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PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'emendamento Zeller 10.114.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Moffa. Ne ha facoltà.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, credo che poco prima della sospensione si sia sviluppato un dibattito, anche a seguito dell'intervento del collega Villetti, per la verità molto fuorviante. Dico ciò, perché stiamo parlando di un emendamento che,
sostanzialmente, propone di ridurre l'entità della sanzione nell'ipotesi in cui, a carico di una persona che provoca un incidente stradale, venga accertato un tasso alcolemico pari a 1,5 grammi per litro (g/l). Mi domando, quindi, se intendiamo assumere un atteggiamento schizofrenico in questo Parlamento ovvero essere coerenti!
Non più tardi di qualche settimana fa, in occasione della giornata mondiale sulla sicurezza ed anche in riferimento all'iniziativa dell'ONU che chiede di abbattere il livello della incidentalità nel nostro Paese, è stato votato all'unanimità un ordine del giorno in cui si chiedeva di intervenire in maniera più severa in alcune circostanze ed in particolari tipologie.
Voglio ricordare che, nei confronti del provvedimento in esame, abbiamo avanzato delle riserve anche in sede di discussione sulle linee generali, perché ne riteniamo sbagliato l'approccio complessivo. Riteniamo, infatti, che la materia della sicurezza stradale vada affrontata in maniera molto più ampia ed articolata e quindi non soltanto sotto il profilo sanzionatorio.
Vi sono, però, dei dati che non si possono trascurare, se intendiamo intervenire in maniera opportuna.
Si tratta di dati dai quali si evince, in maniera chiara e netta (è un dato costante che risulta delle statistiche degli ultimi anni), che il 60 per cento degli incidenti nel nostro Paese è causato soprattutto da comportamenti scorretti dell'uomo. Pertanto, o si ha la capacità di intervenire su questo settore o rischiamo di non fare assolutamente nulla di positivo.
Inoltre, gli aspetti della prevenzione o della formazione entrano soltanto di sfuggita nel presente disegno di legge; in tale contesto o si ha il coraggio di adottare comportamenti coerenti rispetto a quanto affermato in Parlamento qualche settimana fa oppure rischiamo davvero di vanificare ciò che è nelle intenzioni di tutti, ma poi, all'atto pratico, viene sostanzialmente depennato da alcuni colleghi, i quali introducono riflessioni di garanzia e di garantismo che in questo caso non c'entrano assolutamente nulla. Infatti, quando parliamo di sicurezza stradale, non parliamo evidentemente soltanto delle condizioni in cui si trova il soggetto che provoca un incidente, ma anche di vite umane che non c'entrano nulla e che sono messe a rischio da questo comportamento non rispettoso delle norme e non rispettoso neanche della dignità della persona umana.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Attili. Ne ha facoltà.
ANTONIO ATTILI. Signor Presidente, voglio esprimere due osservazioni sull'emendamento in discussione, sottolineando che il provvedimento in esame, che con una certa difficoltà stiamo esaminando, rappresenta comunque un utile progresso ed un punto di mediazione seria.
Non è affatto vero, lo voglio dire con chiarezza, che si tratta di un provvedimento che prevede esclusivamente sanzioni. Chi lo ha esaminato con attenzione sa che lo stesso si compone di una serie di articoli che potenziano la prevenzione e i controlli e che vanno tenuti in considerazione per una valutazione complessiva.
Si tratta di un provvedimento che, rispetto alle norme di molti Paesi europei, è assolutamente blando.
Secondo il testo del codice francese: a chi guida sotto l'empire, sotto il dominio delle droghe, sono comminati due anni di prigione e 4.500 euro di multa; chi guida sotto il dominio dell'alcool si procura tre anni di prigione e 9.000 euro di multa, più una serie di pene accessorie. La Francia, non solo con queste norme, ma con un'azione complessiva, ha dimezzato il numero degli incidenti mortali in due anni. L'Italia - è stato più volte ricordato - è fanalino di coda e, purtroppo, ha il record dei morti per incidenti annuali.
Credo che i colleghi che parlano di libertà, che hanno una visione un po' lassista su questo punto dovrebbero riflettere su tali dati e su tali elementi.
Credo anche, però, che il problema dei controlli sia importante. Pertanto, chiedo
al Ministro che si verifichi se la polizia stradale, nella situazione attuale, impiega tutti gli uomini attualmente in carico e operativi sulle strade nelle funzioni di controllo, perché, secondo le mie informazioni, ciò non avviene. Infatti, molti uomini della polizia stradale svolgono altre funzioni. È una verifica che le chiedo di porre in essere, perché già nella situazione attuale, a prescindere da ulteriori risorse che si possono investire, a parer mio siamo in grado, con un utilizzo più puntuale delle forze esistenti, di potenziare e migliorare i controlli.
Inoltre (credo che tutti insieme presenteremo anche un ordine del giorno in questa direzione), si dovrebbe accelerare l'esborso delle risorse già presenti nella legge finanziaria, signor Ministro (e lei lo può fare con dei decreti) per predisporre misure di prevenzione e di controllo.
Credo che oggi questo si possa fare e che si possa fornire una risposta ai colleghi che hanno sollevato questo tipo di problema, ma non si possono attenuare oltre certi livelli le sanzioni, perché - almeno questa è la mia opinione e rispetto l'opinione degli altri colleghi - anche le sanzioni sono un elemento di sicurezza e servono da deterrente e, ripeto, le nostre sono ben al di sotto della media europea.
PRESIDENTE. «Torna sul luogo dell'emendamento» l'onorevole Zeller, che ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
KARL ZELLER. Signor Presidente, ho seguito con attenzione gli interventi dei colleghi, ma vorrei ribadire che la finalità di questo emendamento non è eliminare le sanzioni penali che rimangono. Non ho presentato nessuna proposta modificativa in tal senso: un soggetto che guida in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro deve essere severamente punito. Secondo le previsioni della mia proposta emendativa, rimane la pena dell'arresto fino a tre mesi e, se si verifica un incidente stradale, fino a sei mesi. Ritengo, però, esagerato rovinare la gente, perché se a una persona capita una vicenda di questo tipo, non credo che sia giusto privarla per due anni della macchina, della patente e disporre il fermo amministrativo di sei mesi, perché in questo modo roviniamo le famiglie italiane. La sanzione penale è giusta, la sanzione pecuniaria è giusta, anche una equa sospensione della patente è giusta, ma non queste esagerazioni (Applausi del deputato Barani)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Costa. Ne ha facoltà.
ENRICO COSTA. Signor Presidente, intervengo per preannunziare il mio voto personale contrario su questo emendamento, perché, pur riconoscendo che questo provvedimento rappresenta un segnale, anche se debole e gracile rispetto al problema che abbiamo di fronte, invece di cercare di trovare delle soluzioni integrative, andiamo a smontare quelle norme che prevedono un inasprimento delle sanzioni. Qui stiamo parlando delle sanzioni accessorie. Ebbene, ritengo che la sanzione accessoria per colui che guida in stato di ebbrezza, con un tasso alcoolemico superiore all'1,5 grammi per litro, possa tranquillamente essere costituita dalla sospensione della patente per un periodo superiore a sei mesi. Il problema semmai può essere la forbice, tra sei mesi e due anni che è prevista dalla norma. Infatti - lo ripeto ancora e l'ho già detto con riferimento al comma precedente - può capitare che, di fronte a fatti identici, magari il prefetto di Torino preveda la sospensione della patente per sei mesi e il prefetto di Roma per due anni. Questo non è sicuramente giusto e dovrebbe essere corretto. Ribadisco dunque il mio voto contrario su tale emendamento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 10.114, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 406
Votanti 403
Astenuti 3
(Maggioranza 202
Hanno votato sì 158
Hanno votato no 245).
Passiamo all'emendamento Zeller 10.112.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
KARL ZELLER. No, signor Presidente, insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 10.112, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 411
Votanti 405
Astenuti 6
(Maggioranza 203
Hanno votato sì 147
Hanno votato no 258).
Passiamo all'emendamento Olivieri 10.107.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
EZIO LOCATELLI. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EZIO LOCATELLI. Signor Presidente, con questo emendamento non mettiamo in discussione la necessità di sanzionare e di punire quanti, guidando in stato di ebbrezza, mettono a repentaglio la sicurezza stradale e la vita delle persone, tanto più se siamo in presenza di un incidente stradale. Lo dico per fugare le preoccupazioni del collega Attili: da questo punto di vista, non c'è alcun permissivismo da parte del gruppo di Rifondazione Comunista.
Riteniamo che le responsabilità (e le loro implicazioni) debbano prendere come riferimento esclusivamente il conducente in quanto tale. Questo aspetto ci porta a considerare problematica - se non addirittura sbagliata - la misura del fermo amministrativo del veicolo. Con tale misura, il rischio - questo è il punto su cui vorremmo invitare alla riflessione - è quello di andare a colpire persone che non hanno responsabilità alcuna e che venga sottratta la disponibilità di un veicolo, che nelle famiglie meno abbienti è spesso l'unico veicolo disponibile e l'unico mezzo a disposizione per necessità di lavoro e di studio.
Quindi, vediamo il rischio che la responsabilità di uno ricada su più persone, che non hanno alcuna responsabilità. La nostra proposta, con questo emendamento, è quindi quella di stralciare il fermo amministrativo, senza nulla togliere per quanto riguarda le sanzioni e le previsioni di pena a carico del conducente. Invitiamo pertanto l'Assemblea a votare a favore di questo nostro emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Beltrandi. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, intervengo solo per dichiarare che il gruppo della Rosa nel Pugno condivide e voterà a favore di questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, intervengo per dichiarare che anche il nostro
gruppo voterà a favore dell'emendamento Olivieri 10.107, poiché non ce la possiamo prendere con il veicolo!
Il collega Locatelli ha espresso bene un principio fondamentale. Le pene vengono applicate a chi ha commesso l'infrazione, ma mi sembra esagerato prendersela anche con il veicolo. Sembra di vedere Don Chisciotte che fa la sua battaglia contro i mulini a vento!
Ritengo che chi ha pensato questo articolo meriti una considerazione speciale e che meriti una visita speciale, perché non può essere considerata una persona normale! Non ce la possiamo prendere con il veicolo: ce la dobbiamo prendere con chi ha commesso il reato!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Olivieri 10.107, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 418
Votanti 407
Astenuti 11
Maggioranza 204
Hanno votato sì 84
Hanno votato no 323).
Prendo atto che la deputata Velo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere il proprio voto.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Palomba 10.117.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
FEDERICO PALOMBA. No, signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, vorrei illustrare brevemente le ragioni di questo emendamento, al fine di sapere, se dopo le mie spiegazioni, il Governo e la Commissione cambieranno, per ipotesi, la loro posizione.
quella relativa a un bolide lanciato a velocità straordinaria che, quindi, può causare incidenti), non capisco perché non possiamo, invece, chiamarlo a giudicare su una contravvenzione, il cui accertamento è sostanzialmente automatico.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, intervengo per dire all'onorevole Palomba che sull'argomento abbiamo chiesto una disamina all'ufficio legislativo e ci è stato segnalato che, poiché nel caso di specie previsto da tale articolo è possibile che vengano comminate pene detentive, di regola, in questi casi, la materia non può essere delegata a un giudice di pace, ma necessariamente ad un giudice monocratico.
PRESIDENTE. Prego, onorevole Palomba.
FEDERICO PALOMBA. Mi dispiace dover richiamare l'attenzione sul fatto che, già da qualche anno, i giudici di pace hanno anche competenza penale. Mi dispiace, altresì, ricordare che, tra le competenze originarie, era prevista anche la facoltà di decidere in materia delle contravvenzioni in oggetto. Pertanto, francamente resto un po' sbigottito da tale risposta.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
FEDERICO PALOMBA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, vista la mancata considerazione del mio emendamento, lo ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
MARCO BELTRANDI. No, signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Semplicemente, qui stiamo parlando del caso in cui vi sia un rifiuto, da parte dell'automobilista, di sottoporsi agli accertamenti per vedere, ad esempio, se ha bevuto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
(Presenti 441
Passiamo all'emendamento Olivieri 10.121.
EZIO LOCATELLI. Sì, signor Presidente, accediamo all'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
(Presenti 425
Prendo atto che la deputata Zanella ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto favorevole. Prendo atto altresì che la deputata Formisano ha segnalato che non è riuscita ad esprimere il proprio voto.
Dichiaro chiusa la votazione.
(Presenti 443
Prendo atto che il deputato Licastro ha segnalato che non è riuscito a votare, mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, il parere è favorevole, a condizione che il presentatore accetti la seguente riformulazione: sostituire la parte conseguenziale con la seguente: «Conseguentemente, alla medesima lettera, medesimo capoverso, secondo periodo, sostituire le parole: "quattro mesi e dell'ammenda da euro 1.000 ad euro 4.000" con le seguenti: "sei mesi e dell'ammenda da euro 1.500 ad euro 6.000"».
PRESIDENTE. L'onorevole Bonelli è assente.
SILVIA VELO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SILVIA VELO. Signor Presidente, vorrei eventualmente fare mio l'emendamento e accettarne la riformulazione proposta.
PRESIDENTE. Onorevole Velo, dovrebbe essere fatto proprio a nome del gruppo.
LUANA ZANELLA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUANA ZANELLA. Signor Presidente, a nome del mio gruppo accetto la riformulazione proposta dell'emendamento Bonelli 10.115.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
(Presenti 452
Avverto che gli emendamenti Zeller 10.106, Beltrandi 10.34, Uggè 10.104 e Zeller 10.110 sono preclusi dall'approvazione dell'emendamento precedente.
EZIO LOCATELLI. Sì, signor Presidente, accediamo all'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Zeller 10.111.
KARL ZELLER. No, signor Presidente, e insistiamo per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, vorrei fare una riflessione ad alta voce rivolta all'Assemblea in merito all'articolo 2, in quanto si sta discutendo di persone che assumono sostanze stupefacenti e psicotrope.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Costa. Ne ha facoltà.
ENRICO COSTA. Signor Presidente, vorrei semplicemente replicare all'onorevole Barani che la norma non parla di semplice assunzione di sostanze, ma di alterazione psicofisica determinata dall'assunzione di alcune sostanze. C'è una bella differenza! Una cosa è assumere una
sostanza, anche psicotropa, e individuarla nel sangue senza che abbia cagionato alcuna alterazione fisica o psichica, altro è assumere la sostanza e avere altresì un'alterazione psicofisica. Soltanto in questo secondo caso il comportamento verrà sanzionato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Beltrandi. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, vorrei annunciare il voto favorevole del gruppo de La Rosa nel Pugno sull'emendamento in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, se ho ben capito, in realtà si propone la cancellazione della reiterazione, che mi pare molto grave. Infatti, o si deve approvare il disegno di legge in esame perché riteniamo che vi sia un'emergenza e che le norme attuali non sono state sufficienti a diminuire gli incidenti stradali, oppure si tratta di un provvedimento a fini pubblicitari, che non risponde al senso comune.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Del Bue. Ne ha facoltà.
MAURO DEL BUE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, si tratta di una questione molto delicata. Vorrei rispondere all'osservazione dell'onorevole Costa rispetto alle valutazioni svolte dal collega Barani. Il problema di fondo è lo spirito e la lettera del comma 2 dell'articolo 10 di questo provvedimento, laddove si dice esplicitamente e letteralmente: chiunque guida in stato di alterazione psicofisica dopo avere assunto sostanze stupefacenti o psicotrope è punito con l'arresto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, intervengo solo per fare tre osservazioni.
Abbiamo introdotto, mantenendo quella che era una norma già in vigore, la previsione che per i conducenti dei mezzi pesanti, i conducenti dei TIR, e per coloro che trasportano persone, nel caso in cui vengano trovati in queste condizioni, sia prevista la revoca della patente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Poretti. Ne ha facoltà.
DONATELLA PORETTI. Signor Presidente, intervengo per sottolineare che dobbiamo fare attenzione a quello che stiamo per votare. In questo caso si fa riferimento a chi guida in stato di alterazione psicofisica. Il problema è come fare a dimostrare che si guida in tale stato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ascierto. Ne ha facoltà.
FILIPPO ASCIERTO. Signor Presidente, ho sentito delle cose alquanto sconcertanti. Chiunque faccia uso di sostanze stupefacenti non dovrebbe assolutamente guidare nessuna auto, né immediatamente né dopo, perché altrimenti si mette a rischio l'incolumità degli altri (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia), oltre che della stessa persona che fa uso delle sostanze stupefacenti.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
FILIPPO ASCIERTO. ... la salute e anche la vita di tanti giovani, di tante persone che non bevono né si fanno gli spinelli.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cancrini. Ne ha facoltà.
LUIGI CANCRINI. Signor Presidente, a me pare che sia importante rimanere sul testo del disegno di legge. In esso si fa riferimento a chiunque guida in stato di alterazione psicofisica. Non credo che l'alterazione psicofisica venga certificata dalle forze dell'ordine; è semmai nei fatti, si vede. Quando una persona dà i numeri, non sta bene o è in condizioni anormali, questo si vede.
l'alterazione sia dovuta all'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, si applicano le sanzioni di cui si parla nell'articolo.
LUCA VOLONTÈ. È scritto!
LUIGI CANCRINI. La norma, secondo me, è corretta così com'è scritta e non va assolutamente cambiata.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, stiamo esaminando l'emendamento Zeller 10.111. Con tutto il rispetto per i colleghi, stiamo scomodando di nuovo i massimi sistemi, relativamente ad esso, quando invece stiamo parlando di un emendamento che - mi permetto di ricordarlo a chi non lo avesse letto - vorrebbe che non si applicasse la revoca della patente a colui che, in maniera recidiva nel corso di un biennio, si trova in uno stato di alterazione alla guida per aver assunto tali sostanze. Non stiamo parlando più della questione del carcere o del non carcere, stiamo scomodando i massimi sistemi quando invece, con l'emendamento in esame, dobbiamo parlare di una cosa ben specifica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mellano.
BRUNO MELLANO. Signor Presidente, colleghi, molto probabilmente ha ragione il collega Benedetti Valentini sull'emendamento specifico al nostro esame, ma il problema è l'articolo e questa parte di articolo in particolare. Desidero, davvero, invitare i colleghi dell'estrema sinistra, anche quelli del gruppo dei Comunisti Italiani, a leggere attentamente il combinato disposto come risultante da questo articolo. Recentemente ho avuto risposta dal Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Santagata, rispetto all'applicazione dell'articolo 125 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, laddove si prevedono controlli specifici mirati per gli appartenenti a categorie di lavoratori con un lavoro che ha ricadute su terzi. Nel citato decreto del 1990 si prevedeva - ma tale misura non è mai stata applicata - l'autorizzazione, anzi la previsione di controlli specifici sullo stato di tossicodipendenza, sia all'inizio del lavoro sia durante il corso del contratto di lavoro.
difendere il combinato disposto di questo articolo - stabilisce che vi sarà, comunque, un controllo a posteriori, ma quest'ultimo sarà un controllo che, come diceva la collega Poretti, dispone di trenta giorni di tempo per poter riscontrare la presenza, per esempio nel capello, di sostanze psicotrope.
PRESIDENTE. Onorevole Mellano, deve concludere.
BRUNO MELLANO. Invito, dunque, a porre attenzione a quanto ci apprestiamo a votare, perché ciò rischia davvero di diventare un discrimine molto grave per il consumo di sostanze, non per lo stato di ebbrezza alla guida.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Volontè. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, sono assolutamente d'accordo con il voto contrario sull'emendamento Zeller 10.111. Se dovessi seguire il ragionamento degli amici de La Rosa nel Pugno, dovrei dire che il controllo dovrebbe essere eseguito subito, immediatamente, e non eliminato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Andrea Ricci. Ne ha facoltà.
ANDREA RICCI. Signor Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole sull'emendamento Zeller 10.111, perché ritengo che il testo della norma non riguardi la prevenzione degli incidenti e la garanzia della sicurezza stradale. Infatti, se ciò che è causa di comportamenti rischiosi alla guida di un veicolo, tali da poter provocare incidenti e minare la sicurezza nelle strade, è lo stato di alterazione psicofisica, allora deve essere preso in considerazione qualunque stato di alterazione psicofisica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Buemi. Ne ha facoltà.
ENRICO BUEMI. Signor Presidente, vorrei ricordare al collega Volontè che i processi e le sentenze verranno posti in essere dalla magistratura. In particolare, per la vicenda da lui richiamata, il relativo processo è ancora in corso e, quindi, non sappiamo di chi sono le responsabilità. Vorrei soltanto ricordare che qualche mese fa autorevolissimi quotidiani hanno titolato che la responsabilità sulla tragica vicenda di Erba era di un extracomunitario. Sappiamo, invece, a quanto pare (e
perciò anche in questo caso con il beneficio della presunzione di innocenza), cosa possa essere accaduto in quella tragica vicenda. Pertanto, di fronte a tale situazione ricorderei semplicemente ai colleghi che occorrono certezze, mentre questa normativa lascia un varco aperto a tutte le interpretazioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Tassone. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, come ha affermato l'onorevole Volontè, esprimeremo un voto contrario su tale emendamento. Vorrei chiarire che esso elimina dal testo del provvedimento il riferimento alla recidiva, ovvero la circostanza in cui lo stesso soggetto compie più violazioni nel corso di un biennio.
PRESIDENTE. Onorevole Tassone, la prego di concludere.
MARIO TASSONE. Per questi motivi sono d'accordo con l'onorevole Volontè, che non meritava certamente un appunto, perché era nel giusto, nella logica del nostro rifiuto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Elpidio. Ne ha facoltà.
DANTE D'ELPIDIO. Signor Presidente, tornando all'oggetto dell'emendamento, esprimeremo un voto contrario perché troviamo giusto che se uno stesso soggetto compie più violazioni nel corso di un biennio sia multato ed arrestato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.
DANIELE FARINA. Signor Presidente, faccio presente che se dovessimo esprimerci sul merito dell'emendamento e, quindi, prendessimo genericamente atto della violazione ripetuta, dovremmo votare contro tale emendamento, in quanto norma di buonsenso.
ripeto, soltanto la guida di autoveicoli, ma anche moltissime professioni ed è causa spesso di incidenti sul lavoro.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
DANIELE FARINA. L'onorevole Barani ci ricordava che sotto la dizione «sostanze psicotrope» non ricadono soltanto le sostanze cosiddette legali ma moltissime sostanze illegali. Argomenteremo con più ampiezza quando arriveremo all'articolo «dolente» (l'articolo 11), ma già questa anticipazione e quanto ha detto il collega Ricci spiegano perché, al di là del merito dell'emendamento, il gruppo di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea voterà a favore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Salerno. Ne ha facoltà.
ROBERTO SALERNO. Signor Presidente, intervengo per denunciare all'Assemblea il «buonismo» ipocrita e demagogico della maggioranza che sembra difendere una libertà che non si capisce quale sia, dal momento che chi si mette alla guida di un autoveicolo senza avere la capacità di governarlo, espone la comunità a rischi di tragedie, di morte, di mutilazione. Pertanto, non capisco perché si voglia difendere un emendamento che in qualche maniera attenua la pena.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ROBERTO SALERNO. In realtà alla sinistra fa paura che noi introduciamo l'argomento «droga» per provare, ancora una volta, il potenziale di devastazione e di morte che essa provoca. Si tratta quindi di una difesa della droga che appartiene soltanto alla cultura di questa sinistra e dell'attuale maggioranza!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
(Presenti 448
Prendo atto che l'emendamento Bonelli 10.116 è stato ritirato.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, vorrei svolgere un rilievo sulla singolarità del parere contrario della V Commissione dal momento che l'emendamento al nostro esame non comporta alcun aggravio di bilancio perché con esso si chiede al Ministero dei trasporti di promuovere la predisposizione e la diffusione capillare, presso tutti i punti vendita presenti sul territorio nazionale, compresi quelli dotati di meccanismi self service, vale a dire gli autogrill, di kit contenenti strumenti per la misurazione del tasso alcolico nel sangue.
sostanze stupefacenti, si tratta di un altro tipo di obiezione, un'obiezione tecnica.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, intervengo solo per dire all'onorevole Baldelli che da parte del Ministero dei trasporti, con modalità non esattamente coincidenti con l'emendamento, è già in atto un'azione, nell'ambito del Programma nazionale per la sicurezza stradale, per la dotazione di una serie di kit per il rilevamento delle sostanze alcoliche e anche altre apparecchiature da rendere disponibili alla polizia stradale e ai carabinieri.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Virgilio. Ne ha facoltà.
DOMENICO DI VIRGILIO. Signor Presidente, intervengo innanzitutto per apporre la mia firma all'emendamento Baldelli 10.120 e per rispondere al signor Ministro che ci ha dato questa notizia. In questo caso, tuttavia, lo spirito è un altro. Lei può invitare il Ministero dei trasporti a fornire questi kit alle gazzelle e alle ambulanze. Con l'emendamento in discussione si vuole lanciare un altro input: consentiamo al cittadino, che desidera dotarsi autonomamente di questo kit, di misurare qual è la situazione e assumere i provvedimenti. Questa la è vera prevenzione!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, condivido le affermazioni del collega Di Virgilio. Signor Ministro, è chiaro che le forze di polizia debbono essere munite di strumento per la rilevazione del tasso alcolico e delle sostanze stupefacenti, altrimenti siamo qui a scrivere norme che non hanno senso! L'emendamento è volto a fornire la possibilità ai privati, cioè ai cittadini e agli automobilisti, di comprare tali kit con i loro soldi, non a spese del Ministero. In questo caso, non si capisce il parere della V Commissione bilancio (poi svolgeremo un ragionamento anche su come vengono ipotizzate le cosiddette sanzioni eventuali, che invece vengono iscritte a bilancio e messe in cassa).
tuttavia, fornisce la possibilità a chiunque di essere consapevolmente in regola o attenersi ad altre norme o utilizzare strumenti di trasporto alternativi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, sottoscrivo l'emendamento in esame. Inoltre, vorrei anche dire al Ministro che abbiamo preso atto di ciò che egli ha detto. In questo caso, però, si tratta, come dicevo prima, di utilizzare tutti gli strumenti possibili.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, ho dichiarato nel precedente intervento che non sarei entrato nel merito specifico dell'emendamento e ho fatto riferimento ad un provvedimento che abbiamo in corso. Ora posso aggiungere che, se si tratta, come si sostiene nell'emendamento Baldelli 10.120, di promuove la diffusione di questi kit in alcuni luoghi, è evidente, innanzitutto, che ciò comporterebbe inevitabilmente una spesa per il Ministero dei trasporti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Ulizia. Ne ha facoltà.
LUCIANO D'ULIZIA. Signor Presidente, ad esclusivo titolo personale, quindi non coinvolgendo minimamente il gruppo dell'Italia dei Valori, sottoscrivo questo emendamento e vorrei far rilevare che quella del collega Baldelli è una proposta emendativa di buon senso. Mi sembra che le argomentazioni del Ministro dei trasporti non siano congrue, poiché il Ministro e il relatore avrebbero potuto esprimere parere favorevole a condizione di una riformulazione, in quanto, se non ho capito male, il Ministro dei trasporti sollevava un'obiezione sulla spettanza della competenza al Ministero dell'interno o a quello dei trasporti. Credo, comunque, che gli emendamenti di buonsenso, da qualunque parte provengano, debbano essere accolti nell'interesse generale dei nostri cittadini.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Se il collega proponente e il relatore fossero d'accordo, credo che il Governo... Signor Ministro, non mi sta ascoltando!
PRESIDENTE. Signor Ministro, l'onorevole Buontempo richiede la sua attenzione.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Ministro, considerato il rilievo da lei svolto, anziché «promuove», termine che può implicare un'azione anche di carattere economico, si potrebbe scrivere «agevola» o un sinonimo per favorire la diffusione di strumenti per la misurazione del tasso alcolico, a costo zero per la pubblica amministrazione considerato l'onere dell'acquisto a carico del privato. Non possiamo impedire tale agevolazione! Poi, con il tempo si vedrà se il Governo potrà anche incentivarne la diffusione con una campagna di promozione. Ma se da un lato il Governo si deve tutelare, evitando maggiori spese, dall'altro deve trovare un sinonimo, per evitare di impedire la diffusione di tali strumenti che possono salvare migliaia di vite umane.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, mi sembra che il parere della Commissione bilancio, anche se non
devo essere io a sottolinearlo, sia insuperabile, perché nell'emendamento Baldelli 10.120 è scritto: «il Ministero dell'interno, di concerto con il Ministero dei trasporti, promuove», e il termine «promuove» significa istituire un gruppo di lavoro, di studio e di ricerca. Tra l'altro, all'articolo 12 è prevista, con decreto ministeriale, la costituzione di un gruppo di esperti, di una sorta di comitato consultivo con la funzione di studiare i kit ed altri strumenti.
TEODORO BUONTEMPO. Ma è un'altra cosa!
MICHELE POMPEO META, Relatore. A questo punto, considerato che il tema è chiaro ed è condiviso, inviterei l'onorevole Baldelli a presentare un ordine del giorno anche perché, se votiamo l'emendamento e questo viene respinto, il collega non potrà formulare neanche un ordine del giorno.
TEODORO BUONTEMPO. Oggi sono stati accolti due ordini del giorno.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ascierto. Ne ha facoltà.
FILIPPO ASCIERTO. Signor Presidente, quando un privato vuole acquistare una tecnologia, effettua l'acquisto e ne fa l'uso che vuole; parlare, invece, di promozione, soprattutto da parte del Ministero, di alcune azioni importanti a tutela della salute e dell'incolumità dei ragazzi alla guida dell'automobile è una cosa diversa! È inutile che spendiamo soldi per esperti; vi sono alcune regioni, ad esempio il Veneto, che hanno finanziato dei progetti volti a installare strumenti di controllo dell'assunzione di alcool da parte dei ragazzi, all'uscita della discoteca, per capire qual è il tasso alcolico che hanno nel sangue e metterli di fronte alla prospettiva di andare incontro ad una contravvenzione oppure a dei seri danni.
SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, intervengo per pronunciarmi sulla richiesta avanzata dal relatore. Credo che del comitato degli esperti non sappiamo, francamente, cosa farcene, perché questo genere di richiesta, che si avanzava al Governo con l'emendamento, prescinde completamente dall'esistenza di comitati più o meno utili e noi crediamo che spesso tali comitati siano costosi ma tutt'altro che utili.
PRESIDENTE. Prendo atto che l'emendamento Baldelli 10.120 è stato ritirato.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, intervengo per una brevissima dichiarazione di voto sull'articolo 10. Abbiamo cercato di migliorare tale articolo, ma prendiamo atto di non esserci riusciti. Pur dando atto sia al relatore, sia al Ministro, sia alla Commissione di averlo migliorato molto rispetto alle formulazioni precedenti, tuttavia la formulazione con cui viene licenziato ci induce assolutamente ad esprimere un voto contrario, in quanto vi sono previsioni sanzionatorie la cui gravità, con l'applicazione, verrà alla luce. Ce ne renderemo tutti conto. Quindi, preannunzio il voto contrario del gruppo della Rosa nel Pugno su tale articolo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Olivieri. Ne ha facoltà.
SERGIO OLIVIERI. Signor Presidente, mi dispiace che non sussistano le condizioni per esprimere un voto favorevole sull'articolo 10.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, intervengo per preannunziare il voto contrario sull'articolo 10. Oggi è il primo giorno d'esame per mezzo milione di studenti, ma l'articolo 10 non lo ha superato. Si è cercato, in Commissione ed in aula, di migliorarlo, ma è un articolo che porta con sé solo l'arroganza, non la prevenzione. Pertanto, noi esprimeremo convintamente voto contrario, sapendo di rappresentare la stragrande maggioranza dei cittadini.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tassone. Ne ha facoltà
MARIO TASSONE. Signor Presidente, ho ascoltato le dichiarazioni di voto di alcuni colleghi. Non si tratta di un articolo qualsiasi: è un articolo di fondo che qualifica tutto il disegno di legge. Una parte consistente della maggioranza ha dichiarato di votare contro il medesimo: non riusciamo a capirne i motivi ed a coglierne le motivazioni, anche perché esso prevede una serie di misure di prevenzione, di tutela e di salvaguardia della vita umana.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole La Russa. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, abbiamo espresso alcune critiche sul provvedimento in esame, ma su questo specifico articolo il gruppo di Alleanza Nazionale ha lavorato già in Commissione - credo ci sia riconosciuto - con assoluto spirito di collaborazione, ottenendo anche di poter contribuire in maniera determinante alla formulazione definitiva dello stesso. Dall'articolo in esame traspare la seria preoccupazione di normare in maniera adeguata la situazione che si verrebbe a creare nel caso in cui si utilizzino sostanze alcoliche o, peggio, stupefacenti.
il gruppo di Alleanza Nazionale, perciò, voterà a favore dell'articolo 10.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Velo. Ne ha facoltà.
SILVIA VELO. Signor Presidente, naturalmente il gruppo dell'Ulivo voterà a favore dell'articolo 10. Vale la pena di ricordare, in questa sede, che il disegno di legge oggi in discussione è di iniziativa governativa: era composto da dodici articoli ed è stato significativamente modificato in Commissione, in senso, a nostro avviso, migliorativo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale, l'onorevole Poretti. Ne ha facoltà.
DONATELLA PORETTI. Signor Presidente, riconosco che sicuramente la Commissione - ringrazio in particolar modo il collega Beltrandi - ha svolto un'opera di riduzione del danno sull'articolo. Ciò nonostante, il danno resta tutto e per intero.
IGNAZIO LA RUSSA. Cambia stanza!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Leone. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, ritengo che mai come su questo articolo sia emersa una mancanza tale di condivisione e di atteggiamenti politici - quanto meno di politica legata all'argomento che stiamo trattando - caratterizzati da una distinzione netta non tra i comportamenti, ma tra le idee per risolvere i problemi.
di paletti che possono rimanere sulla carta, se non cambia la filosofia legata alla prevenzione e ai controlli - che non sono previsti - e se non cambia l'atteggiamento dei cittadini che non deve essere legato alla sanzione aspra, ma ad una consapevolezza che deve essere inculcata anche attraverso provvedimenti di legge.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ANTONIO LEONE. Le ragioni dell'astensione del gruppo Forza Italia sull'articolo in esame sono legate alle motivazioni che abbiamo espresso: disponiamo di un codice della strada che - tutto sommato - è in linea con le stesse norme che oggi si stanno approvando, che ha portato dei risultati positivi, ma che potrebbe portare risultati ancor più positivi, ove la nostra attenzione venisse puntata solo e soltanto sulla prevenzione e sul controllo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rotondo. Ne ha facoltà.
ANTONIO ROTONDO. Signor Presidente, il gruppo Sinistra Democratica voterà a favore del presente articolo. Voteremo a favore perché sappiamo che con questo articolo, con questo provvedimento, il Governo e il Parlamento stanno cercando di fornire una risposta adeguata ad una grande questione, quella della sicurezza stradale.
anche in un altro senso, a promuovere una serie di azioni ad efficacia rapida, quali l'incremento dei controlli. Come ha riferito il signor Ministro, in Italia, fino all'anno scorso, si sono svolti 500.000 controlli soltanto, rispetto a un numero di controlli che, nel resto dell'Europa, nella media europea, è di tre o quattro volte superiore. Pertanto, ci muoviamo in tale direzione, nel senso cioè di incrementare i finanziamenti per la prevenzione nell'ambito dell'incidentistica stradale. Questo è il senso complessivo del provvedimento!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cancrini. Ne ha facoltà.
LUIGI CANCRINI. Signor Presidente, vorrei chiarire un punto che mi sembra rilevante, a nome del gruppo e anche mio personale, perché sono quarant'anni che lavoro nel campo delle tossicodipendenze e credo di avere sempre sostenuto, con grande coerenza e con grande forza, l'idea della non punibilità dell'uso di sostanze stupefacenti.
parte di persone che si mettono alla guida. È un concetto completamente diverso (Commenti della deputata Poretti).
PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Cancrini.
LUIGI CANCRINI. Confermo, quindi, il voto positivo del gruppo e mio personale sull'articolo 10, come modificato dopo la discussione in Assemblea (Applausi dei deputati dei gruppi Comunisti Italiani, L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mellano. Ne ha facoltà.
BRUNO MELLANO. Colleghi, l'approvazione dell'articolo 10 pone a me personalmente seri dubbi su come voterò alla fine del provvedimento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
(Presenti 435
Prendo atto che il deputato Buontempo ha segnalato che non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Tale emendamento mira soltanto ad un obiettivo: considerato che, comunque, sull'accertamento della contravvenzione dovrà svolgersi un processo, esso mira a decongestionare i tribunali ordinari, che sono già intasati da una miriade di processi che non riescono spesso a celebrare.
Le contravvenzioni hanno dei termini di prescrizione estremamente brevi e, se rimangono demandate alla competenza del tribunale ordinario, c'è il rischio che possano cadere in prescrizione e, cioè, che si possa ottenere l'effetto opposto a quello del perseguimento di tali reati.
L'attribuzione della competenza al giudice di pace risponde, invece, ad un criterio di celerità, considerato che non si incide minimamente sulla sanzione e sulle procedure di accertamento, e mira soltanto ad avere la certezza della pronuncia.
Dobbiamo considerare che quattromila giudici onorari italiani, ogni anno, celebrano un milione e mezzo di procedimenti, cioè tanti quanti ne introitano; essi sono, quindi, in condizione di decidere molto rapidamente, entro un termine comunque ristretto, dando anche il senso dell'effettività della pena e della sanzione.
D'altra parte, se si trattasse di una sfiducia nei confronti del giudice di pace, sarei assolutamente contrario, poiché questo benemerito organo giudiziario e giurisdizionale, in realtà, è chiamato a decidere questioni importanti, anche in materia di diritti.
Con questo provvedimento stiamo dando, comunque, al giudice di pace la competenza a decidere, ad esempio, sulle violazioni relative all'eccesso di velocità, cioè anche sessanta chilometri oltre il limite. In altre parole, se chiamiamo il giudice di pace a decidere su una contravvenzione molto grave (ad esempio, su
Per tali motivi, a mio avviso, ragionamenti anche riguardanti l'organizzazione della giustizia inducono a ritenere che sia meglio demandare la competenza di tali contravvenzioni al giudice di pace. Pertanto, vorrei conoscere se, alla luce di tali considerazioni, vi sia stata un ripensamento da parte della Commissione e del Governo.
Passiamo all'emendamento Zeller 10.113.
Prendo atto che i presentatori accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo all'emendamento Beltrandi 10.103.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Ebbene, con tale emendamento, propongo di abbassare le sanzioni: l'articolo 10 prevede una sanzione da 2.500 a 10.000 euro, mentre la mia proposta emendativa prevede una sanzione da 1.000 a 5.000 euro. Inoltre, viene tolto l'aggravamento in caso di incidente stradale per le medesime regioni illustrate stamattina - non capiamo, infatti, perché uno stesso comportamento venga maggiormente penalizzato nel caso in cui provochi un incidente rispetto al caso in cui non lo provochi - e proponiamo un fermo amministrativo di sessanta giorni anziché di centottanta.
Invito tutti quanti a riflettere su quanto ho detto, perché un fermo amministrativo di centottanta giorni, disposto magari a causa del comportamento di un figlio, è veramente clamoroso.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Beltrandi 10.103, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
Votanti 405
Astenuti 36
Maggioranza 203
Hanno votato sì 26
Hanno votato no 379).
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lovelli 10.100, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
Votanti 414
Astenuti 11
Maggioranza 208
Hanno votato sì 255
Hanno votato no 159).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lovelli 10.101, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
Votanti 437
Astenuti 6
Maggioranza 219
Hanno votato sì 345
Hanno votato no 92).
Passiamo all'emendamento Bonelli 10.115, sul quale la Commissione ha proposto una riformulazione. Invito il relatore a precisarla.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bonelli 10.115, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
Votanti 450
Astenuti 2
Maggioranza 226
Hanno votato sì 443
Hanno votato no 7).
Passiamo all'emendamento Olivieri 10.108.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barani. Ne ha facoltà.
Vorrei che tutti voi riflettiate sul fatto che tra le sostanze psicotrope vi sono anche i farmaci tranquillanti, che venti milioni di italiani utilizzano per addormentarsi la sera. Guardate bene che ne rimane traccia nel sangue e nelle urine. Si tratta dei famosi sonniferi per dormire, per stare tranquilli: se trovati nel sangue, obbligano ad un ricovero coatto. Mettiamo gli automobilisti alla mercé di chi li ferma, che li può sottoporre alla visita o al ricovero obbligatori, altrimenti, le pene aumentano.
Quindi, abbiamo stabilito il ricovero coatto per tutti, perché chi non si sottopone può essere condannato. Ciò vale per chiunque faccia uso di tali sostanze, che non sono droghe, ma sostanze psicotrope che il medico, lo specialista, lo psichiatra e lo psicologo prescrivono a tutti voi. Se entrassi nelle vostre stanze, infatti, troverei questi farmaci! Guardate che è questo che stiamo facendo!
È una riflessione a voce alta, visto che ho fatto il medico per venticinque anni e so quante sono le prescrizioni di tali sostanze: sono le più prescritte. Così facendo, mettiamo a rischio e a repentaglio l'integrità giuridica di molti automobilisti, che solamente la sera prima hanno fatto uso di qualche tranquillante, come il Lexotan o il Valium, o altri sonniferi vari: chi più ne ha più ne metta.
Non credo che si possano paragonare a sostanze stupefacenti. Chi ha formulato questa norma non è in grado di intendere e di volere sulla materia in oggetto.
A me pare che qui si faccia riferimento, tra l'altro, ad un reato commesso dal conducente di un autobus o di un veicolo di massa. Credo che la norma non debba essere modificata e che sia del tutto legittima. Mi sembra, però, che vi sia una specie di lobby della deregulation, in cui si considera la misura repressiva sempre e comunque come un dato negativo.
Mi pare ovvio che nessuno sostiene che con la repressione si possano eliminare questi fenomeni, ma la sicurezza della strada, la prevenzione e la repressione possono determinare un quadro normativo più puntuale per tentare di evitare che aumentino i morti, gli incidenti e tutti i drammi che avvengono per la velocità su strada. La recidiva è un'aggravante! Si propone, addirittura, una diminuzione della sanzione. Esprimerò sicuramente un voto contrario su questo emendamento.
Chi è in grado di stabilire l'esistenza di un'alterazione? Un poliziotto, un vigile urbano, un agente di pubblica sicurezza? Mi pare paradossale! Quando l'onorevole Costa sostiene che non si tratta tanto dell'assunzione di sostanze psicotrope, come i tranquillanti o i sonniferi, ma dell'alterazione dovuta alla somministrazione di sostanze psicotrope, mi deve spiegare bene chi certifica l'esistenza di un'alterazione. È evidente che deve essere un medico! Ciò significa che appena si ha il sospetto dell'assunzione di una sostanza stupefacente o psicotropa ci deve essere un ricovero coatto e il medico deve certificare l'esistenza di un'alterazione, a meno che non attribuiamo alle forze dell'ordine, tra i tanti poteri che possono avere, anche quello di certificare l'esistenza di alterazioni psicofisiche.
Mi sembra questo il problema e vorrei che si rispondesse su questo, perché stiamo trattando una materia molto delicata, che attiene alla vita di ciascuno di noi e di ciascuno dei cittadini della Repubblica italiana.
Ci sembra una norma molto valida, che è stata applicata e che ha prodotto dei risultati positivi. Andarla ad eliminare, come suggerisce questo emendamento, ci sembra profondamente sbagliato.
A differenza della guida in stato di ebbrezza, dove, attraverso l'etilometro, si può dimostrare che effettivamente io sono alla guida di un'automobile e ho assunto alcool, per quanto riguarda le sostanze stupefacenti - faccio l'esempio della cannabis - non ho strumenti o attrezzature per dimostrarlo. Si può arrivare al caso paradossale per cui oggi mi faccio uno spinello, fra un mese sono alla guida di un'auto e vengo messa in carcere perché, un mese prima, ho fumato uno spinello.
Vi rendete conto che così state penalizzando il consumo degli stupefacenti, dopo che, con la riforma Fini-Giovanardi, avete perfino approvato il possesso e il consumo personale (Commenti dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale)? È così! Non l'avete penalizzato, con la legge Fini-Giovanardi avete detto di non voler mettere in carcere i giovani che si fanno uno spinello. Attenzione, in questo caso rischiamo di farlo!
Vi parlo anche sotto il profilo di un'esperienza professionale consegnata qualche anno fa a questa istituzione. L'esistenza di un'alterazione psicomotoria, o comunque di un'alterazione fisica dovuta all'assunzione sia di sostanze stupefacenti sia di alcoolici o di altri tipi di medicinali, è chiara ed è evidente alle forze dell'ordine. Non saranno poi chiaramente le forze dell'ordine a poterla certificare, anche se hanno gli strumenti per rilevare il consumo di alcool e di sostanze stupefacenti. Ci saranno, invece, altri strumenti, sia quelli del tribunale, quindi della giustizia, sia quelli della sanità. Ma non dobbiamo assolutamente cedere dal principio che qui è in gioco...
La norma prevede che, nei casi in cui c'è un'alterazione psicofisica, si compiano degli accertamenti. Nel caso in cui poi
Può accadere che l'alterazione psicofisica ci sia, ma non dipenda dall'assunzione di sostanze stupefacenti. Una persona, ad esempio, che ha la febbre molto alta può trovarsi in uno stato di alterazione psicofisica che non dipende dalla sua volontà; o può avere per la prima volta una crisi epilettica, o qualsiasi altro problema del genere.
Vorrei aggiungere, per ciò che riguarda i farmaci psicotropi e la loro grande utilizzazione, che è buona norma da parte del medico che li prescrive segnalare alla persona che li acquista che, quando li utilizza, non deve guidare la macchina. Questa è una cosa banale, semplice, normale. Debbo dire che sono completamente d'accordo con la formulazione dell'articolo, non ci trovo nulla di illiberale o di vessatorio. Essa mi sembra corretta, e quindi credo di poter dire che voterò contro l'emendamento in esame (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo e Comunisti Italiani).
Per quanto mi riguarda, voterò contro l'emendamento in esame, perché stiamo semplicemente irrogando la sanzione amministrativa della revoca della patente a chi, recidivo, guida in stato di alterazione da sostanze, e in più osservando le garanzie dell'articolo 223 del codice della strada. Con tutta tranquillità, quindi, comunque la pensiate, credo che si debba votare contro l'emendamento proposto.
Questa è una misura seria che noi speriamo venga attuata, dopo diciotto anni dall'emanazione del suddetto decreto n. 309 del 1990. La norma in previsione invece - e sbaglia il collega Costa nel
Non voglio strumentalizzare nessuno, né portare ragionamenti ulteriori a coloro che dalla sinistra come della destra hanno preannunciato un voto contrario sull'emendamento in esame, e quindi non lo farò. Intendo riferire, piuttosto, un fatto reale accaduto nel nostro Paese un mese e mezzo fa, di cui sembra che ci siamo già dimenticati: un signore che guidava un pullman ha provocato, per così dire sotto sostanze stupefacenti, un incidente particolarmente grave, soprattutto per il fatto che alcune persone sono morte.
Se davanti a tale esigenza facciamo finta di voltarci dall'altra parte per una battaglia ideologica che non tiene conto dei fatti della realtà, allora, a questo punto, si può votare tutto e il contrario di tutto. Noi certamente esprimeremo voto contrario sull'emendamento in esame; ciò rappresenta il minimo nei confronti di quanto sta accadendo.
Invece, in questo caso la norma è atta a determinare una punizione nei confronti dei consumatori di sostanze stupefacenti o psicotrope, perché è punito soltanto lo stato di alterazione psicofisica derivante dall'assunzione di tali sostanze.
Si opera, quindi, un discrimine rispetto alla causa dell'alterazione psicofisica che non può essere giustificato.
Per questo motivo, essendo la norma in questione non finalizzata a garantire la sicurezza stradale, ma a punire un determinato comportamento, la ritengo del tutto impropria, punitiva ed anche contraria ai principi generali del nostro ordinamento giuridico.
Per queste ragioni, voteremo a favore dell'emendamento Zeller 10.111.
L'onorevole Ascierto desidera che siano i poliziotti e i carabinieri a stabilire le condizioni mediche. Da qualche altra parte si prevede un rinvio a trenta giorni. Credo che, invece, se vi sia una volontà di accertamento, ad essa si debba dar seguito immediatamente, non rinviando a quando fa comodo.
Desidererei raccontare ai colleghi che mi sono trovato di fronte ad una vicenda, per esperienza personale, di un autista di camion che aveva provocato, nel lasso temporale di un biennio, tre incidenti mortali e ciononostante ancora continuava a guidare il mezzo. Mi raccontava tale vicenda - drammaticamente - una mamma che aveva perso il figlio.
In questa sede stiamo parlando semplicemente di fermo amministrativo del mezzo, ma per chi compie o provoca incidenti per tre volte, ritengo che sarebbe necessaria una sanzione superiore al fermo amministrativo, passando ad una revoca, anche perenne, della patente. Ma questo è un mio giudizio, una mia valutazione personale. Dico che ci troviamo di fronte a casi gravi e, quindi, non si può disquisire.
Vi è, però, un problema che era già apparso prima, che si manifesta con evidenza in questa parte dell'articolo 10, che sarà evidentissimo nell'articolo 11 e anche nell'articolo 12 del provvedimento in oggetto e che contiene le disposizioni per l'attuazione di alcuni articoli che stiamo trattando. Tale problema è stato segnalato da alcuni colleghi. Non sono né un medico né un tossicologo, però in questa Camera tali professioni sono rappresentate, ed è ben presente il problema di cui stiamo parlando. Esso è, tecnicamente, relativo all'interazione tra l'uomo e la macchina e va dall'uso di una pinza, cioè di un qualunque strumento complesso, fino alla guida dello Shuttle, passando attraverso la guida degli autoveicoli.
Si tratta di capire, sostanzialmente, quali sostanze intervengono in forma «incapacitante» totale o parziale in questo delicatissimo rapporto che non riguarda,
Questo «buonismo», tuttavia, mi sembra esservi anche nei confronti - lo sentivo dire anche dall'onorevole D'Elpidio - non tanto della questione merceologica relativa alla guida degli autoveicoli, quanto dell'espressione «droga o sostanze stupefacenti».
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 10.111, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
Votanti 440
Astenuti 8
Maggioranza 221
Hanno votato sì 49
Hanno votato no 391).
Passiamo all'emendamento Baldelli 10.120. Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore e dal Governo.
Non si capisce perché prevedere la promozione di questo kit che dovrà essere a pagamento comporti la necessità di fornire una copertura. Non credo che per diffondere la promozione di qualcosa che sarà a pagamento serva una copertura tecnica. Se poi vogliamo dire che non esiste uno strumento di rilevazione di
Al di là della necessità seria e rigorosa di controlli, riteniamo che si debba dare la possibilità a chi possa comprarlo (vedremo a prezzi di mercato quale sarà il costo), cittadini, esercizi, locali, di farlo. Si deve permettere a chi vuole comprare un «palloncino» per capire se la sera, quando esce da un locale, è nelle condizioni di mettersi alla guida di poterlo fare.
Non si capisce per quale ragione un emendamento che mira ad ottenere tale risultato, facendo sì che questi strumenti vengano venduti, non sia accettato dal Governo né dalla Commissione. Mi sembra un emendamento di buon senso e, quindi, non accedo all'invito al ritiro e chiedo, anzi, che il presidente Meta ci dia una gradita delucidazione sul parere espresso.
L'azione del Ministero non va nella stessa direzione, lo ripeto, ma abbiamo presente la necessità di investire una parte del Fondo della sicurezza stradale, proprio affinché tali apparecchiature vengano diffuse al massimo, soprattutto per chi ha l'obbligo di effettuare tali controlli.
Stiamo quasi trasformando le nostre autostrade in poliambulatori, dove dobbiamo fare tutto; diamo la possibilità, al cittadino che lo desidera, di misurare quale sia il suo tasso alcolico prima di riprendere l'autostrada, visto che non esistono altri test attendibili per altre sostanze.
Signor Ministro, se un cittadino privato con i propri soldi decide di conoscere la sua condizione, avrà diritto di sapere se può mettersi o meno alla guida oppure deve incappare nella «roulette russa» del controllo (cioè se viene controllato e se, per caso, ha oltrepassato o meno la soglia dell'1,5-1,7 per cento)?
Signor Ministro, sarebbe una norma di buon senso che non costa niente e che, pur
Consideriamo un genitore, una mamma che va a riprendere il figlio di sera e che, prima di metterlo alla guida, voglia fare un controllo, per vedere se il figlio abbia mentito, se sia in grado di guidare, se in discoteca abbia bevuto. Quindi, sono livelli di prevenzione aggiuntivi all'interno di una famiglia e a spese proprie, senza alcun costo per la pubblica amministrazione. Tali strumenti preventivi dovrebbero, anzi, essere pubblicizzati dal Governo con uno spot della Presidenza del Consiglio, in cui si invitano le famiglie a verificare, prima che si metta alla guida, se il conducente, per quanto riguarda l'uso di droghe o di alcol, rientri o meno nei limiti del pericolo.
Non si tratterebbe di un obbligo per nessuno, ma chi lo vuole utilizzare perché non deve avere la possibilità di acquistarlo con i propri soldi, ad esempio presso un distributore di benzina? Qualcuno potrebbe fare anche lo spiritoso; evidentemente non si conosce il fenomeno. Perché dei giovani, ad un loro amico che dice di non aver bevuto, di non aver fumato spinelli e di voler guidare lui, potrebbero rispondergli: «Bene, dimostralo. Ecco l'apparecchio che permette di capire se hai bevuto o no». E se l'altro ha bevuto gli risponderebbero che con lui in macchina non andrebbero. Pertanto, signor Ministro, potrebbe funzionare anche da autodifesa.
Fatte queste osservazioni a sostegno, sottolineo che nessuno ha risposto al collega Baldelli per dire quale sia la motivazione, fermo restando quanto lei ha detto, per cui il Governo si oppone e vuole togliere questa ulteriore possibilità. Apprezzo quello che lei dice, signor Ministro, tanto che presenterò un emendamento volto a incrementare i fondi a disposizione per la prevenzione, ma in questo caso stiamo parlando di una legittima difesa, ad esempio, a favore di una ragazza che deve andare in macchina con un ragazzo e, avendolo visto bere fino a tardi, gli domanda di vedere quale sia il suo tasso alcolico, prima di salire in macchina. Quante persone si mettono in macchina non sapendo che il guidatore ha consumato droga o ha bevuto?
Resto allibito, signor Ministro: lei finora ha avuto un certo comportamento, perseguendo degli obiettivi precisi. In questo caso, onestamente, dovrebbe quanto meno darci una giustificazione. Ad esempio, affermando che il Governo si oppone perché ciò comporta una determinata spesa per la pubblica amministrazione e comporta un danno per non so chi. Ma se non provoca danno, se non costa nulla alla pubblica amministrazione, perché si vuole privare una ragazza o un ragazzo di uno strumento di legittima difesa e della possibilità di sapere, prima di salire in macchina, quale sia la condizione e lo stato psicofisico del conducente?
Pertanto, ritengo che questo emendamento possa essere accolto, dato che non altera il provvedimento. Se il provvedimento è diretto a inasprire, e non a diminuire, le sanzioni, deve anche aumentare le opportunità affinché, a prescindere dalla repressione, si amplino le possibilità di prevenzione. Quindi, non solo annuncio il mio voto a favore, ma ritengo che anche l'Assemblea e i capigruppo dei partiti di maggioranza abbiano diritto ad una spiegazione del motivo per cui ad una proposta che ci sembra ovvia, naturale, possibile e accessibile, una parte della Camera, dato che il Governo si oppone, debba votare contro. Lo dovete spiegare, perché noi non l'abbiamo capito.
Tuttavia, se con gli stessi fondi, che ho citato prima, per la sicurezza stradale - previsti nel comma 1036 dell'articolo 1 della legge finanziaria - si vuole promuovere la presenza di queste apparecchiature in alcuni luoghi, noi non abbiamo nulla in contrario. Ritengo che se fosse stato proposto sotto forma di ordine del giorno, lo avremmo recepito senz'altro. Se lo ritenete - non conosco la procedura esatta - potremo a tal fine utilizzare questo emendamento.
In ogni caso, non è congruo il riferimento al Ministero dell'interno. In questo emendamento si parla di concerto tra il Ministero dell'interno e quello dei trasporti. Tuttavia, in questo caso, non c'è né una competenza, né una disponibilità di fondi del Ministero dell'interno. Si tratta di fondi nella disponibilità del Ministero dei trasporti.
Da questo punto di vista sono disposto ad accettare l'idea che si promuova una campagna informativa volta a diffondere tali apparecchiature in alcuni luoghi particolari (Commenti del deputato Buontempo).
Allora, il termine promuovere significa anche fornire un indirizzo preciso, prevedere anche, forse, nella prossima legge finanziaria di stanziare dei fondi, oppure che le regioni stesse possano intraprendere delle azioni, ma a, proposito degli esperti, non spendiamo soldi, lasciando poi che il privato faccia quello che ritiene opportuno fare!
Abbiamo notato che il Governo non è disposto ad accogliere questa norma e per noi ciò é sufficiente. Credo, però, che vi siano una quantità di colleghi muniti di buonsenso che hanno espresso la volontà di sottoscrivere, comunque, la proposta in esame. Quindi, per non precludere la possibilità di presentare un ordine del giorno, ritiro l'emendamento, pregando i colleghi che hanno espresso un giudizio positivo su tale emendamento di sottoscriverlo trasversalmente, ma desidero lasciare agli atti che il Governo non si è voluto assumere l'impegno dal punto di vista normativo. Tale impegno, ripeto, non avrebbe comportato alcun costo aggiuntivo né alcun aggravio per le casse dello Stato, perché si trattava di una messa in commercio.
Pertanto, l'unica cosa che il Governo e il Ministero dei trasporti avrebbero potuto fare era emanare un regolamento in cui si stabiliva che, negli autogrill, queste apparecchiature dovevano essere vendute a prezzo di costo.
Passiamo alla votazione dell'articolo 10.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Beltrandi. Ne ha facoltà.
Indubbiamente, il lavoro svolto, in particolare nella Commissione, ha portato dei miglioramenti significativi, tuttavia non posso non rilevare che l'articolo 10 è ancora troppo segnato da venature di culture repressive ed autoritarie che non ci sentiamo di condividere. Mi riferisco ai ragionamenti sul fermo amministrativo, piuttosto che alla pena dell'arresto, che in tale articolo fa capolino più volte.
Quindi, mi rammarico, ma non sussistono le condizioni per un voto favorevole, ma piuttosto per un voto contrario.
Il gruppo dell'UDC vota a favore dell'articolo in maniera convinta, ma credo che il Governo debba svolgere qualche valutazione al riguardo: non riesco a capire come alcuni gruppi della maggioranza potranno esprimersi favorevolmente in sede di votazione finale sul disegno di legge, dopo aver votato contro un articolo così importante, delicato e, ripeto, strategico e fondamentale.
Riteniamo adeguata la soluzione concordata, determinatasi al termine dei lavori:
Il disegno di legge sul quale stiamo discutendo, quindi, è frutto non solo del lavoro del Governo, ma anche del Parlamento ed ha trovato nella Commissione di merito motivi di approfondimento, di discussione e di convergenza ampia su temi che hanno un carattere non politico di parte, ma di interesse generale.
Mi dispiace sentire che alcuni gruppi, che in Commissione hanno votato a favore dell'articolo, decidano di non votarlo, nonostante che la pena in esso prevista sia stata notevolmente ridotta rispetto all'impostazione iniziale. Il fatto che in Parlamento si registri, su un provvedimento di questo tipo - come mi auguro -, una grande convergenza, che va oltre i confini di maggioranza e di opposizione, è un segno positivo per il Paese e che non dà nessun significato all'iniziativa del Governo.
Vi ricordo - e sollecito in particolar modo alcuni colleghi di destra, di sinistra e di tutti gli schieramenti - che con questo articolo si manda in carcere chi, dopo aver fumato uno spinello, non si mette subito alla guida, ma forse dopo una settimana o dieci o quindici giorni.
Ciò può accadere perché, purtroppo, la strumentazione di cui si dispone attualmente ed i test che vengono effettuati dimostrano soltanto se si è fatto uso di stupefacenti trenta giorni prima. Per assurdo anche il fumo passivo di uno spinello può risultare dalle analisi. Se, quindi, mi trovo in una stanza con persone che fumano spinelli, posso finire in carcere trenta giorni dopo.
Nella scorsa legislatura, era stata approvata una riforma del codice della strada che, bene o male, poteva «tenere», perché in linea con quello che oggi si sta tentando di rimaneggiare con il provvedimento in esame.
È accaduto, infatti, che tutta la riforma del codice della strada non ha avuto efficacia, non perché non fosse efficace la norma, ma perché nella sua applicazione evidentemente vi è stato qualcosa che non ha funzionato.
Se, quindi, continuiamo a credere che, per raggiungere l'effetto auspicato da noi e dai cittadini, bisogna inasprire le pene ed avere una filosofia corrispondente ad una mentalità di quasi cinquant'anni or sono, mi sembra che non si possa giungere ad alcun risultato.
Alla fine, con l'articolo in esame, si è proceduto ad un inasprimento delle pene e ad apportare una serie di innovazioni e
Il gruppo di Forza Italia, quindi, non intende porsi in una situazione di contrapposizione rispetto al contenuto dell'articolo 10, ma intende assumere una posizione sicuramente di supporto - e preannunzio l'astensione in sede di votazione dell'articolo - e di auspicio nei confronti del provvedimento in esame che non deve essere improntato ad una divisione, quale quella odierna, anche all'interno della maggioranza.
Infatti, le contrapposizioni tra i gruppi della maggioranza alle quali abbiamo assistito oggi in quest'aula su un provvedimento della stessa maggioranza fanno male al provvedimento stesso.
È chiaro che il gruppo di Forza Italia potrebbe essere indotto a votare in un certo modo, allineandosi con coloro che sono contrari a questo provvedimento, ma in questo modo andremmo incontro ad una posizione che non porterebbe ad alcun risultato, ma solo e soltanto ad una contrapposizione politica che molti non capirebbero.
Con il mio intervento, intendo evidenziare che non siamo contrari alle previsioni dell'articolo 10, ma alla filosofia del provvedimento in esame che non è legata necessariamente ad una filosofia ideologica, ma ad un mutamento dei tempi.
Non possiamo continuare ad andare avanti credendo che, nel momento in cui gli incidenti diventano settemila, diecimila o un milione l'anno, l'unico modo per combattere tale fenomeno sia quello di inasprire le pene.
Infatti ho ascoltato argomenti allucinanti, in merito a tale materia: addirittura si è parlato dell'etilometro all'interno dell'automobile! Insomma, sono state avanzate proposte che, forse, ci portano a diventare ridicoli, più che legislatori attenti!
Volevo chiarire solo tale aspetto, a nome del mio gruppo che, come ho già preannunziato, si asterrà sull'articolo 10 (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
Mi dispiace che qualcuno dei colleghi che mi ha preceduto, qualcuno del centrodestra, abbia voluto fare un po' di demagogia su tale vicenda, perché su queste materie bisogna lavorare insieme, come abbiamo fatto in Commissione, per raggiungere un obiettivo comune: l'obiettivo della riduzione, il più possibile, del numero delle vittime da incidenti stradali.
Noi, come Parlamento, come Governo e come Stato, abbiamo preso un impegno con l'Europa: dimezzare il numero dei morti entro il 2010. Attualmente stiamo mettendo in atto tutta una serie di provvedimenti a tal fine.
All'articolo 10 vi sono norme che inaspriscono delle pene, ma l'intero provvedimento è volto, però, a fornire risposte
L'articolo 10 si riferisce ad alcuni provvedimenti che dispongono un incremento delle ammende, anche del numero di mesi previsti per l'arresto e tutta una serie di interventi che, a mio avviso, si muovono nella logica e nel senso di una maggiore sicurezza. Ciò, mi dispiace dirlo, non è stato realizzato negli anni precedenti, cari colleghi, perché, durante il Governo che ci ha preceduto, sono anzi stati approvati dei provvedimenti che puntavano all'incremento della velocità in alcuni tratti della nostra rete autostradale! Questo è ciò che stato fatto in precedenza!
Noi, invece, stiamo invertendo la rotta: stiamo approvando un provvedimento che va nella direzione dell'incremento della sicurezza: è questo ciò che ci chiede la gente, è questo ciò che ci chiede l'Europa (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo)!
Però, credo che dobbiamo avere una chiarezza di fondo sulla differenza che c'è tra l'uso delle sostanze fatta da persona perché tossicomane o perché decide di farlo - ed è un problema suo - e, invece, l'uso che viene fatto mettendosi in condizione di rendersi pericoloso. Credo che una persona che beve dell'alcool e sta a casa sua crei un problema a se stesso, ma se una persona beve in quantità tale da determinare un'alterazione psicofisica e poi si mette alla guida, è un problema di responsabilità grave.
Se vogliamo difendere il punto fondamentale della non punibilità dell'uso di sostanze, dobbiamo, però, anche insegnare con le leggi la responsabilità nell'uso di tali sostanze. È un concetto che, secondo me, bisogna chiarire con forza.
Ho sentito l'intervento della collega Poretti e non riesco a capire, leggendo il disegno di legge, in che modo si possa configurare quello che lei dice: se una persona ha fumato, certamente non è in uno stato psicofisico alterato. Non vedo proprio la connessione. Vedo certamente, invece, il fatto che, se una persona usa una quantità alta di sostanze stupefacenti o psicotrope, si trova in uno stato di alterazione psicofisica che gli rende impossibile guidare con senso di responsabilità. Allora, alla base degli incidenti c'è un uso sbagliato di tali sostanze.
Credo che dobbiamo insegnare molto bene ai ragazzi che, nel caso in cui fumano uno spinello, è un problema loro, ma che se lo stanno fumando o se lo hanno appena fumato non è opportuno o è addirittura rischioso guidare la macchina.
Abbiamo fatto campagne serie di riduzione del danno in anni passati, insegnando proprio questo aspetto con il Ministro Livia Turco, al tempo in cui era preposta agli affari sociali. Siamo andati in tutte le discoteche a spiegare ai ragazzi che l'unica cosa che non dovevano fare era prendere la macchina dopo aver assunto sostanze stupefacenti o alcool. Questo, però, dobbiamo anche sostenerlo.
Allora, credo che vi sia un po' di confusione. Voteremo a favore di questo articolo, perché riteniamo che esso non abbia alcun elemento di confusione, ma che sia chiaro. Qui non si punisce l'uso di alcune sostanze, ma se ne punisce l'uso da
Il fatto che vi sia la necessità di accertare che quello stato di alterazione era legato ad un comportamento voluto da parte del soggetto - lo dico, collega Poretti, con grande semplicità - è inevitabile: se una persona ha un infarto, si trova in uno stato di alterazione psicofisica e causa un incidente, non è punibile. L'infarto gli è capitato, come un ictus o qualsiasi altra cosa del genere. Il problema è che in alcuni casi questo stato di alterazione, che si accerta immediatamente, è collegato invece all'uso di sostanze e, in tal caso, è giusto punirlo.
Mi pare, quindi, che la norma sia semplice, perché prevede che l'accertamento viene effettuato nel caso in cui vi sia un'alterazione. Se l'alterazione è legata a un comportamento imprudente e sbagliato, la persona pagherà.
Credo che vi sia molta differenza - lo sa bene il dottor Cancrini, ma qui pare che se lo sia dimenticato - tra l'assunzione di alcool e quella di altre sostanze psicotrope. Sull'alcool sappiamo - ne abbiamo discusso per due ore - come individuare immediatamente se il guidatore ha assunto alcool nelle ultime ore, ossia con l'etilometro. Sulle droghe leggere non abbiamo strumenti di questo tipo.
Il collega Volontè, prima, usava polemicamente una vicenda di cronaca relativa all'autista di un autobus nel vercellese, che forse la sera prima, forse la settimana prima, forse un mese prima, aveva fumato uno spinello. In base a quello, Volontè ha già condannato l'autista, ma qualsiasi giudice condannerà l'autista se approviamo questa norma. Per questo motivo, voterò contro l'articolo e mi riservo di valutare alla fine del provvedimento come votare su questo incredibile disegno di legge (Applausi dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
Votanti 379
Astenuti 56
Maggioranza 190
Hanno votato sì 324
Hanno votato no 55).
Prendo altresì atto che il deputato Campa ha segnalato che avrebbe voluto esprimere parere favorevole.