Allegato B
Seduta n. 706 del 16/11/2005


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ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazioni a risposta orale:

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
sarebbero quasi 6 milioni gli analfabeti totali nel nostro Paese, con una percentuale pari al 12 per cento sul totale della popolazione italiana;
nelle regioni del sud si registrano le percentuali più elevate di analfabeti;
il dato, proprio nell'anno di una prestigiosa riforma della scuola, appare sicuramente impressionante e comunque inaccettabile;
è necessario un deciso intervento del Governo per tentare di abbattere una quota così elevata (e scandalosa) di analfabeti -:
se risponda a verità che l'Italia registra ben 6 milioni di cittadini analfabeti;


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quali provvedimenti intenda assumere per abbattere un numero di analfabeti che oggettivamente desta scandalo in una grande Nazione come l'Italia.
(3-05177)

ONNIS e PORCU. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
l'associazione laica di cultura biblica «BIBLIA», con un appello sottoscritto «da centinaia di intellettuali, cattolici e non», ha recentemente richiesto al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di promuovere la lettura della Bibbia nelle scuole, «affinché l'opera letteraria di tutti i tempi venga sempre più considerata componente indispensabile nella formazione culturale di ogni-studente e di ogni cittadino» (la Repubblica, edizione del 12 novembre 2005, pagina 29);
da più parti, infatti, si evidenzia che, sulla materia, «anche tra le persone "colte"», esiste ormai un'«ignoranza ... drammatica», che «impedisce di capire secoli di pensiero, di letteratura e di arte» (Il Sole 24-Ore «Domenica», edizione del 6 novembre 2005, pagina 27);
invece, «teologi, critici ed esegeti riconoscono da tempo il valore letterario della Bibbia... in cui si ritrova il fondamento comune delle tre religioni monoteistiche: ebraismo, cristianesimo e islamismo» (la Repubblica, citata);
sembra indispensabile procedere a «una riscoperta consapevole e rigorosa della matrice biblica» della nostra cultura, particolarmente in questo «momento storico, segnato dall'inedita presenza in Italia e in Europa di comunità religiose numericamente crescenti e diverse da quelle di origine ebraica e cristiana» (fonte citata);
si denuncia, purtroppo, che, «nel dibattito sulla riforma dei programmi scolastici», è dedicata «un'attenzione inadeguata nei confronti della Bibbia e della sua influenza diretta e indiretta sulla storia dell'Occidente»;
la proposta che è stata avanzata vorrebbe dunque introdurre la lettura e lo studio della Bibbia nell'ambito dei diversi insegnamenti già attivati, senza interferenze con l'ora di religione e senza che venga introdotta nei programmi «un'ora di istruzione biblica»;
si è appreso che già cinquemila cittadini avrebbero sottoscritto la richiesta che l'associazione «BIBLIA» ha indirizzato al Ministro interrogato -:
quali iniziative si vogliano assumere per promuovere la lettura e lo studio della Bibbia nelle scuole, secondo quanto recentemente richiesto da coloro che hanno sottoscritto e condiviso, la richiesta avanzata dall'associazione «BIBLIA».
(3-05179)

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
VII Commissione:
RODEGHIERO. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
il programma comunitario «Action Jean Monnet - Insegnamento sull'azione europea nell'Università», è un'iniziativa di informazione della Commissione europea nata per promuovere l'istituzione di nuovi corsi di studio sull'integrazione europea nelle università per mezzo di finanziamenti di avviamento; esso intende promuovere l'adeguamento dei contenuti dell'insegnamento agli sviluppi comunitari, approfondire le conoscenze sull'integrazione europea e sulle questioni comunitarie, stimolare le Università ad inserire insegnamenti attinenti la Comunità Europea nei programmi universitari;
la Commissione europea, con il programma «Jean Monnet 1999-2006», ha cercato quindi di estendere la formazione a livello universitario sull'Europa e l'Unione europea, cofinanziando al 50 per cento l'attivazione per sette anni di cattedre e corsi permanenti detti «Jean Monnet» in alcune università europee;


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i corsi sono stati attribuiti a docenti scelti di comune accordo dalle università proponenti e dalla Commissione europea, sulla base di un giudizio basato sia sul loro curriculum sia sulla loro esperienza di docenza (si è trattato in genere di persone già in ruolo, come ricercatori);
i corsi sono stati tenuti continuativamente dal 1999-2000 al 2005-2006 sotto il costante controllo anche della Commissione europea ed hanno ampiamente contribuito alla diffusione degli studi sull'integrazione europea e anche alla formazione di quegli specialisti che poi sono spesso divenuti funzionari della pubblica amministrazione ed esperti nella attivazione e gestione di fondi comunitari;
nel nostro Paese, il programma Jean Monnet ha dato grande impulso allo studio del Diritto dell'Unione europea, dato il numero ancora oggi irrisorio di specialisti (i docenti del settore scientifico-disciplinare IUS 14 - Diritto europeo sono ancora oggi circa una ventina, sommando le varie fasce) rispetto alle centinaia di docenti di altri settori (per esempio IUS 13 - Diritto internazionale);
i docenti «Jean Monnet» sono da almeno sette anni dei docenti a tutti gli effetti (tenendo corsi, esami, lauree eccetera) e la loro designazione è stata frutto di un rigoroso esame da parte dei rettori delle università proponenti, insieme ai presidi e al consiglio della facoltà di attivazione dei corsi e della competente Direzione della Commissione europea;
l'anno universitario 2005-2006 chiuderà il ciclo di corsi cofinanziati dalla Commissione europea;
la legge 4 novembre 2005, n. 230, recante «Nuove disposizioni concernenti i professori ed i ricercatori universitari e delega al Governo per il riordino del reclutamento dei professori universitari», non contiene alcuna norma transitoria che equipari la titolarità di corsi permanenti «Jean Monnet» e il loro effettivo espletamento per sette anni all'idoneità a professore associato ciò significa che essi dovrebbero attendere di poter partecipare ai futuri concorsi nazionali (attendendo prima i decreti delegati e poi l'avvio delle procedure amministrative) e vedersi equiparati ai neolaureati, costringendo, nel frattempo, le università a sospendere l'attività;
riconoscere l'idoneità alla docenza di tali docenti non implica alcun onere finanziario e sarebbe rispettosa dell'autonomia universitaria, in quanto l'idoneità alla docenza è un riconoscimento formale che rende possibile, ma non obbligatorio, per le Università, se lo vogliono e se ne hanno le risorse, di «chiamare» il docente a far parte stabilmente del loro corpo docente;
il riconoscimento dell'idoneità alla docenza di tali professori non risulterebbe privo di un previo giudizio, dato che nella specie il giudizio di idoneità è già stato dato nel 1999 dai massimi organi universitari italiani, che hanno proposto la candidatura alla Commissione europea, e dalla stessa Commissione europea che l'ha accettata, ed è stato indirettamente confermato dal controllo annuale con apposito report sulla loro attività di docenza -:
se e quali iniziative, anche normative, intenda adottare al fine di equiparare all'idoneità a professore associato la titolarità di corsi permanenti «Jean Monnet» e il loro effettivo espletamento, senza censure, per sette anni, previo giudizio di idoneità da parte degli organi universitari e della Commissione europea, anche in considerazione del fatto che tale iniziativa non comporta alcun onere finanziario.
(5-04971)

COLASIO, RUSCONI e VOLPINI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
alle scuole dell'infanzia non statali sono assegnati due diversi tipi di finanziamento: i «sussidi ordinari di gestione» (per tutte le scuole che producono domanda e che hanno i requisiti richiesti) e


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i «contributi per il mantenimento del sistema prescolastico integrato» (che prevede l'assegnazione del 70 per cento dei contributi suddiviso per le sezioni funzionanti per tutte le scuole, 5 per cento per le sezioni funzionanti delle scuole ubicate in «aree depresse» e il 25 per cento per le scuole che sono state riconosciute paritarie);
la suddivisione delle risorse e l'assegnazione dei fondi, basata sui dati forniti dalle Direzioni Generali degli Uffici Scolastici regionali, sono calcolate dal Ministero dell'Istruzione per assicurare parità di trattamento su tutto il territorio nazionale;
nel quinquennio 2001-2005 le scuole riconosciute paritarie sono passate da 6.730 a 10.394, con un aumento di 3.664 scuole pari al 54,44 per cento e le sezioni riconosciute aventi diritto sono passate da 24.617 a 26.171 con un aumento di 1.554 sezioni pari al 6,31 per cento;
nel contributo per il mantenimento del sistema prescolastico integrato i fondi destinati alle sole scuole paritarie (pari al 25 per cento dello stanziamento) nell'ultimo quinquennio è stato ridotto di euro 3.100,00 a scuola, equivalente al 32,30 per cento in meno, i fondi destinati a tutte le sezioni esistenti e autorizzate (pari al 70 per cento dello stanziamento) sono rimasti negli ultimi cinque anni praticamente invariati, come sono rimasti invariati i fondi destinati a tutte le sezioni situate nelle cosiddette «zone a rischio» (equivalenti al 5 per cento dello stanziamento). Invece, nel contributo per i sussidi ordinari di gestione, in cinque anni si è registrata una diminuzione del contributo di circa euro 760,00 a sezione pari a meno 17,50 per cento;
negli ultimi due anni lo stanziamento per la scuola dell'infanzia è stato ridotto complessivamente di circa euro 13.800.000,00;
pertanto ad una scuola dell'infanzia autorizzata e paritaria, monosezione, negli anni, sono stati ridotti i contributi statali di circa euro 3.850,00 -:
come intenda procedere il Ministro per garantire a tutte le scuole aventi diritto i finanziamenti necessari per una adeguata gestione a fronte dell'aumento delle scuole idonee ad ottenere i contributi statali e a fronte di una continua diminuzione dei fondi stessi.
(5-04972)

TOCCI, GRIGNAFFINI, SASSO, CAPITELLI e MARTELLA. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
da alcuni mesi vi è un acceso dibattito sulla stampa a proposito dell'insegnamento della teoria evoluzionistica darwiniana nelle scuole;
la teoria evoluzionistica darwiniana risulta essere stata esclusa dai nuovi programmi didattici allegati al decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, recante «Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione» a norma dell'articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53;
di fronte alla discussione e alle polemiche sollevate da questa esclusione (anche in ambienti europei e, in genere, internazionali) che determina una sicura dequalificazione degli studi scientifici nelle scuole italiane, il Ministro affermò, il 28 aprile 2004, di aver «nominato oggi una Commissione di studio che lavorerà con me per dare precise indicazioni che costituiranno la base di tutti i percorsi educativi. La Commissione è presieduta da Rita Levi Montalcini, senatore a vita e Premio Nobel per la Medicina, ed è composta da Carlo Rubbia, Nobel per la fisica, Roberto Colombo, professore di neurobiologia e genetìca all'Università Cattolica Sacro Cuore di Milano e Vittorio Sgaramella, professore di biologia molecolare all'Università della Calabria»;
il 25 febbraio 2005 la Commissione ha consegnato al Ministro le indicazioni volte a riportare le teorie evoluzionistiche nei programmi di insegnamento modificando le precedenti indicazioni nazionali;


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il documento dellaCommissione, resta, tuttavia, inaccessibile. A tutt'oggi chiunque chieda al Ministero il rapporto della Commissione riceve, in pratica, un rifiuto, quasi fosse secretato;
il rapporto contiene, come riferiscono organi di stampa, l'indicazione che, anche in Italia, la teoria evoluzionistica di Darwin debba essere insegnata nelle scuole elementari e medie, criticando aspramente chi ha scelto di eliminare dai programmi di insegnamento la teoria darwiniana;
il periodico Micromega ha pubblicato quello che definisce «una seconda versione del rapporto, successiva alla prima e visibilmente manipolata». In questa seconda versione, le frasi critiche verso chi ha cercato di eliminare Darwin dalle scuole - si legge nell'inchiesta - sono state cassate e un intero paragrafo addirittura riscritto;
il 6 settembre 2005 il Ministro, nell'ambito della presentazione dei nuovo anno scolastico, ha ribadito che l'insegnamento della teoria darwiniana tornerà nelle scuole anche se solo dal terzo anno della scuola secondaria di primo grado;
tuttavia, le teorie evoluzionistiche sono state solo molto parzialmente reintrodotte tra gli obiettivi specifici di apprendimento delle scienze, limitandole a materie quali la geologia, e solo ad alcuni cicli dell'istruzione e non prevedendo, comunque, di trattare i temi dell'origine e dell'evoluzione dell'uomo;
al contrario l'origine dell'universo, della vita e dell'uomo è un argomento presente, fin dalla scuola dell'infanzia nei programmi di religione, ed è spiegata in ogni ciclo fino alle superiori -:
quale sia il testo integrale dei documento del gruppo di esperti, presieduto dalla Senatrice, professoressa Rita Levi Montalcinì, istituito nell'aprile dei 2004 e ufficialmente consegnato al Ministro il 25 febbraio 2005, quali siano le integrazioni annunciate dal Ministro ai piani di studio della scuola primaria e secondaria di primo grado e se corrispondano a verità le voci circa l'esistenza di un secondo rapporto «edulcorato delle critiche all'operato del Ministero».
(5-04973)

Interrogazioni a risposta scritta:

MAZZUCA POGGIOLINI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
l'Istituto Sperimentale studio e difesa del suolo «Ex Strampelli» di Rieti è l'unico centro di ricerca sul territorio reatino;
tale istituto è ad oggi l'unico centro a livello nazionale che si occupa dello studio delle caratteristiche pedoclimatiche delle tartufaie e quindi dei centri di tartuficoltura;
detto istituto, creato da Nazareno Strampelli padre dell'omonimo grano, che si intende chiudere per traslocarlo ad Arezzo, priva Rieti di un simbolo della città, la regia stazione di granicoltura, nota sia in ambito culturale che nella ricerca applicata all'agricoltura;
l'istituto si occupa della valorizzazione ed ottimizzazione delle produzioni tipiche e della tutela ambientale con particolare riferimento all'agricoltura;
senza che alcun componente della Commissione di esperti per la valutazione della rete di ricerca abbia mai visitato il centro è stato espresso un giudizio negativo sull'attività esercitata definita «di estrema marginalità», sebbene il lavoro svolto e il personale impiegato sono al pari di altre istituzioni similari;
l'istituto ha riconvertito il decreto del Presidente della Repubblica 1318 del 1967 e dal 1980 ha posto in essere un'intensa attività scientifica costituita da progetti e convenzioni con enti locali o altre istituzioni: ad oggi 28 pubblicazioni scientifiche di cui 13 su riviste internazionali, fatti che contrastano con la definizione di «estrema marginalità»;


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vi lavorano 14 persone, un numero sufficiente per un valido nucleo di ricerca: 5 unità generiche residuo di un folto numero di persone oggi pensionate e mai sostituite, 1 ricercatore, 4 assegnisti di ricerca, 1 contrattista, 3 operai a tempo indeterminato -:
quali adeguate iniziative intenda adottare per garantire e tutelare il lavoro dell'Istituto sperimentale di ricerca, in ossequio alla rivalutazione dei centri di ricerca proposti dalla riforma voluta dal Ministro stesso;
se ritenga che l'Istituto sperimentale di studio e difesa del suolo (ex Strampelli) di Rieti, che da tempo opera con serietà e impegno, debba essere trasferito in altra città con altra storia e altre caratteristiche;
se reputi giusto penalizzare il personale ad oggi impiegato in progetti e lavori di alto valore scientifico, che si vedrebbe privato del proprio lavoro o sottoposto a cambi di sede non agevoli.
(4-18032)

MOLINARI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
il raggiungimento del bilinguismo rappresenta un processo molto impegnativo che richiede risorse e impegno rispetto a quelle poche contemplate nel decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 novembre 2005;
il dettato del IV obiettivo generale del Libro Bianco su istruzione e formazione insegnare e apprendere del 1995 dichiara che la conoscenza di due lingue comunitarie è oramai una condizione indispensabile per permettere ai cittadini UE di beneficiare delle opportunità professionali e personali offerte dal grande mercato interno;
non si intende accettare uno scenario che conferisce monopolio assoluta di lingua dominante all'inglese impoverendo di fatto l'offerta formativa di altre lingue altrettanto importanti -:
quali iniziative il Governo intenda adottare al fine di salvaguardare l'insegnamento paritario di due lingue comunitarie al fine di consentire un pluralismo dell'offerta formativa nella piena applicazione del dettato del IV obiettivo del Libro bianco su istruzione e formazione della UE.
(4-18093)

FRANZ. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
nella Gazzetta Ufficiale IV serie speciale n. 28 del 8 aprile 2005, con scadenza il 9 maggio 2005, è stato pubblicato il decreto rettorale n. 239 del 23 marzo 2005, prto. 5438 tit. 1 cl. 7 Fasc avente per oggetto «Procedure di valutazione comparativa per la copertura di n. 1 posto di professore universitario di ruolo di prima fascia» e all'articolo 1 si legge «È indetta una procedura di valutazione comparativa per la copertura di n. 1 posto di professore universitario di ruolo di prima fascia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia per il seguente settore scientifico-disciplinare: Facoltà di Medicina e Chirurgia Settore scientifico disciplinare MED/18 Chirurgia generale Posti 1:
incardinamento nel corso di laurea specialistica in: Medicina e chirurgia;
numero massimo di pubblicazioni scientifiche da presentare: quaranta (ai sensi del comma 6 dell'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 117 del 2000 l'inosservanza del limite indicato comporta l'esclusione del candidato dalla procedura);
tipologia di impegno scientifico, didattico e assistenziale: (valido ai soli fini della chiamata) tipologia di insegnamento: il candidato deve possedere adeguata esperienza didattica di chirurgia generale nell'ambito del corso di laurea in Medicina e Chirurgia;
tipologia di ricerca e assistenziale: il candidato deve possedere approfondite conoscenze fisiopatologiche e tecniche nel


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campo delle nuove tecnologie laparoscopiche utilizzate in Chirurgia addominali»;
appare difficile all'interrogante capire la ratio di questo concorso, pur nel rispetto dell'autonomia universitaria, dal momento che la Facoltà di Medicina e Chirurgia MED/18 Chirurgia generale risulta avere alla data odierna tre professori ordinari (1a fascia);
nell'allegato A del Regolamento Dipartimento di Scienze Chirurgiche (DISC) emanato con D.R. n. 636 del 19 maggio 2000 si trovano la classificazione del singolo settore disciplinare:
F08A MED/18 Chirurgia generale;
F08B MED/19 Chirurgia plastica;
F08C MED/20 Chirurgia pediatrica e infantile;
F08D MED/21 Chirurgia toracica;
F08E MED/22 Chirurgia vascolare;
F09X MED/23 Chirurgia cardiaca;
F10X MED/24 Urologia;
F12B MED/27 Neurochirurgia;
F13A MED/28 Malattie odontostomatologiche;
F13B MED/28 Malattie odontostomatologiche;
F13C MED/29 Chirurgia maxillo facciale;
F14X MED/30 Malattie apparato visivo;
F15A MED/31 Otorinolaringoiatria;
F15B MED/32 Audiologia;
F16A MED/33 Malattie apparato locomotore;
F20X MED/40 Ginecologia e ostetricia;
F21X MED/41 Anestesiologia;
F23C MED/47 Scienze infermiera ostetrico-ginecologiche;
nel sito dell'Università di Udine Facoltà di medicina e chirurgia si trova l'elenco dei professori ordinari (1 fascia)

Professori Ordinari - Facoltà di Medicina e Chirurgia

Cognome, Nome Ruolo Afferenza Settore Disciplinare
DI PRAMPERO, Pietro EnricoProfessore Ordinario Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
BIO/09
MAVELLI, IreneProfessore Ordinario Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
BIO/10
VIGLINO, PaoloProfessore Ordinario Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
BIO/10
XODO, LuigiProfessore StraordinarioDipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
BIO/10
ZANETTI, MargheritaProfessore StraordinarioDipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
BIO/10
QUADRIFOGLIO, FrancoProfessore Ordinario Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
BIO/11
SCHNEIDER, ClaudioProfessore Ordinario Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
BIO/13
FURLANUT, MarioProfessore Ordinario Dipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
BIO/14
MALLARDI, FrancoProfessore Ordinario Dipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
BIO/16
MARCHINI, MaurizioProfessore Ordinario Dipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
BIO/17


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DAMANTE, GiuseppeProfessore Ordinario Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
MED/03
AMBESI IMPIOMBATO, Francesco SaverioProfessore Ordinario Dipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/04
GONANO, FabioProfessore Ordinario Dipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/05
BOTTA, GiuseppeProfessore Ordinario Dipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
MED/07
BELTRAMI, Carlo AlbertoProfessore Ordinario Dipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
MED/08
DI LORETO, CarlaProfessore Straordinario Dipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
MED/08
SECHI, Leonardo AlbertoProfessore Straordinario Dipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/09
FANIN, RenatoProfessore Straordinario Dipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
MED/15
BRESADOLA, FabrizioProfessore Ordinario Dipartimento di Scienze ChirurgicheMED/18
CAGOL, Pier PaoloProfessore Ordinario Dipartimento di Scienze ChirurgicheMED/18
DE ANNA, DinoProfessore Ordinario Dipartimento di Scienze ChirurgicheMED/18
ZATTONI, Filiberto Professore Straordinario Dipartimento di Scienze Chirurgiche MED/24
BALESTRIERI, MatteoProfessore OrdinarioDipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/25
BERGONZI, PaoloProfessore Ordinario Dipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/26
POLITI, MassimoProfessore Ordinario Dipartimento di Scienze Chirurgiche MED/29
BANDELLO, Francesco Maria Professore Straordinario Dipartimento di Scienze Chirurgiche MED/30
FERLITO, Alfio Professore Straordinario Dipartimento di Scienze Chirurgiche MED/31
CAMPAILLA, EttoreProfessore Ordinario Dipartimento di Scienze Chirurgiche MED/33
PATRONE, Pasquale Professore Straordinario Dipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/35
BAZZOCCHI, MassimoProfessore Ordinario Dipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
MED/36
TENORE, AlfredoProfessore Ordinario Dipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/38
MARCHESONI, DiegoProfessore StraordinarioDipartimento di Scienze Chirurgiche MED/40
DELLA ROCCA, GiorgioProfessore StraordinarioDipartimento di Scienze Chirurgiche MED/41
BARBONE, FabioProfessore StraordinarioDipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/42

il Dipartimento di Scienze Chirurgiche ha iniziato la sua attività didattica nell'a.a. 1986/1987 con il conferimento dell'insegnamento di Fisiopatologia applicata al professor Fabrizio Bresadola e l'attivazione del reparto di Clinica Chirurgica è avvenuta il 9 marzo 1989. Dal sito web dell'università di Udine si legge che «In questi anni l'attività didattica si è sviluppata e potenziata all'interno del corso di Medicina e Chirurgia, nei corsi dei Diplomi Universitari e nelle Scuole di Specializzazione... omissis»;

attualmente risulta direttore della Cattedra di Chirurgia Generale (DISCMED/18) il professor Fabrizio Bresadola;
il Dipartimento di Scienze Chirurgiche ha tre professori di 1a fascia ovvero il


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professor Fabrizio Bresadola, il professor Pier Paolo Cagol e il professor Dino De Anna e risulta essere il Dipartimento con il maggior numero di ordinari;
all'interrogante risulta inoltre che il professor Dino De Anna svolga la propria attività assistenziale in apposita struttura convenzionata;
nell'ambito del settore disciplinare del corpo docente della facoltà di Medicina e chirurgia all'interrogante risultano scoperte alcune importanti discipline tra le quali quella di Pneumologia, quella di Cardiologia, quella di Endocrinologia e quella di Nefrologia e che risulta essere affidata ad un ricercatore universitario;

nel medesimo sito viene pubblicato anche l'elenco dei professori associati della Facoltà di Medicina e chirurgia.

Professori Associati - Facoltà di Medicina e Chirurgia

Cognome, Nome Ruolo Afferenza Settore Disciplinare
ANTONUTTO, Guglielmo Professore AssociatoDipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
BIO/09
CAPELLI, CarloProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
BIO/09
CAUCI, SabinaProfessore AssociatoDipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
BIO/10
ESPOSITO, GennaroProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
BIO/10
LIPPE, GiovannaProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
BIO/10
BRANCOLINI, Claudio Professore Associato
Confermato
Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
BIO/13
BARALDO, MassimoProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
BIO/14
PERISSIN, LauraProfessore AssociatoDipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
BIO/14
CRIVELLATO, EnricoProfessore AssociatoDipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
BIO/16
ORTOLANI, FulviaProfessore AssociatoDipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
BIO/17
SOLDANO, FrancaProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
MED/01
COLOMBATTI, Alfonso Professore Associato
Confermato
Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
MED/04
CURCIO, FrancescoProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/04
DEGRASSI, AlbertoProfessore AssociatoDipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/04
PUCILLO, Carlo Ennio MicheleProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Biomediche
MED/04
PIGA, AndreaProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
MED/06
SOBRERO, AlbertoProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
MED/06


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MARIUZZI, LauraProfessore Associato Dipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
MED/08
CAVARAPE, AlessandroProfessore Associato Dipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/09
CERIELLO, AntonioProfessore Associato Dipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/09
DE MARCHI, SergioProfessore Associato Dipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/09
SORRENTINO, Dario RosarioProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/09
CARRELLA, Massimino Professore Associato
Confermato
Dipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/12
DAMIANI, DanielaProfessore Associato Dipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
MED/15
DE VITA, Salvatore Professore Associato Dipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/16
VIALE, Pierluigi Professore Associato
Confermato
Dipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
MED/17
BRESADOLA, Vittorio Professore Associato Dipartimento di Scienze ChirurgicheMED/18
TERROSU, GiovanniProfessore Associato Dipartimento di Scienze ChirurgicheMED/18
UZZAU, AlessandroProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Scienze ChirurgicheMED/18
RIBERTI, CarloProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Scienze ChirurgicheMED/19
ALBIERO, RenatoProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Scienze ChirurgicheMED/23
CARTA, FiorenzoProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Scienze ChirurgicheMED/27
ROBIONY, MassimoProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Scienze ChirurgicheMED/29
LANZETTA, Paolo Professore Associato Dipartimento di Scienze ChirurgicheMED/30
CAUSERO, AraldoProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Scienze ChirurgicheMED/33
ZUIANI, ChiaraProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
MED/36
BRUSAFERRO, SilvioProfessore Associato
Confermato
Dipartimento di Patologia e Medicina
Sperimentale e Clinica
MED/42
GENNARI, MaurizioProfessore Associato Dipartimento di Ricerche Mediche
e Morfologiche
MED/43

la Facoltà di Medicina e Chirurgia MED/18 Chirurgia generale risulta avere alla data odierna tre professori associati ovvero il dottor Vittorio Bresadola, il dottor Giovanni Terrosu ed il dottor Alessandro Uzzau;
il dottor Vittorio Bresadola risulta essere anche rappresentante della Facoltà di Medicina e Chirurgia nella Commissione Orientamento e Tutorato, nonché nella Clinica chirurgica diretta dal professor Fabrizio Bresadola risulta ricoprire l'incarico di responsabile dell'Ambulatorio di Fisiopatologia digestiva;

il professor Fabrizio Bresadola risulta essere Presidente del Policlinico Universitario e Presidente della Delegazione Amministrativa dello stesso Policlinico Universitario;


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nella Guida ai corsi della Facoltà di Medicina e Chirurgia 2005/2006 si legge che «La Facoltà di Medicina e chirurgia ha attivato per l'a.a. 2005/2006 i seguenti corsi di laurea:
corso di laurea specialistica a ciclo unico:
medicina e chirurgia;
corsi di laurea di I livello:
scienze motorie (sede a Gemona del Friuli);
fisioterapia;
infermieristica (sedi a Udine, a Mestre e a Pordenone);
ostetricia;
tecniche di neurofisiopatologia;
tecniche di laboratorio biomedico;
tecniche sanitarie di radiologia medica, per immagini e radioterapia;
educazione professionale;
corso interfacoltà, in collaborazione con la Facoltà di Scienze della formazione;
biotecnologie;
corso interfacoltà, in collaborazione con la Facoltà di Agraria, Medicina veterinaria e Scienze MFN;
tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro Corso interateneo, in collaborazione con l'Università di Trieste;
corso di laurea specialistica:
scienza dello sport (sede a Gemona del Friuli);
scienze infermieristiche e ostetriche;
corso interateneo, in collaborazione con l'Università di Trieste;
biotecnologie sanitarie;
corso interfacoltà, in collaborazione con la Facoltà di Medicina Veterinaria;
il dottor Vittorio Bresadola risulta essere docente di Chirurgia Generale alla Facoltà di Medicina e Chirurgia corso di laurea Infermieristica e al corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per immagini e Radioterapia;
il dottor Marco Bresadola risulta essere docente di Storia della Medicina alla Facoltà di Medicina e Chirurgia corso di laurea Infermieristica e al corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per immagini e Radioterapia;
risulta all'interrogante che la dottoressa M.G. Marcellino sia Assistente nella Clinica Chirurgica diretta dal professor Fabrizio Bresadola;
all'interrogante risulta che il dottor Vittorio Bresadola ed il dottor Marco Bresadola sono figli del professor Fabrizio Bresadola e la dottoressa Marcellino risulta essere nuora del professor Fabrizio Bresadola;
da un'attenta analisi dell'interrogante sulle caratteristiche richieste dal bando risulta che solo uno dei tre professori associati della Facoltà di Medicina abbia le caratteristiche per occupare in futuro il posto venutosi a creare;
sorge spontaneo il sospetto che essere parente o affine del professor Fabrizio Bresadola risulta essere condizione non necessaria, ma sufficiente per ottenere un impiego nell'ambito dei mondo accademico ed in particolare nella Facoltà di Medicina e Chirurgia;
quanto descritto rappresenta una situazione molto diffusa nel nostro paese;
sull'argomento è recentemente intervenuta la legge 4 novembre 2005, n. 230 recante «Nuove disposizioni concernenti i ricercatori universitari e delega al Governo per il riordino del reclutamento dei professori universitari» la quale ha previsto che il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca bandisca, entro il 30


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giugno di ogni anno, con proprio decreto, procedure finalizzate al conseguimento dell'idoneità scientifica nazionale -:
se, in sede di predisposizione dei decreti delegati ex articolo 1 della legge 230 del 2005, non intenda introdurre meccanismi volti a garantire, nelle procedure di reclutamento dei docenti universitari, il rispetto dei criteri di imparzialità, correttezza e trasparenza.
(4-18094)