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DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
sede d'asta del 3 luglio 2001 al Dipartimento della Protezione Civile che non ha poi provveduto alla stipula del contratto di compravendita per eccezioni sulla procedura di vendita;
delle varie attività di propria competenza, secondo i necessari criteri di professionalità ed efficienza;
il 3 aprile 2005 in Campania si è rinnovato il consiglio regionale e, di conseguenza, i vertici e la giunta regionale. Sembra ovvio agli interpellanti che debba finire il regime commissariale straordinario di emergenza rifiuti in Campania, in quanto gli organi preposti dovrebbero essere in grado di assicurare il ritorno alla normalità della gestione rifiuti nella Regione;
i vertici regionali dovranno impegnarsi per conseguire l'obiettivo di assicurare in tempi ragionevoli una efficiente gestione del ciclo dei rifiuti in Campania, il che fa cadere la necessità del ricorso a misure straordinarie quali la presenza di un commissario ad hoc nominato dal Governo per gestire la situazione dell'emergenza rifiuti;
la gestione del ciclo dei rifiuti è compito della Regione e degli enti locali e quindi è opportuno che la piena responsabilità torni a chi di dovere -:
quali iniziative intenda adottare, ed in quali tempi, per fare cessare il regime commissariale della gestione dei rifiuti in Campania visto il recente rinnovo degli organi della Regione.
(2-01594) «Antonio Barbieri, Mazzoni».
il complesso immobiliare di Castelnuovo di Porto è stato acquistato dall'Inail in data 17 giugno 1983 per essere destinato a sede del Dipartimento della Protezione Civile ed è composto da 6 edifici su una superficie complessiva coperta di circa 158.000 mq. oltre alle pertinenze, per un valore di euro 148.789.312,72;
dopo 2 anni di occupazione senza titolo sanata, il 1o novembre 1987 è stato stipulato un contratto di locazione per la durata di anni 6 ad un canone annuo di lire 12.250.000.000, contratto non rinnovato per mancanza del previsto parere di congruità dell'Ufficio Tecnico Erariale;
nel 1995 l'Inail ha intrapreso l'azione di sfratto per morosità e recupero del credito della quale il Dipartimento ha successivamente chiesto la sospensione corrispondendo un acconto di lire 11,5 miliardi circa con riserva di perfezionare il contratto che, nonostante le numerose diffide, non è stato poi formalizzato;
il predetto complesso, inserito nel piano straordinario di dismissione patrimoniale dell'Istituto, è stato aggiudicato in
nell'anno 2003 hanno avuto luogo molteplici incontri per l'esame delle problematiche derivanti dal cospicuo credito dell'istituto nonché per il rilascio del complesso da parte del Dipartimento in parola, che ne aveva comunicata l'intenzione. Nel corso di tali incontri è emerso che alcuni ambienti erano occupati anche da altre Amministrazioni statali;
ad ottobre dello stesso anno il predetto Dipartimento ha proposto una transazione con il pagamento di euro 38 milioni circa ed ha manifestato l'intenzione di lasciare il complesso dal 1o gennaio 2004;
nel contempo il Ministero dell'Interno che occupa parte dell'immobile ha chiesto la stipula di un contratto di locazione sia per gli ambienti già utilizzati che per altra superficie disponibile;
mentre nessuna autorizzazione è stata mai data dall'Istituto né al predetto Dicastero né alle altre Amministrazioni occupanti senza titolo, è stato avviato il procedimento giuridico presso il Tribunale civile di Roma che è tuttora in corso;
il credito vantato dall'Inail a tutto il mese di gennaio 2005 è di euro 54.797.023,68;
in data 15 marzo 2005 il Consiglio di Amministrazione dell'Inail ha assunto la delibera n. 141 con la quale si dà mandato al Presidente e al Direttore Generale oltre che di assumere i contatti che riterranno utili o necessari con le competenti istituzioni pubbliche e/o governative, di procedere altresì affinché ottengano in via giudiziaria nei confronti del Dipartimento della Protezione Civile lo sfratto per morosità col pagamento dell'intero credito sin qui maturato con gli accessori di legge; di agire per il recupero coattivo del credito anzidetto, con riserva di transigere su basi di comprovata convenienza ed equità; di agire ex articolo 700 del codice di procedura civile contro tutti gli attuali occupanti senza titolo nei confronti dell'Inail con tutte le conseguenze di legge; di stipulare - dandosene la possibilità - un contratto locativo con riferimento all'intero complesso ad un canone aggiornato in base ai prezzi correnti del mercato; di riferire al consiglio di amministrazione degli sviluppi, delle iniziative e dei contatti sopraindicati;
questa situazione ha, peraltro, ingenerato nelle organizzazioni sindacali Cisl, Cgil, Uil, motivi di grave preoccupazione per il destino occupazionale di oltre cento lavoratori, dipendenti del Corpo Forestale dello Stato, coinvolti nel caso del «Centro Logistico della Protezione Civile» in Castelnuovo di Porto, nell'ipotesi di abbandono da parte della stessa Protezione Civile di detto Centro, cosa che metterebbe, fra l'altro, in seria difficoltà l'operatività degli accordi nel tempo perfezionatisi con il Corpo Forestale dello Stato a cui sono ancorati molti posti di lavoro -:
qualiiniziative intendano urgentemente adottare perché la questione concernente il complesso immobiliare di Castelnuovo di Porto trovi adeguata soluzione sia sotto il profilo del contenzioso amministrativo-giudiziale, sia per quanto concerne gli aspetti occupazionali di cui in premessa.
(4-15377)
come illustrato nell'interrogazione n. 4-15180, presentata in data 14 giugno 2005, il Dipartimento della Protezione Civile, attualmente di stanza presso il Centro Polifunzionale di Castelnuovo di Porto - presso il quale ha gestito negli ultimi vent'anni emergenze e grandi eventi di ogni tipo - rischia, al pari di altre amministrazioni pubbliche, di essere trasferito in altra sede, non idonea, per collocazione e spazi a disposizione, allo svolgimento
nelle ultime settimane si sono tenuti vari incontri tra l'INAIL, proprietaria dello stabile di Castelnuovo di Porto e le varie amministrazioni attualmente lì operanti, allo scopo di trovare una soluzione che consentisse la loro permanenza a fronte dell'impossibilità di individuare, nei tempi richiesti, nuove sedi ove trasferire le varie attività di propria competenza;
in particolare, nell'incontro tenutosi in data 6 giugno 2005 presso la sala Emercom del Dipartimento della Protezione Civile in Roma, si sono riunite le amministrazioni convocate in data 5 maggio 2005 - Apat, Registro italiano Dighe, Tar del Lazio, Corpo forestale dello Stato, Ministero politiche agricole, P.C.M. Dipartimento Risorse, Strumenti, Croce Rossa Italiana, Ufficio Garante Protezione Dati Personali, il legale dell'INAIL e il Direttore dell'Ufficio Amministrazione e Finanza del Dipartimento della Protezione Civile, allo scopo di discutere della tempistica di rilascio degli spazi utilizzati all'interno del Centro Polifunzionale di Castelnuovo di Porto;
in tale sede, i rappresentanti di varie amministrazioni, dopo aver ribadito l'impossibilità di ottemperare nei tempi richiesti al rilascio dei locali, hanno fatto presente all'INAIL la possibilità di permanere nell'immobile anche in data successiva al termine del 30 giugno 2005, a tale richiesta, il Direttore dell'Ufficio Amministrazione e Finanza del Dipartimento della Protezione Civile, presente alla riunione, si è dichiarato disponibile a farsi promotore di un incontro con il Direttore Regionale dell'INAIL, al fine di verificare la praticabilità dell'ipotesi di una permanenza delle Amministrazioni utilizzatrici dell'immobile;
si profila dunque l'ipotesi, emersa negli incontri tra l'INAIL e le amministrazioni operanti presso lo stabile di Castelnuovo di Porto, che le stesse possano ivi permanere in qualità di singoli affittuari -:
se non ritenga opportuno, alla luce degli ultimi sviluppi della trattativa, rivalutare la permanenza presso il Centro Polifunzionale di Castelnuovo di Porto del Dipartimento della Protezione Civile, se non come unico conduttorelocatario quantomeno come uno dei soggetti che potrebbero stipulare singoli contratti di locazione con l'ente proprietario per quanto riguarda la sola superficie di propria pertinenza presentando detta soluzione, ad avviso dell'interrogante, il vantaggio di poter usufruire, all'occorrenza, di tutte le aree e servizi comuni, nell'ottica di ridurre al minimo e razionalizzare al massimo la spesa pubblica;
se non ritenga che a tal fine possa essere affidato a un gestore pubblico - come ad esempio il Ministero dell'Economia e Finanze attraverso l'Agenzia del Demanio - il rapporto con la proprietà dell'immobile di Castelnuovo di Porto, onde evitare una parcellizzazione dei contratti di locazione, per altro già esclusa dall'ente proprietario;
se non ritenga, in ogni caso, necessario mettere in atto ogni possibile soluzione che consenta la permanenza del Dipartimento della Protezione Civile presso il Centro Polifunzionale di Castelnuovo di Porto, in considerazione del fatto che presso tale sede il Dipartimento ha negli scorsi anni gestito importantissime attività di utilità sociale come la formazione interna ed esterna a livello internazionale, grandi emergenze come quella dei rifugiati albanesi, numerosi terremoti e grandi eventi come il Giubileo del 2000 e le esequie di Papa Giovanni Paolo II e, per ben due volte, lo scrutinio per i referendum degli italiani nel mondo, ma soprattutto per garantire anche in futuro lo svolgimento di queste ed altre attività proprie del ruolo istituzionale che il Dipartimento della Protezione Civile rappresenta in Italia e nel mondo.
(4-15378)