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di questo aumento si registrino iniziative efficaci atte ad impedire abusi nella somministrazione, decisamente pericolosi per la salute dei più giovani;
recentemente in Giappone, Canada, Nuova Zelanda e Australia, è stata proibita la somministrazione di psicofarmaci ai minori di 18 anni;
secondo autorevoli fonti negli Stati Uniti sarebbero oltre undici milioni i bambini sottoposti a terapie con psicofarmaci allo scopo di tentare di risolverne i disagi ed oltre 8 milioni i ragazzi sarebbero cronicamente dipendenti da psicofarmaci;
negli Stati Uniti migliaia di famiglie hanno intentato causa ai produttori del settore farmaceutico per i gravi danni alla salute arrecati a causa dei facili abusi nella somministrazione di dette sostanze, in particolare accuse e critiche di associazioni di consumatori e genitori sono dirette contro il Ritalin, un farmaco prodotto dalla Novartis (una multinazionale svizzera);
anche in Italia si registra un'attitudine crescente alla prescrizione di psicofarmaci in età infantile, senza che a fronte
la commercializzazione del Ritalin fu sospesa in Italia nel 1989 e fu inserito fino al marzo del 2003 nella «Sottotabella I» (insieme alla cocaina, agli oppiacei, all'eroina, all'LSD);
il Ritalin è al centro da anni di un fiorente mercato nero, essendo considerato una smart drug, una sostanza cioè usata per sovrastimolare il cervello durante periodi di studio intenso, superlavoro o per mantenere alta la soglia dell'attenzione; il metilfenidato come effetto a breve termine aumenta le prestazioni di qualsiasi persona, tanto da essere bandito dal Comitato Olimpico Internazionale;
il boom dell'ADHD risale comunque agli anni Novanta e come si legge sul sito del Ministero della salute, «visto il ruolo del metilfenidato contenuto nel Ritalin nel trattamento dell'ADHD, l'elevata incidenza di questa sindrome in età pre-adolescenziale e l'assenza dal mercato nazionale di farmaci alternativi, la Commissione Unica del Farmaco e il Dipartimento del Farmaco del Ministero della salute hanno invitato Novartis a presentare richiesta per la registrazione del Ritalin e la sua commercializzazione in Italia. In data 18 ottobre 2000 la Novartis ha comunicato al Dipartimento Valutazione Medicinali e Farmovigilanza la disponibilità per una rapida registrazione e commercializzazione del farmaco»:
nel 2002 l'Istituto Superiore di Sanità ha autorizzato una ricerca-pilota chiamata «Progetto Prisma» eseguita su un campione di circa 5 mila bambini delle scuole medie inferiori di alcune città italiane, al 10 per cento circa dei quali furono riscontrati disturbi psichici, «iperattività» o ADHD (Disturbo da Deficit dell'Attenzione con Iperattività). Bisogna notare che la maggior parte dei referenti del progetto furono istituti privati con forti legami con l'industria farmaceutica;
i test utilizzati per diagnosticare questo disturbo sono stati messi in discussione sia da psichiatri che da psicologi, che da pediatri, che da pedagogisti. Tali test si avvalgono infatti di quesiti che riguardano comportamenti molto comuni, la tendenza ed il pericolo è quindi quella di sovrastimare la percentuale di bambini realmente affetti da questa sindrome comportamentale;
come riportato dallo stesso foglietto illustrativo del Metilfenidato-amfetamina (Ritalin - della casa farmaceutica multinazionale Novartis), un'adeguata eziologia di questa sindrome è sconosciuta e non esiste un'analisi clinica in grado di diagnosticarla. Già nel 1998, del resto, una commissione di esperti statunitensi ha trovato che il metodo corrente per diagnosticare l'ADHD si è rivelato elusivo, cioè «non conclusivo»;
numerose ricerche hanno evidenziato come i bambini veramente iperattivi (disturbo che non comporta nessun tipo di deficit cognitivo) riescono a superare tale disturbo mediante psicoterapie ed interventi pedagogici mirati, senza l'uso di alcun farmaco, tanto meno del Ritalin nella cui scheda tecnica si legge che: «un uso abusivo del farmaco può indurre una marcata assuefazione e dipendenza psichica con vari gradi di comportamento anormale [...] si richiede un'attenta sorveglianza anche dopo la sospensione del prodotto poiché si possono rilevare gravi depressione e iperattività cronica»;
diversi sono gli appelli di associazioni di genitori, comitati di neoropsichiatri infantili, pedagogisti e psicologi italiani che si schierano contro quella che definiscono «la medicina sedativa della vivacità fisica ed intellettuale dei bambini» e attraverso Internet, proteste pubbliche, lettere ai rappresentanti istituzionali si dicono indignati per la scelta del Ministero della salute di reintrodurre il Ritalin tra le medicine prescrivibili -:
se il Governo voglia chiarire definitivamente se corrisponda a verità la reintroduzione in commercio del Ritalin;
come intenda procedere affinché siano finalmente chiariti ed enunciati origine, aspetti patologici e criteri diagnostici certi e non arbitrari per le malattie che questo genere di farmaco dovrebbe curare, ed in particolare della Sindrome da Iperattività e Deficit d'Attenzione;
se non ritenga indispensabile che siano definitivamente interrotte le attività di screening di massa ed i sondaggi indiscriminati tra la popolazione scolastica ed infantile, al fine di impedire l'arbitraria classificazione, che all'interrogante appare arbitraria, dei giovani soggetti, diversamente etichettabili come «malati mentali»;
se non consideri urgente che anche nel nostro paese, come nel resto del mondo occidentale, siano poste delle limitazioni alla somministrazione indiscriminata di sostanze psicoattive a bambini ed adolescenti, al fine di evitare i gravi casi d'abuso altrove documentati.
(4-18351)