Martedì 5 dicembre 2006. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.
La seduta comincia alle 8.05.
Donato BRUNO, presidente, come ha avvertito nella seduta del 23 novembre scorso, e fermo restando che la corretta procedura di verifica dei poteri nella corrente legislatura resta quella da lui indicata nella seduta del 7 novembre 2006, comunica che, essendo scaduto il termine di quattro mesi riferito ai relatori che hanno ricevuto per ultimi il prospetto di cui all'articolo 8 del regolamento della Giunta - termine che risultava fissato al 2 dicembre 2006 -, si riserva di esercitare la facoltà prevista dall'articolo 11, comma 11, del regolamento della Giunta e di sostituire pertanto i relatori che non hanno ancora presentato le proprie conclusioni alla Giunta.
Dà, quindi, conto della situazione, alla data odierna, delle relazioni svolte o ancora da svolgere da parte dei singoli relatori circoscrizionali.
Quanto ai tempi entro i quali il relatore su base nazionale, una volta concluse tutte le relazioni circoscrizionali, potrà a sua volta riferire alla Giunta, proponendo la deliberazione di apertura dell'istruttoria su base nazionale e la conseguente costituzione di un Comitato di verifica incaricato di procedere alla revisione di un campione o della totalità delle schede bianche e nulle nonché di quelle valide a livello nazionale, ritiene di evidenziare quanto segue:
tutte le relazioni circoscrizionali saranno state presumibilmente svolte (eventualmente previa la sostituzione dei relatori che non avessero rassegnato le conclusioni) entro la settimana dall'11 al 15 dicembre, in modo da consentire al relatore nazionale di procedere immediatamente dopo all'aggregazione dei dati circoscrizionali e alla elaborazione della propria relazione, la quale potrebbe pertanto svolgersi già nella seduta del 19 dicembre;
nella sua proposta di apertura dell'istruttoria a livello nazionale si riserva di inserire, ai fini della definizione dell'oggetto dell'istruttoria medesima, anche le segnalazioni svolte dai singoli relatori circoscrizionali (ad esempio, in ordine all'acquisizione
di schede valide di singole sezioni); elemento centrale dell'oggetto dell'istruttoria dovrà, tuttavia, essere la scelta se procedere ad una revisione delle schede bianche e nulle nonché di quelle valide «a campione» ovvero nella loro totalità;
tutto ciò considerato, la votazione della Giunta sulla proposta di apertura dell'istruttoria a livello nazionale potrebbe aver luogo sin d'ora ovvero al termine delle relazioni circoscrizionali, ovvero la Giunta potrebbe deliberare l'autorizzazione alla costituzione del Comitato di verifica per l'esame di tutte le schede, ad iniziare dalle schede bianche e nulle su base nazionale, anche prima della conclusione delle singole circoscrizioni.
Chiede ai componenti la Giunta di esprimersi al riguardo, ricordando che il collega Fontana ed altri deputati dei gruppi di opposizione hanno già chiesto che si proceda immediatamente alla costituzione del Comitato di verifica, mentre da parte dei gruppi di maggioranza era stata manifestata una certa disponibilità a procedere alla costituzione del Comitato di verifica purché siano previamente terminate le relazioni circoscrizionali.
Gianni FARINA (Ulivo) chiede quando la Giunta procederà alla verifica dei risultati elettorali della Circoscrizione Estero.
Donato BRUNO, presidente, ricorda che la procedura per la verifica dei poteri nella Circoscrizione Estero seguirà un iter diverso e che il tasso di «squadratura» nella predetta Circoscrizione è tuttora elevatissimo.
Maria Cristina PERUGIA (RC-SE), riferendosi alle comunicazioni testé rese dal Presidente, chiede se vi sia qualche circoscrizione in cui le «squadrature» risultino più problematiche rispetto alla situazione di altre circoscrizioni.
Donato BRUNO, presidente, sottolinea che compete a ciascun relatore illustrare nella propria relazione le anomalie e le «squadrature» dei dati elettorali della propria circoscrizione.
Emerenzio BARBIERI (UDC) ritiene che nulla si opponga ad una verifica seria delle schede bianche, nulle e valide e che pertanto una decisione al riguardo debba essere formalizzata in modo democratico. Rispetto alle due tesi che si confrontano, ritiene che possa costituire una saggia soluzione quella di assumere entro giovedì 7 dicembre la decisione in ordine alla costituzione del Comitato di verifica nazionale al quale affidare il compito di verificare tutte le schede bianche e nulle nonché un campione di schede valide. Ritiene pertanto che la Giunta debba essere convocata per giovedì 7 dicembre al fine di decidere con un voto tale questione, in modo che la decisione sulla stessa possa rappresentare un punto fermo al quale ancorare i lavori della Giunta.
Gregorio FONTANA (FI) osserva che alla richiesta della sua parte politica, più volte reiterata, di procedere ad una immediata verifica delle schede elettorali non si è ancora data risposta a causa di una impostazione procedurale, che non ha mai condiviso, secondo cui la costituzione del Comitato di verifica nazionale potrebbe essere deliberata solo dopo la conclusione delle relazioni circoscrizionali. Ritiene invece che si potesse e tuttora si possa procedere parallelamente allo svolgimento delle singole relazioni. Osserva, poi, che l'accelerazione impressa all'attività dei relatori potrebbe comportare la conseguenza di impedire che gli stessi effettuino i dovuti approfondimenti. Nel concordare con il deputato Barbieri circa la necessità che già nella seduta di domani il relatore nazionale proponga alla Giunta la costituzione del Comitato di verifica per l'esame di tutte le schede, ad iniziare da quelle bianche e nulle, prima ancora dunque che siano concluse tutte le relazioni circoscrizionali, sottolinea come un ulteriore rinvio costituirebbe un escamotage per differire il momento utile in cui adottare la decisione sulla verifica delle schede,
sulla quale tutti devono assumersi le proprie responsabilità. Sottolinea, conclusivamente, che il Comitato di verifica nazionale serve non solo per la revisione delle schede bianche e nulle, ma anche per lo svolgimento di controlli generali sull'intero procedimento elettorale, alla luce del fatto che i vigenti meccanismi e strumenti di verifica elettorale non sono in grado di misurare scostamenti minimi tra le coalizioni, quale quello verificatosi alle ultime elezioni politiche.
Donata LENZI (Ulivo) intende esprimere in premessa stima e fiducia alle migliaia di persone che hanno lavorato allo scrutinio elettorale, nei comuni, nelle prefetture, al Ministero dell'interno, in magistratura e negli uffici della Camera dei Deputati. Giudica gravissimo che la correttezza del loro comportamento sia messa in dubbio da discutibili ricostruzioni giornalistiche o, ancora più grave, da leader dell'opposizione.
Nel merito della decisione di oggi, ricostruendo quanto avvenuto finora, sottolinea che il procedimento è regolato dagli articoli 8-14 del regolamento della Giunta delle elezioni nel capo Il «Procedimento per la verifica dei dati elettorali». È vero che sin dall'inizio alcuni colleghi (i deputati Mattarella e Turco) hanno sollevato il problema della revisione del regolamento non più consono alla nuova legge elettorale, ma le loro istanze, pur riconosciute fondate nella relazione del presidente del 7 giugno, sono state accantonate accogliendo la posizione della minoranza e privilegiando la scelta di una applicazione estensiva del regolamento onde evitare i tempi lunghi conseguenti alla approvazione di un nuovo regolamento. Questo non può però comportare la non applicazione del regolamento vigente. Ora, il comma 10 dell'articolo 11 è sicuramente applicabile alla situazione attuale che vede una stretta interconnessione tra collegi circoscrizionali e collegio nazionale. E il comma 10 prevede due fasi: una circoscrizionale affidata ad un relatore e una nazionale. Questa la procedura proposta del presidente Bruno nella relazione del 7 giugno a cui la sua parte politica ha aderito. Aggiunge, inoltre, che non vale il paragone con la precedente legislatura, dove la verifica sul collegio nazionale-proporzionale aveva ad oggetto le schede e i verbali di quello spoglio, mentre se si desse da subito il via al Comitato di verifica nazionale in contemporanea al lavoro dei relatori, entrambe le azioni di verifica si rivolgerebbero alle stesse schede. Nelle comunicazioni del 7 novembre il presidente ha sostenuto che «la scelta di procedere immediatamente alla revisione delle schede bianche e nulle prima dello svolgimento di tutte le relazioni circoscrizionali impedirebbe al relatore nazionale di disporre dei nuovi valori delle cifre elettorali circoscrizionali e comporterebbe pertanto lo svolgimento di una verifica nazionale sulla base di dati circoscrizionali non compiutamente verificati».
Questo rafforza il convincimento sulla necessità di procedere secondo le fasi indicate ma pone l'accento su una nuova questione. Sono state pubblicamente e in questa sede sollevate questioni rilevanti sui dati acquisiti finora ed in particolare sul problema delle cosiddette «squadrature». Il rispetto dei tempi del regolamento e l'accelerazione impressa ai lavori mette la Giunta di fronte alla situazione in cui alcuni relatori non sono, e non per loro volontà o mancanza, in condizione di chiudere le loro relazioni con la necessaria quadratura dei dati. Ritiene pertanto che questo problema sia pregiudiziale e debba essere affrontato: questa attività è, infatti, propedeutica al prosieguo delle verifiche e, nel contempo, rischia di rallentare i lavori se si attende che ogni relatore abbia acquisito tutte le informazioni necessarie.
In modo positivo propone, quindi, che i relatori che non hanno potuto relazionare illustrino comunque alla Giunta l'attività svolta e i problemi incontrati, possibilmente entro il mese in corso, e che si costituisca il Comitato di verifica circoscrizionale o anche, se lo si ritiene, un Comitato di verifica nazionale con il mandato di arrivare attraverso tutte le verifiche
necessarie a determinare il quadro numerico necessario (votanti, corrispondenza con voti validi, bianche e nulle e contestate) preliminare ad ogni eventuale successiva indagine. L'indagine potrebbe allargarsi alle segnalazioni fatte nelle singole relazioni.
Daniele MARANTELLI (Ulivo), nel porre l'attenzione sulle modalità con le quali sono organizzate e svolte le elezioni politiche in Italia, ritiene occorra preliminarmente e fermamente respingere l'idea che in Giunta si sia finora perso tempo. Dopo aver sottolineato di condividere il metodo procedurale e di lavoro più volte illustrato dal Presidente, dichiara di essere rimasto colpito da una certa mobilità di giudizio di alcuni relatori, ricordando al riguardo che il deputato Maroni, dopo aver sostenuto in un primo momento che la sua parte politica avrebbe dovuto prendere atto di aver perso le elezioni ed accingersi a fare l'opposizione, ha successivamente, dopo qualche giorno, affermato di aver mutato avviso in seguito alle attività istruttorie da lui svolte come relatore per la Circoscrizione Lazio 2. Non ritenendo che tali valutazioni siano dettate da calcolo politico, la sua parte politica attende con ansia di conoscere ogni valutazione sulle singole circoscrizioni da parte dei singoli relatori. Dopo aver espresso, poi, un sano scetticismo sulle tesi prospettate da Deaglio, ritiene in ogni caso assolutamente necessario ricordare che le procedure elettorali italiane sono vecchie ma fortemente garantiste, rappresentando il frutto della storia stessa della democrazia italiana, caratterizzata da una forte contrapposizione ideologica e dalla conseguente necessità di accentuate garanzie elettorali. Non reputa pertanto corretto instillare dubbi in merito al lavoro delle strutture amministrative che operano nell'ambito del procedimento elettorale, poiché tali strutture sono chiamate a svolgere adempimenti che sono rigidamente vincolati dalla legge.
Passa, quindi ad illustrare nel dettaglio le diverse fasi in cui si articola il procedimento elettorale, ricordando in particolar modo come delle operazioni delle singole sezioni elettorali venga redatto un apposito verbale in duplice copia e come il processo di diffusione dei risultati provvisori da parte del Ministero dell'interno venga alimentato dai dati che provengono dalle sezioni, attraverso i comuni e le prefetture, secondo dunque canali lungo i quali possono prodursi nei dati elettorali divulgati differenze rispetto a quelli che costituiscono poi la base delle proclamazioni, senza peraltro che tali discordanze, dovute a meri errori materiali nella trasmissione, abbiano mai assunto dimensioni rilevanti. Ricorda poi, tra l'altro, che le schede bianche, nulle e contestate, vengono chiuse in apposite buste sigillate e che, con riferimento al dato relativo alle schede bianche e nulle, è peraltro ravvisabile nell'ordinamento l'incongruenza derivante dal fatto che tale dato a livello nazionale non è oggetto di comunicazione da parte di alcuna fonte informativa ufficiale, essendo il procedimento elettorale incentrato sul calcolo delle schede valide. Alla luce dell'articolato procedimento elettorale che ha inteso ripercorrere, non ravvisa pertanto quali siano i fondamenti che dovrebbero essere alla base della richiesta di verifica di tutte le schede, ritenendoli fondamenti di argilla: occorre invece fare chiarezza, anche per dare risposta all'opinione pubblica, e proseguire il lavoro fatto finora. Si dichiara in particolare curioso di ascoltare le argomentazioni che svolgeranno gli altri relatori e giudica corretto che si proceda ad una puntuale analisi delle situazioni che presentano anomalie, senza invece soffermarsi sulle situazioni che non presentano alcun problema. In tale ottica va affrontata anche la verifica dei risultati elettorali nella Circoscrizione Estero non appena i relatori saranno pronti a riferire; osserva peraltro, a tale proposito, come la legge elettorale che disciplina le elezioni nella Circoscrizione Estero sia assolutamente demenziale e vada dunque modificata.
Soffermandosi, inoltre, sul dato relativo alle schede bianche, ritiene che la loro sensibile diminuzione registratasi alle ultime elezioni politiche sia dovuta, da un
lato, al fatto che non vi è più stato il confronto diretto nei singoli collegi, che non vi era il voto di preferenza e che le opportunità di scelta degli elettori sono state pertanto notevolmente superiori rispetto al passato e, dall'altro - dato, questo, politicamente più rilevante - allo scontro ideologico tra i due schieramenti, paragonabile per molti versi a quello delle elezioni del 1948 e che ha assunto una connotazione politica talmente esasperata da giustificare il crollo delle schede bianche, il cui dato alle ultime elezioni politiche si colloca in ogni caso a metà tra la media rilevata in tutte le consultazioni elettorali repubblicane e il dato del 1948. In conclusione, nel concordare con quanto affermato e proposto dalla collega Lenzi, auspica che il lavoro dei singoli relatori circoscrizionali, che non deve consistere in verifiche superficiali, possa condurre a relazioni che segnalino specifiche anomalie e che quando tali relazioni saranno state svolte tali anomalie vengano fatte oggetto di approfondimenti.
Maria Cristina PERUGIA (RC-SE), intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva come sia la seconda volta che in Giunta si sviluppa un dibattito a discapito della possibilità di svolgere le relazioni circoscrizionali previste all'ordine del giorno, con il rischio che le stesse siano continuamente rinviate. Propone pertanto che nella predisposizione del calendario dei lavori della Giunta si distingua la trattazione delle relazioni circoscrizionali da ogni altro argomento in discussione, auspicando che ai relatori pronti a riferire sia dato modo di svolgere effettivamente la propria relazione. Dopo aver sottolineato che le relazioni circoscrizionali non ancora svolte in Giunta potranno essere effettuate in alcuni giorni, e non in mesi, osserva come l'odierna discussione non faccia altro che perdere ulteriormente tempo. Si riconosce, in conclusione, nel passaggio delle odierne comunicazioni del Presidente laddove quest'ultimo ha sottolineato che tutte le relazioni potranno esaurirsi entro il 15 dicembre, in modo da consentire al relatore nazionale di svolgere la propria relazione già nella seduta del 19 dicembre.
Pierfrancesco Emilio Romano GAMBA (AN), nel giudicare condivisibili buona parte delle considerazioni testé svolte dalla deputata Perugia, e nel dissentire viceversa completamente dagli altri interventi che l'hanno proceduta, non vede quale attinenza abbia con l'oggetto in discussione - che è quello relativo alla costituzione di un Comitato di verifica nazionale a prescindere dalla conclusione delle relazioni circoscrizionali - l'illustrazione fatta oggi dal deputato Marantelli in merito alle fasi del procedimento elettorale, tenuto conto che tutte le relazioni circoscrizionali si concludono immancabilmente con la proposta di sospendere le convalide fino all'esito della verifica su base nazionale. Atteso il ridottissimo scarto tra le due coalizioni, non può che procedersi all'immediata verifica delle schede bianche e nulle su base nazionale. In tal senso, sono del resto già pronte circa venti relazioni circoscrizionali, che pertanto rappresentano un campione di verifiche circoscrizionali sufficienti per decidere subito in ordine alla costituzione del Comitato di verifica nazionale cui affidare il compito di procedere, almeno nella prima fase, alla revisione di tutte le schede bianche e nulle. Sottolinea, infine, come non sia assolutamente vero che il vigente regolamento della Giunta impedisca di procedere ad una immediata verifica delle schede, posto che la richiesta della sua parte politica di procedere a siffatta verifica si fonda sulla previsione dell'articolo 4, comma 1, del regolamento della Giunta, secondo cui la revisione delle schede può essere sempre disposta dalla Giunta, ciò che significa che può essere disposta in qualunque momento della procedura. Ricorda, conclusivamente, alla collega Lenzi che l'articolo 11 del regolamento della Giunta reca la rubrica «Verifica ordinaria».
Rino PISCITELLO (Ulivo) ritiene che a fronte di una accelerazione straordinaria delle relazioni circoscrizionali, la richiesta - che per la fase successiva nessuno
contesta - di procedere immediatamente alla costituzione di un Comitato di verifica nazionale sia una richiesta oggettivamente estremistica. La sua parte politica è disponibile a procedere alla verifica immediatamente dopo la conclusione di tutte le relazioni, ribadendo che queste ultime hanno subito una oggettiva straordinaria accelerazione.
Donato BRUNO, presidente, ritiene che la discussione possa proseguire in altra seduta, al fine di procedere allo svolgimento delle relazioni circoscrizionali previste per oggi.
Gianfranco BURCHIELLARO (Ulivo) concorda con il Presidente.
Teresio DELFINO (UDC) non comprende l'accusa di estremismo mossa dal deputato Piscitello, considerato che il Presidente ha oggi affermato che la votazione sulla richiesta di costituzione di un Comitato di verifica nazionale si può fare sin d'ora. Sottolinea l'esigenza di risolvere le situazioni di incertezza circa la validità dei risultati dei dati elettorali, in ciò rispondendo ad un'attesa che proviene dai cittadini. Condivide pertanto totalmente la proposta del Presidente circa la possibilità che la votazione sulla richiesta di costituzione di un Comitato di verifica nazionale possa svolgersi sin d'ora, ritenendo che il Presidente abbia sempre dimostrato di essere super partes.
Rolando NANNICINI (Ulivo) sottolinea che nel dossier del Servizio Studi della Camera, alle pagine 330 e 331, è contenuto un errore grafico in merito alle liste collegate alla coalizione Prodi, non essendo evidenziato che alla stessa sono collegate anche la Liga Fronte Veneto e la Lega Alleanza Lombarda Lega Pensionati, sommando le cui cifre elettorali alle altre cifre elettorali della coalizione di centro-sinistra quest'ultima risulta aver ottenuto il maggior numero di voti. Rileva, inoltre, come nel predetto dossier vi sia una discordanza tra il totale dei voti validi e il totale dei voti alle liste, con una differenza di 6.039 voti, nonché ulteriori discordanze che illustra dettagliatamente. Dopo aver osservato come sia la Sicilia 2 la circoscrizione in cui maggiori risultano le «squadrature», evidenzia che le relazioni circoscrizionali svolte dai relatori in Giunta modificano i dati rilevati al 6 agosto e riportati sul dossier del Servizio Studi, il quale, in quanto tale, è evidentemente basato su dati provvisori e non compiutamente verificati. Ritiene, pertanto, che tale evidenziazione consenta di ritenere indispensabile che l'attività di verifica nelle singole circoscrizioni preceda la verifica degli elementi nazionali.
Gianfranco BURCHIELLARO (Ulivo) sottolinea che quanto testé affermato dal deputato Nannicini è la dimostrazione più evidente che il compito della Giunta è costituito dalla convalida definitiva dei risultati elettorali, da effettuare nel rispetto del regolamento della Giunta, il cui articolo 4 - tiene a precisare - prevede la disponibilità di disporre la revisione delle schede valide solo «ove necessario». Osserva, quindi, che la collega Lenzi ha manifestato la disponibilità della sua parte politica ad accogliere l'istanza della verifica, purché ciò sia fatto in modo sistematico e chiarendo gli elementi sulla cui base procedere alla costituzione del Comitato di verifica nazionale, visto che fino ad oggi gli risulta che soltanto le relazioni per le circoscrizioni Sardegna e Trentino-Alto Adige hanno espressamente segnalato problemi e anomalie su cui effettuare ulteriori approfondimenti ed indagini. Reputa, inoltre, importante conoscere il numero complessivo di schede bianche e nulle informalmente visionate dai vari relatori circoscrizionali, potendo tale dato orientare il lavoro del futuro Comitato di verifica nazionale. Conclude sottolineando che le verifiche non possono farsi dando i numeri, chiedendosi al riguardo quali siano i 150 mila voti mancanti di cui ha parlato il leader dell'opposizione e ritenendo in ogni caso necessario procedere nello svolgimento delle relazioni al fine di disporre degli elementi su cui effettuare gli
opportuni approfondimenti in seno al Comitato di verifica.
Maria Cristina PERUGIA (RC-SE) insiste nella richiesta di consentire lo svolgimento delle odierne relazioni circoscrizionali chiedendo che si assuma una formale decisione sull'ordine dei lavori della seduta odierna.
Donato BRUNO, presidente, nel ricordare di aver reso alla Giunta le stesse comunicazioni già da lui svolte nella riunione dell'Ufficio di presidenza del 28 novembre 2006 affinché tutti i componenti della Giunta ne fossero informati, avverte di aver dato la parola a tutti i deputati che l'hanno richiesta, non avendo egli né l'abitudine né l'intenzione di negare ad alcuno la facoltà di intervenire.
Gregorio FONTANA (FI), nell'evidenziare come siano stati introdotti altri temi politici cui non si può non rispondere, tra i quali quelli affrontati dal deputato Nannicini, ricorda che i prospetti di cui all'articolo 8 del regolamento della Giunta hanno costituito la base delle relazioni circoscrizionali e presentano, rispetto a queste ultime, «squadrature» di dati elettorali su cui occorre che ciascun relatore svolga i necessari approfondimenti, dandone conto nella rispettiva relazione al fine di chiarire i passaggi attraverso i quali le «squadrature» sono state dal relatore ritenute superabili.
Donata LENZI (Ulivo) ritiene che da dibattito emerga la necessità di tornare alla sua proposta di considerare le anomalie e le «squadrature» come la prima questione di cui il Comitato di verifica dovrà occuparsi.
Emerenzio BARBIERI (UDC), nel ritenere che le posizioni in campo non siano molto distanti tra loro, ribadisce la sua proposta che la Giunta proceda entro giovedì 7 dicembre alla votazione della richiesta di costituzione di un Comitato di verifica nazionale per la revisione di tutte le schede bianche e nulle e di un campione rappresentativo delle schede valide, sottolineando come la revisione delle schede bianche e nulle potrebbe iniziare dalle schede delle circoscrizioni sulle quali i relatori hanno già presentato le proprie conclusioni in Giunta.
Donato BRUNO, presidente, rinvia ad altra seduta il seguito della discussione, con eventuale votazione, che comunque non potrà riguardare la procedura.
Avverte, poi, che con nota pervenuta il 21 novembre 2006 l'Ufficio centrale circoscrizionale Veneto 2 (costituito presso la Corte d'appello di Venezia) ha richiesto, a seguito dell'avvio della procedura di cancellazione dall'albo dei presidenti di seggio, copia o estratto del verbale delle seguenti sezioni:
sezione n. 4 del comune di Paese (presidente Vincenzi Claudio);
sezione n. 184 del comune di Venezia (presidente D'Este Fabio).
A seguito degli accertamenti effettuati dagli uffici della Giunta, per la sezione n. 184 di Venezia il verbale sezionale trasmesso alla Camera risulta incompleto e non indica il nominativo del presidente del seggio, che è peraltro ricavabile dal frontespizio della sola tabella di scrutinio. Per la sezione n. 4 di Paese (Treviso) le pagine richieste sono invece disponibili.
Propone, pertanto, che, a norma dell'articolo 5, comma 3, del regolamento della Giunta, la Giunta medesima deliberi di trasmettere copia autentica dei documenti in questione all'Ufficio centrale circoscrizionale Veneto 2.
La Giunta concorda.
Su richiesta di Emerenzio BARBIERI (UDC), Donato BRUNO, presidente, sospende la seduta, avendo avuto inizio quella dell'Assemblea,
La seduta, sospesa alle 9.50, è ripresa alle 10.
Comunicazioni del Comitato permanente per le incompatibilità, le ineleggibilità e le decadenze in merito all'eleggibilità di deputati.
La Giunta, su proposta di Gianfranco BURCHIELLARO (Ulivo), coordinatore del Comitato per i profili attinenti alle ineleggibilità e alle decadenze, formulata ai sensi dell'articolo 16, comma 2, del regolamento della Giunta, sulla base delle dichiarazioni presentate e della documentazione agli atti, prende atto dell'eleggibilità, al momento della candidatura, dei seguenti deputati, per i quali non sono comunque pendenti ricorsi che attengano a tale profilo:
nella XII Circoscrizione Toscana: Amato Giuliano, Barani Lucio, Bindi Rosy, Bonaiuti Paolo, Bosi Francesco, Ceccuzzi Franco, Chiti Vannino, Cordoni Elena Emma, Dell'elce Giovanni, De Zulueta Tana, Evangelisti Fabio, Fabbri Luigi, Filippeschi Marco, Fluvi Alberto, Franci Claudio, Frias Mercedes Lourdes, Galante Severino, Giacomelli Antonello, Giordano Francesco, Lulli Andrea, Mariani Raffaella, Migliori Riccardo, Nannicini Rolando, Nicchi Marisa, Oliva Vincenzo, Perina Flavia, Realacci Ermete, Ricci Mario, Rigoni Andrea, Ronconi Maurizio, Spini Valdo, Tortoli Roberto, Turci Lanfranco, Ulivi Roberto, Velo Silvia e Ventura Michele.
nella XV Circoscrizione Lazio 1: Alemanno Giovanni, Antinucci Rapisardo, Bonelli Angelo, Bongiorno Giulia, Cancrini Luigi, Cannavo' Salvatore, Carra Enzo, Ceccacci Rubino Fiorella, Cicchitto Fabrizio, Ciocchetti Luciano, Consolo Giuseppe, Cosentino Lionello, D'antona Olga, Dionisi Armando, Gambescia Paolo, Gentiloni Silveri Paolo, Giachetti Roberto, Giro Francesco Maria, Guadagno Wladimiro Detto Vladimir Luxuria, Leoni Carlo, Mazzocchi Antonio, Melandri Giovanna, Meloni Giorgia, Meta Michele Pompeo, Milana Riccardo, Moffa Silvano, Nardi Massimo, Pepe Mario, Perugia Maria Cristina, Pescante Mario, Previti Cesare, Proietti Cosimi Francesco, Rossi Gasparrini Federica, Rugghia Antonio, Rutelli Francesco, Santagata Giulio, Simeoni Giorgio, Smeriglio Massimiliano, Tocci Walter e Volpini Domenico.
Verifica dei poteri nella XII Circoscrizione (Toscana).
Maria Cristina PERUGIA (RC-SE), relatore, dopo aver ringraziato gli uffici della Giunta per la grande disponibilità e competenza dimostrata nell'assistenza nello svolgimento delle attività istruttorie e nella stessa predisposizione della relazione, riferisce sulla verifica dei poteri nella XII Circoscrizione (Toscana), sottolineando che al verbale dell'Ufficio centrale circoscrizionale non sono stati allegati ricorsi o reclami e che contro le proclamazioni effettuate dall'Ufficio centrale circoscrizionale e dal Presidente provvisorio della Camera nella seduta del 28 aprile 2006 non sono stati presentati ricorsi. É stato, inoltre, presentato direttamente alla Camera il seguente ricorso, inviato in data 7 agosto 2006:
- Sergio Nannetti, presidente del Partito Giustizia Sociale - Mani pulite, contesta l'esclusione dalla competizione elettorale nella XII Circoscrizione Toscana della lista da lui rappresentata e chiede conseguentemente l'annullamento del procedimento elettorale. Analogo ricorso per l'annullamento dell'atto dell'Ufficio Elettorale Centrale Nazionale con il quale era stato respinto il ricorso avverso l'esclusione della lista Giustizia Sociale - Mani pulite dall'elezione della Camera nella Circoscrizione Toscana era stato presentato dal ricorrente al TAR Toscana, che, con sentenza del 28 giugno 2006, n. 2962, ha dichiarato inammissibile il ricorso per difetto di giurisdizione, in ragione della riserva esclusiva di competenza alle Camere in materia di controllo dei titoli di ammissione dei propri componenti, avendo ritenuto il giudice ammininistrativo che rimanga riservata alla cognizione della Giunta delle elezioni della Camera la convalida di tutte le operazioni elettorali,
comprese quelle di ammissione delle liste.
Con riferimento a tale ricorso, ritiene, anche sulla scorta dei precedenti e contrariamente alla prevalente giurisprudenza ordinaria e amministrativa, che la richiesta di annullamento di atti del procedimento elettorale preparatorio con i quali sia stata disposta la ricusazione di liste o singoli candidati sfugga alla cognizione della Giunta delle elezioni e che pertanto il ricorso debba essere archiviato per manifesta inammissibilità, valutando tale profilo assorbente rispetto al vizio di improcedibilità da cui il ricorso medesimo è pure affetto, ai sensi dell'articolo 9, comma 2, del regolamento della Giunta, essendo stato inviato solo in data 7 agosto 2006 e, dunque, oltre il termine di venti giorni da ciascuna delle proclamazioni dei deputati eletti nella XII Circoscrizione Toscana (proclamazioni effettuate dall'Ufficio centrale circoscrizionale in data 21 aprile 2006). Avverso gli atti del procedimento elettorale preparatorio (e in particolare quelli concernenti la ricusazione di liste o candidati) è, infatti, previsto un sistema di tutele che trova la sua compiuta disciplina negli articoli 22 e 23 del testo unico n. 361 del 1957. Tali disposizioni prevedono la possibilità di riesame, entro ristretti termini temporali, delle ricusazioni di liste o candidati da parte dello stesso Ufficio centrale circoscrizionale - che può, tra l'altro, udire i delegati delle liste contestate - e di impugnazione dei provvedimenti di ricusazione di liste o singole candidature dinanzi all'Ufficio Elettorale Centrale Nazionale. La competenza della Camera a pronunciare giudizio definitivo, ai sensi dell'articolo 87 del testo unico n. 361 del 1957, sui ricorsi e reclami presentati, ivi compresi quelli relativi al procedimento elettorale preparatorio, deve ritenersi sussistente solo in quanto sia finalizzata alla verifica dei titoli di ammissione degli eletti: nel senso che la Camera può e deve conoscere tutto il procedimento elettorale, ivi compresa la fase precedente l'apertura dei seggi, ma esclusivamente ai fini del giudizio sulla corretta composizione dell'organo, restando estranea alle finalità istituzionali dell'organo parlamentare la valutazione di mera legalità degli atti privi di rilevanza sulla verifica dei titoli di ammissione dei deputati proclamati, ed essendo apprestate specifiche forme di tutela per i casi di ricusazione di contrassegni o eliminazione di liste o candidati. L'articolo 87 del testo unico n. 361/1957 - il quale stabilisce che alla Camera dei deputati è riservata la convalida della elezione dei propri componenti e che essa «pronuncia giudizio definitivo sulle contestazioni, le proteste e, in generale, su tutti i reclami presentati agli Uffici delle singole sezioni elettorali o all'Ufficio centrale durante la loro attività o posteriormente» - deve essere interpretato nel senso di riferire la competenza della Camera solo ai ricorsi e ai reclami attinenti alle operazioni elettorali in senso stretto e non anche alle operazioni del procedimento elettorale preparatorio: interpretazione, questa, che appare avvalorata dalla stessa formulazione letterale della richiamata disposizione, la quale, nell'individuare negli uffici elettorali di sezione la prima sede utile ove presentare proteste e ricorsi la cui definitiva risoluzione è rimessa alla Camera, identifica, logicamente e cronologicamente, nella sezione elettorale, e quindi nelle operazioni elettorali che ivi hanno luogo, il primo momento di contenziosità assistito dalla garanzia del definitivo successivo riesame parlamentare, mostrando così di assumere l'attività degli uffici elettorali di sezione come la prima sede utile ove sollevare proteste e reclami la cui definitiva risoluzione debba in ogni caso essere rimessa alla Camera in sede di verifica dei poteri.
I vizi dedotti nel ricorso della lista Giustizia Sociale - Mani pulite riguardano un momento della fase preliminare del procedimento elettorale (il deposito delle liste e il controllo sulla loro regolare presentazione) rimesso alla cognizione di organi appositi, e i cui effetti non hanno rilievo nella successiva fase della votazione, se non sulla base di argomentazioni ipotetiche in fatto o di considerazioni di mera legittimità riguardanti il procedimento che in nessuna misura incidono sui titoli di ammissione degli eletti e che, per
tali ragioni, esulano del tutto dalle competenze della Giunta delle elezioni. Ad ulteriore motivazione del difetto assoluto di competenza della Giunta su ricorsi quale quello in esame, valga, inoltre, la considerazione che, se la Giunta ritenesse, al contrario, di poter esaminare nel merito un ricorso avverso la ricusazione di una lista, dovrebbe conseguentemente ammettere la possibilità di un suo accoglimento; dal che tuttavia non potrebbe in ogni caso derivare alcuna conseguenza pratica sui titoli di ammissione dei deputati proclamati (non essendovi, per mancata partecipazione alle elezioni, candidati proclamabili del movimento politico la cui lista sia stata esclusa) se non quella - palesemente estranea alle finalità della verifica dei poteri - di provocare la ripetizione delle elezioni non solo nella circoscrizione interessata ma - tenuto conto del sistema, attualmente vigente per la Camera, di calcolo e assegnazione dei seggi unificato a livello nazionale - in tutte le circoscrizioni territoriali italiane (ad eccezione della XXVII Circoscrizione Valle d'Aosta) al fine di consentire alla lista esclusa di parteciparvi con propri candidati.
Nel corso della propria attività istruttoria ha esaminato anche un campione che, ad avviso del relatore, è statisticamente significativo di schede bianche e nulle, dalle quali non emerge alcuna significativa percentuale di recuperabilità di voti validi. In particolare, la relatrice ha esaminato le schede bianche e nulle di 396 sezioni su un totale di 3.950, per una percentuale dunque pari a circa il 10 per cento. A tale riguardo, secondo le valutazioni della relatrice, i voti validi recuperabili dalle schede bianche e nulle esaminate sono quantificabili in termini di poche unità. Dall'esame da lei svolto ritiene che si potrebbero validamente assegnare 28 schede, di cui 13 recuperabili dalle schede bianche e 15 dalle nulle, ripartite tra le due coalizioni, per una percentuale di recuperabilità delle schede bianche e nulle esaminate pari a meno dello 0,5 per cento. Ha ravvisato, infine, una corrispondenza pressoché totale tra il dato relativo alle schede bianche e nulle riportato sui verbali sezionali e il numero di tali schede contenute nelle buste trasmesse alla Camera.
In conclusione, in assenza di ricorsi esclusivamente riferibili alla XII Circoscrizione Toscana ulteriori rispetto a quello presentato da Sergio Nannetti e ritenuta pertanto non necessaria l'apertura dell'istruttoria nella sola Circoscrizione in oggetto, oltre che inopportuna dal punto di vista procedurale in ragione della natura del sistema elettorale e della tendenziale irrilevanza dei risultati in una sola Circoscrizione ai fini della determinazione delle cifre elettorali nazionali conseguite dalle coalizioni e dalle liste in esse collegate in ogni Circoscrizione, propone alla Giunta:
di archiviare per manifesta inammissibilità, per le motivazioni indicate in relazione, il ricorso di Sergio Nannetti, rappresentante della lista Giustizia Sociale - Mani pulite, dichiarandolo inoltre improcedibile ai sensi dell'articolo 9, comma 2, del regolamento della Giunta, ai fini della restituzione al mittente;
di sospendere, fino all'esito della verifica dei calcoli e delle assegnazioni su base nazionale, l'approvazione delle modifiche ai valori delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite dalle liste nella Circoscrizione, come riportate nel prospetto a pag. 1 della presente relazione, nonché la formulazione della proposta all'Assemblea di convalida dei deputati proclamati eletti nella Circoscrizione ovvero della proposta di contestazione delle elezioni che dovessero essere risultate contestabili.
Emerenzio BARBIERI (UDC) ritiene che, alla luce dell'articolo 87 del testo unico, non si possa avere l'assoluta certezza della manifesta inammissibilità del ricorso di Nannetti, per il quale preferirebbe pertanto che la Giunta procedesse ad una archiviazione per improcedibilità in quanto presentato oltre i termini.
Donato BRUNO, presidente, fa presente al deputato Barbieri che la Giunta, nell'ambito della verifica dei poteri nella
circoscrizione Lombardia 2, ha già deliberato per un ricorso analogo l'archiviazione per manifesta inammissibilità e che pertanto si pone anche un'esigenza di uniformità nelle pronunce della Giunta. Pone, quindi, in votazione la proposta della relatrice Perugia di archiviare per manifesta inammissibilità, per le motivazioni indicate in relazione, il ricorso di Sergio Nannetti, rappresentante della lista Giustizia Sociale - Mani pulite, dichiarandolo inoltre improcedibile ai sensi dell'articolo 9, comma 2, del regolamento della Giunta, ai fini della restituzione al mittente.
La Giunta approva all'unanimità la proposta di archiviazione per manifesta inammissibilità del ricorso di Sergio Nannetti, dichiarandolo altresì improcedibile ai sensi dell'articolo 9, comma 2, del regolamento della Giunta.
Emerenzio BARBIERI (UDC) chiede alla relatrice Perugia ulteriori chiarimenti in merito alle schede bianche e nulle da lei esaminate.
Maria Cristina PERUGIA (RC-SE), relatrice, fa presente di aver rilevato 28 schede in teoria assegnabili su 6.070 schede bianche e nulle esaminate, il che, a suo giudizio, è sintomo di errori fisiologici.
Gregorio FONTANA (FI) osserva che, come dimostra la campionatura di schede prescelta dalla relatrice Perugia, ciascun relatore ha proceduto all'esame di campioni solo a suo avviso statisticamente significativi. Ritiene inoltre opportuno che i relatori diano conto nelle proprie relazioni anche delle altre differenze riscontrate rispetto ai dati contenuti nei prospetti iniziali di cui all'articolo 8 del regolamento della Giunta, in confronto ai quali dovrebbe illustrarsi in quali sezioni e con quali modalità sono state effettuate le quadrature.
Maria Cristina PERUGIA (RC-SE), relatrice, nel precisare di aver autorizzato tutte le modifiche volte alla quadratura delle sezioni che presentavano anomalie, sottolinea di aver ricevuto a tal fine tutti i necessari elementi documentali e informativi.
Gregorio FONTANA (FI), pur non dubitando che il lavoro della collega Perugia sia stato senz'altro scrupoloso, ritiene che le relazioni dovrebbero puntualmente dar conto di tutte le quadrature effettuate sui dati iniziali contenuti nel prospetto di cui all'articolo 8 del regolamento della Giunta.
Maria Cristina PERUGIA (RC-SE), relatore, ritiene che le conclusioni della propria relazione possano rimanere aperte, impegnandosi a dar conto in una prossima seduta delle attività di quadratura effettuate.
Donato BRUNO, presidente, ricorda che le conclusioni di tutte le relazioni vengono sospese fino all'esito della verifica su base nazionale. Ritiene ad ogni modo che i restanti relatori, ove lo riterranno, potranno tener conto anche delle differenze riscontrabili rispetto ai dati contenuti nei prospetti di cui all'articolo 8 del regolamento della Giunta.
Propone, quindi, che, ai fini degli eventuali subentri che si dovessero rendere necessari in corso di legislatura, la Giunta accerti che, nella XII Circoscrizione Toscana, i candidati primi dei non eletti per ciascuna lista sono i seguenti:
per la lista n. 4 (DC e Nuovo PSI): Marco Taliani;
per la lista n. 5 (Alleanza nazionale): Luigi Martini;
per la lista n. 6 (UDC): Lorenzo Zirri;
per la lista n. 7 (Forza Italia): Monica Stefania Baldi;
per la lista n. 8 (Federazione dei Verdi): Elio Iannutti;
per la lista n. 9 (Italia dei valori): Giuliano Fedeli;
per la lista n. 11 (Partito della Rifondazione comunista): Gabriele Berni;
per la lista n. 12 (L'Ulivo): Giuseppe Fanfani;
per la lista n. 14 (Partito dei comunisti italiani): Paola Pellegrini;
per la lista n. 15 (La Rosa nel Pugno): Pieraldo Ciucchi;
La Giunta concorda.
Verifica dei poteri nella XV Circoscrizione (Lazio 1).
Vincenzo NESPOLI (AN), relatore, riferisce sulla verifica dei poteri nella XV Circoscrizione (Lazio 1), soffermandosi ad illustrare i dati relativi alla Circoscrizione. Fa presente, quindi, che al verbale dell'Ufficio centrale circoscrizionale non sono stati allegati ricorsi o reclami. Nello stesso verbale si dà, peraltro, conto di una istanza depositata dal delegato della lista Forza Italia, volta a richiedere la verifica della corrispondenza dei dati numerici indicati nei verbali sezionali rispetto ai dati riportati nelle corrispondenti tabelle di scrutinio per tutte le liste. Con provvedimento del 14 aprile 2006, l'Ufficio centrale circoscrizionale per la circoscrizione Lazio 1 ha respinto la richiesta sulla base della motivazione che modalità di rilevazione surrogatoria dei dati (ad esempio tramite le tabelle di scrutinio) possono essere utilizzate soltanto nell'ipotesi in cui i dati risultanti dai verbali sezionali, per la loro mancanza o inadeguatezza, non consentano di determinare la somma dei voti conseguiti da ciascuna lista nella sezione.
Contro le proclamazioni effettuate dall'Ufficio centrale circoscrizionale e dal Presidente provvisorio della Camera nella seduta del 28 aprile 2006 non sono stati presentati ricorsi.
Sono, inoltre stati presentati direttamente alla Camera i seguenti ricorsi:
- Giuliana De Jorio e Aida Rosata, delegate della lista F.I.P.U.-Pensionati uniti per la XV Circoscrizione Lazio 1, chiedono (congiuntamente ai delegati della predetta lista per le Circoscrizioni Abruzzo e Calabria), con ricorso presentato nei termini, l'annullamento delle elezioni nella XV Circoscrizione Lazio 1 (oltre che nelle altre due Circoscrizioni cui il ricorso si riferisce) a causa dell'asserita illegittima esclusione della lista F.I.P.U.-Pensionati uniti dalle elezioni per la Camera dei deputati e la riammissione della predetta lista alla competizione elettorale, con conseguente ripetizione delle elezioni nelle circoscrizioni cui il ricorso si riferisce. Il ricorso, già presentato e respinto dall'Ufficio Elettorale Centrale Nazionale, è motivato con le presunte violazioni di legge che sarebbero state poste in essere durante il procedimento elettorale preparatorio, con particolare riferimento al diniego di accesso agli atti a seguito del provvedimento di ricusazione della lista per la mancata esibizione dei certificati elettorali di tutti i sottoscrittori della lista medesima. Con decisione del 14 marzo 2006 l'Ufficio Elettorale Centrale Nazionale rigettava l'analogo ricorso ivi presentato dalla lista avverso la propria esclusione disposta dall'Ufficio centrale circoscrizionale, in ragione del fatto che la lista era risultata sottoscritta da un numero di elettori inferiore al limite fissato dall'articolo 18-bis del testo unico n. 361 del 1957, sia per irregolarità nell'autenticazione di alcune firme sia perché altre sottoscrizioni errano risultate corredate da ceritificarti di iscrizione nelle liste elettorali privi della firma del sindaco, sia infine perché per talune altre sottoscrizioni erano risultati del tutto mancanti i certificati elettorali. Sia il TAR Lazio sia il Consiglio di Stato, cui i rappresentanti della lista F.I.P.U.-Pensionati Uniti avevano fatto ricorso avverso la decisione dell'Ufficio Elettorale Centrale Nazionale, dichiaravano il difetto di giurisdizione in materia del giudice amministrativo; in particolare, il Consiglio di Stato (sez. IV, ord. 1466/2006 del 28 marzo 2006) ha ritenuto ricompreso nella sfera di attribuzione descritta dagli articoli 66 della Costituzione e 87 del testo unico n. 361 del 1957 il contenzioso su tutte le fasi del procedimento elettorale, ivi inclusa la cognizione della legittimità dei provvedimenti di ammissione e di esclusione delle liste elettorali. Proposto infine ricorso
per regolamento di giurisdizione alla Corte di Cassazione, quest'ultima (Cass. civile, sez. unite, sent. n. 8118 del 2006) ha dichiarato il difetto assoluto di giurisdizione del giudice amministrativo così come di qualsiasi altro organo giurisdizionale sulla base dell'argomento che sarebbe riservata alla cognizione della Giunta delle elezioni della Camera la convalida di tutte le operazioni elettorali comprese quelle di ammissione delle liste, dovendosi, a giudizio della Cassazione, «escludere che le posizioni soggettive fondamentali che hanno rilievo in questa fase preparatoria delle elezioni [...] siano prive di tutela nel disegno costituzionale, che rimette a ciascuna Camera la convalida delle proprie elezioni e quindi delle operazioni elettorali che le hanno precedute con un giudizio definitivo sui reclami avverso la ricusazione delle liste e sugli effetti di questi provvedimenti in ordine alla convalida delle elezioni». Nel merito, nel ricorso si evidenzia che il delegato della lista F.I.P.U.-Pensionati uniti avrebbe provveduto alla esibizione, entro le 24 ore del giorno successivo alla scadenza del termine per la presentazione delle liste, dei certificati elettorali inizialmente mancanti e che non sarebbe stato concesso alla delegata di lista di fare osservazioni e di accedere compiutamente al fascicolo degli atti al fine di valutare i motivi in base ai quali la lista era stata ricusata dall'Ufficio centrale circoscrizionale;
- Nicola Basilico, Andrea Martino, Enrico Marchetti, Renato Campiglia e Carlo Rienzi, rappresentanti della lista Consumatori C.O.D.A.CONS.-Democrazia cristiana, contestano l'esclusione dalla competizione elettorale nella XV Circoscrizione Lazio 1 della lista da loro rappresentata. Il ricorso - già respinto dall'Ufficio elettorale centrale nazionale - è, per espressa dichiarazione dei ricorrenti, da intendersi rivolto contro tutti i deputati proclamati eletti nella Circoscrizione ed è volto a richiedere l'annullamento - con conseguente «ripetizione delle elezioni nella circoscrizione de qua» - della decisione con la quale l'Ufficio centrale circoscrizionale ha ricusato la lista dalle elezioni politiche 2006 a causa della mancata esibizione di tutti i certificati elettorali dei sottoscrittori della lista medesima e della irregolare autenticazione delle sottoscrizioni, nonché l'annullamento del provvedimento con il quale l'Ufficio elettorale centrale nazionale ha disposto il rigetto del ricorso dalla stessa lista ivi presentato. Tra i motivi del ricorso figurano l'asserita violazione della legge n. 241/1990 (in materia di procedimento amministrativo e di accesso ai documenti), l'asserito difetto di motivazione dei provvedimenti impugnati e l'asserita violazione degli articoli 22 e seguenti del testo unico n. 361/1957, con particolare riferimento all'imputabilità ai comuni interessati del ritardo nel rilascio dei certificati elettorali richiesti. Si segnala, infine, che la lista Consumatori C.O.D.A.CONS.-Democrazia cristiana aveva presentato analoghi ricorsi alla Giunta delle elezioni della Camera in data 16 marzo 2006, già prima, dunque, dello svolgimento della competizione elettorale; con tali ricorsi si richiedeva alla Giunta delle elezioni di adottare provvedimenti cautelari e urgenti tali da consentire alla lista di partecipare alle imminenti elezioni politiche per il rinnovo della Camera anche nelle circoscrizioni ove la stessa era risultata esclusa a seguito delle determinazioni adottate dagli Uffici elettorali. Con lettera del 20 marzo 2006 l'allora Presidente della Giunta comunicava tuttavia al delegato della lista Nicola Basilico che i ricorsi, alla luce degli articoli 23 e 87 del testo unico n. 361 del 1957, concernevano materia del tutto esulante dalla competenza della Giunta di quella legislatura e li restituiva pertanto al mittente in quanto in quella fase irricevibili, senza pregiudizio delle determinazioni che, ove investita della questione, avesse voluto assumere la Giunta delle elezioni della XV legislatura.
Con riferimento a entrambi i suddetti ricorsi, ritiene, anche sulla scorta dei precedenti (cfr. la seduta della Giunta delle elezioni della Camera del 9 ottobre 1996), che la richiesta di annullamento di atti del procedimento elettorale preparatorio con i quali sia stata disposta la ricusazione di
liste o singoli candidati sfugga alla cognizione della Giunta delle elezioni e che pertanto i ricorsi debbano essere archiviati per manifesta inammissibilità, valutando tale profilo - con specifico riferimento al ricorso della lista Consumatori C.O.D.A.CONS.-Democrazia cristiana - assorbente rispetto al vizio di improcedibilità da cui tale ultimo ricorso è pure affetto, ai sensi dell'articolo 9, comma 2, del regolamento della Giunta, essendo lo stesso intempestivo in quanto direttamente recapitato a mano alla Giunta solo in data 8 giugno 2006 e, dunque, oltre il termine di venti giorni da ciascuna delle proclamazioni dei deputati eletti nella XV Circoscrizione Lazio 1 (proclamazioni effettuate dall'Ufficio centrale circoscrizionale in data 21 aprile 2006). Avverso gli atti del procedimento elettorale preparatorio (e in particolare quelli concernenti la ricusazione di liste o candidati) è, infatti, previsto un sistema di tutele che trova la sua compiuta disciplina negli articoli 22 e 23 del testo unico n. 361 del 1957. Tali disposizioni prevedono la possibilità di riesame, entro ristretti termini temporali, delle ricusazioni di liste o candidati da parte dello stesso Ufficio centrale circoscrizionale e di impugnazione dei provvedimenti di ricusazione di liste o singole candidature dinanzi all'Ufficio Elettorale Centrale Nazionale. La competenza della Camera a pronunciare giudizio definitivo, ai sensi dell'articolo 87 del testo unico n. 361 del 1957, sui ricorsi e reclami presentati, ivi compresi quelli relativi al procedimento elettorale preparatorio, deve ritenersi sussistente solo in quanto sia finalizzata alla verifica dei titoli di ammissione degli eletti: nel senso che la Camera può e deve conoscere tutto il procedimento elettorale, ivi compresa la fase precedente l'apertura dei seggi, ma esclusivamente ai fini del giudizio sulla corretta composizione dell'organo, restando estranea alle finalità istituzionali dell'organo parlamentare la valutazione di mera legalità degli atti privi di rilevanza sulla verifica dei titoli di ammissione dei deputati proclamati, ed essendo apprestate specifiche forme di tutela per i casi di ricusazione di contrassegni o eliminazione di liste o candidati. L'articolo 87 del testo unico n. 361/1957 - il quale stabilisce che alla Camera dei deputati è riservata la convalida della elezione dei propri componenti e che essa «pronuncia giudizio definitivo sulle contestazioni, le proteste e, in generale, su tutti i reclami presentati agli Uffici delle singole sezioni elettorali o all'Ufficio centrale durante la loro attività o posteriormente» - deve essere interpretato nel senso di riferire la competenza della Camera solo ai ricorsi e ai reclami attinenti alle operazioni elettorali in senso stretto, posto che soltanto queste - e non anche le operazioni preparatorie - hanno rilievo ai fini della verifica della regolarità dei titoli di ammissione degli eletti. La verifica dei titoli di ammissione degli eletti esclude per definizione che nella stessa possa ritenersi ricompreso anche il controllo sulle posizioni giuridiche soggettive di coloro i quali non hanno affatto partecipato alla competizione elettorale. I vizi dedotti nei ricorsi della lista F.I.P.U.-Pensionati Uniti e della lista Consumatori C.O.D.A.CONS. - DEMOCRAZIA CRISTIANA riguardano un momento della fase preliminare del procedimento elettorale (il deposito delle liste e il controllo sulla loro regolare presentazione) rimesso alla cognizione di organi appositi, e i cui effetti non hanno rilievo nella successiva fase della votazione, se non sulla base di argomentazioni ipotetiche in fatto o di considerazioni di mera legittimità riguardanti il procedimento che in nessuna misura incidono sui titoli di ammissione degli eletti e che, per tali ragioni, esulano del tutto dalle competenze della Giunta delle elezioni. Ad ulteriore motivazione del difetto assoluto di competenza della Giunta su ricorsi quale quello in esame, valga, inoltre, la considerazione che, se la Giunta ritenesse, al contrario, di poter esaminare nel merito un ricorso avverso la ricusazione di una lista, dovrebbe conseguentemente ammettere la possibilità di un suo accoglimento; dal che tuttavia non potrebbe in ogni caso derivare alcuna conseguenza pratica sui titoli di ammissione dei deputati proclamati (non essendovi, per mancata partecipazione alle elezioni,
candidati proclamabili della lista ricusata) se non quella - palesemente estranea alle finalità proprie della verifica dei poteri - di provocare la ripetizione delle elezioni non solo nella circoscrizione interessata ma - tenuto conto del sistema, attualmente vigente per la Camera, di calcolo e assegnazione dei seggi unificato a livello nazionale - in tutte le circoscrizioni territoriali italiane (ad eccezione della XXVII Circoscrizione Valle d'Aosta) al fine di consentire alla lista esclusa di parteciparvi con propri candidati.
Fa presente, quindi, che nel corso della propria attività istruttoria ha esaminato anche un campione casuale di verbali sezionali, tabelle di scrutinio e schede bianche e nulle del 20 per cento di sezioni della Circoscrizione. Dalla verifica effettuata è risultato evidente che nella maggioranza dei casi, oltre il 70 per cento delle sezioni, le tabelle di scrutinio non sono state compilate nel rispetto della norma attuale, ma compilate a posteriori con la copiatura lineare dei risultati. È stato riscontrato, in una percentuale notevole, che i plichi contenenti le schede bianche e nulle o non erano timbrati e/o firmati e che, in altri casi, gli stessi sono risultati aperti.
Dalla verifica delle schede bianche e nulle effettuata risulta evidente che vi è la possibilità di recuperare voti validi dalle schede bianche e nulle. Un totale di 155 voti recuperabili di cui 125 attribuibili ai partiti della Casa delle libertà, 29 a quelli dell'Unione ed 1 al Terzo Polo. Tale risultato sul complessivo totale delle sezioni della Circoscrizione potrebbe determinare la possibilità di recupero di oltre 750 voti validi, attribuibili alle diverse coalizioni nel rapporto già verificato.
Ha anche proceduto, sotto il profilo unicamente statistico, alla verifica della possibilità di assegnare dalle schede nulle, voti validi di coalizione. Tale riscontro ha prodotto il seguente risultato: 495 voti di coalizione attribuibili all'Unione, 480 voti validi attribuibili alla Casa delle libertà.
All'esito della verifica effettuata sul 20 per cento delle sezioni della Circoscrizione, propone, pertanto, di deliberare l'apertura dell'istruttoria su base nazionale, per la verifica di tutte le schede, voti validi, bianche e nulle, delle seguenti sezioni elettorali:
sezione n. 1 di Albano Laziale, per discordanza dei dati della lista di Alleanza Nazionale;
sezione n. 32 di Ciampino, per discordanza dei dati della lista di Alleanza Nazionale;
sezione n. 469 di Roma, per discordanza dei voti della lista Di Pietro;
sezione n. 739 di Roma, per discordanza dei voti della lista L'Ulivo;
sezione n. 819 di Roma, per discordanza dei voti della lista L'Ulivo;
sezione n. 1029 di Roma, per mancanza delle schede bianche e nulle;
sezione n. 1589 di Roma, per discordanza dei voti delle liste Verdi e Socialisti;
sezione n. 1879 di Roma, per discordanza tra tabella di scrutinio e verbale;
sezione n. 2865 di Roma, per mancanza della tabella di scrutinio;
sezione n. 38 di Velletri, per discordanza della tabella di scrutinio;
sezione n. 17 di Albano Laziale, per mancanza di una scheda nulla;
sezione n. 6 di Castel Madama, per mancanza di una scheda bianca;
sezione n. 2 di Cerveteri, per mancanza di una scheda bianca;
sezione n. 16 di Fiumicino, per busta vuota delle schede bianche e nulle;
sezione n. 8 di Frascati, per discordanza tra tabella di scrutinio e verbale;
sezione n. 195 di Roma, per squadratura tra tabella di scrutinio e verbale;
sezione n. 235 di Roma, per mancanza di una scheda bianca di una scheda nulla;
sezione n. 575 di Roma, per mancanza di 15 schede di cui 2 bianche;
sezione n. 1495 di Roma, per mancanza del plico delle schede bianche e nulle;
sezione n. 1735 di Roma, per mancanza del plico delle schede bianche e nulle;
sezione n. 2385 di Roma, in cui risulta una scheda bianca in più;
sezione n. 2505 di Roma, in cui risulta una scheda nulla in più;
sezione n. 41 di Tivoli, in cui manca una scheda bianca.
Specifica, quindi, che la «quadratura» delle sezioni elettorali della Circoscrizione ha avuto un valore esclusivamente tecnico, al fine di consentire al sistema informatico di chiudere la verifica e al relatore di presentare la odierna relazione. In conseguenza di ciò e sulla base delle risultanze dell'attività svolta, ritiene di dover proporre fin d'ora che la Giunta, nel deliberare l'apertura dell'istruttoria su base nazionale, deliberi anche di acquisire le schede valide (nonché, per quanto riguarda la sezione n. 5 di Roma, anche le schede bianche e nulle) delle ulteriori seguenti sezioni elettorali, per le motivazioni di seguito indicate:
sezioni n. 571, n.1341 e n. 2521 del comune di Roma e sezione n. 32 del comune di Fiumicino, nelle quali la somma dei voti alle singole liste, così come riportata sui rispettivi verbali sezionali, non è congrua con il dato del totale dei voti validi e con il dato dei votanti;
sezione n. 2474 del comune di Roma, nella quale il numero degli iscritti (sia nel dato riportato nel verbale sezionale, sia nel diverso dato acquisito presso l'ufficio elettorale del comune) è inferiore al numero dei votanti;
sezione n. 5 del comune di Roma, nella quale il verbale sezionale non indica il dato relativo alle schede bianche e nulle, che non sono state inoltre trasmesse alla Camera.
In conclusione, in assenza di ricorsi esclusivamente riferibili alla XV Circoscrizione Lazio 1, ulteriori rispetto a quelli delle liste F.I.P.U.-Pensionati Uniti e Consumatori C.O.D.A.CONS.-Democrazia cristiana, e ritenuta pertanto non necessaria l'apertura dell'istruttoria nella sola Circoscrizione in oggetto, oltre che inopportuna dal punto di vista procedurale in ragione della natura del sistema elettorale e della tendenziale irrilevanza dei risultati in una sola Circoscrizione ai fini della determinazione delle cifre elettorali nazionali conseguite dalle coalizioni e dalle liste in esse collegate in ogni Circoscrizione, propone alla Giunta:
di archiviare per manifesta inammissibilità, per le motivazioni indicate in relazione, i ricorsi delle liste F.I.P.U.-Pensionati Uniti e Consumatori C.O.D.A.CONS.-Democrazia cristiana, dichiarando inoltre improcedibile ai sensi dell'articolo 9, comma 2, del regolamento della Giunta, il ricorso della lista Consumatori C.O.D.A.CONS.-Democrazia cristiana, ai fini della sua restituzione al mittente;
di sospendere, fino all'esito della verifica dei calcoli e delle assegnazioni su base nazionale, l'approvazione delle modifiche ai valori delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite dalle liste nella Circoscrizione, come riportate nel prospetto a pag. 1 della presente relazione, nonché la formulazione della proposta all'Assemblea di convalida dei deputati proclamati eletti nella Circoscrizione ovvero della proposta di contestazione delle elezioni che dovessero essere risultate contestabili.
Donato BRUNO, presidente, pone in votazione la proposta del relatore di archiviazione dei ricorsi delle liste F.I.P.U.-Pensionati uniti e Consumatori C.O.D.A.CONS.-Democrazia cristiana.
La Giunta approva all'unanimità la proposta di archiviazione per manifesta inammissibilità dei ricorsi delle liste F.I.P.U.-Pensionati Uniti e Consumatori C.O.D.A.CONS.-Democrazia cristiana, dichiarando
inoltre improcedibile ai sensi dell'articolo 9, comma 2, del regolamento della Giunta, il ricorso della lista Consumatori C.O.D.A.CONS.-Democrazia cristiana.
Donata LENZI (Ulivo) giudica interessante la relazione del relatore Nespoli, in quanto distingue il problema delle squadrature. Osserva poi che le relazioni vanno fatte quando tutti i dati sono stati «quadrati», mentre il relatore Nespoli ha segnalato sezioni in cui a suo giudizio rimangono delle anomalie.
Vincenzo NESPOLI (AN), relatore, si limita a far osservare che, pur avendo ricevuto la stessa documentazione fornita agli altri relatori, ha personalmente ritenuto non sufficienti, a differenza di altri relatori, gli elementi a disposizione al fine di quadrare i dati di talune sezioni.
Donata LENZI (Ulivo) ritiene che altri relatori potrebbero comportarsi in modo analogo al relatore Nespoli, la dove non riuscissero a chiudere le proprie circoscrizioni, in modo da mantenere l'obiettivo di svolgere rapidamente le relazioni in Giunta. Nel merito, chiede al relatore Nespoli di indicare dettagliatamente tutti gli aspetti concernenti le squadrature da lui riscontrate.
Vincenzo NESPOLI (AN), relatore, precisa che nella circoscrizione Lazio 1 rimangono «squadrate» soltanto le sezioni da lui segnalate nella relazione. Anche per altre sezioni, pur tecnicamente quadrate, ha giudicato sostanzialmente necessario procedere a una verifica delle schede.
Maria Cristina PERUGIA (RC-SE), con riferimento alla parte della relazione in cui il relatore Nespoli si riferisce ai «voti di coalizione» espressi con il segno su due simboli di liste coalizzate, ritiene che non sia neanche da discutere la evidente nullità di tali voti.
Vincenzo NESPOLI (AN), relatore, precisa di aver citato i voti di coalizione solo a fini di indicazione statistica.
Donato BRUNO, presidente, ritiene che sulla questione dei voti di coalizione occorrerebbe forse un intervento del legislatore.
Maria Cristina PERUGIA (RC-SE) osserva che sarebbe semmai opportuno dare più precise indicazioni agli elettori circa la nullità dei voti espressi a favore di più liste di una medesima coalizione.
Donato BRUNO, presidente, propone che, ai fini degli eventuali subentri che si dovessero rendere necessari in corso di legislatura, la Giunta accerti che, nella XV Circoscrizione Lazio 1, i candidati primi dei non eletti per ciascuna lista sono i seguenti:
per la lista n. 3 (UDC): Paolo RICCIOTTI;
per la lista n. 4 (Forza Italia): Angelo SANTORI;
per la lista n. 5 (DC e Nuovo PSI): Vincenzo DI marzo;
per la lista n. 7 (Alleanza nazionale): Roberta ANGELILLI;
per la lista n. 9 (L'Ulivo): Pietro TIDEI;
per la lista n. 13 (Federazione dei Verdi): Grazia FRANCESCATO;
per la lista n. 14 (Partito della Rifondazione comunista): Nadia PALLOZZA;
per la lista n. 15 (La Rosa nel Pugno): Mirella PARACHINI;
per la lista n. 16 (Italia dei valori): Giacomo GARGANO;
per la lista n. 17 (Partito dei comunisti italiani): Margherita HACK.
La Giunta concorda.
Donato BRUNO, presidente, rinvia alla seduta già convocata per domani, mercoledì 6 dicembre 2006, alle ore 8, lo svolgimento delle restanti relazioni all'ordine del giorno della seduta odierna.
La seduta termina alle 11.
I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:
Verifica dei poteri nella XX Circoscrizione (Campania 2)
Verifica dei poteri nella XXI Circoscrizione (Puglia)
Verifica dei poteri nella XXIV Circoscrizione (Sicilia 1)