Allegato B
Seduta n. 703 del 10/11/2005


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AFFARI ESTERI

Interrogazioni a risposta scritta:

ONNIS. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
in Sardegna, la stampa locale ha recentemente richiamato l'attenzione sul problema delle adozioni internazionali, con particolare riferimento ai rapporti che, su questo specifico tema, intercorrono tra l'Italia e la Bielorussia (L'Unione Sarda, edizione del 5 novembre 2005, pagina 19);
si apprende, così, che «140 famiglie» italiane, che aspirano all'adozione di un bambino bielorusso, «hanno superato tutti gli "sbarramenti", hanno avuto assegnati i piccoli, hanno contattato i bambini e non


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riescono a portarli in Italia. In pratica, queste famiglie non possono rientrare, perché rientrerebbero da sole: i bambini non sono autorizzati dal Governo bielorusso a venire in Italia con i loro futuri genitori» (L'Unione Sarda, citata);
inoltre, secondo la stessa fonte, «oltre 600 famiglie sono in attesa, e vengono tenute sul filo del rasoio senza avere la certezza dell'assegnazione del bambino, anche avendo soddisfatto gli obblighi economici e amministrativi»;
finora, infatti, nella materia in esame, la «Bielorussia non si è adeguata all'operato di altri Paesi»;
si auspica, pertanto, un intervento del «Ministro per gli affari esteri ... al fine di ridare il sorriso a questi bambini e la tranquillità a tanti genitori»;
nel quadro cui si è fatto riferimento si inserisce anche la particolare vicenda - rievocata dal quotidiano già citato, nel medesimo contesto - della signora Annalisa Dessalvi, «prima single autorizzata a creare una famiglia con un'adolescente bielorussa», la quale, ancora oggi, è costretta a vivere nello Stato d'origine -:
quali iniziative siano state finora assunte, e si vogliano ulteriormente intraprendere, nell'ambito dei rapporti internazionali con il Governo della Bielorussia, per favorire il più rapido superamento delle difficoltà lamentate dalle famiglie italiane - e in particolare dalla signora cagliaritana Annalisa Dessalvi - nel condurre a compimento le procedure di adozione dei bambini di quello Stato e nel trasferimento degli adottandi in Italia.
(4-17862)

ZACCHERA. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro per le pari opportunità. - Per sapere - premesso che:
da anni è critica la situazione per le adozioni internazionali di minori, con angoscianti situazioni per migliaia di famiglie che con estrema difficoltà riescono a concludere i complicati iter di adozione;
più volte l'interrogante è intervenuto per segnalare casi anomali, oltre ad aver presentato la proposta di legge 4998 presentata il 12 maggio 2004 tendente ad ottenere più trasparenza in queste procedure, come richiesto da molte Associazioni, famiglie ed esperti del settore come - segnatamente - quelli riuniti nel portale www.loretobambino.it che raccoglie innumerevoli famiglie impegnate in questo campo;
la situazione si è fatta sempre più critica nei paesi dell'ex blocco dell'Europa Orientale ed in Russia, dove le autorità locali frappongono sempre più difficoltà a procedere nelle adozioni, nonostante che spesso siano già state svolte tutte le necessarie procedure burocratiche;
al centro di quello che purtroppo a volte diventa un vero e proprio «business» stanno anche numerose Agenzie italiane che richiedono alle famiglie autorizzate dai Tribunali dei Minori somme anche cospicue per le procedure di adozione spesso con tempi e modi molto discutibili e nonostante che spesso - purtroppo - le situazioni si incagliano e non hanno uno sbocco in termini ragionevoli;
perlomeno farraginosi devono essere giudicati i sistemi di controllo in questo settore, con la presenza di più Enti a volte in concorrenza tra di loro;
la situazione si è fatta particolarmente grave in Bielorussia dove da ormai molti mesi - e precisamente dal mese di ottobre 2004 - risultano essere state bloccate in modo unilaterale tutte le pratiche di adozione nonostante che circa 160 coppie italiane, dopo aver pagato, tutto il dovuto, si ritrovano ad avere già assegnati i figli adottivi (con i quali, spesso si sono già iniziati a tenere rapporti) ma che gli stessi bambini non sono loro consegnati, con complicanze e conseguenze gravissime sia per le coppie italiane che per gli stessi bambini adottandi;
oltre a queste coppie risultano all'interrogante - dall'esame diretto delle documentazioni disponibili - che diverse


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centinaia di altre coppie hanno già pagato alle Agenzie italiane migliaia di euro per l'adozione di bambini in Bielorussia, ma che tutte queste pratiche risultano essere parimenti bloccate -:
quale sia l'esatta situazione delle adozioni di minori in essere tra Italia e Bielorussia ed in particolare quanti siano i bambini bielorussi già assegnati a coppie italiane e quante coppie invece risultano aver invano già pagato per procedure dall'incerto sviluppo;
se, in questo senso, i Ministri interrogati non ritengano di dover avviare un monitoraggio della situazione sopra descritta evitando sovrapposizioni di funzioni e di intervento ed anzi finalmente chiarendo chi abbia la responsabilità di gestire e controllare questa situazione;
in particolare, quante siano le Agenzie autorizzate in Italia ad operare adozioni in Bielorussia e quante abbiano avuto tale autorizzazione dalle autorità di Minsk, quante siano state le adozioni andate a buon fine rispetto alle pratiche in giacenza e quale sia il giudizio del Governo sulla serietà di queste Agenzie;
quali siano gli attuali rapporti con il governo bielorusso su queste vicende, quali passi abbiano fatto le autorità italiane per sbloccare questa situazione, quali siano state le risposte bielorusse e quali si ritengano saranno gli sviluppi di questa incresciosa situazione.
(4-17864)

RANIERI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il Centro per la scienza e l'alta tecnologia (Ics) di Trieste opera sotto l'egida dell'Unido, agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale che si occupa di progetti di cooperazione scientifica, formazione e assistenza sulle nuove tecnologie ai paesi in via di sviluppo;
al nostro Paese, in quanto principale contribuente - 3,5 milioni di euro annui - compete la proposizione dei candidati al vertice dell'Ics medesimo;
nel 2003, a seguito del pensionamento per raggiunti limiti d'età dell'allora direttore Francesco Pizzio, il Ministero degli affari esteri propose alla Commissione di alti funzionari dell'Onu, nominata dal direttore generale dell'Unido, Carlos Magarinos, i nominativi della dottoressa Luisa Mestroni, del dottor Graziano Bertogli e del dottor Giusto Sciarabba. Il Direttore Generale dell'UNIDO, su designazione della Commissione selezionatrice, nominò direttore dell'Ics la dottoressa Mestroni, e conferì l'incarico di vice direttore e Direttore delle Operazioni, al dottor Bertogli. Il terzo nominativo proposto, il dottor Sciarabba, venne dalla Commissione giudicato inidoneo;
nel dicembre del 2004 l'UNIDO pose sotto osservazione amministrativa l'Ics, inviando una apposita Commissione Ispettiva a Trieste. Il rapporto finale della Commissione Ispettiva accertò una serie di violazioni amministrative, irregolarità gestionali e specifici episodi di conflitto di interessi, in particolare, tra la società Forgea International di Ugo Leone, ex direttore dell'Ics, che si aggiudica a partire dal 1998, svariati appalti relativi alla gestione dei corsi dell'Ics, via via con costi sempre crescenti raggiungendo il massimo ammontare o sotto la gestione Mestroni-Bertogli;
il dossier degli ispettori di Vienna ha portato la dottoressa Mestroni a dimettersi, mentre il suo vice, il dottor Bertogli, pure lui indagato e censurato nell'inchiesta per gravi responsabilità amministrative, è rimasto al suo posto. Nuovo direttore dell'Ics, sempre su proposta del MAE, è stato poi nominato il succitato dottor Sciarabba, a suo tempo giudicato inidoneo;
va considerato, infine, su 88 incarichi apicali alle Nazioni Unite quali Rappresentanti o Inviati Speciali del Segretario Generale, di nomina diretta del Segretario Generale, il nostro Paese, ne ha ottenuti soltanto 2 a fronte, ad esempio, dei 4 ottenuti dalla Germania, dalla Norvegia e dal Senegal, dei 4 del Canada, dei 4 di spessore del Pakistan, dei 3 dell'Olanda, eccetera -:
quali siano le valutazioni del Ministro interrogato in merito ai fatti sopra riportati


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e se non ritenga, altresì, doveroso riferire sulle risultanze della Commissione Ispettiva dell'UNIDO che ha portato a pesanti addebiti a carico della dottoressa Mestroni e del dottor Bertogli, le cui candidature sono state proposte dal ministero degli affari esteri;
se, anche a seguito dei risultati deludenti forniti dai funzionari predetti, non ritenga di dover chiarire quali siano i criteri adottati dal MAE nella selezione dei candidati, che hanno portato alla nuova designazione ed alla successiva nomina al vertice dell'Ics, del dottor Giusto Sciarabba, già dichiarato inidoneo dall'UNIDO nel 2003;
se non ritenga, altresì doveroso per il futuro, prestare maggiore attenzione alle specifiche competenze, esperienze professionali inerenti all'Organismo per cui si compete e curriculum vitae di quanti il nostro paese segnala per la nomina ad alti incarichi alle Nazioni Unite e alle altre organizzazioni comunitarie e internazionali in generale, ed in particolare per le nomine all'Ics;
infine, se non intenda riferire sulla scarsa presenza e rilevanza del nostro paese negli incarichi apicali di nomina diretta del Segretario Generale delle Nazioni Unite ed anche dei vertici di Agenzie Specializzate, Fondi e Programmi di Sviluppo delle Nazioni Unite.
(4-17872)