbero trovare applicazione anche al personale delle Forze armate, compreso quello in servizio nell'Arma dei carabinieri;
ritenuto che tutto ciò sia in aperta contraddizione con le esigenze organiche delle Forze armate e dell'Arma dei carabinieri, e sia suscettibile di determinare conseguenze gravissime sugli organici, sui destini e le legittime aspettative del personale;
considerato che:
le proiezioni su base triennale 2009-2011, evidenziano il rischio di un progressivo decadimento operativo dello strumento militare, con una riduzione prossima all'azzeramento delle esercitazioni, delle ore di moto e di volo delle varie componenti e una sensibile riduzione delle attività manutentive sui sistemi d'arma in inventario, con gravi conseguenze negative, sia sull'efficienza operativa, sia sulla consistenza del patrimonio, con particolare riguardo alle scorte operative e strategiche e al settore infrastrutturale;
nel 2009, in termini di output operativo, tutto ciò comporterà per l'Esercito lo svolgimento di circa 2.880 esercitazioni a fronte delle 7.500 previsionali del 2008; per la Marina la disponibilità di circa 29.800 ore di moto, a fronte delle 45.000 previsionali del 2008; per l'Aeronautica l'effettuazione di circa 30.000 ore di volo a fronte delle 90.000 previsionali del 2008;
con i provvedimenti in oggetto non si dà minimamente seguito all'inversione di tendenza avviata nel biennio 2007-2008 con il Governo di centro-sinistra, di cui viene dato riconoscimento nella stessa nota preliminare relativa allo stato di previsione della spesa del Ministero della Difesa per l'esercizio finanziario 2009, in cui è chiaramente indicato che la sofferenza registrata nel bilancio della Difesa, nel triennio 2004-2006, è stata attenuta nel biennio 2007-2008, consentendo alle Forze armate, sia di onorare gli impegni presi in capo internazionale, sia di porre le basi per conseguire un recupero, seppur minimale, in taluni settori vitali dell'organizzazione;
non viene previsto alcun rimedio per ripianare le risorse da destinare all'esercizio che avrebbero potuto concretizzarsi nella costituzione a favore del Ministero della difesa di appositi accantonamenti nei fondi speciali di parte corrente per un ammontare non inferiore a 450 milioni di euro, per ciascun anno del triennio 2009-2011, per sopperire alla drammatica situazione descritta in premessa, con particolare riguardo alle gravi carenze nelle attività di reclutamento, di addestramento e di manutenzione dei mezzi indispensabili per continuare a mantenere gli impegni «fuori-area» in una condizione di massima sicurezza per il personale;

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO

Villecco Calipari, Beltrandi, Garofani, Gaglione, Giacomelli, Fioroni, La Forgia, Laganà Fortugno, Migliavacca, Mogherini, Recchia, Rosato, Rugghia, Sereni, Tocci, Vico.