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PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, onorevole D'Alia, ha facoltà di
GIAMPIERO D'ALIA, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, nel rispondere all'interrogazione dell'onorevole La Grua, iscritta all'ordine del giorno della seduta odierna, desidero precisare innanzitutto che, nella provincia di Ragusa e nella zona di Gela, i fenomeni riconducibili alla cosiddetta criminalità rurale - rapine, furti di bestiame e di attrezzature agricole, ricettazione di animali -, anche se piuttosto frequenti, presentano un'ampiezza contenuta in rapporto al rilevante numero di aziende agricole operanti nel settore e alla significativa entità del patrimonio zootecnico dell'area iblea.
sono state anche coinvolte pattuglie del Corpo di polizia municipale di quel comune.
PRESIDENTE. L'onorevole La Grua ha facoltà di
SAVERIO LA GRUA. Signor Presidente, ritengo di dover manifestare la mia insoddisfazione per la risposta fornita dal sottosegretario per l'interno, perché essa risulta tardiva e lacunosa: tardiva, in quanto giunge a 15 mesi dalla presentazione della mia interrogazione; lacunosa, perché tralascia un argomento che costituiva parte essenziale del mio atto di sindacato ispettivo.
GERARDO BIANCO. Siamo più buoni noi dell'opposizione...!
Con particolare riferimento alla provincia di Ragusa, il raffronto tra i dati del 2003 e quelli del 2004 evidenzia, tra l'altro, una seppur lieve riduzione del fenomeno. Nel 2003, le rapine sono state 17, i casi di abigeato 15, i furti 479, i danneggiamenti 107 e gli incendi dolosi 10; le persone arrestate sono state 19 e quelle segnalate all'autorità giudiziaria 15. Nel 2004, si è registrata una sola rapina, 14 abigeati, 476 furti, 107 danneggiamenti e 6 incendi dolosi. Sono state arrestate 12 persone e 6 sono state segnalate all'autorità giudiziaria.
Devo, tuttavia, segnalare che, nei primi mesi del 2005, in particolare nel territorio del comune di Vittoria, si è verificato un incremento di furti a danno di aziende agricole e di esercizi commerciali per la vendita di prodotti per l'agricoltura. La situazione è stata tempestivamente e reiteratamente esaminata dalla prefettura di Ragusa in sede di riunione tecnica di coordinamento interforze. In tale ambito, sono state impartite direttive per effettuare servizi straordinari di controllo del territorio con modalità successivamente concordate fra le diverse Forze dell'ordine nell'ambito di uno specifico tavolo tecnico.
In particolare, è stata intensificata con effetto immediato, nelle zone maggiormente a rischio, l'attività di vigilanza a mezzo delle volanti e, soprattutto, nelle fasce orarie serali e notturne, anche attraverso l'impiego di un congruo numero di equipaggi del reparto prevenzione crimini di Catania. Nell'attività di controllo
Recentemente, la stessa amministrazione comunale ha presentato un'istanza di finanziamento alla presidenza della regione siciliana per la realizzazione di un impianto di videosorveglianza, con l'installazione di telecamere in punti strategici del territorio comunale, ivi comprese le zone rurali. Tale progetto è stato sostenuto dalla prefettura di Ragusa, che ha già richiamato l'attenzione della stessa presidenza della regione sull'opportunità di esaminare favorevolmente l'istanza di finanziamento.
Sempre sul piano della prevenzione, con riferimento all'intera provincia di Ragusa, i titolari delle aziende agricole e zootecniche locali sono stati più volte invitati dalla locale prefettura, attraverso le loro associazioni di categoria e attraverso i sindaci, a dotare le proprie strutture di idonee misure di difesa passiva, quali sistemi di antintrusione e di videosorveglianza, nonché a proporre la nomina di guardie particolari giurate per la vigilanza fissa delle aziende, da integrare con gli interventi delle Forze dell'ordine.
Dal punto di vista delle attività di contrasto, segnalo che la collaborazione avviata da alcuni proprietari terrieri con l'autorità di Polizia nonché i controlli disposti hanno permesso di conseguire risultati positivi. A tale riguardo, voglio ricordare che, nell'ambito della recente operazione di polizia denominata «Poseidon», sono state eseguite numerose ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti di Gela e Vittoria.
Preciso, inoltre, che le indagini hanno evidenziato una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti di ortaggi e di primizie coltivate in serra. I territori colpiti dai furti erano prevalentemente quelli limitrofi a Gela e Vittoria. Gli ortaggi, razziati in cospicue quantità, venivano poi rivenduti nei mercati di Vittoria e presso grosse cooperative agricole del gelese e del ragusano.
In particolare, infatti, chiedevo di sapere se rispondesse al vero quanto denunciato dal sindaco di Vittoria circa la presenza della mafia dietro questi furti ai danni di produttori agricoli e di commercianti di prodotti per l'agricoltura, perché nel corso di una riunione tenutasi nella prefettura di Ragusa era stata evidenziata dal sindaco di Vittoria la presenza della mafia, che avrebbe indotto gli agricoltori, attraverso la commissione di furti, a svendere a prezzi irrisori le proprie terre e, quindi, a consentire alla mafia di lucrare su questi terreni.
Se fosse vera, la notizia avrebbe preteso una particolare attenzione e dei provvedimenti duri e drastici da parte del Governo, mentre la risposta che ci è stata fornita non soddisfa questa esigenza, che non era soltanto dell'interrogante, ma del territorio e della sua cittadinanza, vivamente preoccupata per le affermazioni del sindaco di Vittoria.
In ogni caso, va evidenziato come ultimamente si sia verificata una recrudescenza di abigeati nella provincia di Ragusa, se è vero che, proprio nei giorni scorsi, il 24 giugno, i giornali locali hanno pubblicato una notizia secondo la quale le organizzazioni professionali agricole e, in particolare, la Coldiretti hanno esposto al prefetto di Ragusa la preoccupazione degli allevatori, che si vedono presi di mira da ladri di bestiame che compiono furti ormai con una cadenza quindicinale. Infatti, ogni 15 giorni si verifica un abigeato. Quindi, occorre una particolare attenzione nei confronti di questo territorio da parte del Governo.
Pertanto, sollecito il sottosegretario D'Alia a farsi portavoce di questa esigenza che è stata manifestata dagli allevatori e di questo grido di allarme che è stato lanciato, perché il patrimonio zootecnico ragusano, che è uno dei più importanti della Sicilia e, forse, dell'Italia, non può essere messo a repentaglio da malviventi che, con una cadenza ormai troppo frequente, colpiscono la nostra zootecnia.
Mi dichiaro quindi insoddisfatto per la tardività della risposta e per la sua lacunosità, per le ragioni che ho esposto, anche se, in verità, debbo evidenziare che da parte delle Forze dell'ordine sono stati compiuti degli sforzi e che alcune associazioni criminose, come ha ricordato il sottosegretario, anche recentemente, sono state individuate e la loro attività è stata repressa.
Però, è necessario che non si perda la tensione, che vi sia una vigilanza costante e che l'intervento dello Stato si faccia sentire sempre di più nel nostro territorio.