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PRESIDENTE. L'onorevole Zaccaria ha facoltà di
ROBERTO ZACCARIA. Signor Presidente, vorrei svolgere brevissime considerazioni a proposito di questa interpellanza, che ha come primo firmatario il collega Burtone e che riguarda una questione delicata che ha per oggetto, in particolare, la provincia di Catania.
di Catania. Il Governo aveva risposto che il ministro delle politiche agricole e forestali aveva già emesso il decreto di declaratoria il 22 marzo 2005, in seguito alla richiesta di attivazione del fondo di solidarietà nazionale, solo per alcuni tipi di calamità naturale segnalati: dunque, una sorta di intervento parziale.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le politiche agricole e forestali, onorevole Delfino, ha facoltà di
TERESIO DELFINO, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole e forestali. Signor Presidente, sono molto lieto di fornire ulteriori integrazioni agli interpellanti ed alla cortesia del collega Zaccaria, che ha richiamato i temi sui quali sarò molto puntuale, confermando che quanto sto riferendo si colloca nell'ottica di una normativa europea, nazionale e regionale con la quale dobbiamo, per così dire, fare i conti per poter procedere al riconoscimento dei benefici del fondo di solidarietà nazionale.
PRESIDENTE. L'onorevole Zaccaria ha facoltà di
ROBERTO ZACCARIA. Signor Presidente, evito di dichiararmi soddisfatto o meno. Ritengo che la materia in esame, in larga misura, esorbiti dalle mie competenze. Debbo comunque dire che la risposta mi pare puntuale e ringrazio, quindi, il sottosegretario Delfino.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.
Vi era già stata una precedente interpellanza nella quale si lamentava un ritardo nel riconoscimento dello stato di calamità naturale a favore della provincia
Tuttavia, sempre nella risposta data dal rappresentante del Governo, risultava bloccata, per l'inadeguatezza della documentazione presentata, la procedura che garantiva il diritto alle prestazioni assistenziali e previdenziali con il riconoscimento della disoccupazione agricola per i lavoratori della provincia di Catania.
La nuova documentazione dettagliata sui danni subiti dovrebbe essere stata fornita e trasmessa dal ministero dalla regione siciliana; anche in tal caso, quindi, deve operare, per così dire, l'intermediazione di un soggetto istituzionale naturalmente decisivo ai fini poi della configurazione dell'intervento di natura statale.
Le richieste specifiche sono di due tipi: una è diretta ad accertare se la regione siciliana abbia, finalmente, trasmesso la documentazione completa e sufficiente per il riconoscimento dello stato di calamità naturale a favore di tutto il territorio catanese in modo da consentire ai braccianti agricoli di usufruire dei benefici di legge, in particolare del diritto alle prestazioni assistenziali e previdenziali con il riconoscimento della disoccupazione agricola; l'altra intende invece accertare se vi siano le condizioni per l'emanazione di un decreto urgente che, in qualche modo, possa rimediare ai rappresentati ritardi, ancora una volta definibili di natura burocratica; non saprei usare, infatti, un'espressione migliore anche se, nel caso particolare, sono ancor meno apprezzabili, tenuto conto che si ripercuotono sui beneficiari delle prestazioni, persone che spesso non versano in condizioni economiche estremamente positive.
L'interpellanza cui rispondo oggi, e che fa seguito all'interpellanza n. 2-01651, è volta a verificare che per gli eventi atmosferici abbattutisi nel corso delle 2004 sul territorio della provincia di Catania siano state ampliate e documentate le richieste di intervento del fondo di solidarietà nazionale da parte della regione siciliana, territorialmente competente.
Al riguardo, si precisa che nella relazione tecnica dell'ispettorato provinciale dell'agricoltura di Catania del 22 marzo 2005, allegata alla delibera della giunta regionale, pervenuta con lettera del 26 maggio 2005 e concernente la proposta di declaratoria per le gelate del periodo gennaio-marzo 2005 nell'intero territorio della provincia di Catania, è fatto cenno anche alle piogge del periodo novembre-dicembre 2004, in quanto avrebbero contribuito alla manifestazione dei danni delle gelate dell'anno successivo, ma la proposta regionale di intervento del fondo sociale nazionale è finalizzata esclusivamente alla concessione degli aiuti per le perdite derivanti dalle gelate del periodo gennaio-marzo 2005. Questo è quanto sta scritto nei documenti pervenuti al ministero.
In sede di istruttoria della proposta regionale, l'amministrazione, in applicazione della regolamentazione comunitaria, ha chiesto alla regione siciliana lo scorporo dei danni delle gelate da quelli delle piogge. Ciò al fine di consentire la verifica delle condizioni minime di danno sulla produzione lorda vendibile, per l'attivazione degli interventi di soccorso del Fondo di solidarietà nazionale.
Infatti, gli orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato nel settore agricolo (2000/C28/02) e la decisione della Commissione dell'Unione europea (C 2005/1622 fin) sul decreto legislativo n. 102 del 2004 - provvedimento di carattere nazionale -, recante la nuova normativa del Fondo di solidarietà nazionale, prevedono che la misura minima di danno del 30 per cento, riducibile al 20 per cento nelle aree svantaggiate, debba essere riferita al singolo evento calamitoso, e non all'insieme di due o più eventi, come nel nostro caso.
Tale condizione è stata recentemente ribadita dalla Commissione europea, laddove il nostro paese è stato invitato a ritirare una proposta avanzata dalla regione Liguria, concernente la concomitanza di due eventi (siccità e caduta di sabbia rossa), nonostante la regione avesse dichiarato che il danno era da attribuire esclusivamente ad uno soltanto degli eventi riferiti nella relazione tecnica. Pertanto, in ogni caso la Comunità europea vuole che si scindano le calamità.
Per non incorrere in un rifiuto della Commissione europea, che avrebbe pregiudicato ogni possibilità di concessione dell'aiuto alle imprese agricole danneggiate, prima di notificare gli atti alla Commissione stessa, nei termini previsti dai citati orientamenti comunitari, l'amministrazione ha pertanto chiesto alla regione siciliana di scorporare i danni prodotti dai due eventi, gelate e piogge.
La regione siciliana-assessorato all'agricoltura, con lettera del 7 ottobre 2005, ha trasmesso al Ministero delle politiche agricole e forestali una nota dell'ispettorato provinciale dell'agricoltura di Catania, nella quale si ribadisce la inscindibilità dei danni prodotti dai due eventi e si conferma integralmente quanto esposto nella precedente relazione del 22 marzo 2005. Si tratta di una relazione che, come già detto, pur richiamando la manifestazione dell'evento pioggia nel 2004, è diretta a chiedere la declaratoria e l'attivazione degli interventi del Fondo di solidarietà per le sole gelate del periodo gennaio-marzo 2005.
Quanto alla richiesta dei danni esposti nella relazione dell'ispettorato di Catania, si fa presente che la stessa oscilla da un minimo del 30 per cento ad un massimo del 40 per cento sulla produzione lorda vendibile, con una media ponderale del 39,30 per cento.
Appare evidente come non sia sostenibile, nei confronti della Commissione europea, la tesi che entrambi gli eventi abbiano subito un'incidenza minima di danno, prevista dalla legge, del 30 per cento, e quindi siano riconoscibili, in quanto, in tal caso, il danno medio accertato non doveva essere inferiore al 60 per cento.
Stante tale situazione, e sulla base delle ultime precisazioni fornite dall'ispettorato (nota del 7 ottobre ultimo scorso), nel caso in cui non si proceda allo scorporo dei due eventi, verrebbe preclusa ogni possibilità di intervento anche per le gelate del periodo gennaio-marzo 2005, per le quali è stata avanzata la proposta formale della regione siciliana.
Al fine di non precludere alle imprese agricole la possibilità di accedere agli interventi di soccorso per i danni effettivamente subiti, ed in considerazione dei vincoli comunitari, l'amministrazione sta provvedendo, in questi giorni, ad invitare la regione siciliana-assessorato all'agricoltura ad un ulteriore approfondito riesame.
Onorevole Zaccaria, ho voluto che ciò fosse assolutamente accertato con grande puntualità, perché, altrimenti, rischiamo di fornire indicazioni ed opzioni che, successivamente, non hanno la concreta possibilità di essere portare positivamente a termine.