Allegato B
Seduta n. 643 del 22/6/2005

TESTO AGGIORNATO AL 23 GIUGNO 2005


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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta immediata:

ORICCHIO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il completo ammodernamento della strada statale n. 18 nella zona sud della provincia di Salerno con realizzazione di nuovi tratti di varianti costituisce opera strategica, quale viabilità integrativa della A3 Salerno-Reggio Calabria per un sinergico e più sicuro collegamento fra Campania, Basilicata e Calabria, specie al cospetto della generale rivalutazione dell'asse viario tirrenico in atto anche in altre regioni (si pensi, ad esempio, alla Formia-Civitavecchia ed alla Grosseto-Livorno);
costituisce, ormai, una non rinviabile necessità, anche per il flusso di traffico superiore, in sede locale, a quello interessante il parallelo tratto della A3, l'organico collegamento fra centri della parte meridionale


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della regione Campania, con esigenze di rilevante interesse economico (Salerno e la sua tangenziale, Pontecagnano e Battipaglia ed i relativi aeroporto ed interporto; l'area della piana del Sele; e, più a sud, la zona industriale di Agropoli e la costiera cilentana da Paestum a Palinuro e fino a Sapri e, quindi, a Maratea ed alla costa calabrese);
tutto questo tenuto per di più conto dell'imminente inaugurazione di un ulteriore tratto intermedio dell'attuale variante alla strada statale n. 18 Paestum-Vallo della Lucania-Policastro Bussentino, oggi, tuttavia, non collegata verso 1'A3 a nord e la Basilicata e la Calabria a sud;
con interrogazione a risposta immediata a firma dell'interrogante svolta in aula il 27 novembre 2002, fu già segnalata al Ministro interrogato l'opportunità di prevedere un sistema di viabilità complementare ed integrativa della A3 Salerno-Reggio Calabria a mezzo della realizzazione di ulteriori tratti di variante alla strada statale n. 18 da Pontecagnano-Battipaglia a Paestum e da Policastro Bussentino all'innesto con la strada statale n. 104 Fondovalle Noce; tanto per la necessità di potenziare l'asse viario tirrenico meridionale, dati il notevole flusso veicolare interessante lo stesso e l'esigenza della valorizzazione economico-turistica dell'intera zona a sud della provincia di Salerno e fino alla costiera calabra, oltre che per ragione di sicurezza di alternativa e di deflazione del traffico rispetto al parallelo tratto autostradale della A3 Salerno-Reggio Calabria;
nel piano triennale Anas 2004-2006 veniva prevista, d'intesa con la regione Campania, la realizzazione (con sezione di tipo B delle norme D.M.I. e T. del 5 novembre 2001) dei tratti di superstrada Pontecagnano-Paestum e Policastro Bussentino-strada statale n. 104 Fondovalle Noce, in variante ed a necessario completamento alla variante alla strada statale n. 18 Paestum-Vallo della Lucania-Policastro Bussentino;
solo il primo dei due anzidetti nuovi tratti previsti nel suddetto piano triennale risulta finanziato (400.000 euro nel medesimo piano e 700.000 euro con l'atto di indirizzo di cui alla legge finanziaria per il 2005), ma in modo totalmente insufficiente ad accelerare al massimo progettazione ed esecuzione dei medesimi due tratti stradali;
nell'aggiornamento dell'elenco delle opere di cui alla legge n. 443 del 2001 (cosiddetta «legge-obiettivo») di cui al documento di programmazione econmico-finanziaria 2004 (pagine 126/128) sono state previste varie opere interessanti, in particolare, le regioni settentrionali d'Italia;
nell'accordo programma quadro del dicembre 2001 fra Stato e regione Campania risulta l'impegno (a quanto pare in buona parte disatteso) a prevedere e finanziare opere pubbliche insistenti nella medesima regione e da inserire nei programmi di cui alla cosiddetta «legge-obiettivo»;
infatti, soltanto il 4,3 per cento dei (pochi) interventi approvati per la Campania risulta ad oggi cantierato, secondo le note conclusioni della relazione sullo stato di attuazione della cosiddetta «legge-obiettivo», predisposta da parte della sezione centrale di controllo della Corte dei conti;
le clamorose vicende del blocco per neve di fine gennaio 2005 sulla A3 Salerno-Reggio Calabria hanno reso ancor più evidente il carattere strategico degli anzidetti tratti stradali, dei quali per di più risulta essere stato predisposto, fin dall'ottobre 2004, apposito progetto di massima dal compartimento Anas di Napoli e relativamente al tratto Pontecagnano-Paestum, a collegamento, fra l'altro, del locale aeroporto e del realizzando interporto di Battipaglia -:
se il Governo, nell'ambito delle previsioni in tema di dotazione infrastrutturale del territorio nazionale, intenda - a potenziamento dell'asse viario tirrenico e quale rete viaria integrativa e complementare dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria - inserire nell'aggiornamento dell'elenco delle opere di cui alla cosiddetta


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«legge obiettivo», a mezzo della prevista imminente integrazione della medesima di cui al documento di programmazione economico-finanziaria 2005, i tratti di superstrada Pontecagnano-Paestum e Policastro Bussentino-strada statale n. 104 Fondovalle Noce, in variante alla strada statale n. 18, o, in alternativa, se e come ritenga di poter avviare, in altro modo ed al più presto, la realizzazione dei medesimi due nuovi strategici tratti stradali.
(3-04798)

IANNUZZI e REALACCI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la riqualificazione urbana costituisce un tassello fondamentale per il rilancio della politica delle città, per la valorizzazione dei centri storici;
infatti, il recupero e la ristrutturazione del patrimonio immobiliare urbano, spesso in condizioni di degrado o di inadeguata manutenzione, il miglioramento dei servizi pubblici, l'adeguamento delle infrastrutture e delle urbanizzazioni essenziali, una proficua integrazione di destinazione residenziali, di attività produttive, di funzioni pubbliche sono decisivi per rendere le nostre città più gradevoli, più vivibili ed accoglienti, più moderne ed in grado anche di attrarre più efficacemente flussi di turisti e di visitatori;
in questa legislatura il Governo ha in più occasioni annunziato la volontà di rilanciare la politica delle città ed i diversi programmi di riqualificazione e di rinnovamento urbano, senza che a tali ripetute azioni siano seguite decisioni e scelte concrete e precise, con adeguate misure di semplificazione e di snellimento amministrativi e burocratici, con il ricorso alla leva preziosa degli incentivi fiscali, con consistenti finanziamenti;
il 31 dicembre 2005 terminerà l'operatività delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie (detrazioni del 36 per cento ai fini Irpef e riduzione dell'iva al 10 per cento), che hanno dal 1998 ad oggi prodotto un'esperienza straordinariamente positiva e che andrebbero stabilizzate e rese strutturali e definitive nella nostra legislazione -:
se e quali misure il Governo intenda finalmente adottare per rilanciare la politica delle città e della riqualificazione urbana, di grande valore strategico per lo sviluppo e per la modernizzazione dell'intero Paese, arche nel quadro di un'adeguata prospettiva di incentivazione fiscale.
(3-04799)

MAZZARELLO, DUCA, RAFFALDINI, ALBONETTI, DE LUCA, PANATTONI, ROGNONI, SUSINI, TIDEI, AGOSTINI, INNOCENTI e RUZZANTE. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la normativa, proposta dal Governo, che assoggetta le autorità portuali al blocco della spesa previsto per gli enti pubblici, senza considerare la peculiarità di questi enti, provoca un serio rischio per l'economia dell'Italia e colpisce la capacità competitiva dei nostri porti in ambito internazionale;
la portualità ed il complessivo sistema della logistica rappresentano un'importante opportunità di sviluppo per il Paese, considerate la nostra collocazione geografica e la prospettiva di crescita della domanda di movimentazione delle merci nell'area del Mediterraneo (+75 per cento fra il 2005 e il 2015) e la conseguente ricaduta sui porti;
dopo un periodo positivo per i nostri scali, dovuto alle leggi di riforma e alle politiche di sostegno degli anni '90, dal 2002 i traffici attraverso di essi crescono in misura largamente inferiore rispetto ai porti francesi e spagnoli;
gli investimenti pubblici per nuove banchine, spazi, tecnologie ed infrastrutture sono le condizioni per riaffermare la capacità competitiva dei nostri porti e cogliere un'importante opportunità di sviluppo per l'Italia;


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il blocco, secondo gli interroganti, irrazionale degli investimenti deciso dal Governo e di risorse in molti casi già a disposizione dei porti, impedisce interventi i cui tempi di realizzazione sono determinanti per acquisire efficienza e capacità competitiva, provocando danni pesanti all'economia ed una gravissima incertezza dovuta anche ai diversi annunci, mai concretizzati, di azioni correttive -:
come ed in quali tempi il Governo intenda attivarsi per rimuovere il blocco della spesa previsto per le autorità portuali, con misure che permettano davvero ai porti italiani di reggere la competizione internazionale, assicurando così crescita economica nel comparto e possibili nuove occasioni di lavoro.
(3-04800)

FOLENA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
martedì 7 giugno 2005 il Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Silvio Berlusconi, è intervenuto all'assemblea dell'Associazione nazionale costruttori edili (Ance): in quell'occasione ha affermato che era intenzione del Governo procedere alla vendita dell'intero patrimonio delle case popolari gestite dagli Ater/Iacp, consistente in circa 750.000 alloggi;
in seguito alla modifica del titolo V della Costituzione si è disposto che la proprietà delle case popolari, costruite o recuperate nell'ambito dell'edilizia sovvenzionata, passasse alle regioni e in alcuni casi, Toscana ed Emilia Romagna, la titolarità degli alloggi popolari è passata ai comuni;
la quasi totalità delle case popolari è stata costruita o recuperata con il solo contributo dei lavoratori dipendenti, attraverso in prelievo della ex Gescal, e che il fine di tale patrimonio è quello di dare una casa ai soggetti più deboli economicamente e di fungere da calmiere del mercato;
a parere dell'interrogante, è, quantomeno, improponibile ed imbarazzante che il debito dello Stato debba essere ripianato con vendite di alloggi occupati da assegnatari con redditi da 0 a circa 35.000 euro lordi;
in Italia oltre 600.000 famiglie sono collocate utilmente nelle graduatorie comunali per l'assegnazione di una casa popolare, famiglie con redditi da 0 a 20.000 euro lordi -:
se non ritenga più utile e maggiormente rispondente alle necessità dei cittadini, siano essi sotto sfratto o in condizioni di disagio economico, ai quali è negato il diritto alla casa, visti i livelli raggiunti dal mercato immobiliare, sia quello offerto in locazione che quello in vendita, operare al fine di varare un piano nazionale per la costruzione e il recupero di almeno 600.000 case popolari, in modo da dare risposta concreta alle famiglie in attesa di una casa popolare ad un canone sociale sostenibile.
(3-04801)

BELLOTTI, LA RUSSA, AIRAGHI, AMORUSO, ANEDDA, ARMANI, ARRIGHI, ASCIERTO, BENEDETTI VALENTINI, BOCCHINO, BORNACIN, BRIGUGLIO, BUONTEMPO, BUTTI, CANELLI, CANNELLA, CARDIELLO, CARUSO, CASTELLANI, CATANOSO, CIRIELLI, COLA, GIORGIO CONTE, GIULIO CONTI, CORONELLA, CRISTALDI, DELMASTRO DELLE VEDOVE, FASANO, FATUZZO, FIORI, FOTI, FRAGALÀ, FRANZ, GALLO, GAMBA, GASPARRI, GERACI, GHIGLIA, ALBERTO GIORGETTI, GIRONDA VERALDI, LA GRUA, LA STARZA, LAMORTE, LANDI DI CHIAVENNA, LEO, LISI, LO PRESTI, LOSURDO, MACERATINI, MAGGI, MALGIERI, GIANNI MANCUSO, LUIGI MARTINI, MAZZOCCHI, MENIA, MEROI, MESSA, MIGLIORI, ANGELA NAPOLI, NESPOLI, ONNIS, PAOLONE, PATARINO, ANTONIO PEPE, PEZZELLA, PORCU, RAISI, RAMPONI, RICCIO, RONCHI, ROSITANI, SAGLIA, SAIA, GARNERO SANTANCHÈ, SCALIA, SELVA, STRANO, TAGLIALATELA,


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TRANTINO, VILLANI MIGLIETTA, ZACCHEO e ZACCHERA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
l'aumento dell'utilizzo di autovelox e telelaser, in postazioni fisse o mobili, per il controllo del traffico sulle strade è costante e l'utilizzo di tali apparecchi è effettuato in molte occasioni da agenti di polizia municipale alle dirette dipendenze delle amministrazioni comunali;
in alcuni territori comunali, nel giro di pochi chilometri di strada, sono posizionati più strumenti di accertamento della velocità e tra i cittadini si fa strada, sempre più spesso, il sospetto che le amministrazioni comunali utilizzino gli autovelox non per un reale controllo del traffico e per la prevenzione degli incidenti, bensì per rimpinguare le casse comunali;
in numerose occasioni l'utilizzo di questo mezzo di controllo del traffico viene impiegato in modo poco trasparente, con il rilevatore collocato in zone in cui manca la prescritta segnalazione, prevista dall'articolo 4 della legge sulla sicurezza della circolazione stradale (legge n. 168 del 2002) oppure in luoghi in cui è difficile per gli automobilisti individuarne la presenza;
è, inoltre, noto che uno strumento di misura della velocità per essere attendibile deve essere tarato con riferimento a campioni nazionali, sia all'inizio del suo utilizzo sia periodicamente, almeno con cadenza annuale, ed è di tutta evidenza che gli autovelox, determinando gravi sanzioni amministrative (pecuniarie e di sottrazione di punti della patente), rientrano sicuramente nella categoria della cosiddetta «metrologia legale» e, per garantirne la correttezza delle misure, dovrebbero essere periodicamente tarati;
si apprende, invece, da una nota del 10 maggio 2005 del responsabile della segreteria centrale del Sit, il Servizio di taratura in Italia, che allo stato attuale non esistono centri in Italia accreditati dal Sit per la taratura degli autovelox e, quindi, nessuno di questi strumenti sarebbe conforme a quanto richiesto dalle norme vigenti in materia -:
quali iniziative intenda adottare il Ministro interrogato affinché i centri preposti a tarare tali strumenti e ad emettere i relativi certificati di taratura vengano finalmente accreditati dal Sit, come avviene negli altri Paesi europei, al fine anche di agevolare le pubbliche amministrazioni per un utilizzo maggiormente responsabile di questo importante mezzo di controllo e prevenzione, e se non ritenga, altresì, opportuno verificare se i dispositivi elettronici di controllo a distanza della velocità siano utilizzati in modo conforme ai parametri previsti dal codice della strada, al fine di fornire adeguata informazione segnaletica agli automobilisti.
(3-04802)

DALLE FRATTE e MILANATO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
l'autostrada A31 «Valdastico Sud» è un'opera programmata da oltre 30 anni e ha seguito tutto il complesso iter procedurale ed approvativo, sino a giungere nei mesi scorsi all'avvio delle fasi espropriative e dei lavori, per alcuni suoi lotti;
l'opera interessa il territorio veneto nelle province di Vicenza, Padova, Rovigo e marginalmente di Verona, collegandosi a nord con l'autostrada A4 Milano-Venezia e a sud con la strada statale n. 434 Transpolesana, realizzando così un collegamento in rete con il sistema autostradale del Nordest;
gli enti locali interessati, province e comuni, si sono più volte dichiarati favorevoli alla realizzazione dell'opera, votando a favore della stessa in occasione della conferenza dei servizi tenutasi il 20 novembre 2003 presso il competente ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
la regione del Veneto, sempre dichiaratasi favorevole alla realizzazione dell'opera, ne ha approvato l'inserimento territoriale,


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ritenendola un intervento necessario per lo sviluppo socio-economico dell'intera regione e fondamentale per migliorare le condizioni di sicurezza sulla viabilità ordinaria, oggi interessata da crescenti flussi di traffico, leggero e pesante;
le categorie economiche venete si sono apertamente dichiarate favorevoli alla realizzazione dell'opera, ritenendola necessaria per lo sviluppo dell'intera regione;
il tribunale amministrativo regionale del Veneto, I sezione, con sentenza n. 2234 del 30 maggio 2005, ha accolto il ricorso presentato contro la Presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, il ministero per i beni e le attività culturali, la regione Veneto e la Società autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova s.p.a., in relazione ad aspetti prettamente procedurali connessi alla valutazione di impatto ambientale ed alla localizzazione urbanistica dell'opera, di fatto annullando l'intero iter procedurale sin qui seguito e vanificando le attese delle comunità locali e delle categorie economiche del Veneto -:
quali urgenti iniziative intenda promuovere affinché questioni che agli interroganti appaiono puramente procedurali e burocratiche non vanifichino lo sforzo per anni sostenuto dalle comunità locali e da tutti gli altri enti istituzionali coinvolti per vedere realizzata un'opera la cui programmazione risale agli anni '60 e la cui realizzazione non è più rinviabile.
(3-04803)

Interrogazioni a risposta scritta:

DALLE FRATTE. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
la «Legge Obiettivo» è un importante provvedimento normativo che ha permesso di mettere in cantiere molte grandi opere strutturali necessarie per l'ammodernamento e l'efficienza dello Stato, e che erano state rinviate per decenni a causa degli ostacoli determinati dal mancato accordo tra gli enti interessati;
tra i numerosi cantieri aperti, ve ne sono alcuni di particolare interesse per la regione Veneto, quali quello relativo al «Passante di Mestre», alla «Valdastico sud», alla «Romea Commerciale», alla «Pedemontana» al «Mose», tutte opere che unitamente al Sistema di Metropolitana di Superficie (SMFR), i cui lavori sono stati posti in essere grazie all'iniziativa della Regione, contribuiranno in maniera determinante a rivoluzionare il sistema trasporti, sia di merci che di persone;
tali opere rivestono tutte un'importanza strategica per il Paese e per l'intera Unione europea, e la loro realizzazione costituisce un sicuro motivo di interesse collettivo;
recentemente tuttavia, pronunciandosi su alcuni dei molti ricorsi presentati, il TAR Veneto ha decretato la sospensione dell'inizio dei lavori già appaltati e/o iniziati in alcuni cantieri (Valdastico sud bloccata alcuni giorni or sono);
tali ricorsi in particolar modo sono derivati dal mancato raccordo tra gli enti locali ed i cittadini interessati dalla realizzazione delle opere;
il comune di Mira, situato in provincia di Venezia lungo la riviera del Brenta, terra ricca di meravigliose ville storiche, diverrà il punto di incontro tra il «Passante di Mestre» e la «Romea Commerciale», e sarà inoltre interessato dal passaggio del sistema metropolitano ferroviario di superficie regionale, oltre che dal potenziamento della già esistente linea ferroviaria Venezia-Adria e dalla realizzazione delle relative opere complementari (parcheggi, sottopassi, collegamenti viari, eccetera);
a causa di ciò i cittadini di tale comune si sono organizzati spontaneamente in comitati ed associazioni per chiedere la realizzazione di tali opere in maniera tale da salvaguardare le peculiarità


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del territorio comunale e delle realtà sociali e culturali esistenti, e per sollecitare uno sviluppo compatibile con le esigenze e con il decoro della vita quotidiana dei cittadini oltre che con la fondamentale tutela del diritto alla salute;
opera importante è stata svolta in particolare dall'associazione «Lungo le Rive del Brenta» e dai comitati di Oriago, che hanno evidenziato come tali opere sono assai importanti per proiettare verso il futuro la realtà locale, ma che se non accompagnate da alcuni accorgimenti potrebbero penalizzare i cittadini, in particolare:
a) sarebbe molto importante la presenza di alcuni attraversamenti carrai, pedonali e ciclo pedonali sulla strada provinciale 81 in località Cà Rubaldi all'altezza di via Marostica ed il posizionamento di barriere fonoassorbenti per abbattere l'inquinamento atmosferico ed acustico;
b) dovrebbe essere valutato attentamente il rischio idro-geologico relativamente all'urbanizzazione prevista nell'area «Lusore» e sarebbe assai importante la previsione di una strada di collegamento tra tale area e quella di Cà Rubaldi;
c) sarebbe fondamentale la realizzazione di un sottopasso ciclo-pedonale nella zona con alta densità di popolazione denominata «Cadore-Lomellina» in corrispondenza del passaggio della SMFR;
d) sarebbe opportuno modificare la realizzazione del previsto raccordo tra il casello autostradale di Borbiago e la S.R. 11, che verrebbe realizzato in area soggetta a vincolo paesaggistico. In particolare ciò sarebbe possibile riprendendo il progetto della provincia di Venezia redatto nel 1999, che prevedeva l'uscita dello svincolo nella S.R. 11 lungo un rettilineo situato a poche centinaia di metri dalla zona in questione, evitando la costruzione del sottopasso perché la nuova strada costeggerebbe la linea ferroviaria;
sono intervenuti anche diversi consiglieri comunali che hanno provveduto ad interrogare l'amministrazione comunale ma senza ricevere mai alcuna risposta concreta -:
se non ritenga opportuno, nell'ambito delle proprie competenze, aprire un tavolo di confronto che coinvolga i cittadini interessati, i rappresentanti della regione e degli enti locali competenti al fine di salvaguardare e tutelare, ciascuno nell'ambito dei propri ruoli, le esigenze prospettate dalla popolazione, in modo che si possa evitare, con un'opera preventiva, di intralciare o rallentare i lavori previsti, e che non venga così vanificata l'attività del Governo volta alla realizzazione di tali fondamentali infrastrutture.
(4-15353)

STUCCHI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
i principali soggetti istituzionali che sul territorio, a vario titolo, sono chiamati ad occuparsi di sicurezza stradale sono numerosi: Polizia stradale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizie Municipali, ACI, Provveditorato agli Studi, ASL, Provveditorato Regionale alle opere pubbliche, Regione, Provincia, Comune (Assessorati), Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, Anas. Questi soggetti, a seconda dei loro compiti e funzioni, devono comunicare o promuovere azioni volte a risolvere eventuali situazioni pericolose per la collettività;
nel pomeriggio del 21 giugno 2005, è occorso un ennesimo incidente, senza vittime, al passaggio a livello in corrispondenza dell'abitato di Calolziocorte, frazione di Sala (Lecco): un'autovettura con un uomo a bordo è stata investita e trascinata in un limitrofo fossato da un treno locale partito da Bergamo alle 17.04;
secondo le ricostruzioni fornite dal conducente dell'autovettura la collisione è stata causata dalle sbarre del passaggio a livello che non si sono abbassate in previsione del transito del treno e dalla mancanza di segnali luminosi di avvertimento del pericolo;


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il Comune di Calolziocorte approvò agli inizi degli anni novanta un intervento finalizzato alla eliminazione del passaggio a livello che prevedeva la realizzazione di un sottopasso ferroviario (SS n. 639 dei Laghi di Pusiano e Garlate). I lavori furono appaltati nel 1992 alla ditta Cavalleri di Dalmine (Bg). Il progetto fu ridefinito ed approvato in sede di Conferenza dei Servizi: nel mese di febbraio 2000 la Giunta Regionale autorizzò l'Anas a realizzare i lavori, che ha stanziato per questo intervento un finanziamento di 774.685,35 Euro. Successivamente i lavori vennero sospesi, quindi ripresi ed affidati alla stessa ditta nel 2003, ed infine nuovamente interrotti nel 2004;
il Sindaco del Comune di Calolziocorte ha sollecitato l'Anas a superare quanto prima i problemi progettuali e dare risposte certe sui tempi di realizzazione del sottopasso. L'opera infatti necessita ora di ulteriori 880 mila euro e il progetto deve tenere conto di alcune situazioni, quali: la falda acquifera; la presenza di una rotatoria; le prospettive di raddoppiamento della linea ferroviaria -:
quali iniziative intenda adottare il Ministro interrogato presso l'Anas per garantire la sicurezza dei cittadini e superare le problematiche che impediscono da anni la realizzazione dell'opera menzionata.
(4-15362)

SANTORI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
numerosi giovani piloti civili, al termine di una lunga, difficile quanto costosa preparazione e pur in possesso di tutti i prescritti brevetti e necessarie abilitazioni trovano grandi difficoltà al momento dell'assunzione poiché le compagnie aeree aggiungono sempre nuove indispensabili abilitazioni per vettori in loro possesso e tali abilitazioni sono a totale carico economico dei piloti, per importi di molte migliaia di euro;
nel gennaio 2001 un gruppo di 147 giovani, pur sostenendo una spesa individuale di oltre 140 milioni delle vecchie lire, per partecipare ai corsi Skymaster organizzati dall'Alitalia e pur superando tutte le successive prove selettive previste, ad oggi, a distanza cioè di 4 anni, non solo non hanno avuto la preventivata assunzione da parte della Alitalia, ma hanno anche - con rammarico e stupore - dovuto apprendere che i corsi da loro svolti a pagamento non sono spendibili presso compagnie non italiane in quanto non rispettano gli standard europei necessari per avere titolo di assunzione lavorativa -:
come mai gli accordi sindacali, siglati nel 2001 per tutelare anche i su citati giovani piloti, siano stati disattesi e se verranno almeno rispettati i punti fondamentali, ossia il mantenimento in validità delle licenze da loro conseguite e la priorità di assunzione rispetto a qualsiasi altro pilota nel Gruppo Alitalia.
(4-15364)

TABORELLI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
da ordinanza pervenuta ai comuni coinvolti dal capo di compartimento Anas, Eutimio Mucilli, si apprende che lunedì 27 giugno e martedì 28 giugno 2005 dalle ore 8 alle ore 18 la statale Regina sarà totalmente chiusa al traffico nel tratto compreso nella strettoia di Colonno;
l'interruzione permetterà all'Anas di eseguire i lavori di asfaltatura ed opere complementari all'interno dell'abitato, non possibili a traffico aperto per la larghezza insufficiente della carreggiata;
il percorso alternativo, che passerebbe dalla Val d'Intelvi e qui proseguirebbe verso Porlezza per poi ridiscendere fino a Menaggio, risulterebbe troppo lungo e poco accessibile;
l'economia e il turismo dei comuni coinvolti risulterebbero gravemente danneggiati,


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soprattutto nel periodo estivo, in cui si hanno i maggiori flussi turistici nella zona;
la stampa locale (La Provincia del 19 e 20 giugno 2005) riporta notizia di gravi lamentele di cittadini, sindaci e del presidente della Confartigianato, che si sentirebbero trattati dall'Anas come «cittadini di serie B» -:
se il Ministro interrogato non ritenga di dover intervenire presso il compartimento Anas di riferimento, perché si possano programmare i lavori di manutenzione della strada statale Regina nelle ore notturne, così da non interferire negativamente sull'economia di questi comuni, basata per lo più sul terziario e legata ad attività come quella turistica particolarmente sensibili ai problemi della mobilità.
(4-15370)