Allegato B
Seduta n. 737 del 25/1/2006


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INTERNO

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

I Commissione:

SAIA e ROSITANI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
dal mese di luglio 2005 il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Rieti, ingegner Francesco Lupoi, è assente per motivi di salute;
la presenza del Vice Comandante risulta non sufficiente a garantire la funzionalità del Comando e le corrette relazioni con gli utenti sempre più insoddisfatti e con le rappresentanze sindacali;
a tale situazione si aggiunge la riduzione al 50 per cento dell'organico del personale amministrativo e dei funzionari, a causa di sei trasferimenti su tredici effettuati da circa un anno;


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con l'istituzione dei distaccamenti misti e permanenti di Posta e Poggio Mirteto e dei futuri distaccamenti volontari di Borgorose e Magliano Sabina il personale risulta carente di trenta unità;
tale insostenibile situazione ha costretto le organizzazioni sindacali a proclamare lo statodi agitazione con l'inevitabile successivo sciopero;
di tutto ciò è stato già da molto tempo informato il Direttore Generale, dottor Mario Morconi, dalle Istituzioni preposte e dalle stesse organizzazioni sindacali;
risulta all'interrogante inoltre che nonostante l'ingegner Lupoi sia a Rieti da ben tre anni, ha avuto continue difficoltà e non si è potuto ambientare adeguatamente -:
se non ritenga opportuno intervenire immediatamente per sanare la complessità dei problemi che incidono in maniera pesantemente negativa sul funzionamento dei servizi che il Comando Provinciale deve fornire e sui rapporti con il personale.
(5-05130)

ZELLER, BRUGGER, WIDMANN, DETOMAS e COLLÈ. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
ai sensi dell'articolo 9, comma 3, ultimo periodo, del testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione del Senato della Repubblica, così come modificato dalla recente riforma, è prevista l'esenzione dalla sottoscrizione richiesta al comma 2 per i partiti o gruppi politici rappresentativi di minoranze linguistiche che abbiano conseguito almeno un seggio in occasione delle ultime elezioni per la Camera o per il Senato;
il capo VII prevede delle disposizioni speciali per le regioni Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige;
l'articolo 20 di queste disposizioni speciali però non contiene una deroga espressa per i partiti rappresentativi di minoranze linguistiche;
a nostro parere la predetta deroga prevista nella disciplina generale di cui all'articolo 9 deve applicarsi alle elezioni nelle regioni Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige anche se ivi sia stato mantenuto il sistema del collegio uninominale;
si tratta di una questione delicata appare utile e opportuno un chiarimento da parte del ministro -:
se il ministro ritenga che la disciplina di cui all'articolo 9, comma 3 ultimo periodo, sia applicabile alle elezioni in Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige ed, in particolare, se un candidato del gruppo linguistico tedesco che si presenta al collegio senatoriale di Bolzano con il simbolo Ulivo e SVP e che in occasione delle elezioni 2001 era stato eletto con il medesimo simbolo, può considerarsi espressione di un gruppo politico rappresentativo di minoranze linguistiche.
(5-05131)

LEONI e LUCIDI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
i dati sulla criminalità che il Governo ha elaborato nei suoi rapporti sulla sicurezza non consentono una comprensione dell'andamento annuale dei reati;
questa scelta priva il Parlamento di una fonte di conoscenza utile ad una corretta comprensione dei fenomeni emergenti -:
quali siano i dati dei delitti denunciati all'Autorità giudiziaria dalle Forze dell'ordine, dal 2001 al 2005, per semestre, per le due diverse fonti (il modello 165 e la rilevazione del Sistema SDI), relativamente ai furti (per i dodici tipi previsti dal modello 165) e le rapine (per i dieci tipi previsti sempre da questo modello).
(5-05132)

Interrogazioni a risposta scritta:

GALANTE. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
sabato 24 dicembre 2005 una pertinenza dell'abitazione di Gian Pietro Francescon,


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consigliere dei Comunisti italiani nella municipalità di Mestre-Carpendo (Venezia) è andata a fuoco;
è questa la terza volta che nell'abitazione di Gian Pietro Francescon si verificano incendi, nei primi due casi sicuramente dolosi;
inoltre, Gian Pietro Francescon è stato oggetto di un furto di documenti, successivamente restituiti dopo essere stati parzialmente bruciati;
gli attentati contro Gian Pietro Francescon si collocano nel contesto di numerosi, altri episodi di violenza politica, di attentati, di atti vandalici contro sedi di istituzioni, di partiti democratici, di organizzazioni sindacali perpetrati a Mestre negli ultimi anni;
in particolare, sono stati colpiti soggetti che si oppongono allo snaturamento del piano regolatore generale e al sacco della città perseguito da importanti lobbies affaristiche locali e nazionali;
di nessuno di questi episodi (che, nel loro insieme, compongono un preoccupante mosaico di illegalità) sono stati individuati né, tanto meno, condannati i responsabili;
secondo l'interrogante, questo dato di fatto incontestabile chiarisce, al di là di polemiche interessate a difendere l'indifendibile (come quelle di organizzazioni sindacali di orientamento politico antitetico a quello di Gian Pietro Francescon), il reale grado di efficienza delle istituzioni veneziane preposte alla prevenzione, alla repressione e alla sanzione della criminalità, con particolare riguardo a quella politica, diffusa sul territorio;
secondo l'interrogante, le autorità competenti dovrebbero col massimo impegno e con la massima sollecitudine chiarire fino in fondo tutti gli episodi di violenza di cui è stato vittima negli anni recenti Gian Pietro Francescon, in modo da sgombrare il campo da qualsiasi dubbio, anche tecnico, sulle indagini compiute o in corso -:
se, e come, intendano operare per prevenire, contrastare e reprimere ogni forma di violenza politica del tipo di quelle sopra evidenziate nella città di Mestre (Venezia);
se, e come, intendano potenziare le strutture delle forze dell'ordine e della magistratura presenti sul territorio mestrino, così che esse dispongano di tutti gli strumenti (finanziari, umani, tecnologici) necessari per svolgere al meglio le proprie funzioni;
se, e come, intendano garantire a Gian Pietro Francescon e alla sua famiglia adeguate forme di vigilanza e di tutela, tali da impedire ulteriori attentati e intimidazioni.
(4-19669)

BRIGUGLIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere:
di quali informazioni disponga in merito alle modalità e alla matrice della vile aggressione subita a Messina in data 22 gennaio 2006 del consigliere comunale di AN Francesco Rizzo in occasione della manifestazione nazionale «No Ponte»;
quale sia lo stato delle indagini.
(4-19678)

ANGELA NAPOLI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
con atto ispettivo n. 4-13772 del 18 aprile 2005, l'interrogante ha chiesto di attenzionare, attraverso una commissione d'accesso, la vita amministrativa del comune di Cortona, in particolare per quanto riguarda la gestione della locale cava;
la cava di Cortona, gestita dalla società Cave Cortonesi srl è stata oggetto di indagine da parte della magistratura di Arezzo, ma nonostante le sollecitazioni, fatte anche dalle forze di opposizione, tutto è fermo;


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la società Cave Cortonesi srl non ha pagato per ben cinque anni, gli oneri sulle escavazioni, così come previsto dalla legge regionale della Toscana, n. 70/98, ed il comune di Cortona non ha mai mandato alcun avviso di pagamento né alcun sollecito in merito allo stesso;
dopo la presentazione di un esposto, in base al quale sono state avviate le indagini, la società che gestisce la cava in questione ha versato al comune una cifra, secondo l'interrogante, irrisoria rispetto a quella dovuta;
peraltro, lo stesso comune di Cortona ha affidato al gestore della cava, con determine, n. 333/334/342/343/344/345, la fornitura di materiale inerte, prodotto dalla stessa cava, per un importo quasi pari alla somma pagata dalla società, inclusa la sanzione;
nel territorio di Cortona, peraltro, come in buona parte della Toscana, si stanno registrando pericolose infiltrazioni delle varie mafie nazionali ed internazionali, il che necessita di controlli adeguati soprattutto nei settori di facile dominio delle mafie -:
se risulti al Governo che le indagini avviate dalla magistratura di Arezzo nei confronti della Cava Cortonesi siano state concluse e, in caso affermativo, quali siano gli esiti;
se non ritenga necessario ed urgente far avviare un'adeguata indagine amministrativa presso il comune di Cortona.
(4-19684)