Allegato B
Seduta n. 729 del 12/1/2006


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SALUTE

Interrogazioni a risposta scritta:

PERROTTA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
come si evince da una comunicazione dell'Assoconsum, vi sono state oltre 200 mila euro di sanzioni da parte dell'Antitrust per sette pubblicità ingannevoli di prodotti dimagranti e pseudo-farmaci;
quanto summenzionato è il bilancio svolto dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato negli ultimi due mesi;
le sanzioni comminate variano da 20 mila a 47.500 euro;
i messaggi ingannevoli vanno dalla promessa di dire addio ai chili di troppo senza diete drastiche ed in poco tempo, alla possibilità di sconfiggere cellulite e pancia con semplici integratori od elettrostimolatori, fino all'opportunità di eliminare i pericolosi effetti di un bicchiere di troppo semplicemente sorseggiando una bevanda;
l'elevato importo delle sanzioni è stato deciso in virtù del principio che i consumatori con problemi di peso e cellulite, si trovano in una situazione di


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particolare debolezza psicologica e, dunque, sono consumatori deboli da tutelare con sanzioni più alte;
senza diete drastiche, senza attività fisica esagerata e senza alcuna controindicazione, queste erano le proprietà miracolose di Capturia, Solubel, Quick Diet, diffusi dalla società IBS, composti da sole erbe naturali che «garantivano» una notevole perdita di peso (fino a 20 chili) in un breve lasso di tempo;
l'Autorità, in base alle informazioni fornite dall'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, ha verificato che questi prodotti, pur contenendo estratti di prodotti naturali, possono essere controindicati in presenza di determinati stati fisiologici o patologici o in associazione con altre terapie farmacologiche -:
se il Ministro, non ritenga, intanto, opportuno, per quanto di sua competenza, intervenire con una mirata campagna di informazione al fine di chiarire in maniera corretta tutti gli aspetti legati alla pericolosità di prodotti come quelli cui si fa riferimento in premessa.
(4-19500)

TAGLIALATELA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
la Giunta Regionale della Campania ha provveduto, in data 31 dicembre 2005, alle nomine dei Direttori Generali delle Asl e delle Aziende Ospedaliere;
dagli organi di stampa si è appreso che il Ministro della salute, onorevole Storace, in virtù delle violenti polemiche seguite alle scelte fatte dalla Giunta Regionale, ha chiesto l'invio dei curricula dei manager nominati per la verifica del possesso dei requisiti previsti dalla legge;
l'Assessore competente ha assicurato che tutti i curricula degli interessati saranno messi a disposizione della Direzione Generale del Ministero della salute;
tra le nomine vi è quella del dott. Luigi Annunziata, ex Direttore Sanitario dell'Azienda Ospedaliera di Caserta, a Direttore Generale della medesima Azienda Ospedaliera;
solo pochi giorni prima della succitata nomina gli organi di stampa locali hanno riportato la notizia di un gravissimo episodio del quale si è reso responsabile il dott. Annunziata il quale, durante il suo mandato di Direttore Sanitario, è stato protagonista di atti di violenza nei confronti del Primario del reparto di Oculistica sfondando a calci la porta del reparto in questione e devastando le attrezzature della sala operatoria -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza del grave episodio descritto in premesa;
se dai dati inviati dalla Regione Campania il dott. Annunziata risulti essere in possesso di tutti i requisiti richiesti per la nomina a Direttore Generale;
quali provvedimenti intenda adottare il Ministro per verificare quanto denunciato.
(4-19517)

ANNUNZIATA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il giorno 10 gennaio 2006 gli organi di informazione nazionale hanno dato notizia dell'arresto di un noto imprenditore del grano, Francesco Casillo, amministratore dell'azienda Molino Casillo di Corato (Bari), accusato di avvelenamento, adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari allo scopo di lucrare ingiusto profitto;
da quanto si è appreso dagli stessi organi di informazione, il Casillo avrebbe tentato un'operazione di arricchimento illecito attraverso la miscelazione di alimenti tossici con altri perfettamente commestibili;
in pratica, il suddetto imprenditore avrebbe messo in commercio qualcosa come 58 mila tonnellate di grano contaminato


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da una sostanza cancerogena, la ocratossina, che nuoce gravemente alla salute se assunta attraverso le farine o il consumo di carni di animali nutriti con mangimi alterati;
le stesse fonti giornalistiche riferiscono che la Guardia di Finanza lo scorso settembre avrebbe già sequestrato il carico incriminato nel porto di Bari a bordo di una nave proveniente dal Canada;
successivamente, nel mese di ottobre, lo stesso grano pare sia stato dissequestrato a seguito della presentazione di analisi chimiche commissionate dalla stessa azienda e due professionisti di un laboratorio chimico indipendente, i quali avrebbero falsamente certificato la totale assenza di sostanze tossiche;
in seguito e tale dissequestro la ingente partita di grano è stata immediatamente commercializzata ed ora risulta dispersa nei circuiti del consumo nazionale ed estero di farina e pasta;
dopo la vicenda del latte in polvere inquinato da inchiostro, la notizia del grano canadese contaminato da una sostanza cancerogena, getto ulteriori ombre sull'industria alimentare e sulla qualità dei controlli nel settore;
è allarmante e inaccettabile che sui banchi dei supermercati possano arrivare prodotti in grado di nuocere in maniera grave alla salute dei consumatori, così come è grave che ad oggi, nonostante denunce ed arresti, prodotti di largo consumo come merendine, pasta, pane e biscotti prodotti con il grano tossico non siano ancora stati ritirati dalla circolazione -:
quali controlli e verifiche il Ministro interrogato abbia svolto o intenda svolgere al fine di tutelare la salute dei cittadini italiani;
se, inoltre, alla luce di quanto accaduto, non ritenga necessario attivare nella intera filiera agroalimentare controlli molto più severi di quelli attuati, al fine di tutelare i consumatori e gli stessi imprenditori onesti;
se, in particolare, non ritenga necessario ed urgente adottare le opportune iniziative affinché sia esteso a tutti i prodotti alimentari l'obbligo di indicare in etichetta il luogo di coltivazione dei prodotti agricoli impiegati negli alimenti per impedire che emergenze sanitarie, anche causate da episodi criminali di avvelenamento, si traducano in gravi rischi per la salute dei cittadini.
(4-19519)