Allegato B
Seduta n. 705 del 15/11/2005


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SALUTE

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere - premesso che:
dopo l'avvio della sperimentazione della pillola abortiva RU846 da parte dell'Ospedale Sant'Anna di Torino si stanno registrando numerose analoghe richieste da parte di altre regioni;
dopo il Piemonte, infatti, hanno avviato la sperimentazione la Liguria, mentre sono giacenti al Ministero le richieste degli Ospedali S. Filippo Neri, S. Camillo e dell'Umberto I di Roma e della II Università di Napoli tramite la regione Campania;
in Toscana, tuttavia, a differenza di quanto avvenuto in altre regioni, non è stata chiesta la sperimentazione del farmaco ma si è proceduto direttamente all'acquisto del farmaco all'estero su richiesta di interventi mirati, senza nessuna sperimentazione;
l'azienda che produce la pillola RU486 non ha ancora avviato la procedura di commercializzazione in Italia e, qualora lo facesse, dovrebbe corredarla di dati scientifici riguardanti la sua sperimentazione;
il farmaco agirebbe facilitando il distacco dell'embrione, inibendo l'ormone della gravidanza e favorendo le contrazioni; il suo impiego ha delle pericolose complicazioni, quali la continua perdita di sangue (in Francia una donna è morta per emorragia), la necessità di un raschiamento o la malformazione del feto;
in alcuni Paesi europei il farmaco viene venduto normalmente nella farmacie;
la legge n. 194 del 1978, sull'interruzione volontaria della gravidanza naque per prevenire l'aborto e non solo per legalizzarlo e risulta, ad oggi, fortemente inapplicata proprio nel suo articolo 1 che stabilisce: «Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite. Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l'aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite»;


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secondo la relazione ministeriale sull'applicazione della legge gli aborti nel 2004 sono aumentati del 3,4 per cento rispetto al 2003;
l'articolo 8 della legge n. 194 del 1978 stabilisce che «L'interruzione della gravidanza è praticata da un medico del servizio ostetrico-ginecologico presso un ospedale generale tra quelli indicati nell'articolo 20 della legge 12 febbraio 1968, n. 132, il quale verifica anche l'inesistenza di controindicazioni sanitarie»;
gli articoli 2 e 5 della citata legge prevedono che «I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita» ed inoltre che «Il consultorio e la struttura sociosanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici, hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall'incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute della gestante, di esaminare con la donna e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito, le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto» -:
se ritenga corretta la procedura applicata dalla regione di Toscana;
se non ritenga urgente, vista la ripresa del numero di aborti nel 2004, prevedere un maggiore coinvolgimento delle associazioni di volontariato, così come previsto dalla legge;
se sia a conoscenza dei motivi che stanno impedendo all'azienda produttrice del farmaco di avviare la commercializzazione;
se esistono dati scientifici aggiornati sulla sperimentazione del farmaco in altri paesi;
se ritenga possibile che tale farmaco possa essere venduto liberamente nelle farmacie una volta commercializzato.
(2-01727) «Volontè, Lucchese, Anna Maria Leone».

Interrogazioni a risposta immediata:

LA RUSSA, MIGLIORI, GIANNI MANCUSO, AIRAGHI, AMORUSO, ANEDDA, ARMANI, ARRIGHI, ASCIERTO, BELLOTTI, BENEDETTI VALENTINI, BOCCHINO, BORNACIN, BRIGUGLIO, BUONTEMPO, BUTTI, CANNELLA, CARDIELLO, CARUSO, CASTELLANI, CATANOSO, CIRIELLI, COLA, GIORGIO CONTE, GIULIO CONTI, CORONELLA, CRISTALDI, DE SENEEN, DELMASTRO DELLE VEDOVE, FASANO, FATUZZO, FOTI, FRAGALÀ, FRANZ, GALLO, GAMBA, GASPARRI, GERACI, ALBERTO GIORGETTI, GIRONDA VERALDI, LA GRUA, LA STARZA, LAMORTE, LANDI DI CHIAVENNA, LEO, LISI, LO PRESTI, LOSURDO, MACERATINI, MAGGI, LUIGI MARTINI, MAZZOCCHI, MENIA, MEROI, MESSA, ANGELA NAPOLI, NESPOLI, ONNIS, PAOLONE, PATARINO, ANTONIO PEPE, PEZZELLA, PORCU, RAISI, RAMPONI, RICCIO, RONCHI, ROSITANI, SAGLIA, SAIA, GARNERO SANTANCHÈ, SCALIA, SELVA, STRANO, TAGLIALATELA, TRANTINO, VILLANI MIGLIETTA, ZACCHEO e ZACCHERA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
numerosi quotidiani in questi giorni hanno riportato la notizia secondo la quale presso l'ospedale di Pontedera, dipendente dall'azienda sanitaria locale 5 di Pisa, si sarebbe iniziata la distribuzione


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della pillola abortiva RU 486, senza rispettare i tempi e le procedure di sperimentazione;
la direzione sanitaria dell'ospedale di Pontedera, che pratica circa 520 aborti l'anno, ha richiesto direttamente alla ditta Excelgin di Parigi una prima confezione della pillola RU 486, inoltrando la richiesta anche all'ufficio periferico del ministero della salute, come previsto dal decreto ministeriale dell'11 febbraio 1997, che regola l'acquisto dei farmaci non venduti in Italia;
altre aziende sanitarie locali della Toscana hanno richiesto l'uso di tale metodo abortivo, in particolare nelle città di Firenze, Viareggio, Pistoia, Empoli, Arezzo e Prato. In Toscana vengono praticate 8.700 interruzioni volontarie di gravidanza all'anno, ma fino ad ora sempre mediante il metodo Karmann, ossia l'intervento chirurgico;
il fenomeno di distribuzione della pillola RU 486, pare, nella maggior parte dei casi, senza aspettare gli esiti della sperimentazione e aggirando, di fatto, le disposizioni previste dalla legge n. 194 del 1978, si sta diffondendo anche in altre regioni del Centro-Nord. Dopo il Piemonte e la Toscana, anche l'azienda sanitaria locale 2 di Savona ha avviato le pratiche per la richiesta di sperimentazione e lo stesso è accaduto presso l'ospedale San Filippo Neri di Roma;
nel corso degli anni è andato crescendo il numero degli interventi per interrompere la gravidanza, in particolare effettuato da donne con cittadinanza straniera, ma risulta, altresì, in crescita il numero delle donne che si rivolgono con fiducia ai consultori familiari, divenuti nel tempo un vero e proprio centro di aiuto e supporto, innanzitutto, psicologico -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti accaduti presso l'ospedale di Pontedera, se abbia autorizzato la distribuzione della pillola abortiva e, altresì, quali misure intenda adottare per monitorare l'utilizzo della pillola RU 486, al fine di evitarne la distribuzione incontrollata prima che sia portata a termine l'adeguata sperimentazione.
(3-05175)

VALPIANA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
anche il San Filippo Neri, azienda sanitaria romana, ha avviato - dopo il Piemonte, la Liguria e la Toscana - la procedura per chiedere di poter sperimentare la pillola RU 486;
per il Ministro interrogato «c'è una gara fra le regioni, che si stanno trasformando in una sorta di avanguardie mediatrici dei valori, a incentivare l'aborto» e, inoltre, egli ritiene che la sperimentazione della pillola RU 486 in alcuni ospedali riapra, di fatto, la questione dell'applicazione della legge n. 194 del 1978;
il Ministro interrogato, inoltre, ha puntato il dito contro i consultori, che, secondo un documento anche da lui sottoscritto, devono diventare «da dispensatori di certificati d'aborto, a momento di reale diminuzione dell'interruzione delle gravidanze»; per realizzare ciò il Ministro interrogato ha ribadito che intende inserire nella gestione dei consultori il «Movimento per la vita»;
tutto ciò, secondo l'interrogante, si configura come un attacco concentrico contro l'autodeterminazione delle donne -:
se non ritenga di dover adottare iniziative per tutelare e potenziare i consultori pubblici, una delle più importanti conquiste della battaglia delle donne, e per garantire la piena applicazione della legge n. 194 del 1978, al fine di tutelare il diritto delle donne ad una maternità libera e consapevole.
(3-05176)

Interrogazione a risposta orale:

MIGLIORI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
presso l'ospedale di Pontedera, senza alcuna preventiva sperimentazione, si sta procedendo alla distribuzione della pillola abortiva 486 RU, così aggirando di fatto la


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normativa di prevenzione all'interruzione volontaria della gravidanza, così come previsto dalla legge n. 194 -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto sopra e quali iniziative di competenza intenda adottare in merito.
(3-05166)