Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 675 del 21/9/2005
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(Partecipazione di persone a volto coperto alla manifestazione di protesta contro la chiusura della scuola islamica di via Quaranta a Milano - n. 3-05024)

PRESIDENTE. L'onorevole Gibelli ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-05024 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2).

ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, signor ministro, insieme abbiamo condiviso i contenuti del decreto-legge sulla sicurezza: oggi però dobbiamo denunciare un fatto gravissimo.
Ritenendo che il decreto Pisanu, cioè il decreto che porta il suo nome, sia non carta straccia ma un provvedimento da far rispettare, mi chiedo come mai le forze dell'ordine, in spregio al decreto che porta il suo nome, allontanino una troupe di una televisione privata e tollerino la presenza di persone a volto coperto: le prove sono su questo giornale (Il deputato Gibelli mostra una pagina del quotidiano «La Padania»)! Non è un paese civile quello in cui le forze dell'ordine tollerano questi fatti!
Le chiedo se vi siano disposizioni diverse rispetto a ciò che ci è venuto a chiedere in quest'aula.

PRESIDENTE. Il ministro dell'interno, onorevole Pisanu, ha facoltà di rispondere.

BEPPE PISANU, Ministro dell'interno. Signor Presidente, ieri mattina è proseguita la protesta dei genitori e degli alunni della cosiddetta scuola islamica di via Quaranta: in tutto, un centinaio di persone. Verso le 10,30, alcuni genitori hanno segnalato alle forze dell'ordine due presunti giornalisti, additandoli come provocatori.
I due giovani, senza esibire il tesserino dell'ordine, chiedevano insistentemente alla polizia di identificare una donna che indossava un chador nero: si è creata una certa tensione, anche perché i genitori accusavano i due teleoperatori di voler riprendere una donna che allattava il proprio figlio.
Dopo aver riportato la calma, gli agenti hanno allontanato i due giovani, identificandoli come Lorenzo Emilio Busi ed Eugenio Zoffilli, quest'ultimo con precedenti per lesioni personali ed assoggettato al divieto di accesso agli impianti sportivi.
Quanto al resto, preciso che il prefetto di Milano ed il provveditore agli studi hanno pazientemente spiegato ai genitori di via Quaranta i loro diritti e doveri in materia di istruzione scolastica dei figli, chiarendo bene che nella scuola pubblica italiana e nei suoi programmi vi è ampio rispetto per la religione e la cultura dell'Islam.


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Voglio ad ogni buon fine ribadire tre cose. La prima: la scuola di via Quaranta era fuorilegge. La seconda: fuori dalla legge non vi è alcuno spazio di trattativa o temporaneo compromesso. La terza: le forze dell'ordine perseguono e perseguiranno con la dovuta fermezza ogni comportamento illegale.

PRESIDENTE. L'onorevole Gibelli ha facoltà di replicare.

ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, signor ministro, in quest'aula non abbiamo mai sentito citare da un ministro i nomi e cognomi di alcune persone: a questo punto avrebbe dovuto aggiungere il nome e il cognome della persona incappucciata che «volantinava» davanti a quella scuola, tanto per usare lo stesso metro e la stessa misura per due persone che facevano onestamente il loro lavoro e per quelle che, con una palese violazione delle più elementari norme di comportamento, provocano la decenza di questo paese.
Non c'è l'Islam moderato, non c'è possibilità di dialogo con chi decide nel nostro paese di contravvenire a tutte le norme che ci siamo dati.
Le forze dell'ordine, pazientemente, avrebbero dovuto invitare al rispetto delle leggi che noi approviamo ma a cui nessuno crede, quelle persone, che sono la fucìna di futuri terroristi islamici che mineranno il futuro delle prossime generazioni, visto e considerato che la stessa pazienza andrebbe rivolta a tutti quei bravi cittadini che rispettano la legge, compresi gli operatori televisivi, e non a persone incappucciate che dimostrano di non volersi integrare, di vivere a casa nostra con le loro regole e di costruire un Islam (come oggi abbiamo avuto prova dal presidente nazionale dell'UCOI, un'associazione collegata al terrorismo internazionale) che chiede al Presidente della Repubblica pari dignità.
Le faccio osservare, signor ministro, che non esiste un paese musulmano, a maggioranza islamica ovviamente, dove le minoranze vengano tollerate; anzi, chi vi fa parte è considerato cittadino di serie B.

PRESIDENTE. Onorevole...

ANDREA GIBELLI. Auguriamoci, dunque, che, con risposte siffatte, non ci sia un domani, anche nel nostro paese, una maggioranza di cittadini di serie B, che avranno ormai perso la libertà che i nostri padri hanno costruito in tanti anni (Applausi dei deputati del gruppo della Lega Nord Federazione Padana).

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