per altre opere già eseguite e contabilizzate dalla ditta aggiudicataria dei lavori del lotto 12 della Variante;
di Lecce perché tale modalità precluderebbe alle imprese locali la possibilità di poter partecipare alla gara;
VIII Commissione:
lo stato generale della viabilità lucchese è stato più volte affrontato all'interno del dibattito istituzionale e politico; in particolare dal 2001 si attende la costruzione di un Ponte sul fiume Serchio e l'adeguamento di uno svincolo in Località Fornaci di Barga, sulla SS 445 della Garfagnana;
tali opere sono state in più occasioni definite infrastrutture indispensabili per l'economia locale, oltre che utili a rendere agevole la viabilità lungo la Valle del Serchio gravata da un continuo traffico pesante;
i lavori per tale interventi sono stati aggiudicati all'impresa costruttrice e l'ultimazione degli stessi prevista prima per il 5 aprile 2003 è stata successivamente spostata al 6 settembre 2004;
la direzione generale dell'ANAS il 7 febbraio 2005 comunicava che il progetto e la perizia con riduzione di spesa, in fase di istruttoria presso il competente ispettorato, sarebbero stati sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione;
gli enti locali, le associazioni economiche e sociali, che da tempo e con costanza incalzano le amministrazioni statali, non hanno informazioni precise sull'iter, i tempi, le modalità con cui saranno assunte ulteriori decisioni;
richieste formali di informazioni in merito allo stato dell'affidamento dei lavori delle opere interessate sono state ripetutamente formulate dalla prima firmataria della presente interrogazione, fin dal mese di luglio 2005, ai vertici dell'Anas;
la dilazione dei tempi di conclusione delle opere, a tutt'oggi indefiniti, provocano gravi difficoltà nelle aree interessate all'attraversamento del traffico -:
quale sia il quadro reale della situazione e quali siano i motivi degli ulteriori ritardi, indicando a quale organismo vadano attribuite le eventuali responsabilità e quali siano i tempi previsti per l'avvio e il completamento dei lavori affinché sia data soluzione, nei tempi più rapidi possibili, a queste importanti strutture di collegamento.
(5-04914)
la Variante di Valico, che prevede l'attraversamento appenninico ed il potenziamento nel tratto Bologna-Firenze dell'Autostrada del Sole A1 Milano-Napoli, è un opera di assoluta valenza strategica e nazionale per un moderno, funzionale ed efficiente sistema di comunicazioni e di mobilità nel nostro Paese e per lo sviluppo delle attività economiche e produttive;
il progetto è articolato e suddiviso in tredici lotti, il suo finanziamento è posto a carico della Società concessionaria Autostrade per l'Italia, in forza della convenzione stipulata con l'ANAS in data 4 agosto 1997;
nelle scorse settimane si è determinata una situazione di forte preoccupazione ed allarme in relazione alla paralisi ed al fermo dei lavori, riguardanti il lotto 12 della Variante di Valico nel tratto Poggiolino-Aglio e l'adeguamento del casello autostradale con la realizzazione del nuovo svincolo per il Mugello;
tale situazione è stata causata dai forti ritardi che continuano ad accumularsi negli ingenti pagamenti dovuti dall'ANAS
questa preoccupante vicenda è stata con forza segnalata dal Comune dl Barberino di Mugello ed è stata evidenziata anche da autorevoli quotidiani nazionali (Sole 24 Ore del 16 ottobre 2005);
ritardi si stanno verificando in altri lotti già affidati ed in altri appalti, relativi sempre al progetto della Variante di Valico -:
qual'è lo stato attuale del lavori e delle procedure di appalto nei tredici lotti in cui è strutturato il progetto della Variante di Valico, precisando quali provvedimenti e quali misure il Ministero intenda adottare per sbloccare i lavori nel lotto 12, paralizzati a seguito della critica situazione finanziaria in cui versa l'Impresa aggiudicataria per il forte e pesante ritardo nei pagamenti ad essa dovuti (per la intervenuta esecuzione di altre opere) da parte dell'ANAS, la quale è costretta a fronteggiare, in assenza di idonee decisioni del Governo, una difficile condizione di cassa e l'assenza di liquidità per il trasferimento assolutamente insufficiente di risorse statali.
(5-04915)
la compagnia aerea Alitalia, a partire dal 29 ottobre 2005 non effettuerà più voli da e per l'aeroporto S. Anna di Crotone con la conseguente cancellazione dal sistema di prenotazione del programma dei voli della compagnia;
recentemente è stato addirittura soppresso il collegamento tra lo scalo di Crotone e quello di Milano, un collegamento che nell'ultimo periodo di effettuazione aveva fatto riportare un notevole afflusso di utenti, con inevitabili vantaggi per i cittadini del territorio che grazie a quella tratta vedevano estremamente facilitati gli spostamenti dal Nord al Sud del Paese e viceversa;
la rilevanza sociale delle tratte di collegamento aereo con lo scalo crotonese è altresì evidenziata dall'inserimento del suddetto scalo tra le destinazioni cui viene applicata la cosiddetta continuità territoriale (inserimento avvenuto con legge 28 dicembre 2001, n. 448, finanziaria per il 2002, articolo 52, commi 35 e 36) ovvero la possibilità per i cittadini di un determinato territorio di spostarsi da e per qualunque parte del territorio nazionale e comunitario con pari opportunità, senza che il proprio spostamento dipenda da terzi e con certezza di spostamento e di tariffa;
la soppressione della tratta Milano-Crotone si inserisce all'interno di altre azioni che sembrano di fatto agli interroganti testimoniare l'abbandono da parte della compagnia Alitalia dello scalo in questione. Un abbandono che potremmo definire annunciato dal momento che si viene a determinare dopo una lunga serie di disagi arrecati all'utenza sottoforma di improvvise cancellazioni dei voli sulla tratta Milano-Crotone, ma anche nel collegamento con Roma, per presunti motivi meteorologici;
l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, ha chiesto all'Alitalia - senza tuttavia ottenere alcuna risposta ufficiale - di proseguire i servizi almeno fino al 31 dicembre 2005 al fine di garantirli fino al termine delle procedure per la prossima assegnazione previste dal nuovo bando di gara;
il 14 settembre 2005, infatti, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea il bando di gara per l'imposizione di oneri di servizio pubblico sui servizi aerei regolari sulla linea Crotone-Roma-Milano. Un bando che era atteso da tempo come possibile soluzione della estenuante vicenda e che dovrebbe portare all'individuazione di un nuovo e più affidabile vettore aereo di riferimento per lo scalo crotonese;
nel bando, pubblicato in GUE in data 15 settembre 2005, si legge «Se entro 30 giorni dalla pubblicazione del presente bando nessun vettore aereo avrà istituito o si appresti ad istituire servizi aerei di linea sulla rotta sopraindicata, conformemente agli oneri di servizio pubblico imposti e senza richiedere una compensazione finanziaria, il Governo ha deciso, nell'ambito della procedura di cui all'articolo 4, paragrafo 1, lettera d) del medesimo regolamento, di limitare l'accesso a tale rotta ad un unico vettore e di concedere, mediante una procedura d'appalto, il diritto di fornire questo servizio aereo a decorrere dal 15o giorno dall'atto approvativo dell'aggiudicazione». Sebbene, alla data odierna, siano trascorsi i trenta giorni previsti dal bando non risulta agli interroganti che il Governo abbia dato seguito alle previste procedure di affidamento dei servizi;
la nuova articolazione degli oneri di servizio previsti dal Bando europeo considera la rotta Crotone-Roma-Milano con una frequenza minima di 2 voli giornalieri in partenza da Crotone ed altrettanti per Crotone, con una capacità di almeno 90 posti per aeromobile, con tariffe massime di 66 euro per i voli collegati con la Capitale e di 94 euro per quelli con Milano, via Roma;
il vettore che si aggiudicherà il bando dovrà necessariamente garantire il servizio per almeno l2 mesi consecutivi, con un margine di cancellazione del 2 per cento dei voli programmati solo per motivi imputabili alla compagnia responsabile. Su questo aspetto si auspica un potenziamento dei controlli degli enti istituzionali preposti al fine di evitare che la compagnia subentrante possa eludere questa clausola, come avvenuto durante la presenza dell'Alitalia, utilizzando impropriamente la dote di cancellazione per ridurre drasticamente i voti del Sant'Anna, e così penalizzare progressivamente il territorio calabrese e numerosi passeggeri;
un recente studio di Unioncamere e dell'Istituto Tagliacarne, evidenzia quanto Crotone continui ad essere all'ultimo posto in Calabria nella graduatoria della dotazione di infrastrutture stradali e ferroviarie e che, pertanto, la modalità di trasporto aereo risulta di fondamentale importanza per favorire l'equilibrato esercizio del diritto alla mobilità stabilito a livello costituzionale;
l'urgenza di dotare il capoluogo di un efficiente e potenziato scalo aeroportuale deriva pertanto per scongiurare l'isolamento della zona e dei suoi cittadini dal resto del territorio nazionale e comunitario -:
quali iniziative abbia adottato o intenda adottare per potenziare l'Aeroporto di S. Anna di Crotone e per dotarlo, nel più breve tempo possibile, di un vettore in grado di gestire adeguatamente i servizi previsti dal Bando della Gazzetta Ufficiale europea, senza penalizzare ulteriormente gli utenti in partenza e in arrivo dallo scalo crotonese;
quali informazioni possa fornire sull'espletamento del bando di gara europeo, della cui pubblicazione non si conoscono gli sviluppi ed in merito al reale interesse delle compagnie aeree di operare su Crotone rispettando le direttive del bando, facendoci conoscere i loro nomi.
(5-04909)
sono in fase di avvio le procedure di garaper l'esecuzione dell'ammodernamento della strada statale 275 tra Maglie e Santa Maria di Leuca, la cui opera, inserita nel piano decennale dell'ANAS2003-2012, prevede un costo complessivo di 165 milioni di euro;
risulta agli interroganti che l'ANAS sarebbe orientata a procedere all'appalto con un unico lotto, ipotesi che sta provocando motivate e crescenti preoccupazioni da parte dei costruttori edili della provincia
ragionevole e condivisibile appare agli interroganti la proposta di suddividere il bando in più lotti funzionali di 30-40 milioni di euro l'uno, in modo da massimizzare da un lato la partecipazione delle imprese e dall'altro di consentire, da subito, l'avvio dei cantieri per il primo tratto dell'importante arteria -:
se il Ministro interrogato non ritenga di doversi adoperare presso l'Anas perché sia favorita la suddivisione dell'appalto dei lavori della Maglie-Leuca in più lotti funzionali, venendo così incontro alle aspettative della imprenditoria locale che, in caso contrario, verrebbe esclusa dalla possibilità stessa di poter partecipare alla gara.
(5-04911)
il Compartimento Anas della Puglia ha redatto i progetti definitivi dei lotti relativi alla S.S. 96 per l'ammodernamento del tratto Altamura-Bari e precisamente il lotto Altamura-Toritto ed il lotto Toritto-Modugno;
entrambi i lotti rientrano sia nella Legge obiettivo del 21 dicembre 2001 sia nella convenzione sottoscritta in data 21 novembre 2003 tra l'Anas e la Regione Puglia;
quest'ultima si fa carico dell'intero costo del lotto Altamura-Toritto mentre il costo del lotto Toritto-Modugno è a carico dell'Anas;
il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio si è già pronunciato sulla compatibilità ambientale con DEC/VIA n. 339 del 30 maggio 2003 per il lotto Altamura-Toritto, e con DEC/VIA/2003/0701 del 17 novembre 2003 sulla compatibilità ambientale del lotto Toritto-Modugno, esprimendo giudizio positivo circa la compatibilità ambientale di entrambi i progetti e condizionandoli ad alcune prescrizioni -:
a che punto siano gli adeguamenti ai progetti definitivi richiesti dal Ministero dell'Ambiente e del territorio e quali siano i tempi previsti per la convocazione delle relative Conferenze di servizio, propedeutiche all'appalto dei lavori che diventano ogni giorno sempre più necessari per la sicurezza dell'utenza stradale, tenuto conto della grossa mole del traffico veicolare soprattutto di tipo pesante, che incide notevolmente sia sui tempi di percorrenza che sulla percentuale degli incidenti stradali e che mettono a repentaglio l'incolumità di tutti i viaggiatori dell'arteria stradale.
(5-04917)
è stata data la notizia, da giornali locali biellesi, secondo cui Trenitalia avrebbe deciso - o comunque starebbe per decidere - la soppressione di quarantasei linee ferroviarie lungo l'intero territorio nazionale;
di esse almeno quattordici sarebbero linee ferroviarie che servono l'area piemontese;
è necessario sottolineare che la società Trenitalia ha sostanzialmente smentito tale provvedimento limitandosi a sottolineare che si tratterebbe di una semplice «esercitazione interna all'azienda»;
fra le tratte votate alla soppressione esiste anche la Biella-Novara;
la decisione, se confermata, sarebbe secondo l'interrogante di eccezionale gravità anche perché, nel frattempo, Trenitalia ha sottoscritto precisi impegni contrattuali con la Regione Piemonte che certamente limitano l'autonomia decisionale dell'azienda e che, comunque, esigono una preventiva consultazione ed una condivisa decisione con l'amministrazione regionale;
fra l'altro è bene sottolineare come il distretto biellese, di eccezionale importanza economica addirittura per l'economia internazionale in quanto sede storica dell'industria laniera e attuale polo intorno a cui ruota il sistema del «Made in Italy», da sempre soffre di un problema legato alla scarsità e alla totale insufficienza, per quantità e qualità, dei collegamenti viari e ferroviari sicché l'eventuale scellerata decisione della soppressione della tratta Biella-Novara creerebbe problemi di intuibile gravità;
Trenitalia, semmai, dovrebbe contribuire al potenziamento ed all'ammodernamento delle linee anziché ipotizzare, ancorché per esercitazione meramente accademica (almeno così si spera!), una semplicistica eliminazione della tratta;
tale ulteriore colpo inferto al distretto biellese si aggiungerebbe ad una crisi sulla cui sussistenza e gravità è addirittura inutile spendere parola essendo nota a tutti, crisi che ha già portato alla perdita di alcune migliaia di posti di lavoro nell'ambito della industria manifatturiera tessile -:
se sia confermata l'effettiva volontà di Trenitalia di sopprimere, fra le altre, la tratta Biella-Novara;
quale significato debba essere dato, anche per il futuro, alla dizione «esercitazione interna all'azienda» indicata da Trenitalia per smentire, in modo non del tutto convincente, il proprio intendimento;
se non ritenga di dover assumere immediati ed urgenti contatti con l'azienda al fine di garantire il mantenimento della tratta Biella-Novara la cui soppressione costituirebbe un ulteriore gravissimo colpo alla struttura produttiva di un'area che già sta vivendo una crisi di proporzioni preoccupanti.
(5-04919)
il nuovo orario invernale delle Ferrovie dello Stato prevede una nuova coppia di treni quotidiani superveloci sulla tratta Roma-Milano e ritorno con fermata intermedia unica in Bologna con grave pregiudizio economico e sociale per la città di Firenze esclusa totalmente da tale nuova istituzione di treni -:
se non ritenga opportuno ed urgente rappresentare a Ferrovie dello Stato Spa la necessità di rivedere tale scelta prevedendo in almeno uno dei due collegamenti la previsione della fermata a Firenze.
(4-17627)
domenica 6 novembre, il volo Alitalia AZ 618 partito da Milano-Malpensa per Boston, poco dopo il decollo, è stato costretto a rientrare all'aeroporto milanese per un'avaria al motore;
secondo gli esperti interpellati dall'AGI, il velivolo sarebbe rientrato alla base dopo che era stata rilevata un'avaria ad uno dei due motori del Boeing 767; sarebbe stato infatti segnalato un surriscaldamento del motore destro a fronte del quale si è deciso il rientro;
è lecito chiedersi come mai, se era stata effettuata la normale manutenzione e messa a punto del velivolo, i tecnici non si siano accorti che un motore quantomeno non funzionava a perfezione -:
se i velivoli Alitalia vengano regolarmente e puntualmente sottoposti a controllo;
quali iniziative di competenza ritengano di dover adottare perché simili fatti non abbiano a ripetersi.
(4-17675)
nel quadro dei tagli di risorse alle Ferrovie, una recente elaborazione di Trenitalia S.p.A. prevederebbe un programma di tagli al sistema ferroviario che non ha precedenti nella storia d'Italia, comprendente la chiusura tra il 2006 e il 2008 di 47 linee di cui ben 14 in Piemonte;
tra le 14 linee previste in disattivazione nel Piemonte risulterebbero la Alessandria-Ovada, la Acqui Terme-San Giuseppe di Cairo e la Ovada-Acqui Terme, linee che hanno grande importanza vuoi per il trasporto di persone (moltissimi sono i pendolari da Ovada verso Alessandria e da Acqui verso Genova, via Ovada, e verso Savona, via San Giuseppe di Cairo) vuoi per il trasporto merci;
considerate le particolari condizioni territoriali-orografiche (sono linee che attraversano l'Appennino Ligure-Piemontese) difficile è la sostituzione delle linee ferroviarie con linee di trasporto su gomma;
le notizie apparse sugli organi di informazione, relative alla presunta soppressione delle linee, ha destato molta preoccupazione negli utenti -:
se non intenda intervenire presso Trenitalia al fine di evitare con assoluta certezza i tagli delle linee sopra richiamate e, contestualmente, di rassicurare gli utenti delle linee medesime.
(4-17678)
il 21 ottobre 2005, ad un anno dalla richiesta di incontro, e dopo continui solleciti, presso ASSINDUSTRIA si è svolto l'incontro tra Dirigenza del «Settore vendita» delle Ferrovie dello Stato e organizzazioni sindacali;
le organizzazioni sindacali avevano chiesto l'incontro per denunciare le tantissime difficoltà che il settore vendita sta attraversando:
1) forte carenza di personale (il personale collocato in pensione non viene sostituito);
2) controlli sanitari (da anni il personale non viene sottoposto ad alcuna visita sanitaria);
3) la non corrispondenza economica di nessuna natura ai lavoratori come: trasferte, mansioni superiori, prestazioni straordinarie. Rispetto a questa richiesta la dirigenza ha risposto che non vi sono soldi;
4) maggiore sicurezza agli operatori delle biglietterie;
5) chiusure di biglietterie;
6) problematica «ticket»;
7) situazione congedi;
per i punti 4) e 5) l'interrogante aveva già presentato due interrogazioni (n. 4-07559 del 1o ottobre 2003 e n. 4-16009 del 20 luglio 2005);
la risposta della dirigenza a queste rivendicazioni è stata: per quanto riguarda la carenza di personale, ha dichiarato che allo stato attuale dispone di otto unità. Di questi otto cinque andrebbero a Napoli centrale e i restanti tre a Salerno. Per reperire altro personale bisognerà aspettare la conclusione dei lavori della Metronapoli, e, comunque, si andranno a potenziare solo i grandi impianti, le grandi biglietterie, mentre le piccole saranno destinate a chiudere. Mentre per quanto riguarda i congedi, ha concesso che fino al 27 ottobre (data del prossimo incontro) non saranno coercitivi, cioè non saranno messi in congedo d'ufficio, mentre dopo quella data si continuerà come prima: congedi d'ufficio fino ad arrivare a metà dicembre con pochi congedi -:
quali iniziative si intendano adottare presso Ferrovie dello Stato SpA per scongiurare la chiusura delle piccole biglietterie e affinché sia risolto il problema della carenza di personale.
(4-17682)
nel gennaio 2005, numerosi consumatori della Provincia di Caserta si sono rivolti all'Adiconsum Provinciale denunciando la presunta ingannevolezza del messaggio pubblicitario, diffuso all'interno dell'elenco telefonico della Provincia di Caserta, anno 2004/2005, nella sezione «Pagine Bianche», relativo ai costi del servizio di call center di Trenitalia S.p.A;
in particolare, alla pagina 7 delle Pagine Bianche, veniva pubblicizzato il numero «892021», del call center di Trenitalia con la seguente dicitura «attivo tutti i giorni, costo chiamata euro 0,05 alla risposta e euro 0,02 ogni minuto di conversazione Iva esclusa»;
in realtà, digitando il numero in questione per usufruire di tale servizio, il messaggio iniziale preregistrato indicava e indica, a tutt'oggi, costi superiori a quelli reclamizzati, ed in particolare: euro 0,30 alla risposta ed euro 0,54 per ogni minuto di conversazione;
pertanto, essendo evidente la ingannevolezza del messaggio pubblicitario richiamato, che condiziona in modo negativo la scelta dei consumatori, in data 18 febbraio 2005, l'Adiconsum di Caserta, richiedeva l'intervento dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per inibire l'ulteriore diffusione di tale messaggio. Contestualmente, l'Adiconsum denunciava anche che, per compiere l'intera operazione relativa ai servizi di Trenitalia attraverso il call center, la durata della conversazione risultava di diversi minuti a causa di lunghi periodi di attesa «allietati da stacchetti musicali»;
a seguito di tale denuncia, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella Adunanza del 27 luglio 2005, deliberava:
che il messaggio pubblicitario diffuso dalla società Trenitalia SpA., costituisce, una fattispecie di pubblicità ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2 e 3, lettera b), del decreto legislativo n. 74/92, e ne vieta l'ulteriore diffusione;
che in caso di inottemperanza alla presente delibera l'Autorità applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 50.000 euro. Nei casi di reiterata inottemperanza l'Autorità può disporre la sospensione dell'attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni;
a tutt'oggi (21 settembre 2005), nonostante la deliberazione dell'Autorità Garante, la società Trenitalia non ha modificato il messaggio pubblicitario relativo al call center -:
se il Ministro interrogato intenda intervenire presso Trenitalia SpA affinché sia diffuso il messaggio pubblicitario ingannevole nonché si ottemperi a quanto stabilito dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in data 27 luglio 2005.
(4-17683)