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creditizia incorporante CARIPLO, al «Fondo per le Pensioni per al Personale della CARIPLO» - già sostitutivo dell'AGO, eretto in Ente morale con regio decreto 12 gennaio 1942 n. 56, dotato di personalità giuridica, registrato con il n. 1185 all'Albo dei Fondi Pensione, I Sezione Speciale in data 13 luglio 1999 - tutte le attività mobiliari ed immobiliari del «Fondo Integrazione Pensioni» per un valore complessivo di lire 1.368.231.312.654 (euro 706.632.500,97), mantenendo la prestazione definita per gli ex dipendenti in quiescenza;
come si evince da un articolo pubblicato su L'Opinione, in data 21 ottobre 2005, l'Italia detiene il primato, con i porti toscani, per le alte percentuali di sbarchi di merci illegali, quali ad esempio: polli cinesi, derrate avariate, rifiuti tossici eccetera;
a Livorno approdano annualmente 6.595 navi commerciali e 1.490 passeggeri, mentre a Piombino 27.445 traghetti e 456 merci;
proprio nei giorni scorsi, la guardia di finanza ha concluso un'operazione bloccando un carico di polli, anatre, uova ed altri prodotti avicoli, importato illegalmente dalla Cina;
la situazione è alquanto delicata visti anche gli episodi che si stanno verificando negli ultimi tempi;
se non sia il caso di intensificare i controlli per frenare l'entrata di prodotti stranieri nei nostri mercati;
se non sia il caso di adottare iniziative normative volte a prevedere sanzioni penali più severe, al fine da fare da deterrente nei confronti di coloro che continuano ad agire illecitamente.
(3-05127)
come si evince da un articolo pubblicato su L'Opinione, in data 21 ottobre 2005, l'Italia detiene il primato, con i porti toscani, per le alte percentuali di sbarchi di merci illegali, quali ad esempio: polli cinesi, derrate avariate, rifiuti tossici eccetera;
nel 1994 sono transitati da Livorno 638.586 container di merci;
nel periodo gennaio-maggio 2005, la struttura ha movimentato in totale 57.458 teu - totale traffico contenitori - vale a dire 2.647 in più rispetto a maggio 2004, per una differenza percentuale di 4,8 punti;
a Livorno, così come nei porti di Piombino e Genova è possibile scaricare di tutto se c'è il placet del sindacato dei camalli (scaricatori di porto);
sembrerebbe che i cinesi abbiano stretto accordi con i capi dei camalli per il transito dei prodotti -:
se quanto summenzionato corrisponda al vero;
in caso affermativo quali provvedimenti si pensa di adottare per porre fine a questi transiti illegali.
(3-05131)
Tim è divenuto il gestore più redditizio del mondo ed anche il più grande in un solo paese;
però sia Tim che gli altri gestori di telefonia presentano un punto debole della catena: i call center con circa 4.550 unità;
il call center per le Tlc più grande del Centro Italia fa capo a Telecom, ma per quanto riguarda il personale è gestito insieme ad Atesia, società del gruppo Cos;
la maggior parte dei dipendenti sono in attesa di un contratto di inserimento, mentre sono molti coloro che usufruiscono di un contratto part-time;
sono state impiegate a tempo indeterminato solo 600-700 persone, tutte provenienti da Telecom;
se si attuasse la delibera per i percorsi formativi, si potrebbero effettuare contratti di apprendistato che prevedono agevolazioni e l'assunzione a tempo determinato dopo un periodo che va da 4 a 6 anni;
questi centri, molto spesso, non funzionano bene, sia perché i controlli non sono adeguati sia perché il personale è demotivato, dal momento che la maggior parte dei lavoratori è senza contratto -:
se non ritenga di adottare iniziative, anche normative, volte a prevedere assunzioni assunzioni agevolate dei lavoratori precari;
se non ritenga, altresì, di adottare iniziative volte a prevedere maggiori e più rigorosi controlli sull'attività dei call-center.
(4-17446)
presso la «Finmek» ci sono 3mila lavoratori che sono senza stipendio da 3 mesi;
attualmente la società ha messo tutti i dipendenti in stato di cassa integrazione straordinaria a zero ore;
la chiusura degli stabilimenti comporterebbe la disoccupazione di 3mila persone ed un impoverimento del sistema produttivo italiano nel campo della elettronica e della componentistica per le telecomunicazioni;
la Finmek è la società che in tutti questi anni ha realizzato prodotti quali: decoder per sky e digitale terrestre, contatore elettronico, video telefono etc.;
tutte le produzioni sono state trasferite in Cina e nell'Europa dell'Est -:
se non sia il caso di intervenire, celermente, al fine di tutelare la posizione, al momento precaria, di 3mila lavoratori.
(4-17449)
il ministero del lavoro e della previdenza sociale di concerto con il ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha istituito con decreto ministeriale n. 142 del 1998 il Tirocinio didattico universitario (TDU);
è previsto che tale tirocinio dovrà tenersi presso strutture universitarie, oppure presso enti pubblici o privati, aziende, studi professionali, imprese e Industrie con cui l'Università abbia stipulato apposita convenzione;
in particolare la facoltà di Ingegneria dell'università degli studi della Calabria (UNICAL) ha attivato i TDU approvando in data 24 febbraio 1999 un proprio regolamento stage;
la durata deve essere strettamente correlata all'obiettivo specifico del TDU, con limite minimo di tre mesi, limite massimo di cinque mesi per gli studenti di diploma universitario, e limite massimo di dodici mesi per tutte le restanti categorie elencate al comma 1 del regolamento di cui sopra;
presso la Presidenza della Facoltà di Ingegneria è stato costituito un apposito «Albo dei soggetti ospitanti le attività di Tirocinio Didattico Universitario»;
nel suddetto Albo, aggiornato al 22 giugno 2005, risultano essere iscritte oltre 300 aziende, operanti sia sul territorio nazionale che all'estero;
a norma dell'articolo 1 del Decreto 25 marzo 1998, n. 142, i soggetti ospitanti possono ospitare tirocinanti in numero limitato;
i rapporti che i soggetti ospitanti, privati o pubblici, intrattengono con i tirocinanti da essi ospitati non costituiscono rapporti di lavoro;
l'articolo 13 del Regolamento Stage della facoltà di Ingegneria dell'UNICAL prevede ai commi 1 e 2 forme di rimborsi spese sia documentate che forfettarie;
risulta all'interrogante che molti tirocinanti, pur svolgendo l'attività di Stage, presso aziende lontane dal luogo di studio o di residenza non riceverebbero regolarmente il rimborso spese previsto dal Regolamento Stage;
pare che siano molte le aziende che ospitano un numero di tirocinanti superiore a quello previsto dal regolamento;
molte aziende utilizzano i tirocinanti non «allo scopo di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell'ambito dei processi formativi» ma come vera e propria forza lavoro dell'organico aziendale;
molto spesso i tirocinanti sono costretti ad orari di lavoro maggiori di quelli previsti con la stipula del contratto tra università e soggetti ospitanti;
nessun controllo viene effettuato sul rispetto da parte delle aziende dei regolamenti e dei contratti stipulati -:
se sia a conoscenza dei fatti sopra esposti;
quali siano i motivi e le responsabilità tecnico-amministrative di tale situazione;
se si intenda accertare eventuali responsabilità degli uffici competenti dell'Università degli Studi della Calabria in merito a tale situazione;
quali iniziative intenda adottare affinché vengano rispettate le norme previste nel regolamento stage della facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi della Calabria;
quali iniziative intenda adottare affinché vengano conferiti ai tirocinanti i rimborsi spesa arretrati;
quale iniziative intenda adottare per il controllo del corretto comportamento delle aziende nei confronti dei tirocinanti.
(4-17450)
il decreto legislativo n. 154 del 26 maggio 2004, ha abrogato la legge 17 febbraio 1982 e gli specifici articoli 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8 della legge 14 luglio 1965;
il predetto decreto legislativo n. 154 del 2004, istituisce con l'articolo 2 il Tavolo Azzurro, con l'articolo 3 la Commissione consultiva centrale per la pesca e l'acquacoltura e con l'articolo 9, comma 4, il Comitato per la ricerca applicata alla pesca e all'acquacoltura;
il decreto ministeriale 27 luglio 2005, ha approvato il programma nazionale per la pesca e l'acquacoltura per l'anno 2005;
con decreto 5 agosto 2005 la Presidenza del Consiglio dei ministri ha disposto in materia di costituzione dei tavoli di filiera;
la ripartizione delle somme di cui alla tabella allegata al citato decreto ministeriale 27 luglio 2005 -:
quali siano le consistenze delle associazioni maggiormente rappresentative del movimento cooperativo, espresse in numero di cooperative di pesca e della filiera a ciascuna di esse regolarmente associata e in attività.
(4-17453)
come segnalato all'interrogante dall'Assoconsum, in Italia esiste una miriade di ordini professionali, i quali impongono ai liberi professionisti l'applicazione di tariffe minime, di fatto escludendo o limitando la concorrenza sulle parcelle;
per quanto riguarda gli avvocati e i procuratori, nel 2004 gli iscritti all'ordine erano 105.307, mentre nel quinquennio 1999-2004 il numero degli iscritti era pari a 23.794 -:
se non ritenga di adottare iniziative normative volte ad abolire gli ordini professionali, in modo da favorire la riduzione delle tariffe e rendere l'Italia concorrenziale rispetto agli altri Paesi europei.
(4-17456)
come segnalato all'interrogante dall'Assoconsum, in Italia esiste una miriade di ordini professionali, i quali impongono ai liberi professionisti l'applicazione di tariffe minime, di fatto escludendo o limitando la concorrenza sulle parcelle;
per quanto riguarda gli architetti, nel 2004 gli iscritti all'ordine erano 111.063, mentre nel quinquennio 1999-2004 il numero degli iscritti era pari a 31.063 -:
se non ritenga di adottare iniziative normative volte ad abolire gli ordini professionali, in modo da favorire la riduzione delle tariffe e rendere l'Italia concorrenziale rispetto agli altri Paesi europei.
(4-17457)
come segnalato all'interrogante dall'Assoconsum, in Italia esiste una miriade di ordini professionali, i quali impongono ai liberi professionisti l'applicazione di tariffe minime, di fatto escludendo o limitando la concorrenza sulle parcelle;
per quanto riguarda gli assistenti sociali, nel 2004 gli iscritti all'ordine erano 31.937, mentre nel quinquennio 1999-2004 il numero degli iscritti era pari a 6.579 -:
se non ritenga di adottare iniziative normative volte ad abolire gli ordini professionali, in modo da favorire la riduzione delle tariffe e rendere l'Italia concorrenziale rispetto agli altri Paesi europei.
(4-17458)
come segnalato all'interrogante dall'Assoconsum, in Italia esiste una miriade di ordini professionali, i quali impongono ai liberi professionisti l'applicazione di tariffe minime, di fatto escludendo o limitando la concorrenza sulle parcelle;
per quanto riguarda gli ingegneri, nel 2004 gli iscritti all'ordine erano 165.148, mentre nel quinquennio 1999-2004 il numero degli iscritti era pari a 30.963 -:
se non ritenga di adottare iniziative normative volte ad abolire gli ordini professionali, in modo da favorire la riduzione delle tariffe e rendere l'Italia concorrenziale rispetto agli altri Paesi europei.
(4-17459)
come segnalato all'interrogante dall'Assoconsum, in Italia esiste una miriade di ordini professionali, i quali impongono ai liberi professionisti l'applicazione di tariffe minime, di fatto escludendo o limitando la concorrenza sulle parcelle;
per quanto riguarda i veterinari, nel 2004 gli iscritti all'ordine erano 23.528, mentre nel quinquennio 1999-2004 il numero degli iscritti era pari a 3.918 -:
se non ritenga di adottare iniziative normative volte ad abolire gli ordini professionali, in modo da favorire la riduzione delle tariffe e rendere l'Italia concorrenziale rispetto agli altri Paesi europei.
(4-17460)
come segnalato all'interrogante dall'Assoconsum, in Italia esiste una miriade di ordini professionali, i quali impongono ai liberi professionisti l'applicazione di tariffe minime, di fatto escludendo o limitando la concorrenza sulle parcelle;
per quanto riguarda gli psicologi, nel 2004 gli iscritti all'ordine erano 44.109, mentre nel quinquennio 1999-2004 il numero degli iscritti era pari a 13.080 -:
se non ritenga di adottare iniziative normative volte ad abolire gli ordini professionali, in modo da favorire la riduzione delle tariffe e rendere l'Italia concorrenziale rispetto agli altri Paesi europei.
(4-17461)
presso la Cassa di Risparmio delle province lombarde, poi incorporata da Banca Intesa, era stato costituito, a latere del «Fondo per le pensioni al personale della Cassa di risparmio delle province lombarde», sostitutivo dell'AGO, un Fondo previdenziale integrativo denominato «Fondo integrazione pensioni al personale del ramo credito» per adeguare nel tempo il trattamento previdenziale complessivo degli aventi diritto sino ad un massimo dell'83 per cento - nel caso di una prestazione di lavoro continuativa pari a 35/35mi - del pari grado in servizio;
per tutto il periodo lavorativo e sino al 1990 la contribuzione al Fondo sostitutivo - i cui iscritti sono confluiti nell'apposita Gestione speciale INPS - è stata pari al 39,95 per cento della retribuzione e, sino al dicembre 2001, del 3,50 per cento per il solo fondo integrativo;
la massa contributiva al «Fondo integrazione pensioni al personale del ramo credito» ha costituito per decenni una posta di bilancio a contabilità separata della CARIPLO, con i vincoli di cui all'articolo 2117 del codice civile e ampio margine di equilibrio attuariale;
il 28 maggio 2001, con atto Rep. n. 75.937 del notaio Miserocchi di Milano, venivano trasferiti da Banca Intesa, azienda
in data 30 giugno 1998 con una «libera» interpretazione dell'articolo 59, comma tre, della legge n. 447/97 (finanziaria per l'anno 1998) le organizzazioni sindacali, rappresentative del solo personale in servizio, essendo stata esclusa dagli incontri l'Associazione rappresentativa dei Pensionati Cariplo, si sentirono autorizzate a concludere una trattativa per modificare i trattamenti in vigore e ad indire un successivo referendum, svoltosi tra il 28 settembre e il 27 ottobre 2000 tra gli iscritti ai Fondi previdenziali di cui sopra al fine di modificare lo Statuto sino ad allora vigente ed approvato dalla globalità degli iscritti attivi e passivi;
la legge sopra richiamata non prevede l'esplicita tutela degli inalienabili diritti soggettivi maturati dal personale in quiescenza e la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione non ha considerato in alcun modo il conflitto d'interessi insorto tra lavoratori attivi e quiescenti nonché la sproporzione in atto di gran lunga favorevole ai lavoratori attivi a discapito dei lavoratori in quiescenza;
le conseguenze di tale referendum sono state le seguenti:
capitalizzazione, a favore dei lavoratori attivi se iscritti al fondo, in sede di liquidazione degli anni di servizio, degli importi versati al fondo integrativo, attingendo al capitale formatosi con la contribuzione di molteplici generazioni;
congelamento al dicembre 1997 delle erogazioni spettanti al personale in quiescenza, senza neppure l'adeguamento delle stesse ai tassi di inflazione programmata;
facoltà del Consiglio di Amministrazione del Fondo di deliberare a favore del personale in quiescenza erogazioni straordinarie basate sulla redditività del Fondo stesso o, in alternativa, di destinare tali rendite all'aumento della massa monetaria da ripartire tra il personale in servizio. Si annota che solo due volte è stata deliberata un'erogazione a favore dei pensionati nell'ordine di qualche euro pro-capite;
nessuna facoltà di opzione tra la rendita e la capitalizzazione per il personale collocato a riposo prima del 31 dicembre 1997;
blocco - essendo stato stabilito trattarsi di Fondo «chiuso» - delle iscrizioni al Fondo complementare dei nuovi assunti;
alla luce di quanto sopra descritto, ci si chiede se le organizzazioni sindacali abbiano avuto, direttamente o indirettamente, dal legislatore poteri tali da intaccare e demolire, senza alcun mandato di rappresentanza, implicito od esplicito, d'intesa con la parte datoriale, i diritti individuali perfetti in capo a ciascun lavoratore a riposo per il conseguimento dei risultati di cui sopra;
quanto sopra riferito appare un escamotage volto alla sostanziale messa in liquidazione di solidi fondi complementari storici, previgenti alle riforme in atto a partire dal 1990 -:
ci si domanda inoltre quale possa essere l'impatto nell'opinione pubblica e, più ancora, nelle giovani generazioni una volta che venissero messe a conoscenza che il loro futuro non è affidato alla certezza del diritto bensì ad organizzazioni che, con qualche incontro e l'espletamento di qualche formalità, possono disporre di un potere né controllato né controllabile atto, comunque, ad ingenerare ampia sfiducia sulle effettive finalità della previdenza complementare;
quali siano le effettive capacità, volontà e possibilità di controllo, verifica, tutela dei diritti maturati dai lavoratori e dai pensionati della Commissione di Vigilanza sui Fondi previdenziali;
se sia socialmente utile, economicamente e politicamente corretto non assumere urgenti iniziative atte a garantire la continuità di servizio ai lavoratori, mediante salvaguardia dei diritti maturati, con l'eventuale sistema del pro-rata delle prestazioni agli iscritti in attività di servizio e rinnovate previsioni statutarie per i nuovi assunti, di tutti quei fondi previdenziali che, ancor prima del susseguirsi di riforme, hanno svolto egregiamente, grazie alle contribuzioni cumulate negli anni e ad una adeguata amministrazione delle stesse, la loro funzione;
se, infine, non sia il caso di provvedere all'urgente emanazione di chiare ed ineludibili disposizioni e direttive atte a ripristinare la certezza del diritto e i diritti soggettivi violati.
(4-17470)