Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 675 del 21/9/2005
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(Crisi degli stabilimenti tessili Marzotto della provincia di Vicenza - n. 3-05030)

PRESIDENTE. L'onorevole Trupia ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-05030 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7).

LALLA TRUPIA. Chiedo al signor ministro cosa intenda fare il Governo di fronte alla gravissima crisi del più grande gruppo tessile italiano. Mi riferisco alla Marzotto, ex Lanerossi, di Schio.
Dalla sera alla mattina, con un atto unilaterale, al di fuori di qualsiasi normale relazione tra le parti sociali, i lavoratori e le lavoratrici e le organizzazioni sindacali si sono trovati di fronte al fatto compiuto: 125 dipendenti sono stati messi in mobilità. Nessun piano industriale è stato prospettato da parte dell'azienda. Quindi, non c'è nessuna prospettiva occupazionale ad oggi che dia serenità, speranze e sicurezza a questi lavoratori.
La grande maggioranza dei lavoratori in questione è costituita da donne e, dunque, il comportamento della Marzotto costituisce l'ennesimo attacco all'occupazione delle donne, che, tra l'altro, è tra le più basse in Europa, come dimostrano oggi i dati pubblicati.

PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di rispondere.

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, questo Governo non condivide l'ottimismo di chi sulla globalizzazione, la Cina, l'India, l'apertura dei mercati ha costruito le difficoltà oggettive del nostro settore tessile, sommerso da prodotti che arrivano da tutto il mondo, in particolare da paesi in cui i costi di produzione sono infinitamente più bassi dei nostri. Quindi, si tratta di contrastare, nei limiti del possibile, tale tendenza, che ha messo in crisi tutto il settore tessile, non solo l'azienda Marzotto.
Il Governo, come noto, ha già predisposto l'istituzione dell'alto commissario


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per la lotta alla contraffazione, che ha compiti di coordinamento della funzione di sorveglianza in materia di violazione dei diritti e della proprietà industriale e intellettuale, oltre che di monitoraggio per l'attività di prevenzione e repressione dei fenomeni di contraffazione; la predisposizione dello schema di decreto recante l'istituzione degli uffici di assistenza legale all'estero; la predisposizione degli schemi di regolamenti concernenti l'istituzione del marchio a tutela della qualità dei prodotti italiani e l'indicazione di origine dei prodotti; l'attivazione di una norma, nella legge finanziaria, che consente il monitoraggio dei prodotti e delle materie prime importate, per verificare che il loro utilizzo non contrasti con le norme di sicurezza e di tutela della salute a cui le aziende italiane sono obbligate a corrispondere.
Per contrastare il fenomeno della delocalizzazione, figlio di scelte politiche di internazionalizzazione dei mercati - Prodi ne sa qualcosa: non lo dico in senso polemico, ma sono state scelte portate avanti con forza in Europa -, il Governo è intervenuto con la legge n. 80 del 2005, recante disposizioni urgenti nell'ambito del piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale.
Per quanto riguarda l'attivazione della procedura di mobilità per i lavoratori degli stabilimenti di Praia a Mare e Schio, della Marzotto, il ministero ha precisato che, in assenza di intese in sede sindacale, convocherà le parti nella fase amministrativa della procedura medesima.
Per quanto riguarda, invece, questa specifica vertenza aziendale, il Ministero delle attività produttive ha attivato un ufficio specifico per seguire, mediare, intervenire e risolvere i problemi di crisi specifica aziendale. Tuttavia, tale ufficio si attiva o su richiesta sindacale, o su richiesta padronale. Attualmente, al ministero non è pervenuta alcuna richiesta né da parte sindacale, né da parte del datore di lavoro. Appena una delle due parti avrà interessato il ministero su tale specifica vertenza aziendale, l'ufficio si farà carico di intervenire per trovare alla stessa soluzioni positive.

PRESIDENTE. L'onorevole Trupia ha facoltà di replicare.

LALLA TRUPIA. Signor ministro, purtroppo devo dichiararmi non pienamente soddisfatta. Lei ha fatto un grande elenco della spesa, ma in merito alla richiesta contenuta nell'interrogazione in esame, quella di attivare un tavolo con tutte le forze sociali, sindacali ed istituzionali, ha risposto che ciò deve essere richiesto.

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Lo chiedano!

LALLA TRUPIA. Bene, in questi giorni le verrà richiesto e mi auguro che tale tavolo venga attivato.
Signor ministro, è avvilente, anzi incredibile, che un'azienda che da due secoli è il simbolo del settore tessile, il cui titolo vola in Borsa, che viene portata ad esempio su tutti i giornali economici nazionali per l'efficienza, la capacità e la qualità della produzione chiuda i battenti dall'oggi al domani nella più completa indifferenza per lo sviluppo, il lavoro e l'occupazione in quella zona. Credo che il Governo non possa lavarsene le mani.
Vigilerò per verificare se tale tavolo, una volta richiesto, sarà attivato e potrà avanzare proposte di piano industriale di sviluppo, perché anche aree cosiddette ricche come il mitico nord-est oggi presentano fenomeni di crisi, di declino, conflitti sociali ed insicurezza. La aspetteremo al varco e mi auguro, ripeto, che nei prossimi giorni il tavolo in questione venga attivato.
In conclusione, il Presidente del Consiglio non fa che dire quanto gli italiani stiano bene, come siano felici, quanti soldi e quanti telefonini abbiano. Bene, faccia un giro nelle aree più ricche del paese e vedrà quanti posti di lavoro - sono 1.000, finora, quelli della Marzotto - sono stati sacrificati.

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