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il 22 febbraio 2006, infatti, è partita ufficialmente la procedura di ristrutturazione aziendale che prevede il licenziamento di 9 dei 13 giornalisti e di 7 dei 35 tecnici ed amministrativi;
con il cosiddetto «decreto-mille proroghe» convertito in legge dal Parlamento la scorsa settimana, è stata giustamente prevista la reintroduzione della predetta indennità di trasferta per il personale delle Forze Armate e di polizia;
a trent'annidalla nascita delle televisione siciliana Telecolor, il proprietario, Mario Ciancio, ha avviato un piano di licenziamenti che porterà, nei fatti, alla chiusura dell'azienda;
la redazione, lo scorso dicembre aveva offerto la propria disponibilità, al fine di risanare i conti finanziari in perdita lamentati dalla proprietà, ad un piano di ristrutturazione che prevedeva possibilità di prepensionamenti, esodi incentivati, taglio delle domeniche e festivi;
tutto questo nonostante l'azienda abbia chiuso il bilancio 2004 con un attivo di 2 milioni di euro, grazie alle plusvalenze realizzate con la vendita delle frequenze di Video Tre, che hanno compensato le perdite pregresse ed anche l'esborso iniziale, avvenuto nel 2000, per l'acquisto dell'emittente da parte del proprietario Mario Ciancio, che è annoverato tra i più importanti editori del sud Italia, nonché direttore del quotidiano La Sicilia ed ex presidente Fieg -:
se intenda intervenire al fine di scongiurare la chiusura dell'emittente televisiva Telecolor, una voce importante nel campo dell'informazione, operante da circa trent'anni nel giornalismo del sud Italia, la cui redazione si è sempre distinta per un'informazione libera, indipendente ed altamente qualificata e per salvaguardare la professionalità di giornalisti e tecnici i cui posti di lavoro sono oggetto di licenziamento in base a quanto previsto dal piano di ristrutturazione aziendale predisposto dalla proprietà.
(4-20009)
in data 6 marzo 2006 il sito «contribuenti.it» dell'Associazione contribuenti italiani ha rilevato come stia assumendo dimensioni sempre più consistenti la protesta dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni a causa dell'abolizione, avvenuta con i commi 213 e seguenti dell'articolo 1 della legge n. 266 del 2005 (legge finanziaria per il 2006) dell'indennità oraria di missione;
in particolare, la legge Finanziaria per l'anno 2006, ai commi 213 e 214, nell'ambito delle misure di contenimento della spesa pubblica ha stabilito la soppressione delle indennità di trasferta per le attività istituzionali di ispezione, di vigilanza e di controllo, delle quali hanno la competenza e la responsabilità i diversi settori della Pubblica Amministrazione;
con questa normativa, vengono duramente colpite ed indebolite le funzioni ispettive e di controllo in materia di violazioni della legislazione sul lavoro e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, della normativa fiscale e tributaria;
così sono fortemente ed ingiustificatamente compromesse e paralizzate le attività di controllo, prevenzione e repressione di fenomeni assai gravi che suscitano grande allarme, quali il lavoro nero e/o irregolare, l'evasione e l'elusione fiscale, la violazione della disciplina diretta a garantire la sicurezza e la salubrità nei luoghi di lavoro, la integrità dei lavoratori e dei dipendenti;
tale provvedimento crea difficoltà pesanti, che sostanzialmente penalizzano in radice e bloccano le funzioni ispettive dei diversi Ministeri, nelle articolazioni centrali ed ancor di più nelle Amministrazioni periferiche dello Stato (a cominciare dall'Inps, l'Inail, l'Enpals, le Agenzie delle Entrate);
fra l'altro questa misura è ancora più ingiustificata e sbagliata, atteso che dalla soppressione e dall'abolizione delle indennità di missione e di trasferta per tutto il comparto del pubblico impiego statale dovrebbe derivare per la finanza pubblica e per il bilancio statale un risparmio di risorse assolutamente irrisorio ed esiguo di circa cinque milioni di euro, un importo sicuramente e nettamente inferiore ai minori recuperi di aree di evasione contributiva, previdenziale e fiscale, che deriveranno dal taglio imposto dall'ultima Finanziaria;
è necessario, urgente ed indifferibile un intervento legislativo del Governo per eliminare gli effetti così negativi e perniciosi, derivanti dai commi 213 e 214 della Legge Finanziaria per l'anno 2006 -:
alla luce delle considerazioni che precedono, quali sollecite ed utili iniziative normative il Governo intenda con urgenza adottare al fine di eliminare l'abolizione e la soppressione della indennità di trasferta e di missione per il personale del pubblico impiego, disposte con i commi 213 e 214 della Legge finanziaria per l'anno 2006.
(4-20015)