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La seduta, sospesa alle 13,25, è ripresa alle 15.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il ministro dell'interno, il ministro per i rapporti con il Parlamento ed il ministro per lo sviluppo e la coesione territoriale.
PRESIDENTE. L'onorevole Bornacin ha facoltà di
GIORGIO BORNACIN. Signor Presidente, signor ministro dell'interno, onorevoli colleghi, la vicenda cui faccio riferimento è nota a tutti: nel corso del G8 di Genova del 2001, il giovane Carlo Giuliani perse la vita (e a tutti dispiace quando una giovane vita viene spezzata, soprattutto in maniera violenta) mentre, con il volto coperto, insieme ad altri, nel tentativo di impedire o di manifestare contro il G8, assaltava una camionetta dei carabinieri.
PRESIDENTE. Onorevole Bornacin, la invito a formulare la domanda, perché ha soltanto un minuto di tempo a disposizione.
GIORGIO BORNACIN. Con riferimento a questa vicenda, il consiglio comunale di Genova, con un ordine del giorno del luglio 2005, ha deciso di porre un cippo commemorativo...
PRESIDENTE. Onorevole Bornacin, ponga la domanda!
GIORGIO BORNACIN. Signor ministro, le chiedo se tutto ciò sia tollerabile...
PRESIDENTE. Va bene. Il ministro dell'interno, onorevole Pisanu, ha facoltà di
BEPPE PISANU, Ministro dell'interno. Signor Presidente, l'ordine del giorno citato dagli onorevoli interroganti impegna l'amministrazione comunale di Genova ad accogliere una richiesta dei genitori di Carlo Giuliani: la collocazione in Piazza Alimonda, a loro spese, di un cippo commemorativo recante la scritta «Carlo Giuliani, ragazzo. 20 luglio 2001».
PRESIDENTE. L'onorevole Bornacin ha facoltà di
GIORGIO BORNACIN. Signor Presidente, conoscendo il prefetto di Genova, non ho motivo di dubitare che eserciterà i sui poteri.
Sulla vicenda si è detto e scritto molto, ma io, che ho la fortuna (o la sfortuna) di avere l'ufficio genovese a 200 metri dalla piazza in cui avvenne il fattaccio, vengo fermato tutti i giorni...
Appresa la notizia della deliberazione consiliare, il prefetto di Genova, con nota del 2 agosto, ha subito richiamato l'attenzione del sindaco sulla circostanza che l'iniziativa del consiglio comunale ricade in una materia puntualmente disciplinata da consolidate disposizioni normative.
Infatti, la legge n. 1188 del 1927 stabilisce che devono trascorrere dieci anni prima che, ad una persona scomparsa, possa essere dedicato un monumento, una lapide o altro ricordo permanente situato in luogo pubblico o aperto al pubblico.
La stessa legge prevede che l'autorizzazione debba essere concessa dal prefetto, sentita la soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio.
Il sindaco di Genova ha risposto con una lettera del successivo 25 agosto nella quale, dopo aver comunicato che l'ordine del giorno è stato inviato alla commissione toponomastica per i pareri di competenza, manifesta la volontà di procedere (cito testualmente) «con l'ovvio rispetto delle norme e delle procedure previste dalle leggi dello Stato».
Personalmente, non ho motivo di dubitare che così avverrà. In ogni caso, assicuro, per quel che mi compete, che il prefetto di Genova continuerà ad esercitare coerentemente i suoi poteri.
Signor ministro, la ringrazio della risposta. Credo che l'opinione pubblica sia contraria ad una cosa di questo genere. Vuol dire che avvieremo le procedure, anche se sono trascorsi più di dieci anni, per porre cippi commemorativi di Ugo Venturini e dei fratelli Mattei, che non sono riusciti nemmeno a vedere in galera i loro assassini.