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adottati al fine di un inquadramento definitivo di questi lavoratori, impiegati, seppur per periodi discontinui e con contratti da edili, da diversi anni presso l'Amministrazione della difesa.
l'Amministrazione della difesa si avvale di lavoratori a tempo determinato, alcuni dei quali prestano ormai servizio da oltre un decennio, con contratti occasionali reiterati nel corso degli anni, e per lavori di cui all'articolo 184 del «Regolamento concernente disciplina delle attività del Genio militare, a norma dell'articolo 3, comma 7-bis, della legge 11 febbraio 1994, n. 109»;
l'utilizzo di tali lavoratori, pari a più di duecento unità operanti nei cantieri dell'Aeronautica Militare nel Lazio, in Puglia e in Sicilia, in assolvimento delle funzioni istituzionali dell'VIII e del XVI Genio Campale, consente all'Amministrazione lo svolgimento di lavori in economia che permettono un risparmio economico rispetto all'appalto esterno e procedure più accelerate di intervento;
in ogni caso, l'utilizzo di tale personale consente ai succitati enti l'espletamento dei compiti istituzionali degli enti stessi, non essendo possibile ricorrere al personale permanente e diseconomico nonché complicato burocraticamente e per tempistica rivolgersi a ditte esterne;
attualmente tutti i cantieri sono fermi e questi lavoratori (dalle alte professionalità ma in età anche avanzata) da oltre un mese non hanno nessun impiego e risultano licenziati e senza prospettiva occupazionale e, non potendo godere di ammortizzatori sociali quali la cassintegrazione guadagni o la disoccupazione ordinaria, risultano privi di reddito;
le organizzazioni sindacali, visto lo stato di assoluta incertezza nonché i tagli al bilancio della Difesa, rappresentano la forte preoccupazione che la ritardata o mancata ripresa dei lavori possa aggravare lo stato di disagio in territori già fortemente colpiti dalla piaga della disoccupazione e nell'intenzione di sensibilizzare le amministrazioni locali e la società civile si avviano a promuovere iniziative di mobilitazione che diano visibilità a tale problematica -:
quali siano le disponibilità di bilancio 2006 per finanziare le attività di cui al citato articolo 184 del «Regolamento concernente disciplina delle attività del Genio militare, a norma dell'articolo 3, comma 7-bis, della legge 11 febbraio 1994, n. 109» e se quando e per quali progetti siano stati già decretati o verranno decretati dagli enti programmatori di forza armata competenti, e cioè dalla Direzione generale dei lavori e del Demanio del ministero della difesa e dal Comando logistico dell'aeronautica militare, al fine di consentire la realizzazione degli interventi infrastrutturali richiesti e da effettuarsi presso gli enti dell'aeronautica militare, nonché dei progetti che risultano presentati dai vari enti;
quali siano le iniziative che il Ministro interrogato e le Direzioni generali competenti intendano assumere al fine di valorizzare il sistema dei lavori in gestione diretta e in economia rispetto a procedure di esternalizzazione dei lavori infrastrutturali dei suddetti Gruppi Genio Campale e quali siano le iniziative che il Ministro interrogato e le Direzioni generali competenti intendano adottare per consentire una ripresa immediata dei contratti per i lavoratori oggi licenziati e per dare stabilità a queste forme contrattuali anche alla luce di provvedimenti legislativi (tra cui la legge n. 301 del 1999) in passato già
(4-19672)
la stampa locale, in Sardegna, nei giorni scorsi ha dato notizia della decisione di liquidare solo sedicimila Euro «
si è così appreso che il sunnominato Emanuele Lutzu, il 6 luglio 2001, quando ormai era prossimo al congedo, al termine del servizio di leva, presso la Base dell'Aeronautica Militare a Elmas, veniva colpito e ucciso da un colpo dell'arma d'ordinanza, esploso accidentalmente da un commilitone, mentre, all'interno di una camerata, venivano scattate alcune fotografie, quale ricordo del periodo di ferma;
secondo la fonte citata, «in un primo momento ... si era detto che il gruppetto di avieri non avrebbe dovuto stare in quella camerata dov'è accaduta la tragedia»;
tuttavia, «la Commissione ministeriale ha ... chiuso la pratica avviata dopo la morte del giovane... con l'attribuzione» della somma di sedicimila Euro, sopra indicata, «a titolo di equo indennizzo e, quindi, definitivo»;
inoltre, i familiari del povero Emanuele Lutzu avrebbero a suo tempo richiesto «che venisse riconosciuta la causa di servizio. Una procedura ritenuta legittima ma che il Ministero ha bocciato senza lasciare spazio a ripensamenti. L'ultima risposta all'ennesima richiesta risale all'anno scorso. E aveva messo la parola fine sulla vicenda ... nonostante le rassicurazioni di funzionari ministeriali...» -:
quali dati e notizie siano a disposizione del Governo a proposito della dolorosa vicenda cui si é fatto riferimento in premessa;
quali ragioni abbiano suggerito di liquidare ai familiari del suddetto Emanuele Lutzu, a titolo di equo indennizzo, solo sedicimila Euro, negando, altresì, il riconoscimento della causa di servizio, in relazione al tragico decesso del giovane;
se non si ritenga opportuno intervenire per rivedere le determinazioni assunte, assicurando comunque ai familiari del giovane aviere prematuramente scomparso un indennizzo adeguato alle sofferenze patite.
(4-19680)