Allegato A
Seduta n. 675 del 21/9/2005


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(Sezione 6 - Ampliamento della base USA per sottomarini nucleari presente nell'arcipelago de La Maddalena)

DEIANA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
numerose fonti di stampa nazionale riportano la notizia che l'ampliamento della Navy support activity presente nell'isola de La Maddalena dal 1972 - sul quale l'interrogante ha più volte interpellato il Governo senza aver risposte soddisfacenti - risulta andare ben oltre i 48 mila metri cubi per i quali la precedente giunta regionale, malgrado il parere sfavorevole del comitato paritetico per le servitù militari in Sardegna, aveva concordato l'esecuzione dei lavori con il ministero della difesa, lavori che, stando alle dichiarazioni del Governo, avrebbero dovuto riguardare solamente migliorie infrastrutturali dell'area di supporto logistico della base;
si sta procedendo, in corso d'opera, al moltiplicarsi delle volumetrie, dai precedenti 48 metri cubi fino ai 120/150, per i quali non è stata concessa, né richiesta, alcuna autorizzazione, mentre il presidente della regione Sardegna Renato Soru sottolinea l'atteggiamento di assoluta chiusura del Governo rispetto alle richieste della sua giunta di attuare un disimpegno delle servitù militari dall'isola - più dell'80 per cento di quelle del nostro Paese sono collocate in Sardegna - e sollecita un confronto con le autorità degli Stati Uniti per l'allontanamento della base americana dall'isolotto di Santo Stefano;
secondo le notizie pervenute al presidente Soru, la marina americana ha avuto il via libera per questa devastante operazione dal Ministro interrogato, il quale, in aggiunta, avrebbe consentito anche di mettere a disposizione degli Usa molta parte del territorio de La Maddalena, in particolare la parte sud dell'arsenale della marina militare, le caserme Sauro e Favalli, oltre all'eliporto e ad alcune banchine;
questo ampliamento della base americana muoverebbe anche nell'ottica del progetto di trasferimento dei comandi Nato dal nord Europa nel bacino del Mediterraneo, con sede a Napoli;
non si sono registrate smentite del Governo in ordine a queste allarmanti notizie -:
che cosa il Governo abbia da dire in merito a questa vicenda, se non ritenga che decisioni tanto importanti e che producono conseguenze negative e rilevanti sulla sicurezza, sull'ambiente e sulla salute dei cittadini non possono essere prese in aperta contrapposizione alle scelte delle istituzioni territoriali e se non consideri, inoltre, questo ampliamento non solo un palese sovvertimento dell'accordo, che sta alla base della concessione di questo sito americano in territorio italiano - risalente al memorandum del 1972 intercorso tra l'allora Governo italiano e quello americano -, ma un sostanziale cedimento al principio della sovranità territoriale e che, proprio in funzione del carattere strategico-militare che implica, sia materia di pertinenza e rilevanza tale da investire, oltre le competenze legittime della regione Sardegna, la sede istituzionale più propria che è il Parlamento.
(3-05029)
(20 settembre 2005)