Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 173 del 20/6/2007
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(Accordo quadro sottoscritto dal Governo italiano in relazione al programma statunitense di difesa antimissile - n. 3-01002)

PRESIDENTE. Il deputato Galante ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01002 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5).

SEVERINO GALANTE. Signor Presidente del Consiglio, il recente vertice del G8 ha evidenziato i rischi di una nuova guerra fredda tra Stati Uniti e Russia, di cui l'Unione europea sarebbe la principale vittima.
Il progetto statunitense di scudo spaziale sta infatti provocando crescenti reazioni della Russia, oltre che produrre lacerazioni interne all'Unione europea. Lo scudo spaziale solleva molti dubbi, sia politici sia di efficacia tecnica. Sul piano politico osservo che il programma del centrosinistra prevede, tra l'altro, che lavoreremo per riaffermare e riequilibrare i rapporti transatlantici, per contribuire alla sicurezza internazionale. Viceversa, lo scudo spaziale determina una ripresa della corsa al riarmo, con conseguente diminuzione del grado di sicurezza complessiva dell'umanità. Nonostante queste controindicazioni, il Governo ha già firmato con gli Stati Uniti un accordo quadro relativo allo scudo spaziale, mai approvato dal nostro Parlamento.
Chiedo che il Governo lo illustri qui, che spieghi in che cosa consista la collaborazione e che metta il testo a disposizione del Parlamento.

PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, ha facoltà di rispondere.

ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, voglio precisare che l'Italia ha semplicemente firmato un accordo quadro di cooperazione con gli Stati Uniti nel settore della difesa da missili balistici. Definiamo che cosa è tale accordo quadro: con gli USA esistono, già da tempo, rapporti di collaborazione di questo tipo, tra i quali il più importante è il sistema Medium Extended Defense System, con cui si intende sostituire il sistema di difesa comunemente chiamato Patriot, che è utilizzato da numerose nazioni, europee e non.
Tale accordo quadro si inserisce nelle iniziative già intraprese in ambito NATO, in cui, fin dal 1996, sono state avviate varie attività volte alla realizzazione di idonei strumenti a protezione dell'alleanza dal rischio derivante dall'uso di missili balistici equipaggiati con armi di distruzione di massa, da parte di nazioni ostili o di gruppi terroristici. L'accordo in questione è giustificato dalla volontà dei due Paesi di creare un quadro normativo che consenta alle due nazioni di rafforzare la cooperazione, per dare l'avvio a scambio di informazioni.


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In particolare, per l'Italia è importante avere uno scambio di informazioni per supportare lo sviluppo di una politica nazionale, basandosi anche sul fatto che vi è la possibilità che la NATO decida di dotarsi di sistemi similari. L'accordo, quindi, non determina né impegni né oneri finanziari fra le parti.
Nel frattempo specifico che in ambito NATO esistono avanzati programmi di cooperazione in materia di difesa antimissile, e a questo riguardo, l'Italia, unitamente ad altri alleati, ha sollecitato la via di una riflessione sull'opportunità di integrazione fra i due progetti - NATO da un lato e USA dall'altro - anche in conseguenza delle recenti sollecitazioni delle stesse Repubblica ceca e Polonia, che, in relazione alle installazioni cui lei ha fatto cenno, hanno manifestato la loro volontà di diventare parte di un sistema di protezione alleato.
È fuor di dubbio che la difesa missilistica abbia una finalità protettiva, dati i nuovi rischi intervenuti negli ultimi anni. In conclusione, l'accordo, non comportando impegni specifici, ma avendo lo scopo di definire solo un frame legale per un preliminare scambio di informazioni in tema di difesa e di individuare possibilità e modalità di impegno delle parti nell'ambito della ricerca e sviluppo, non presenta i paventati profili di contrasto con la dichiarata posizione del Governo, ribadita recentemente da D'Alema, nel corso della riunione informale dei ministri degli esteri tenutasi a Oslo. Si fa notare, infine, che nell'ambito della riunione formale dei ministri della difesa del Consiglio NATO-Russia è stato evidenziato come l'Italia abbia accolto con favore la disponibilità americana ad avviare forme di cooperazione nel settore della difesa con la Russia, tenendo appunto conto delle preoccupazioni di Mosca. Su questo sfondo il Consiglio NATO-Russia rappresenta un foro prezioso per approfondire a ventisette il dialogo su tale materia in modo trasparente e completo, per completare le consultazioni bilaterali in corso tra Washington e Mosca.

PRESIDENTE. Il deputato Galante ha facoltà di replicare.

SEVERINO GALANTE. Signor Presidente del Consiglio, apprezzo la risposta, soprattutto nel punto in cui sottolinea che non vi sono né impegni né oneri finanziari. Tuttavia, avrei voluto essere maggiormente rassicurato, perché se è vero che così è per l'accordo, è anche vero che questo accordo fa parte di un sistema di accordi con altri Paesi, che, a quanto mi risulta, sono già nella fase, per così dire, dell'anticamera operativa (Olanda, Groenlandia, Giappone, Danimarca). Insomma, si tratta di una serie di situazioni che vanno prese in considerazione e che mi facevano temere quello che indicavo nell'interrogazione.
Aggiungo che il programma BMDS prevede missili intercettori la cui funzione è quella di distruggere missili balistici nemici, una volta intercettati. È difficile pensare che si tratti di un'arma meramente di difesa, perché essa è in grado di lanciare un first strike contro qualsiasi Paese, anche se dotato di armi nucleari. Perciò spero che, nel seguito della propria azione, il Governo saprà dare maggiori rassicurazioni.
Sottolineo il fatto che al mondo una guerra fredda è bastata, basta e avanza. L'idea di una sicurezza contro altri, nel mondo attuale, con la tecnologia militare attuale, è una pura illusione. La sicurezza, oggi, o è sicurezza comune o non è sicurezza. Quindi, penso che l'Italia debba agire coerentemente, con la sicurezza comune, evitando di farsi trascinare da logiche unilaterali. In particolare, ritengo che l'Italia debba evitare di partecipare, anche in passaggi preliminari, come quelli che lei ha definito, a scelte pericolose e inefficaci, come lo scudo spaziale americano, e ciò vale tanto di più se esse interferiscono con situazioni che investono l'interesse nazionale italiano e - aggiungo - paiono condizionate da spinte legate ad interessi parziali, sia pure rilevanti, come quelli dell'industria militare e, in particolare, di Finmeccanica.

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