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collegamenti su gran parte della rete nazionale occupando oltre 300 dipendenti ha subito nel mese di giugno 2005 con un intervallo di pochi giorni l'uno dall'altro due attentati incendiari;
territorio, di piantonamento delle caserme e di ordine pubblico non possono essere svolte dagli ispettori;
forze dell'ordine un servizio di tutela permanente ai mezzi e alle installazioni del CTNM.
titolo, non ci sarebbe stato un dibattito incanalato su binari di obiettività e imparzialità;
il giorno 19 giugno 2005, un autobus di militanti e simpatizzanti della Lega Nord di ritorno dalla manifestazione di Pontida è stato fermato e trattenuto per tre ore dalla Guardia di Finanza, presso il confine italo-svizzero di Tirano;
questo increscioso evento si sarebbe determinato a seguito di una segnalazione anonima, pervenuta all'autorità di pubblica sicurezza che annunciava un ipotetico traffico di armi;
la suddetta segnalazione si rivelava ovviamente del tutto infondata come poteva attendersi, in considerazione del fatto che a bordo dell'autobus c'erano semplicemente famiglie, bambini, anziani;
questa vicenda ha suscitato sconcerto ed apprensione nelle persone che l'hanno vissuta, ma presenta inoltre profili preoccupanti in relazione all'occasione politica in coincidenza della quale l'evento si è verificato;
l'insieme di queste circostanze evidenzia la sopravvalutazione delle segnalazioni pervenute all'autorità di pubblica sicurezza aventi carattere manifestamente strumentale, nonché pone il legittimo dubbio che vi sia stato un eccesso di zelo da parte delle autorità che hanno assecondato tali segnalazioni -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti sopra descritti;
se non ritenga di dover porre in essere, nell'ambito delle proprie competenze, le iniziative necessarie al fine di accertare le responsabilità per i fatti denunciati e se non ritenga conseguentemente di assumere i dovuti provvedimenti.
(2-01598) «Gibelli, Luciano Dussin».
la società autolinee Romano Spa con sede in Crotone che opera nel settore del trasporto pubblico locale e fornisce anche
il primo attentato è stato compiuto il 6 giugno e sono stati distrutti completamente quattro pullman della società;
il secondo attentato è stato compiuto il 21 giugno 2005, distruggendo pullman e provocando danni seri alle infrastrutture della officina aziendale;
secondo l'interrogante, gli attentati, che non hanno fortunatamente causato danni alle persone, assumono un chiaro significato ricattatorio perché rivolti contro una azienda che svolge un servizio pubblico in una città dove di giorno in giorno diventa sempre più difficile la difesa della legalità e il contrasto delle ingerenze criminali e di stampo mafioso;
il controllo del territorio da parte delle forze di polizia è fortemente messo in crisi, come sostengono le organizzazioni sindacali della polizia che operano nel territorio, dal forte impegno che viene loro richiesto per le attività connesse con la presenza del CPT di Sant'Anna - Isola Capo Rizzato -:
come il Ministro valuti il grave episodio e quali iniziative intenda adottare per rafforzare l'attività di controllo del territorio da parte di forze di polizia al fine di garantire il diritto a tutta la città a vivere in un quadro di legalità, e agli operatori economici e alle imprese che vi operano il diritto a svolgere serenamente il loro lavoro e in condizioni di sicurezza.
(4-15384)
si apprende da notizie di stampa che due autobus della ditta autolinee Romano sono stati incendiati da sconosciuti nella notte del 21 giugno 2005 a San Giovanni in Fiore;
l'incendio, che avrebbe provocato danni per 300.000 euro, è avvenuto dopo che il 6 giugno 2005 altri pulmann della stessa azienda erano stati danneggiati nel deposito principale di Crotone;
la «Romano» di Crotone è una delle maggiori aziende di trasporto della Calabria e assicura i collegamenti sia all'interno del territorio regionale che nel resto d'Italia con innumerevoli corse;
il presidente della società Sebastiano Romano ha annunciato in una conferenza stampa che «da lunedì prossimo la sua impresa non effettuerà più il servizio di trasporto pubblico, che trasferirà tutti i suoi pulmann altrove, tra cui 220 macchine nuovissime che costano un miliardo di vecchie lire ciascuna»;
in 90 anni di attività è la prima volta che la ditta Romano si trova di fronte a un atto che definisce di «ritorsione» -:
quali iniziative il Ministro intenda adottare per scongiurare che altri atti simili si verifichino sul territorio, per garantire la protezione a un cittadino che dà lavoro a 300 famiglie, per garantire l'ordine pubblico e la sicurezza a un territorio che rischia di sfuggire di mano alle istituzioni e che viene gravemente danneggiato nelle sue possibilità imprenditoriali attuali e future.
(4-15385)
il Siulp segnala che gli ultimi trasferimenti decisi dal Ministero dell'interno hanno determinato presso la questura di Pesaro un calo di organico tra gli agenti (quattro in meno) a favore di un incremento effettivo di ispettori (cinque in più);
attualmente presso la questura di Pesaro su 148 persone 66 sono sottufficiali e solo 86 Agenti ed Assistenti;
questa situazione comporta seri problemi nell'organizzazione del lavoro in quanto certe mansioni di controllo del
durante il referendum del 12 e 13 giugno 2005 l'Ufficio denunce è rimasto chiuso e il servizio del poliziotto di quartiere è stato sospeso perché quasi tutti gli agenti e i sovrintendenti disponibili sono stati chiamati in servizio presso i seggi elettorali;
già in altre occasioni l'Ufficio Denunce della questura di Pesaro è stato chiuso per mancanza di personale, provocando disagi e malumori tra i cittadini -:
quali siano stati i criteri adottati nel decidere i trasferimenti da e per la questura di Pesaro;
se e quali iniziative intenda eventualmente prendere per incrementare l'organico degli agenti presso la questura di Pesaro.
(4-15391)
a Palermo due extracomunitari fermati dagli agenti di polizia non hanno voluto dare le proprie generalità, e in più hanno aggredito con efferata violenza gli agenti, che hanno dovuto fare ricorso all'ospedale di zona;
ormai si è data la sensazione agli extracomunitari che nel nostro Paese a loro è permesso di fare quel che vogliono, e che nessuno può osare disturbarli;
negli autobus nessun controllore osa chiedere loro il biglietto, mentre l'italiano sprovvisto paga una multa abbastanza elevata;
arrivano a migliaia in Italia, poiché ormai si sa in tutto il mondo, che il nostro Paese assicura impunità;
i cittadini italiani soffrono di questa situazione e sono fortemente angosciati;
la popolazione italiana non ne può più e chiede a grande voce l'intervento serio e immediato dello Stato, che non può rimanere inerte ed essere permissivista con quanti stanno calpestando le nostre leggi, i nostri regolamenti, la nostra civiltà e stanno arrecando danni e lutti al nostro popolo -:
se intenda adottare le opportune iniziative volte ad allontanare con effetto immediato tutti i clandestini accampati nelle nostre città e dediti ad atti di violenza;
se voglia subito disporre lo smantellamento dei ricoveri di fortuna e dei tanti accampamenti nomadi, da dove partono altri soggetti dediti ad atti criminosi.
(4-15393)
negli ultimi due anni il consorzio trasporti nord Milano (CTNM) è stato preso di mira da diversi attentati ben cinque volte;
nessuno dei quattro depositi del consorzio (Desio, Solaro, Besana Brianza e Cambiago) è stato risparmiato;
l'ultimo attentato risale al mese di dicembre 2002, e ha distrutto otto autobus su undici nel capannone di Besana Brianza, causando danni per 800 mila euro;
tutto ciò va ad aumentare ulteriormente una situazione di crisi del consorzio (gestito da 35 comuni, con oltre 100 pullman e 17 linee), che ad oggi ha accumulato 2 milioni di euro di perdite;
questa dinamica sembra essere collegata, nell'ipotesi investigativa più accreditata, all'imminenza dell'indizione delle gare (1 gennaio 2004) per l'aggiudicazione delle tratte oggi servite dalle linee del CTNM;
l'importanza del consorzio risiede soprattutto nell'essere i suoi autobus gli unici mezzi di trasporto ad oggi a disposizione degli studenti della Brianza per percorrere il tratto casa/scuola -:
se intenda valutare, il Ministro interrogato, la possibilità di fornire a cura delle
(4-15395)
la vertenza sindacale in materia di aumenti contrattuali agli autoferrotranvieri è ultimamente e ripetutamente sfociata in scioperi selvaggi dei lavoratori interessati che hanno bloccato quasi interamente importanti città del nostro Paese, come Milano, causando rilevanti danni economici e ingenti disagi a tutti i cittadini, con l'evidente scopo di forzare la trattativa con la minaccia di minare l'ordine pubblico;
detti scioperi si sono tenuti in persistente e aperta violazione delle vigenti norme in materia di diritto di sciopero nei servizi essenziali e dei codici di autoregolamentazione;
questi fenomeni di insorgenza sindacale estrema appaiono del tutto ingestibili da parte dei sindacati confederali, e lo stesso strumento della precettazione dei lavoratori in sciopero ad opera dei prefetti è risultato inefficace nel contenere una dinamica di ribellismo sociale di stampo anarcoide -:
come intenda prevenire il Governo il ripetersi nel futuro di simili degenerazioni che rappresentano un serio rischio per l'ordine pubblico e se non ritenga il Ministro interrogato di vigilare affinché l'antagonismo sociale non comporti problemi di ordine pubblico, soprattutto con riferimento ad alcune iniziative delle frange più estreme del sindacalismo di base.
(4-15396)
il 24 maggio 2004, un ordigno, nascosto all'interno di una busta, è esploso presso la centrale dei Vigili Urbani in zona San Salvario di Torino causando due feriti;
pur non essendoci state rivendicazioni, secondo le prime ipotesi formulate dagli inquirenti, l'attentato sarebbe stato causato da cellule anarco-insurrezionaliste;
pochi giorni prima dell'attentato, gli esponenti dei centri sociali si sarebbero resi colpevoli di nuove occupazioni abusive, di manifestazioni violente contro le Forze dell'Ordine e di dimostrazioni di fronte al Centro di Permanenza Temporanea causando il ferimento di ben 6 agenti di Polizia;
Torino è coinvolta in una spirale di violenza, tensione e minaccia ormai da anni a causa della presenza degli oltre 15 centri sociali torinesi -:
quali urgenti provvedimenti si intendano adattare al fine dicontrastare l'azione delle ben note cellule anarco-insurrezionaliste e impedire loro ogni tipo di agibilità;
se non si intenda promuovere lo sgombero dei centri sociali torinesi anarco-insurrezionalisti per motivi di ordine pubblico.
(4-15402)
l'assessore alle politiche culturali del Comune di Crescentino (Vercelli) ha patrocinato un convegno di Alleanza Nazionale dal titolo: «Stragi comuniste nel vercellese», da svolgersi il giorno 10 giugno 2005 alle ore 21,00 presso la Sala consiliare. Lo stesso giorno, alle ore 19, era indetto il consiglio comunale (anticipato poi alle ore 18,00);
l'8 giugno il gruppo «Uniti per Crescentino» presentava un documento nel quale chiedeva al Sindaco una presa di posizione rispetto al convegno dal titolo fazioso ed offensivo «Stragi comuniste nel vercellese», perché, date le premesse del
il sindaco, dimostrandosi tutt'altro al disopra delle parti e garante anche della minoranza, definiva linciaggio la pacifica richiesta del gruppo «Uniti per Crescentino»;
il gruppo «Uniti per Crescentino» indiceva una manifestazione;
il sindaco, facendo terrorismo sui giornali locali per indurre i cittadini a non partecipare alla manifestazione, diceva che ci sarebbero stati tafferugli, tanto da indurre il Questore a vietare la piazza richiesta, blindando la tranquilla cittadina con poliziotti, DIGOS e Forze dell'Ordine locali;
dopo un sopralluogo, il Questore decideva di far svolgere la manifestazione ad una decina di metri dalla piazza richiesta. La manifestazione si è svolta in modo pacifico e conclusa alle ore 23 circa con canti ed inni partigiani -:
per quali motivi gli organi della pubblica sicurezza, istituzionalmente a ciò preposti, accettino di subire intimidazioni da parte di un sindaco incapace di garantire ad avviso dell'interrogante legittimità democratica;
per quali motivi il gruppo Uniti per Crescentino abbia dovuto svolgere una pacifica manifestazione per la legalità costituzionale in un luogo diverso da quello richiesto.
(4-15406)
l'attività dello stabilimento Fincantieri a Monfalcone ha determinato l'arrivo di migliaia di lavoratori da fuori regione e dall'estero;
secondo i dati in possesso delle locali forze dell'ordine molte di queste persone sono pregiudicati, di questi circa un migliaio per reati di carattere associativo;
negli ultimi anni nel centro cantieristico di Monfalcone si è registrata una continua escalation di episodi criminosi;
negli ultimi 10 anni la qualità della vita di quella che era una tranquilla cittadina, è stata gradualmente e drammaticamente pregiudicata;
a fronte di tale situazione non si registra un'adeguata azione di contrasto incentrata sul lavoro di indagine e sulla vigilanza del territorio;
non si possono considerare azioni efficaci di polizia i reiterati controlli all'uscita dei locali della zona che servono ad avviso dell'interrogante più che altro a vessare ulteriormente i residenti e gli operatori commerciali;
in questo contesto di degrado si è inserito in questi giorni un nuovo grave episodio: un gruppo di no global si è impadronito di uno stabile di pregio di proprietà del Comune con il fine dichiarato di farne una sorta di alloggio per extracomunitari irregolari, che si sono già stabiliti nell'edificio;
nei prossimi giorni gli occupanti hanno intenzione di trasformare l'improvvisato rifugio per clandestini in una sorta di centro sociale d'aggregazione -:
con quali specifiche misure si intenda affrontare nella sua globalità il problema dell'ordine pubblico a Monfalcone;
quali azioni si intendano intraprendere per impedire che l'occupazione dell'edificio oggetto dell'interrogazione diventi cronica.
(4-15407)
secondo quanto riportato dagli organi di stampa, domenica 12 giugno 2005, due esponenti del centro sociale torinese Barocchio sarebbero stati accoltellati da un gruppo di ragazzi;
questa aggressione rappresenta un gravissimo episodio di violenza che necessita ogni sforzo da parte delle Istituzioni per isolare le frange estremiste;
tuttavia, tale aggressione rappresenta l'ultimo atto di una lunga serie di episodi di violenza e illegalità, verificatesi negli ultimi mesi nella città di Torino ad opera dell'estrema sinistra, autonoma e anarchica, avallata, in taluni casi, dall'appoggio dei partiti della sinistra radicale: nuove occupazioni abusive, le manifestazioni di violenza contro il cpt, gli atti contro le Forze dell'Ordine, le minacce di attentati contro la realizzazione della linea dell'alta capacità, il pacco-bomba contro la centrale dei vigili urbani di San Salvano;
infatti, come si può apprendere dal sito www.italy.indymedia.org/features/piemunt, gli esponenti dei centri sociali avrebbero promesso vendette e violenze contro tutti coloro che hanno manifestato la loro contrarietà alle occupazioni abusive avvenute in città e, infatti, avrebbero considerato come mandanti dell'aggressione persino il sottoscritto e l'onorevole Nigra, «colpevoli» di aver chiesto lo sgombero degli stabili abusivamente abitati;
come da anni denunciato da interrogazioni presentate dal sottoscritto, Torino è ormai coinvolta in una spirale di violenza che non può essere sottovalutata ma deve essere necessariamente arrestata al fine di impedire il verificarsi di episodi ancora più gravi e danni alla cittadinanza;
malgrado gli sforzi della DIGOS, sono mancati in questi anni interventi significativi, da parte delle Forze dell'Ordine, volti ad impedire un'escalation di violenza, preannunciata e prevedibile -:
quali urgenti provvedimenti si intendano adottare al fine di impedire che si verifichino nuovi episodi di violenza nella città di Torino;
se prima dell'aggressione di domenica 12 giugno 2005, gli esponenti del Barocchio avessero subito altre aggressioni e, in caso affermativo, chi siano stati gli autori e quale sia stata la motivazione;
se la DIGOS o le Forze dell'Ordine fossero a conoscenza della volontà da parte di alcuni esponenti della destra più estrema di compiere atti ai danni del centro sociale in oggetto o dei loro esponenti;
se il ministero sia a conoscenza di aggressioni ai danni dei centri sociali torinesi, per motivi politici o non, e, in caso affermativo, se si siano individuati i responsabili.
(4-15409)