Allegato A
Seduta n. 660 del 21/7/2005


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(Sezione 3 - Presunte inefficienze del consiglio di amministrazione della Siae)

EMERENZIO BARBIERI, RANIELI e MEREU. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
la Siae è un ente pubblico a base associativa, che esercita il monopolio nell'intermediazione relativa all'esercizio e allo sfruttamento economico del diritto d'autore e che può esercitare anche la gestione di servizi di accertamento e riscossione di imposte, contributi e diritti, anche in regime di convenzione con pubbliche amministrazioni, regioni, enti locali ed altri enti pubblici o privati;
è, inoltre, destinataria di ingenti somme derivanti non da un'attività di intermediazione o di mandato, ma solo ed esclusivamente in forza di norme inderogabili e cogenti di legge;
in seguito alle modifiche apportate dal decreto-legge n. 63 del 26 aprile 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 27 aprile 2005, n. 96, all'articolo 7 del decreto legislativo n. 419 del 1999, la vigilanza sulla Siae è esercitata dal «Ministro per i beni e le attività culturali (...) congiuntamente con il Presidente del Consiglio dei ministri»;
l'articolo 13 del decreto legislativo n. 419 del 1999 prevede che i componenti del consiglio di amministrazione della Siae siano nominati con decreto dell'autorità vigilante e, al tempo stesso, che non possono essere nominati alla carica di consiglieri i rappresentanti «di organizzazioni imprenditoriali e sindacali e di altri enti esponenziali»;
sino ad oggi numerose sono state le interrogazioni e interpellanze parlamentari volte a far luce sull'operato della Siae, a partire dalla data di insediamento del consiglio di amministrazione, di cui ha fatto parte il signor Ivan Cecchini, designato dall'assemblea del 28 giugno 2005 della Siae alla carica di presidente, in seguito al parere negativo espresso dalla 7a Commissione del Senato della Repubblica sulla proposta di nominare presidente della Siae il maestro Migliacci, già designato, a sua volta, il 21 dicembre 2004;
nella stessa seduta ha approvato a maggioranza il bilancio consuntivo del 2004;
negli ultimi tempi l'attenzione di diversi organi di stampa si è soffermata sulla Siae, suscitando vari quesiti sulla regolarità e sulla legittimità dell'attività posta in essere dalla Siae e, in particolare, dai suoi vertici;
l'ultimo organo di stampa che si è occupato della Siae è stato L'Espresso (n. 25 del 30 giugno 2005 e n. 27 del 14 luglio 2005), che ha posto nuovi e preoccupanti interrogativi sull'idoneità della Siae a svolgere con efficienza ed efficacia i propri compiti istituzionali;
in particolare, il settimanale citato ha riportato alcuni dati a dir poco preoccupanti


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riguardanti la gestione dell'ente. Secondo tali dati il bilancio consuntivo 2004 presenterebbe un disavanzo di oltre 10 milioni di euro e nel bilancio preventivo il deficit atteso è di 4 milioni;
il dottor Ivan Cecchini era il vice presidente del medesimo consiglio di amministrazione in carica nel 2003-2004, responsabile del bilancio del 2004;
secondo la relazione del collegio dei revisori «i proventi finanziari (23,9 milioni) continuano a svolgere un'importante funzione di equilibrio economico della gestione»;
risulterebbe, altresì, che l'operato del consiglio di amministrazione sia stato anche oggetto di denuncia alla magistratura per come sono state fatte le nomine dopo la fine del periodo di commissariamento;
sembrerebbe, inoltre, che «la Siae nella sua attività di raccolta e ripartizione dei diritti perda vari milioni di euro, pur essendo tra le società di collecting più "care" del mondo (in quanto praticherebbe "trattenute" più alte di inglesi, tedeschi e francesi) a fronte di una raccolta pro capite inferiore. Il tutto a spese degli autori di musica»;
secondo i dati cui fa riferimento L'Espresso nel 2004 non si sarebbe proceduto alla definizione dei regolamenti previsti dallo statuto, sarebbe stata omessa l'adozione del piano strategico, né attuati i criteri di razionale organizzazione delle amministrazioni pubbliche, oltre al mancato completamento della procedura pubblicistica di determinazione dei compensi dei componenti degli organi sociali;
sembrerebbe, infine, che il dottor Ivan Cecchini, già nominato consigliere di amministrazione della Siae, sia anche direttore dell'Aie, ruolo di rappresentanza che, in base all'articolo 13 del decreto legislativo n. 419 del 1999, impedisce la nomina in seno al consiglio di amministrazione della Siae -:
se tali notizie corrispondano al vero e, in tal caso, quali siano le misure che intenda intraprendere per far fronte, nell'interesse degli associati e della cultura italiana, a quella che agli interroganti appare come inefficienza ed incapacità del consiglio di amministrazione della Siae.
(3-04928)
(20 luglio 2005)